Tranquillo: questa recensione è scritta con parole semplici e periodi corti: leggi i paragrafi uno alla volta e vedrai che comprenderai tutto!
È indubbio che dopo il successo di Dixit, l'idea di giocare con le immagini abbia dato vita a un sacco di giochi più o meno riusciti incentrati su tale idea (tra cui su tutti menziono l'ottimo Il Sesto Senso / Mysterium).
Allo stesso modo l'uscita ed il successo di Nome in Codice ha portato alla ribalta il “gioco con le parole”, anche qui con una serie di seguiti e rivisitazioni tra cui vi cito quello che per me rimane in testa alla vetta: Decrypto.
Wavelenght si inserisce in questo secondo filone di giochi, in cui occorre, con una parola od una frase, definire un concetto più ampio o, come nel caso specifico, quella che è spesso una via di mezzo tra due estremi.
Per
2-12 giocatori, durata
tra i 20 e i 40 minuti, destinato a un pubblico
familiare ed anche ai
bambini (usando solo il mazzo base e non quello complesso),
Wavelhengt è un
party game competitivo a squadre che si basa su una meccanica di
puntate e scommesse.
Come si gioca a Wavelength
Non ti preoccupare: per qualsiasi domanda sulla recensione, contatta l'autore della stessa a trash@goblins.net e lui sarà ben lieto di chiarirti qualsiasi dubbio!
Ci si divide in due squadre antagoniste, all'interno di ciascuna delle quali un giocatore, a turno, farà il leader.
Tale leader pesca una carta dal mazzo (ce ne sono due: semplice e complesso) e sceglie una coppia di parole dal fronte o dal retro della stessa. Le parole sono sempre degli opposti, come bello e brutto, democrazia e dittatura, veloce e lento, gustoso e disgustoso, ecc... spaziando in tantissimi campi dello scibile umano.
Ora copre la ruota di plastica con l'apposita finestra, le dà un bel giro senza vederla e poi la riscopre, avendo cura di guardarle solo lui e nessun altro, tra alleati e avversari.
Cosa si vede in questa ruota? Per lo più spazio bianco e poi uno spicchio colorato col centro che vale 4 punti, i due a lato 3 e i due più periferici 2. Lo spicchio sarà posizionato casualmente, nella ruota, tra i due estremi, più o meno spostato verso uno dei due.
Ecco che ora il leader deve dare una definizione di una parola, massimo cinque, con alcun regole da rispettare, per far indovinare agli alleati la posizione del bersaglio tra i due estremi. Poniamo ad esempio che il bersaglio si trovi un bel po' spostato verso dittatura, nella carta che va da democrazia a dittatura. La definizione potrebbe essere “monarchia illuminata”.
Adesso il leader richiude la finestra e la gira verso gli alleati. Questi discutono tra loro sulla definizione data e infine si accordano su dove posizionare la freccia rossa, all'interno della finestra. Ovviamente, all'apertura, più hanno azzeccato la posizione del bersaglio, più punti prende la squadra.
Prima però anche la squadra avversaria ha la possibilità di totalizzare esattamente un punto: posiziona un indicatore (una matita di cartone) a sinistra o a destra della freccia rossa piazzata dall'altra squadra. Se il centro del bersaglio (quello da 4 punti) si troverà più spostato verso la matita rispetto alla freccia rossa, gli avversari fanno il punto; diversamente, se la freccia ha preso il centro esatto o se la matita è dalla parte opposta, zero punti.
Vince la prima squadra che arriva a dieci punti. Considerate che se una squadra in svantaggio azzecca la striscia di 4 punti, ha diritto a giocare immediatamente un altro turno, cosa che favorisce i recuperi in corsa.
Nota: come per
Decrypto, questo gioco, dimostrato, si spiega in un attimo, mentre a parole pare più difficile di quel che è.
Considerazioni
Se hai difficoltà col testo scritto a causa della tua natività digitale, cerca in rete una dimostrazione video!
La cosa che mi ha più fatto sorridere, di questo gioco, è il regolamento.
Parte con una sorta di esempio di gioco guidato, poi intervalla il regolamento vero e proprio, successivo, con una serie di frasette rassicuranti e incoraggianti, tipo “per preparare Wavenlength ci vuole meno di un minuto e può essere giocato interamente nella scatola”, oppure “Tutto qui! Siete pronti per giocare a Wavelength”, o ancora “[le istruzioni] sono ricche di dettagli, ma in realtà sono facili”.
Detto questo, è fatto molto bene proprio per questo: ha esempi (anche se Daenerys Targaryen come esempio ben riuscito di parole facili da scrivere non mi ha convinto granché...), ha figure, ha pacche sulle spalle.
Visivamente è molto gradevole e soprattutto “qualcosa di nuovo”. Un po' giocattoloso, se vogliamo, nel suo essere al 90% fatto di plastica, ma proprio per questo molto rassicurante. Si gioca tenendolo interamente nella base della scatola, dalla ruota, alle carte, agli indicatori di punteggio.
Meccanicamente posso dire tre cose:
- Ha una bella idea nel cercare di trovare definizioni tra due estremi, specie quando occorre dare una sfumatura più in una direzione che nell'altra. Gli esempi e le regole in fondo al manuale, sopratutto per quel che riguarda le restrizioni e le proibizioni, non sono esattamente cristallini, ma a un party game la cosa si può perdonare, considerando che questi giochi dovrebbero far divertire anche perdendo e la competizione andrebbe lasciata in secondo piano.
- Tiene coinvolta anche la squadra che non sta giocando, che così è invogliata a seguire la partita per strappare un punto con la meccanica della matita.
- Ha un semplice ma premiante meccanismo di catch-up, per il quale una squadra sotto di punti può fare un doppio turno, se azzecca una definizione sulla fascia centrale da 4 punti. Inoltre la squadra che parte per seconda, parte già con un punto: è una compensazione pensata.
Check: Party Game Stats (* = sufficiente, ** = buono, *** = ottimo)
- Una famiglia non giocante può capirlo da sola? ***
- È facile da spiegare al babbano che sbuffa dopo le prime due regole e dice “non ci ho capito nulla”? ***
- Tiene al tavolo una compagnia anche numerosa? ***
- Se rimanete in pochi funziona lo stesso bene? ***
- È sufficientemente rapido da giocare o è eterno come Trivial Pursuit? ***
- È nozionistico come Trivial Pursuit o stimola il giocatore a trovare soluzioni creative? ***
- Riesce a non frustrare troppo chi sta perdendo? ***
- Riesce ad adattarsi a gruppi misti, con persone di diverse età e bambini? ***
- È rapido nel suo svolgimento e ritmo o rischia di arenarsi a causa di qualche giocatore poco adatto? *
- Diverte, nel senso puro del termine, come dovrebbero fare tutti i party game? **
- Ha materiali ed estetica accattivanti? **
- Ha elementi di game design che lo rendono fresco e moderno? **
Conclusione
Se ancora qualcosa non ti è chiaro, compralo, giocaci e vedrai che tutto apparirà cristallino!
Wavelentgh, oltre alla scritture corretta del suo nome, ha probabilmente lo stesso difetto che interessa Codenames: se il giocatore di turno non ha molta immaginazione e non è abbastanza rapido nel dare una definizione, rischia di stagnare e rallentare troppo il ritmo.
Inoltre, pur essendo il gioco abbastanza guidato, occorre un po' di immaginazione, buona volontà e anche umorismo per cercare di dare definizioni che non siano troppo scontate o piatte, ma stimolino la fantasia e la discussione tra chi vi sta a sentire.
Insomma, occorre ricordarsi che si sta facendo un party game e non un german in cui dovete per forza vincere.
Con in mente questi due piccoli avvertimenti finali, potete prenderlo tranquillamente se vi attira il genere.