Woodcraft di Ross Arnold e Vladimír Suchý è un gestionale competitivo per 1-4 giocatori della durata di 60-120 minuti, dedicato a un pubblico esperto e basato su meccaniche di collezione set, rotella, gestione dadi.
Come si gioca a Woodcraft
Lo scopo del gioco è fare il maggior numero di punti vittoria, ottenibili nel corso della partita in quattro modi principali e altri secondari. I principali sono:
- soddisfare contratti privati. Questi danno punti nel corso del gioco e altri alla fine, in base al valore di prestigio raggiunto;
- soddisfare contratti pubblici. Questi sono sorteggiati casualmente a inizio partita, uno più del numero dei giocatori e possono essere prenotati come obiettivo, soddisfacendo un particolare contratto personale. Altri giocatori possono prenotare lo stesso contratto pubblico nel corso del medesimo round, ma, finito quel round, non sarà più possibile farlo e ci si dovrà necessariamente orientare su altro;
- pagare soldi a fine turno. C'è una scala progressiva di cambio soldi/punti che ogni giocatore può percorrere, pagando cifre sempre più alte. Non è facile perché i round di gioco sono solo quattordici e i soldi sono sempre scarsi;
- aumentare la propria rendita in punti vittoria. Ci sono due scale di rendita nel gioco: soldi e punti. Aumentando la seconda, per quattro volte durante la partita si otterranno punti in base al nostro avanzamento.
Il motore centrale del gioco è una rotella, con un funzionamento particolarmente complicato da spiegare, ma molto intuitivo da comprendere quando la si vede all'opera. Ci sono sette tessere azione che scorrono su una rotella in quattro grossi spicchi, man mano che vengono scelte. Più una tessera rimane indietro, più chi la seleziona prende bonus aggiuntivi di compensazione. Più una tessera avanza, meno sarà vantaggiosa, fino a non poter più essere selezionata perché troppo avanti rispetto alle ultime (se non spendendo una preziosa lanterna, che consente di prendere una tessera qualsiasi e svolgere l'azione di un'altra).
Le tessere consentono di:
- comprare legname, ovvero due dadi colorati dal display pagandone il valore (che è il numero di puntini, più 0 se verde, 1 se giallo, 2 se marrone). I dadi vengono così messi nella propria riserva;
- vendere un dado dalla propria riserva al doppio del valore e comprarne uno dalla riserva generale di valore 6 e colore differente;
- comprare fino a due risorse diverse: colla, lame, scarti (di legname);
- prendere un nuovo contratto privato dal display, oppure prenderne due pagando tre monete. I contratti vanno posizionati tutti a destra della plancia personale e daranno un maggior numero di risorse in base alla loro posizione. Ogni volta che avviene una fase di reset (quattro volte in partita, dopo il 4°, 8°, 11° e 14° round), tutti i contratti personali inevasi scendono di una posizione fino a possibilmente uscire dalla plancia, facendo perdere due punti prestigio al giocatore. È quindi molto importante soddisfare ciò che si prende, per non subire un danno;
- prendere un nuovo aiutante dal display pagandolo. Questi sono "carte elfo" che hanno un'abilità estemporanea o permanente, più un'altra che può essere attivata tramite una tessera azione. Di solito aumentano anche la rendita monetaria oppure quella dei punti vittoria;
- attivare due aiutanti, oppure attivarne uno e piantare un dado in un proprio vaso. All'inizio della partita si ha solamente il vaso verde, ma sarà possibile acquistare anche quello del giallo e del marrone. Questo, in aggiunta, dà il vantaggio di piantare due dadi assieme. I dadi piantati possono essere di valore 1 o 2, ma aumentano di due punti all'inizio di ogni proprio turno e possono essere raccolti e messi nella riserva personale in qualsiasi momento;
- migliorare la propria plancia comprando un elemento tra vasi, incollatore, sega circolare e montatore.
È inoltre possibile svolgere, durante il proprio turno, le seguenti azioni aggiuntive gratuite:
- segare in due un dado scomponendolo in valori più piccoli la cui somma eguagli il valore del dado (per esempio, dividere un 5 in un 4 e un 1) e, volendo, continuare il taglio spendendo lame;
- usare uno scarto con il montatore per aumentare il valore di un dado (ci sono tre montatori: di valore +1, +2 e +4);
- usare una colla e l'incollatore per fondere assieme due dadi sommandoli;
- soddisfare un contratto per il quale si hanno i dadi adatti;
- raccogliere un dado da un proprio vaso;
- usare l'abilità di un aiutante del tipo “una volta per turno”.
Gli elementi utilizzabili per la manipolazione dei dadi (seghe circolari, montatori e incollatore) vengono ripristinati solamente nelle quattro fasi di reset della partita.
Il gioco prevede anche altre opzioni a disposizione del giocatore, come la collezione set degli oggetti che vengono posizionati nella soffitta della propria plancia e che danno bonus di vario genere.
Alla fine della partita si conta un punto per ogni dieci elementi avanzati (materiali, monete e pallini sui dadi), i punti dei contratti pubblici prenotati e si moltiplica il valore del proprio prestigio per il numero di contratti soddisfatti (ma dopo aver abbassato di due il prestigio per ogni contratto ancora da soddisfare).
Materiali
Buoni, nella norma. Quando è tutto organizzato, la scatola risulta perfino un po' grande.
In tavola occupa un discreto spazio per via delle plance giocatore abbastanza grandi, ma non troppo.
L'iconografia è leggibile e riconoscibile già dopo la prima partita e il tutto è complessivamente chiaro.
Il gioco è indipendente dalla lingua.
Regolamento
Ben spiegato, con esempi e illustrazioni. C'è un foglio riassuntivo in cui sono descritte le varie carte e i simboli di gioco.
Considerazioni
La gestione dadi
È probabilmente
la parte migliore del gioco,
assieme alla rotella. Giocando a
Woodcraft, ci sono stati momenti in cui mi è sembrato di tornare ai tempi di
Troyes e alla sua splendida meccanica di manipolazione dei dadi.
Qui si va anche oltre: si tagliano, si incollano, si aumentano. I modi per acquisirli sono due: con uno si prende sempre un 6, per cui poi serviranno gli attrezzi giusti per manipolarlo e ridurlo ai valori necessari; con l'altro si ha una scelta limitata di numeri e spesso, anche in questo caso, servirà una manipolazione successiva. Peraltro, il rimpinguo dei dadi acquistabili dalla riserva comune è l'unico momento in cui si lanciano, per stabilirne il valore casuale.
Il tutto risulta meccanicamente interconnesso e anche tematicamente soddisfacente (d'accordo, alcuni dadi dopo esser stati segati vengono piantati in vasi e ricrescono... ma è pur sempre un
eurogame).
Una rotella che si autobilancia
Altro punto di forza è la costruzione della ruota, rappresentata come una grossa sega circolare. Nel gioco non c'è nemmeno bisogno di compensazione tra chi gioca per primo e chi segue, perché il movimento dei pezzi sulla ruota tende a riequilibrare la situazione.
Il sistema è concepito molto bene e dotato di una certa originalità; inoltre ricompensa in automatico le mosse meno scelte, rendendole più appetibili (alla Puerto Rico).
Anche il “blocco” delle scelte più gettonate è efficace: per aggirarlo va spesa una lanterna, una delle risorse più rare del gioco. Non è mai una scelta facile perché, accumulando tre lanterne e spendendole assieme, si può fare una mossa aggiuntiva (senza bonus), che è tantissimo nell'economia delle normali quattordici concesse nel gioco.
Strategia, strettezza e punitività
Woodcraft ti dà un
forte indirizzo strategico su cui impostare la partita. Hai
quattro contratti iniziali da
setup che sai dovrai soddisfare, altrimenti inficeranno il tuo prestigio. Altri ne dovrai raccogliere per strada. Inoltre i contratti pubblici possono essere molto remunerativi e non solo vanno perseguiti, ma va fatto anche il prima possibile, perché una volta prenotati da qualcuno, si ha solo quel
round per soddisfare l'apposito contratto e prenotarli a nostra volta.
Un altro elemento programmatico che aggiunge enorme tensione è
il tracciato di conversione soldi/punti. Di questo "maledetto" percorso è possibile fare solo uno
step per turno e i passi per completarlo sono ben otto, tanti sui complessivi quattordici turni di gioco. Come se non bastasse,
i soldi sono una risorsa davvero limitata e preziosa e, a meno di particolari combo, non li si spende mai a cuor leggero.
Il
numero di mosse limitato e il restringersi dell'intervallo tra un
reset e l'altro man mano che la partita procede (quattro
round precedono il primo e il secondo
reset, tre
round il terzo e il quarto), aggiunge ansia e la necessità di programmare al meglio tutto quello che si fa, specie se si vuole cercare di vincere e quindi ottimizzare tutto, prendere più contratti dei quattro iniziali, puntare su determinati obiettivi, ecc.
Pare quasi che, dopo aver creato il gioco, gli autori abbiano deciso di accorciarlo di un paio di
round per aumentare esponenzialmente la difficoltà.
Insomma, tutto il gioco sembra fatto in modo da mettere alla prova il giocatore e creare tensione. Per cui non si può dire che Woodcraft risulti "divertente" nel senso puro del termine: è un gioco che genera soddisfazione dall'aver ottenuto buoni risultati sotto stress, una specie di prova di resistenza.
Interazione, "maledetta" interazione
Da quanto detto nel paragrafo sopra, sembra quasi che
Woodcraft sia un gioco "vecchio stile". In realtà non è così, in parte per la moderna struttura a bonus correlati tipica degli
eurogame degli ultimi anni, ma soprattutto per
l'interazione ridotta ai minimi termini, tanto da farlo quasi apparire un solitario di gruppo.
Il pericolo di questo tipo di interazione è che, quando arriva, può essere
tanto distruttiva quanto involontaria. Un dado rubato dal
display, una carta obiettivo, un bonus sottratto dalla ruota... possono mandarvi all'aria un'intera sequenza di gioco, mangiandovi un sacco di punti e, in sostanza, distruggendovi la partita. Il tutto senza nemmeno che l'avversario lo abbia fatto intenzionalmente: non potrete nemmeno sfogarvi su di lui afferrandolo al collo, com'è d'uso fare tra gentiluomini.
Quindi attenzione, o voi ribaltatori seriali di tavolo:
Woodcraft metterà a dura prova la vostra tenuta di nervi.
“Nei giochi di Suchy manca sempre qualcosa o c'è sempre qualcosa di troppo”
In questo caso
c'è forse qualcosa di troppo, principalmente nel sistema degli attrezzi che ha sentore di posticcio, sia tematicamente – stanno lì ammucchiati in soffitta –, sia meccanicamente: è possibile fare un'intera e proficua partita senza usarli e, anche volendo puntarci, non è detto che escano i contratti idonei allo scopo.
Il gioco è affetto anche da una certa fiddliness, derivante da incastri, simboli e bonus forniti un po' da ogni cosa.
L'altro grande pericolo a cui espone i giocatori è la paralisi da analisi, per via della sua alta difficoltà, della necessità di programmare strategicamente e del non essere per nulla benevolo nei confronti degli errori.
Conclusione
Ho trovato Woodcraft migliore di tanti altri giochi di Suchy, molto vicino alle sue vette (Underwater Cities e Pulsar 2849). Forse manca ancora qualcosa, di certo, in un anno non eccezionale per gli eurogame, rappresenta uno dei migliori titoli usciti.
Qui sotto trovate anche la "recensione in diretta" assieme a Tania-94, andata in onda qualche giorno fa sul canale YouTube della Tana.