Guarda... lo seguo da che se n'è iniziato a parlare su BGG se non erro un paio d'anni fa. L'ho voluto preordinare e mi arriverà spero tra poco; non credo le mie aspettative saranno tradite, per quello che ne leggo in giro. Spero solo che la mia metà lo apprezzi, perché immagino sarà destinato soprattutto a partite in due. Voglio essere positivo.
Se mi avessero detto, qualche anno fa, di indicare un gioco sintesi del game design moderno e intelligente, ci avrei dovuto pensare un po'. Adesso indicherei Photosynthesis. Il perché ve lo vado a spiegare.
Il gioco in breve
Il tabellone non è altro che un insieme di cerchi (siti) in cui far crescere i propri alberi, circondato da un confine esagonale su cui si sposta un sole che ogni volta illumina due lati dell'esagono.
Il giocatore può spendere questi punti per sbloccare dalla propria plancia nuovi elementi da mettere sul tabellone (semi e alberi di tre misure), piantare nuovi semi in un sito libero, far crescere semi/alberi, infine abbattere gli alberi di altezza tre per raccogliere i punti vittoria che sono tanto più alti quanto più al centro del bosco si trova l'albero.
Un round termina quando il sole ha compiuto un intero giro attorno all'esagono e, nel gioco family, dopo tre round si contano i punti vittoria.
Nel gioco per esperti i round sono quattro ma non è possibile far crescere alberi o seminare se tale elemento si trova all'ombra.
Ricordate una regola che vale sempre: non potete attivare mai lo stesso sito due volte. Quindi se fate morire un albero in un posto, non potete riseminarci subito...
Primo: colpire lo sguardo
Pubblico ampio, un sacco di concorrenza, stimoli continui: quello che deve colpire il giocatore in erba è la scatola, la copertina, il gioco apparecchiato che rapisce l'occhio sui tavoli di una fiera - e Photosynthesis lo fa, col suo boschetto misterioso, in parte illuminato e in parte tetro, col tabellone che è un miscuglio di colori che affascinano, senza però essere invadenti, con gli elementi tridimensionali che sono belli da vedere. ma non pacchiani e non giocattolosi come può essere una miniatura.Secondo: non farla lunga
Poi si sa, oggi una famiglia non ha più tempo. Non è che si possa star lì a leggere chissà quante pagine di regole e assimilare chissà quanti cavilli.
Il regolamento di Photosynthes è immediato e intuitivo: gli alberi seminano e proiettano ombra a distanza pari alla loro altezza, necessitano di luce per crescere pari alla nuova altezza; e, se non vi ricordate qualcosa è tutto riassunto nella plancia giocatore, iconograficamente, così non dovete leggere nemmeno una parola.
La durata? In due siamo sulla mezz'ora, in quattro sull'ora di gioco, ma solo se ve la prendete comoda. Anche questo è importante e chi ha una famiglia lo sa: la sera fai sempre tardi, coi bimbi ci sono sempre mille cose da fare e la mattina la sveglia suona anche se non vorresti. Il tempo massimo che un feriale può concederti è quello e in quello devi spremere la massima soddisfazione.
Terzo: solleticare la mente
Il gioco dell'oca lo vendono ancora nei supermercati. Davvero, visto io, con questi occhi. Ora, se voi prendeste cento persone le metteste davanti al gioco dell'oca, quanti direbbero che i giochi da tavola sono un passatempo intelligente e divertente? Sì lo so, qualcuno lo direbbe - del resto c'è chi gioca a Trivial Pursuit.
Photosynthesis dà un gioco ad informazione completa, qualcosa in cui puoi tenere sott'occhio gli avversari mentre fai le tue mosse, qualcosa su cui ragionare ma senza fondere il cervello, un sistema che proietta la mente uno se non due turni avanti, dandoti la sensazione di profondità, di strategia, di costruzione non estemporanea. In Photosynthesis nessun avversario distrugge quello che fai (non è un gioco frustrante, non c'è attacco diretto, non c'è eliminazione giocatore), ma tutti gli avversari possono ostacolarti e arrivare prima di te, fornendo una piacevole interazione (stiamo parlando di un gioco di società). Tutto quello che fai in Photosynthesis lo hai deciso tu, tramite una gestione (semplice, ma pur sempre gestione) dei tuoi punti azione: non c'è la fortuna a pesare sulle tue scelte.
Quarto: essere evocativo
Abbiamo parlato un po' di meccaniche e di solleticare la mente, ma l'ambientazione dove sta? Certo Photosynthesis non racconta di eroi e di draghi, di astronavi o di pirati; ma di un bosco, che nasce, cresce, muore. Quasi una parabola della vita che trova solo nel sacrificio finale la sua ricompensa. In punti vittoria, naturalmente.Quinto: centrare al bersaglio, anzi due, anzi tre.
Robin Hood centrava contemporaneamente un bersaglio e un'altra freccia spaccandola. Photosynthesis fa di meglio: con un unico gioco scaglia due frecce e fa centro in due bersagli. Il primo è quello prefissato: età 10+ sulla scatola, quindi famiglie. E qui ci siamo: abbiamo già parlato di difficoltà, regole, durata, materiali. Però anche un giocatore esperto può trovare soddisfazione in questo gioco. Sforzandosi di guardare qualche turno avanti e applicando le regole avanzate .
Ottimo per famiglie, molto buono per gamer con la variante dei quattro round e l'impossibilità di seminare/crescere all'ombra, che sconvolge un po' tutte le carte in tavola e quello che si è imparato nel gioco base e costringe ad un gioco più stretto ed una pianificazione più attenta. L'eccellenza è però raggiunta in quella fascia di mezzo, che si auto-definisce casual gamer e che tanto sta prendendo piede nel mondo del gioco da tavolo. Giochi non troppo complicati, ma nemmeno banali, non troppo lunghi ma nemmeno riempitivi, materiali all'altezza e insomma tutte le cose che abbiamo detto nei punti precedenti. Una fetta di mercato molto larga, in espansione, costituita dalla stragrande maggioranza dei nuovi giocatori - e anche da alcuni di vecchia data che non hanno più tanto tempo per giocare, tra famiglia e lavoro.
Allora perché non hai dato 10?
Perché Photosynthesis non è un gioco perfetto e ha le sue magagne, che possono far storcere il naso a più di un giocatore.
D'altro canto chi ama ragionare troppo e soppesare ogni singola mosso, potrebbe inchiodarsi in un bell'attacco di paralisi da analisi, specie nelle fasi avanzate quando si hanno un po' di punti luce da spendere e si potrebbe cercare di capire cosa faranno gli altri, cosa illuminerà il sole e quant'altro.
Questo ci conduce al terzo punto di “demerito”, ovvero una durata a volte percepita come eccessiva, sia per il target familiare, che per quello sul versante gamer, in cui si fanno quattro round, tempo in cui si potrebbe magari giocare ai più profondi Glen More, Spyrium o The King is Dead. Questo si nota soprattutto in quattro, che però è anche la sua configurazione più divertente, perché è la più interattiva: in tre - e soprattutto in due - secondo me Photosynthesis non dà il meglio, denunciando una scalabilità non ottimale.
Epilogo
Photosynthesis ha dalla sua l'eleganza e un game design capace di far comprendere la bellezza del gioco da tavolo moderno ai neofiti e ai casual gamer, unito al merito di rivelarsi interessante come diversivo anche per un giocatore esperto. Non è il primo e non sarà l'ultimo, ma lo fa maledettamente bene.