Eccomi qua! L'amico german di razza ariana quasi purissima che ha due giochi dadosi in tutto, ma perchè ci sono gli zombie, e vuoi dire di no agli zombie. E Aeon's End che sta sotto al tavolino in salotto allora? Ma mica ci sono i dadi, ci sono le carte con le quali ti costruisci il mazzo, e le carte non sono i dadi, nemmeno quelle della nemesi che peschi. Gloomhaven (e Mage Knight) in wishlist da tempo, e per la ristampa... Si ma il setup e desetup... eeeh è un problema. Come dici Jaws of the Lion è più veloce? Azz..
Buongiorno a tutti, mi chiamo Lollo, Lollo il bianco per gli amici.
Sono un giocatore german straconvinto, di quelli che quando ascoltano la spiegazione di un gioco nuovo, come prima cosa chiedono a quanto punti in media si finiscono le partite, così da poter valutare al volo il rapporto investimento risorse/punti vittoria per poter già partire da subito con un’idea in testa. Uno di quelli che l’unico dado buono è quello che serve per fare il brodo...
Allego a tal proposito l’immagine del gruppo di WhatsApp che uso con i miei amici per organizzare le serate boardgame.
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L'agnello sacrificale
American e cooperativo sono come la cryptonite per me. A dirla proprio tutta, sono anche uno di quelli che mette in ordine per fila e per colonna i componenti di gioco individuali facendo attenzione a scegliere una formazione che non lasci un antiestetico “resto”... ma questo non diciamolo tanto in giro ché qualcuno potrebbe farsi delle idee sbagliate (che poi ancora è da vedere se sono sbagliate). Recentemente mi sono addirittura trovato a discutere con gli altri miei soci (german anche loro) su come i titoli nuovi siano meno deterministici delle vecchie glorie del passato e di come ad esempio tutto il filotto dei Tascini sia viziato da meccaniche per l’assegnazione dei punti “sbagliate” per l’impianto di gioco sul quale si appoggiano (ma questa è un’altra storia). E loro sapete cos’hanno concluso? Che sono un ottuso amante del vintage, non incline a sperimentare nuovi generi e che se parto con un’idea in testa non c’è verso di farmela cambiare neanche parlandone... a me? Che ho sempre ragione!!! Ma pensa questi...
Comunque, siccome alla fine poi alle cose ci ripenso mi sono detto: "ma io, un american coop l’ho mai giocato???". Risposta: NO a prescindere...
E allora vabbè, dai, togliamoci 'sto dente, ne scelgo uno tosto, magari mi segno tutte le cose a mio avviso “sbagliate” e poi la prima sera che ci vediamo parto giù con uno di quei pipponi che la metà ne basta... E qua si pone un quesito: qual è il novello Isacco in salsa american da immoalre sull'altare del determinismo ludico? Ed il dio del ludos gli riserverà lo stesso trattamento concesso al figlio di Abramo?
Non essendo un’esperto ed essendo circondato da miei simili decido di prendere la via più banale: BGG e passa la paura. Vediamo un po’... guarda! C’è giusto il primo in classifica che farebbe al caso mio, oltretutto tra un po’ me ne dovrebbe pure arrivare una copia in quanto addon di Frosthaven...
Qua apro una parentesi gigante. Il gioco l’ho pledgiato (si sì ok, ho anche la sfiga dell’acquisto compulsivo ossessivo su Kickstarter, se lo state pensando) puramente a scopo di speculazione. Dopo essermi mangiato le mani per aver messo l’euro su 7th Continent ai tempi, non avergli dato fiducia all’idea e aver visto a quanto poi si sarebbe potuta rivendere la copia nel caso in cui il gioco non mi fosse piaciuto, ora tutte le volte che adocchio un titolo rivendibile, una copia me la faccio arrivare, non si sa sai).
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Enorme per i miei standard. Apro, defustello con maniacale cura, imbusto tutto l’imbustabile (sì!!! anche la fissa delle buste abbiamo) e nel mentre comincio a prendere dimestichezza con materiali e regolamenti. Nemmeno il tempo di famigliarizzare e vengo colto alla sprovvista in positivo da un foglio che mi spiega come dividere tutte le varie cose e come riporle all’interno della scatola... Bene, molto bene, da queste piccole cose comincio a percepire l’amore dell’autore nei confronti della sua creatura (e dei giocatori, ndr). Poi prendo in mano il regolamento, ce ne sono due. Uno è una lista della spesa (servirà poi), prendo l’altro, comincio un po’ a leggere preparandomi a buttare la classica prima serata tra setup, meccaniche base e primi turni... Quando, dopo le prime poche pagine in cui vengono introdotte le basi (tutte in maniera chiara e con esempi) c’è un bel paragrafetto tutto bordato di giallo che dice così:
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BOOOM!!! Lacerda 0 - Childres 1
E notare che Lacerda qua gioca in casa. Semplicemente geniale.
Per carità, il tipo di gioco lo consente, non tutti se lo possono permettere di “impiegare” i primi cinque capitoli per introdurre tutte le meccaniche piano piano, lasciandoti scoprire le cose un po’ alla volta, in maniera naturale. Ma qua l’autore ha avuto l’ideona e qualcuno potrebbe e dovrebbe copiare.


dona al proprio pool una nuova carta azione da poter scegliere ogni volta che si livella e la gestione delle mini quest segrete che, se completate, danno la possibilità di sbloccare percorsi utili al potenziamento del proprio personaggio. Per quanto riguarda la difficoltà, altra nota positiva. Solitamente i collaborativi tendo a trovarli un po’ facili. Qua, invece, la campagna sembra già ben tarata a “normal” e ogni capitolo viene chiuso per il rotto della cuffia. C’è poi la possibilità molto interessante di alzare o abbassare il livello di difficolta a seconda del livello di sfida che si vuole affrontare seguendo una tabella che alza livello dei mostri, i danni da trappole e ovviamente punti exp e monete droppate.
E così, ridendo e scherzando, senza manco accorgersene si arriva al primo boss della campagna. Anche qui, nulla da dire, meccanica creata ad hoc. Non spoilererò (c’è un girone apposito che attende gli spoileratori intenzionali, all’inferno) ma vi basti sapere che non si menano solo le mani... Bisogna attivare anche la materia grigia. Ma cosa ben più importante, possiamo giocare a Gloomhaven in tutto il suo potenziale. Rapido. Indolore. Perfetto? Forse si. Finita la campagna poi vi dico.
Quindi? Non ci hai ancora detto cosa ci fa un german a Gloomhaven

Alla fine la risposta vera è che sono a Gloomhaven perché ho semplicemente sbagliato strada.
Cercavo un American ma Gloomhaven è tutto meno che un American. Cercavo un gioco full coop, ma i miei soci me lo schifano e quindi me lo sto giocando in solo.
Pensavo che le carte con i modificatori ai combattimenti dessero al tutto un’imprevedibilità incontrollabile simile a dei dadi e invece salendo di livello i mazzi si modificano. Come alle volte però succede non tutti i mali vengono per nuocere. L’importante non è la destinazione in sè, ma il viaggio che si percorre per raggiungerla. E così mi sono ritrovato tra le mani il Mage Knight che ho sempre sognato ma che non ho mai trovato (l’avessi cercato magari era meglio). Ehi, amico german, ce l’ho proprio con te che stai facendo finta di niente. Qua a Gloomhaven ce n’è per tutti, non lasciarti scappare l’occasione.
E ora che si fa?
Voi non lo so, io mi finisco la campagna di Jaws of the Lion e poi valuto se incominciarmi quella di Gloomhaven in solitario (o magari con i miei soci se li convinco).
Ah già, i miei soci, quelli che mi dicevano di dare una chances anche ad altri giochi...
Mi toccherà dirgli che hanno ragione ogni... Naaaaa... Sai che c’è? Io scrivo un’articolo così magari non lo leggono...