Con l'attribuzione dell' International Gamers Award si conclude idealmente l'”anno ludico”. Inizia una nuova fiera di Essen, tanti altri titoli arrivano sul tavolo. Quali giochi passati dureranno sui nostri tavoli, quali resteranno a prender polvere sugli scaffali e quanti verranno addirittura rivenduti al mercatino?
L'IGA ha premiato Russian Railroads, che l'ha spuntata su Nations, Lewis & Clark, Concordia e altri.
L'As d'Or (premio che onestamente non è quasi mai in linea con i miei gusti) ha dato la palma a Bruxelles 1893, snobbato da quasi tutti gli altri premi. Nel 2012 lo aveva attribuito a Myrmes: se pensiamo che aveva battuto giochi come The Great Zimbabwe, Terra Mystica, Tzolk'in e Keyflower, capirete perché il premio francese non sia tra quelli di cui mi fido di più...
Il Jogo do Ano portoghese va a Nations, che personalmente mi ha deluso, ma questo premio è di solito abbastanza allineato ai miei gusti e decisamente per gamers. Guardando alle passate edizioni vedo Imperial, Brass, Agricola, Troyes e perfino Maria, capolavoro assoluto per hard gamers che in pochi hanno avuto il coraggio persino di includere tra le nominations.
Anche il Deutscher Spiel Preis va a Russian Railroads e anche qui nel palmares troviamo grandi classici come Terra Mystica, Puerto Rico, Caylus, El Grande.
Ma come sempre le classifiche e i premi lasciano il tempo che trovano (a proposito, qui sotto quella di BGG, con i giochi del 2013 ordinati per voto, considerando quelli dal 7 al 10 con almeno 200 voti).
Ognuno ha la sua classifica e i suoi premi e allora, a costo di annoiarvi, vi dico la mia top-5.
Intanto sono andato a spulciarmi qual era la mia wishlist – più precisamente i 5 giochi su cui puntavo – del 2013:
Concordia, Spyrium, Russian Railroads, Canterbury, Tash-Kalar. Divertente, perché solo uno di questi è poi effettivamente rimasto nella top-5. Si potrebbe dire che non sono molto affidabile :)
E allora procediamo:
1) Lewis & Clark.
Partito in sordina, almeno nelle mie preferenze, è stato uno degli ultimi giochi ad approdare sul mo tavolo post Essen. L'ho comprato alla Play di Modena, prima impressione freddina, me ne sono progressivamente innamorato. E sono riuscito a farlo apprezzare anche ai miei compagni di gioco, inizialmente pure loro spiazzati dalla particolare gestione di carte e risorse del titolo, tutta orientata, contrariamente a quanto siamo abituati con la sindrome da coperta corta, al “meno è meglio”.
2) Spyrium.
Svincolato dall'inevitabile (e inevitabilmente sbagliato) confronto con Caylus, il gioco di Attia si è rivelato un perfetto mix di semplicità, profondità, interazione, cattiveria, intuito, strategia e tattica. Con una durata contenuta, un'ottima scalabilità e grazie alla tensione che sempre produce al tavolo, è stato il gioco più giocato del 2013 nel mio gruppo.
3) Race! Formula 90.
Se me lo avessero detto, non ci avrei creduto. Non sono appassionato di Formula 1, né di giochi di corse. Ma questo porta in un unico titolo adrenalina, gestione, simulazione, profondità. Un perfetto connubio german-american, con idee innovative perfettamente implementate. A causa della lunghezza, della difficoltà del regolamento e della particolare struttura, non posso dire che sia un gioco adatto a tutti, ma chi ci mette il giusto impegno viene assolutamente ripagato.
4) The Guns of Gettysburg
Sì, un wargame. Ma Bowen Simmons non fa i “soliti wargames” con esagoni e dadi. Studia la battaglia, studia il terreno, studia le truppe e poi traduce tutto questo in un gioco, cercando di catturare l'”essenza” dell'episodio bellico, come lui stesso spiega. In questo caso bisognava dar la sensazione di una escalation, uno scontro che parte come una scaramuccia tra subordinati e degenera in una battaglia epica, coinvolgendo la totalità delle armate. Inoltre bisognava spingere il Confederato ad attaccare, dargli un vantaggio nell'assalto, compensato da una posizione sfavorevole sul campo. Sotto ogni regola apparentemente complicata c'è una motivazione storica a cui è riconducibile (es.: il diverso movimento su strada, con l'Unione che ha più libertà grazie alla ricognizione di Buford).
Tutto questo riesce benissimo e davvero si ha la sensazione di una tempesta bellica che si prepara e cresce goccia dopo goccia, reparto dopo reparto, man mano che il campo di battaglia si affolla e l'artiglieria diventa disponibile.
5) BattleCON: Devastation of Indines
“Picchiaduro” giocabile in moltissime modalità (1vs1, 1vs2, 1vs3, 2vs2, 3vs3...), che implementa la gestione delle carte con una plancia su cui si muovono spazialmente i personaggi. Un sistema semplice, con un fattore fortuna inesistente, una varietà di meccaniche e personaggi impressionante. L'autore ha dimostrato una fantasia e una intelligenza ludiche fuori dal comune, con questo gioco. É il secondo capitolo della saga, dopo War of Indines e ce n'è un terzo in arrivo. Finanziato con Kickstarter, è uno di quei pochi titoli che mi fanno essere favorevole (entro certi limiti) al crowdfunding per i giochi da tavoli.
Tanti altri giochi mi sono piaciuti ma senza assurgere al mio olimpo personale: Madeira, Russian Railroads, Concordia, ecc.
E altri, pur rimanendo buoni giochi, mi hanno deluso: Amerigo, Nations, Tash-Kalar, Rococò, Caverna, ecc.
Anche quest'anno ho 5 preferenze (Dead of Winter, Historia, The Golden Ages, Wir Sind Das Volk!, Medieval Battle – escluso espansioni (Terra Mystica, Race! Formula 90) e ristampe (Antike II) –: vedremo, tra 12 mesi, quale rimarrà in top-5.