Ciao a tutti amici Goblin, bentornati al nostro appuntamento con la rubrica american!
Sentite un brivido correre lungo la schiena? Oggi vi parlerò della saga di
Horrified! Sono tutti giochi
cooperativi editi da Ravensburger ad
ambientazione horror da 1 a 5 giocatori, che implementano meccaniche di movimento su mappa,
pick up and deliver, tiro dadi,
set-up variabile e
poteri variabili. La componente horror però, sia a livello visivo che di gameplay, non calca assolutamente la mano, rendendoli
titoli adatti a tutte le età.
Al momento della serie sono usciti Universal, American e Greek Monsters (eviterò questo suffisso per brevità d'ora in poi) ma ne è atteso a breve un quarto, World of Monsters, di cui si sa ancora poco... forse un crossover? Un legacy? A tema kaiju? Vedremo. Al momento, solo il primo titolo della serie (Universal) è disponibile in lingua italiana. Avendo la trilogia al momento completa, vi farò una panoramica generale delle diverse ambientazioni, quindi analizzeremo i materiali, poi andremo a sviscerare le meccaniche di base, per chiudere infine mettendo in luce le differenze tra i primi due titoli e l'ultimo.
In linea generale,
il tabellone rappresenta un'area di gioco abbastanza ampia caratterizzata da varie location in tema con l'ambientazione specifica. In
Universal ci troveremo così in una gotica città del primo Novecento; in
American invece nella classica cittadina di provincia un po' inquietante in pieno stile horror anni '80, riportato in voga dalla serie televisiva Stranger Things; con
Greek, infine, il tutto assume un tono più aulico e solenne, poiché calcheremo i passi in una serie di templi e altri luoghi cari alla mitologia greca. Allo stesso modo, in ognuno dei giochi ci troveremo ad
affrontare da 1 a 4 mostri a nostra scelta (nessuno vieta di introdurne un quinto o un sesto, ma già con 4 le chance di vittoria sono molto basse) legati all'ambientazione specifica. Nel primo titolo saranno il Mostro di Frankenstein e la sua Sposa, Gill Man, Dracula, l'Uomo Invisibile, il Lupo Mannaro e la Mummia, cioè appunto i mostri "classici" dei film Universal anni '30; nel secondo affronteremo alcuni criptidi del folklore nord-americano, cioè il Diavolo del Jersey, L'Uomo Falena, l' Ululatore di Hozark, la Banshee delle Badlands, il Chupacabra, nonché il più celebre ed elusivo Bigfoot; nel terzo ci troveremo al cospetto dei mostri che tutti ricordiamo sin dai libri di epica che leggevamo da bambini, i figli di Tifone ed Echidna... ok, non tutti: Cerbero, il Minotauro, il Basilisco, Medusa, l'Arpia e la tri-testuta Chimera.
Nonostante le meccaniche base siano pressoché identiche,
quello che è stato fatto a livello di personalizzazione del design è ammirevole: token, tessere, schede personaggio e mostri, manuali e colori delle componenti sono state tutte tematizzate.
Universal si gioca tutta sui toni di bianco e nero ed è l'unica ad avere il sacchetto porta token di stoffa e non plastificato;
American è studiata per sembrare un insieme di dossier secretati alla X-Files;
Greek ha le schede a forma di tempio, i token a forma di colonna e i divisori interni color marmo. Trovate qua attorno alcune foto che valgono più di mille descrizioni. Si tratta di un gioco di fascia media e non di un monster-game reduce da crowdfunding, quindi facciamo sempre le dovute proporzioni.
Eroi e PNG sono rappresentati da standees, lasciando le miniature (di plastica morbida e dettaglio medio-basso)
solo per i mostri. Il cartone di token è tabellone è di buon spessore, quello delle schede più sottile. Nel complesso, considerato anche la ricerca estetica svolta, possiamo dire che il rapporto qualità/prezzo è ottimo.
Passiamo ora alle meccaniche: nella fase di setup si dovranno distribuire 12 oggetti-token dotati di colori e valori diversi, estratti a caso da un sacchetto, nelle varie location sulla mappa (dove è scritto sui token stessi) e posizionare il segnalino della "Doom track" sullo zero. Se questo segnalino raggiungerà la fine del tracciato, significa che il panico si sarà diffuso troppo nel mondo di gioco e la partita sarà persa. La Doom Track avanzerà ogni volta che un personaggio verrà sconfitto, ripartendo poi il turno successivo dall'ospedale o luogo simile (
non esiste l'eliminazione del giocatore) o un personaggio non giocante sarà ucciso da una creatura (questi ultimi invece saranno persi per sempre). Lo spawning dei personaggi non giocanti (d'ora in poi PNG), l'estrazione di ulteriori token dal sacchetto e l'attivazione dei vari nemici vengono gestiti da un mazzo "Mostri" attraverso una iconografia molto immediata e che imparerete a riconoscere in fretta, uno dei punti di forza del gioco. Terminare questo mazzo è un'altra condizione di sconfitta, peraltro piuttosto frequente perché è composto da un numero limitato di carte, cosa che contribuisce a rendere piuttosto contenuti i tempi di una partita.
I giocatori vestiranno i panni di personaggi anch'essi in tema con l'ambientazione (es. Investigatore in
Universal, Vagabondo in
American e Oplita in
Greek) e saranno dotati un numero di punti azione variabili (da 3 a 5) e di una abilità specifica: non c'è molta variabilità e chi ha tre punti azione di solito ha abilità più forti, ad es. il "teletrasporto", chi ne ha 5 invece è privo di abilità. Questi personaggi possono usare i loro punti azione per muoversi sulla mappa, raccogliere oggetti, scambiarsi oggetti tra loro (se sono nella stessa location), usare la loro abilità speciale, muovere da e verso di loro i PNG (ne parleremo a breve) e sfidare il mostro per sconfiggerlo. Dopo il turno di ogni giocatore andrà pescata una carta dal mazzo "Mostri": non tutti i nemici muoveranno e attaccheranno, ma quello in possesso del marker "Frenesia" (
Frenzy) godrà di una doppia attivazione. Esiste un altro mazzo, quello dei "Vantaggi" (
Perk), da cui potrete prendere una carta solo dopo che avrete condotto un PNG alla location indicata sulla sua basetta, azione che li farà anche "scomparire" dalla mappa di gioco mettendoli in salvo. Le carte Vantaggio in genere possono essere giocate anche fuori dal proprio turno e contribuiscono parecchio al buon esito della partita.
Il momento più importante del setup è proprio la scelta dei nemici da affrontare:
ogni mostro infatti richiede di essere sconfitto con una modalità differente, comodamente riassunta nelle schede (una per ogni creatura) su cui spesso saranno da effettuare veri e propri mini-giochi, più o meno articolati e divertenti. Le modalità per sconfiggere i mostri sono legate tematicamente alla sua natura e/o alla sua storia e cercano di evocarne le caratteristiche: ad es. per distruggere Dracula andranno prima eliminate le 4 bare poste sulla mappa in cui il vampiro potrebbe rigenerarsi, il Bigfoot andrà invece rintracciato seguendo le sue orme per poi scattargli una "foto", mentre con Cerbero si dovranno sbloccare le porte degli Inferi per ricacciarlo da dove è venuto.
Questa caratteristica è il punto cardine del gioco e
garantisce un'ampia rigiocabilità ad ogni titolo, perché le combinazioni da mettere in campo sono davvero varie. Per mettere questi mostri a tacere una volta per tutte sarà necessaria una fase preparatoria, in cui tipicamente i giocatori dovranno recuperare vari token-oggetto sparsi sulla mappa (spesso ne servono di specifici e per un certo numero di punti) e poi trovarsi nella stessa casella del nemico per "sfidarlo", utilizzando i token acquisiti per concludere lo scontro.
Le creature, dal canto loro, oltre ad essere attivate e mosse di un certo numero di caselle indicate nel mazzo sopraindicato, una volta raggiunti i nostri eroi li
attaccheranno attraverso dadi customizzati recanti tre diverse icone: faccia pulita (mancato), esplosione (colpito) e punto esclamativo (attacco speciale, indicato su ogni scheda mostro). I giocatori non avranno alcun contrattacco, ma potranno sacrificare eventuali token-oggetto in loro possesso per difendersi dai loro attacchi (un token per ogni colpo andato a segno). Una volta colpiti, verranno immediatamente messi KO per poi "resuscitare" il turno successivo dallo spawning point indicato nel regolamento. I PNG colpiti invece non hanno difese e verranno immediatamente eliminati, anche se i personaggi posti sulla stessa casella di un PNG vengono colpiti per primi e quindi possono "assorbire" tatticamente i loro danni.
Se questo sistema è rapido, intuitivo e riduce tanto il downtime, pecca però di "epicità". Il fatto che i nostri eroi non possano replicare in alcun modo ai colpi nemici e quindi l'assenza di una vera e propria fase di combattimento è forse l'elemento che sento più mancare in questo boardgame.
Bene, siamo ora giunti alla fase finale, quella sulle
differenze tra i titoli. Al di là della tematizzazione già ampiamente descritta, i primi due giochi sono praticamente sovrapponibili come gameplay e difficoltà. Trovo invece
Greek Monsters più arduo da concludere vittoriosamente (a parità di mostri introdotti), complici una nuova meccanica delle Tane che rende un po' più lungo sconfiggere alcuni nemici (vanno prima "scovati" i loro nascondigli sotto una serie di tiles capovolte pagando un prezzo in token) e una mappa più stretta, con meno percorsi comunicanti. Vero è che le abilità dei personaggi sono mediamente più forti e variegate che nei titoli precedenti.
Che dire, sono stato fin troppo didascalico, quindi non mi resta che chiudere, consigliando il titolo per momenti di gioco in famiglia o con neofiti, oppure quando si ha poco tempo e non si vuole impegnarsi in ragionamenti complessi, sebbene una certa coordinazione e divisione dei compiti tra i giocatori sia necessaria (e a volte non sufficiente!) per prevalere dai tre mostri in su.
Arrivederci a tutti/e e alla prossima americanata!