Concordo in tutto. Anche la mia piccina di 6 anni ci gioca sempre volentieri... Anzi me lo chiede proprio ed ha anche iniziato a vincere senza aiuti :-))
A Hoby Chou piace talmente tanto Scythe che vorrebbe giocarlo anche con la piccola figlia Vienna. Solo che il gioco è un po' troppo lungo e complicato per lei. Lui però non si arrende: riadatta le regole semplificandole, snellisce i tempi di gioco all'osso, piazza dei mini-pony sulla mappa al posto dei robottoni e crea My Little Scythe. Carica tutto in rete perché pensa che possa essere utile anche a qualcun altro (e poi ha fatto davvero un buon lavoro). Lo nota anche Jamey Stegmaier, autore di Scythe e patron della Stonemaier Games, che rimane entusiasta dell'idea e, togliendo i mini-pony per ovvi motivi di copyright, pubblica a Chou il gioco sotto la sua egida.
Come si gioca a My Little Scythe
Il tabellone è diviso in sei grosse regioni (bosco, palude, ecc), ciascuna composta da cinque grossi esagoni. Ai margini della mappa, in sei diverse posizioni, c'è lo spazio per il campo base delle diverse fazioni. A collegare le varie regioni, sei esagoni “portale” (un teletrasporto) e uno centrale col castello (e un portale pure qui).
Ogni giocatore ha a disposizione due pupazzetti di animale che partono dalla propria base e una scheda con le azioni possibili, raggruppate in tre aree: movimento, ricerca e produzione.
Ad ogni turno, che procede in senso orario per tutta la partita, senza interruzioni come in Scythe, il giocatore seleziona uno spazio azione diverso dal precedente (ma può anche essere all'interno della stessa area) e ne esegue le istruzioni.
Con la ricerca si tirano dadi e si piazzano incontri, mele e gemme nei terreni indicati dal dado. Se piazzi questa roba su caselle occupate dagli avversari guadagni punti amicizia.
Con la produzione puoi comprare carte incantesimo (servono per i combattimenti), potenziamenti per la tua plancia azioni e altre torte da lanciare in faccia agli avversari.
Per far finire la partita basta che un giocatore piazzi un segnalino trofeo su almeno 4 degli obiettivi di gioco: 10 punti amicizia, 8 torte accumulate, 2 miglioramenti alla plancia, 3 incantesimi accumulati, una battaglia di torte vinta, 2 carte incontro risolte, 4 mele consegnate al castello, 4 gemme consegnate al castello. Tutti gli altri fanno un ultimo turno e poi chi ha piazzato 4 trofei vince, in caso di pareggio si guardano prima i punti amicizia e poi le risorse possedute.
L'eredità di Scythe...
- c'è l'effetto corsa, per cui occorre ottimizzare la massimo le proprie mosse per arrivare a piazzare trofei;
- ci sono varie azioni tra cui scegliere, con l'obbligo di farne di differenti a ogni turno;
- ci sono piccole abilità individuali (una a testa, sorteggiata), che cambiano un po' l'approccio alla partita per le varie fazioni;
- c'è un'interazione diretta (la battaglia) e indiretta (le risorse) con gli altri al tavolo.
...riadattata per i bambini
Intanto il tema: colorato, puccioso, con miniature grosse e simpatiche. Ma non solo, perché la battaglia di torte è una genialata; ma soprattutto c'è un piccolo twist a livello di meccanica che è davvero gustoso: quando combatti contro qualcuno perdi un punto amicizia, mentre quando gli doni risorse, piazzandole sul suo esagono, guadagni punti. Questo fa sì che tu debba scegliere bene il tempismo delle due azioni e valutare il rapporto costi/benefici (tipo TAV) tra il donare cose e il piazzarle invece fuori portata.
Poi c'è il lancio di dadi per le risorse, che dà quel brivido in più ai piccoli. C'è una corsa molto rapida ai trofei, per cui basta davvero poco a raggiungere un obiettivo, mantenendo la durata della partita estremamente bassa, senza annoiare e senza dare la percezione che gli obiettivi siano troppo lontani e irraggiungibili. Anche il downtime è davvero basso, perché ogni azione è immediata e semplice, caratteristica anch'essa mutuata dallo Scythe “adulto”.
E i grandi?
Ovviamente, se avete in casa Scythe non è che tirerete fuori questo col vostro gruppo di amici giocatori abituali.
Però... come introduttivo per i neofiti potrebbe pure andare bene, perché introduce meccaniche e concetti di gioco base che poi troveranno in tanti altri giochi, non è pesante né nella spiegazione, né nella durata e ha il giusto ritmo e livello di competizione per far vincere chi effettivamente gioca meglio.