Paris Paris

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Paris Paris
Voto recensore:
5,8
Ho acquistato Paris Paris dopo aver letto che il meccanismo del gioco è “figlio” di quello che regola Web of Power/Kardinal und Koenig (vero) e che, a differenza di quest’ultimo, può essere giocato con soddisfazione da due giocatori solamente (vero anche questo). L’ambientazione ci porta nel centro di Parigi. Il tabellone riporta la mappa della capitale francese su cui sono evidenziati 25 luoghi di interesse turistico “visitati” da cinque linee di autobus specializzati in tour della città. Ogni linea è contraddistinta da un colore diverso e spesso e volentieri si incrociano fra loro in corrispondenza di alcuni dei luoghi più interessanti. Prima di iniziare ogni giocatore prende i suoi segnalini attività, ne mette uno sulla casella iniziale del segnapunti e riceve uno dei gettoni itinerario da tenere segreto fino a fine partita. Al proprio turno i giocatori apriranno delle attività nelle vicinanze delle fermate degli autobus, possibilmente per ricevere punti vittoria sia alla fine di ogni turno di gioco sia ogni volta che viene organizzato un “Gran Tour” lungo uno degli itinerari.

A regolare i turni di gioco sono le 60 tessere località (presenti in più esemplari relativamente al numero di linee che vi giungono). Ad ogni turno se ne prendono a caso da 3 a 5 (vale a dire il numero di giocatori più una) e si mettono scoperte accanto al tabellone. Il primo di mano ne sceglie una, la scarta e posa vicino alla corrispondente fermata del bus un suo segnalino di legno (vi apre quindi un’attività). Ogni fermata può supportare una o due attività, per cui, se si supera tale limite, una di quelle già presenti viene tolta dal tabellone e restituita al proprietario (se si gioca in due) o rimessa nel sacchetto (se si gioca in tre o in quattro). La mano passa poi al giocatore seguente. Quando tutti avranno eseguito la propria mossa, rimarrà una tessera inutilizzata. Per prima cosa ogni attività a questa fermata (o alle fermate immediatamente adiacenti se fosse libera) dà un punto vittoria ai loro proprietari. Successivamente questa tessera località va piazzata in una zona apposita del tabellone. Se qui fosse già presente una tessera dello stesso colore (appartenente cioè allo stesso itinerario turistico) ha subito luogo un “Gran Tour”, vale a dire un viaggio completo lungo quel tragitto e conseguente distribuzione di punti vittoria ai giocatori che avessero aperto delle attività presso le fermate principali dell’itinerario e a quelle adiacenti. A questo punto si girano nuove 3-5 tessere località e si procede ad un nuovo turno di gioco.

La partita termina con l’esaurimento di tutte le tessera località. Si procede ancora agli ultimi “Gran Tour” lungo le linee assegnate ad inizio partita. Infine il giocatore con il maggior numero di attività eliminate (vale a dire presenti nel sacchetto) riceve come indennizzo un punto vittoria per ognuna di esse. Vince chi ha il punteggio migliore.
Pro:
Il gioco tutto sommato non è male, ma neanche eccezionale: il regolamento è semplice, le partite veloci. L’ho trovato un buon gioco per due persone e in questo caso merita un voto in più, ma se siete in tre o quattro lasciate perdere e tirate fuori Web of Power piuttosto. Tatticamente abbastanza valido anche se spesso ci si trova semplicemente a fare due conti e scegliere l’opzione più vantaggiosa per noi o quella che dà meno punti ai nostri avversari. La pesca casuale delle tessere località garantisce partite diverse, ma anche una certa influenza del caso (posso, ad esempio, trovarmi davanti solamente località inutili per me, ma molto fruttuose per gli avversari) e non è possibile alcuna pianificazione strategica. Se ne avete la possibilità consiglio di provarlo prima di decidere se acquistarlo o meno.
Contro:
A parte quanto accennato qua sopra mi sento di aggiungere che il connubio fra ambientazione e meccanismo non funziona assolutamente. Anche qui il pur astrattissimo Web of Power risulta un po’ più accattivante. Inoltre, per quanto possa suonare strano per un gioco tedesco, la grafica (dello stesso Schacht, forse per motivi di risparmio) e i materiali non sono all’altezza dei soliti prodotti. L’illustrazione sulla scatola ricorda molto i giochi Ravensburger anni ‘80, il tabellone dà l’impressione di essere una piantina di Parigi acquisita con uno scanner e poi stampata utilizzando cartucce d’inchiostro quasi esaurite. I segnalini in legno hanno colori smorti (forse per accordarsi con il tabellone?) e per giunta, cosa molto rara, ben tre pezzi nella mia confezione sono un po’ difettosi. Infine, le tessere località sono semplici rettangoli a tinta unita con una scritta. Insomma, siamo al livello di un discreto prototipo, ma niente più.
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Commenti

Recensione eccessivamente severa per un gioco leggero che, per il tempo che prende e la facilità di spiegazione, ha un suo perché.

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