Sinceramente, per quello che offre, non capisco come preferirlo al primo HN, se non per spendere di più...
Hostage negotiator Crime Wave è il secondo capitolo della serie crime wave; è un titolo per un giocatore in cui ci si cala nei panni di un negoziatore della polizia col compito di assicurare il criminale alla giustizia, salvando quanti più' ostaggi possibile.L'auto sta sfrecciando a sirene spiegate; ho ancora qualche minuto prima di arrivare sul posto: ne approfitto per leggere un altra volta il fascicolo.
Quando arriviamo il posto è già completamente isolato, le squadre speciali sono in posizione; ci sono transenne ovunque con accalcate persone pronte a registrare la tragedia che si sta consumando, solo per avere qualche like in più sul loro profilo social.Mi presento al posto di comando dove vengo aggiornato: il rapitore ha nove ostaggi e si sta innervosendo; è qui che entro in scena. Svuoto la mente faccio un respiro profondo e compongo il numero.
"Pronto."
Materiali e preparazione
Parlando di componenti, una menzione speciale va alla scatola ed ai divisori: la confezione è, infatti, pensata per contenere il primo capitolo del gioco, tutte le espansioni pubblicate finora e include anche divisori supplementari senza titolo per le espansioni future. I materiali, del resto, sono di buona qualità.
Si inizia selezionando uno dei sequestratori (per la prima partita si consiglia Lijah Ramone) prendendo tutte le relative carte (secondo in comando, carte conversazione dedicate o major demand, se presenti); seguendo le indicazioni sulla carta, si prende il numero di ostaggi indicato - il genere dei meeple è irrilevante ai fini del gioco - e li si posiziona nello spazio in alto a destra della plancia.
Fatto ciò si posiziona l'indicatore di stress (il meeple rosso) sul valore indicato sulla carta del sequestratore e si procede col resto della preparazione, disponendo le carte conversazione dividendole per costo (riportato in basso a destra sulla carta), tenendo le carte di valore zero per la mano iniziale; infine si prepara il mazzo delle carte terrore (rosse).
Il turno di gioco
Il turno si divide in tre fasi: conversazione, spesa e terrore.
Nella prima fase di si giocano le carte conversazione dalla mano per calmare il sequestratore, liberare gli ostaggi o guadagnare punti conversazione. Le carte possono essere giocate in tre modi: scartarle a faccia in giu' per guadagnare un punto conversazione; risolvendone gli effetti; oppure per trasformare il quattro ottenuto col dato in un test in un successo
in questo modo si può modificare il livello di stress, accumulare punti conversazione da spendere nella fase di gioco successiva, liberare ostaggi, guadagnare dadi o bonus per i lanci successivi o tentare un attacco coi cecchini; e così via. Ovviamente, fallendo si ottengono gli effetti opposti o, addirittura, porre fine a questa fase di gioco perché il sequestratore adirato ci ha appena sbattuto il telefono in faccia.
Il livello di stress non dice solo quanti dadi potremmo usare in questi test, ma influenza anche la vita degli ostaggi: infatti, quando l'indicatore raggiunge uno degli estremi (calma o furia cieca), un ulteriore spostamento in quella direzione provoca la liberazione o l'esecuzione di un ostaggio.
Alla fine del turno si possono acquistare carte per un valore pari al numero dei punti conversazione guadagnati, fino ad avere un massimo di dieci carte nella propria mano.
Terminata questa fase, l'indicatore della conversazione viene riportato a zero (non è possibile accumulare i punti da spendere nei turni successivi) e si spostano le carte usate nel turno precedente nell’area del mercato, al fine di renderle disponibili per la prossima fase di spesa.
La fase terrore consiste nello svelare una delle omonime carte ed applicarne gli effetti; la maggior parte delle volte si tratta di sventure di varie proporzioni: ci potrebbe essere un aumento dello stress, o l’uccisione o la cattura di nuovi ostaggi; oppure si potrebbe ricevere una richiesta dal sequestratore.
Come se non bastasse, l’ultima carta terrore è l'evento cardine (nel gioco gold pivotal event), ossia quando ci si gioca il tutto per tutto partendo da condizioni disperate, tanto che, quando si gioca questa carta, è possibile spendere i punti conversazione durante la stessa fase in modo da guadagnare tempo e giocare più carte possibile.
"Voglio un milione di dollari in banconote di piccolo taglio non segnate ed un elicottero sul tetto pronto a portarmi via e lo voglio subito, avete mezz’ora poi inizierò a far saltare qualche testa!"
Accennavo prima alle carte richiesta: queste rappresentano le classiche richieste che vediamo sempre fare nei telefilm polizieschi. Le carte sono solitamente divise in due sezioni: la prima ci indica l’effetto immediato, spesso rappresentato da un vantaggio in caso si dovesse acconsentire alla richiesta; la seconda parte riporta le penalità per la concessione.
Bisogna fare molta attenzione, perchè tali concessioni spesso portano alla fuga del criminale, con conseguente fine della partita.
Come si vince e come si perde
Per vincere bisogna soddisfare tre condizioni: non devono più esserci ostaggi; almeno la metà di questi ulitmi deve essere stata liberata; e il sequestratore deve essere stato catturato o eliminato (se si liberano tutti gli ostaggi, si arrende spontaneamente).
Impressioni
Mi sono divertito molto a giocare ad Hostage Negotiator Crime Wave anche non avendo giocato al primo capitolo della serie. Mi sono spesso ritrovato a perdere, ma con la voglia di ripartire subito con una nuova partita, complice anche la breve durata del gioco (i quindici-trenta minuti indicati sulla scatola sono attendibili).
Ho trovato il titolo molto ambientato nella sua struttura di base ( tempo che scorre, titoli delle carte, richieste), anche se forse diventa decisamente più astratto nelle condizioni di vittoria (se muoiono quattro ostaggi su nove non la definirei proprio una vittoria) e nella meccanica del lancio dei dadi. Nonostante ciò, il titolo è molto godibile: le partite sono spesso tese e giocate sempre sul filo del rasoio.
Lo considero un ottimo riempitivo leggero che, volendo, potrebbe anche essere adattato proposto a un piccolo gruppo in cui si concordano le carte da giocare.