Recensione top come al solito. Faccio i complimenti a Fedellow per l'abnegazione con cui affronta questi giochi che gli passo con brutale autorità
Piccola premessa: non so perché (sarà tutto il rosa del gioco?), ma scrivendo questa recensione mi è venuta in mente Barbie Girl degli Aqua. Per godere appieno della lettura dovrete almeno canticchiarla.
Ce li hanno fatti vedere instabili, hanno fatto prendere loro la febbre facendoli correre: ora ce li fanno cacciare per ucciderli, 'sti poveri unicorni! E perché mai, direte voi? Ve lo spiego subito: nel lontano regno fatato in cui il gioco è ambientato, gli unicorni stanno infestando l'ambiente: mangiano piante in via d'estinzione, fanno bisogni ovunque e, soprattutto, fanno puzzette devastanti. Essendo i loro gas altamente tossici, l'inquinamento atmosferico nel Reame è alle stelle, facendo inoltre piovere zucchero e caramelle, rendendo tutto appiccicoso! (Non me la sono inventata 'sta storia, vi giuro che è così nel libretto delle istruzioni!)
Kill The Unicorns è un gioco ultra-puccioso che promette divertimento da 3 a 6 giocatori che stiano almeno per finire le scuole elementari e abbiano almeno due o tre quarti d'ora da dedicargli. È edito dalla francese Morning e si può giocare in italiano grazie a Primus Games, al suo debutto sul mercato nostrano proprio con questo titolo, adatto praticamente a qualsiasi tipo di pubblico di giocatori minimamente avvezzi. Si avrà a che fare con meccaniche di poteri variabili, aste e collezione set. Ebbene sì, tutto sto popò di roba, l’avreste mai detto?
You're my doll, rock'n'roll, feel the glamour in pink
Nel supersexy cubotto rosa troverete un inserto di plastica altrettanto rosa che contiene quel centinaio abbondante di carte quadrate (con disegni clamorosamente fighi), il regolamento (chiaro quanto basta alla lettura), dei token di cartone e un foglio con quattro adesivi per rendere davvero invidiabile la vostra automobile. Per rendere ancora più rosa la vostra giornata, sparatevi la defustellazione nella nuova - nonché imperdibile - puntata degli Apriscatole, dedicata giustappunto a Kill The Unicorns.
Come on Barbie, let’s go party!
Ogni giocatore riceve un unicorno iniziale, un personaggio (tra i sei a disposizione) con il suo potere speciale da poter usare una volta per round, le relative otto carte caccia (di valore 0-0-1-1-2-2-3-4) e otto carte trappola (alcune delle quali proprie del personaggio, altre comuni a tutti).
Una partita a Kill The Unicorns dura 4 round, in ognuno dei quali cacceremo quattro diversi unicorni, presenti in quattro colori più uno neutro. In ogni round, per prima cosa, ogni giocatore pesca due carte trappola (dagli effetti più disparati, sia positivi che negativi), ne scarta una e piazza l’altra a faccia in giù su uno dei quattro unicorni da cacciare. Parte quindi la caccia vera e propria: il primo giocatore sceglie se passare o partecipare all’asta al buio per aggiudicarsi l’unicorno bersaglio, scegliendo da una a tre carte caccia dalla propria mano; i giocatori successivi potranno a loro volta decidere se passare o partecipare, scegliendo lo stesso numero di carte caccia determinato dal primo giocatore. Quando tutti hanno deciso cosa fare, si girano le carte caccia dei partecipanti e chi ha il valore più alto si aggiudica l’ambito unicorno... forse! I pareggi si annullano tra di loro, per cui tra i due litiganti il terzo potrebbe godere; i giocatori possono sempre darsi fastidio usando i poteri dei loro personaggi e, anche una volta stabilito chi si aggiudica la carta unicorno, l’eventuale carta trappola presente potrebbe far cambiare proprietario o innescare effetti particolari.
Una volta esaurita la fila di quattro unicorni, i giocatori possono spendere gli eventuali punti caccia rimasti in mano per acquistare un oggetto (punti bonus, cambi di colore, ecc.) al Mercato Nero degli gnomi, loschissimi figuri che gestiscono il traffico illegale di pezzi di unicorno.
A fine partita si conteggiano i punti in base ai singoli unicorni, agli eventuali modificatori presenti sugli unicorni stessi (positivi o negativi) e ai set di unicorni dello stesso colore presi. Si fanno punti anche con set arcobaleno, ovvero quattro unicorni di quattro colori diversi: se un giocatore è così bravo da farsi due arcobaleni vince subito la partita! Attenzione: la regola dell’annullamento dei pareggi vale anche per i punteggi di fine partita!
Oh, I'm having so much fun!
Kill The Unicorns gira da tre a sei giocatori, ma non aspettatevi la stessa esperienza con numeri diversi di giocatori al tavolo. Se in tre c'è sempre un unicorno senza trappole e ci si può quasi mettere a fare ragionamenti su doppi e tripli set, arrivando a sei persone al tavolo la lotta diventa senza esclusione di colpi, tipo in un negozio d'abbigliamento femminile il primo giorno di saldi: a fine partita si esulterà anche solo per aver portato a casa quattro unicorni zoppi, puzzolenti e pure malaticci. Trovo che il numero ideale di giocatori al tavolo sia quattro o cinque, evitando gli estremi di "troppo" o troppo poco controllo. L'interazione resta ovviamente sempre alta, con le persone che stanno indietro che cercano di mettere i bastoni tra le ruote a chi sta davanti; più alto è il numero dei giocatori al tavolo, più gli effetti delle cattiverie risulteranno imprevedibili, con vincitori inaspettati e ribaltamenti del risultato che nemmeno Alessandro Borghese a 4 Ristoranti.
L'esperienza al tavolo varia anche a seconda dell'esperienza ludica dei partecipanti. Il giocatore meno smaliziato all'inizio può restare un po' frastornato dal numero e tipo di carte da gestire, salvo poi divertirsi un sacco cercando di portarsi a casa quei dannati unicorni e ridendo per le illustrazioni (tipo il pigicorno travestito da Saw l'Enigmista, vogliamo parlarne?) o per le varie carte trappola. Il giocatore esperto, invece, si mette a questionare sul fatto che il gioco sia incontrollabile, che i poteri dei personaggi non siano bilanciati, che le trappole siano imprevedibili, che l'asta al buio è bella ma che i pareggi che si annullano sono brutti e che... ecco, ho reso l'idea? Insomma, in caso di Signor Darcy al tavolo ci sono due possibilità: o lo uccidete schiacciandolo con la scatola di Mechs vs. Minions o gli proponete di giocare senza carte trappola e/o senza i poteri dei personaggi (quella che nel regolamento è considerata la variante per principianti). Personalmente, ritengo che giocarlo cercando controllo è snaturare il gioco e svuotarlo della sua principale fonte di divertimento.
Quanto ci si può giocare senza stancarsi? Beh, i personaggi sono quei sei e alla fine tendono a ripetersi, come un po' le varie trappole. Ci fosse stato qualche altro personaggio nella scatola non avrebbe dato dispiacere a nessuno credo; non so se siano in cantiere espansioni con altri personaggi e relative carte trappola.
Concludendo, Kill The Unicorns ha un suo perché, non c'è niente da dire: la sola scatola fa la su porchissima figura e le partite sono solitamente divertenti, ridanciane e con sgambetti che nemmeno a Marenga, il tuo compagno di classe delle medie che se la faceva con quella che ti piaceva. Ma allora, perché il voto non arriva nemmeno al 7.1 di agzarothiana tradizione?
All'inizio c'è un grosso effetto wow, tra le illustrazioni e gli effetti più o meno assurdi delle carte trappola, i bluffoni con le carte caccia per far credere che vuoi tantissimo un certo unicorno sul quale, invece, hai piazzato una fetida trappola da meno 5 punti. Però, andando avanti con le partite, finisce lo stupore e il gioco resta quello che è, senza particolari guizzi o pregi particolari rispetto ad altri giochi. Se dovessi pensare a un gioco leggero e scanzonato da proporre ad altre 3 o 4 persone non mi viene da pensare a questo, quanto piuttosto ad un Coloretto per esempio, più immediato e altrettanto cattivo, anche se sicuramente meno bello a vedersi. Trovo questo Kill The Unicorns un po' troppo "arzigogolato" (se me lo si consente per un titolo di questo peso) per quello che dovrebbe e, forse, vorrebbe essere, ovvero un filler scanzonato e vagamente cazzone; dall'altro lato, è troppo leggero per essere appetibile anche solo come stuzzichino a palati più abituati a setole di cinghiale.
Se qualche amico resta incuriosito dalla scatola - ed è successo - una partita la faccio con piacere, ma non è un titolo che mi ha portato a volerlo giocare e rigiocare.
Kill The Unicorns resta un gioco simpatico e divertente, magari per una partita ogni tanto, sicuramente ben realizzato e che acchiappa con il suo aspetto ammiccante, ma che purtroppo non riesce a essere indimenticabile.