Il nostro viaggio verso Essen@Milano è cominciato di buon mattino, sabato 19 ottobre, con una "macchinata" di cinque appassionati di giochi da tavolo, tutti membri del gruppo ludico Ludere Semper di Chiavari. Dopo circa un'ora e 40 minuti di viaggio (senza intoppi, fortuna rara!), siamo arrivati alla Casa dei Giochi a Milano, giusti in tempo per godere dell'atmosfera pre-apertura.
L’evento, uno dei più attesi dell’anno, si presentava ben organizzato e, rispetto all’anno scorso, c’era una novità curiosa: un braccialetto blu per contare i presenti all’interno della location. Davvero un colpo di genio! L'atmosfera era accogliente come sempre e ci siamo lasciati incantare dalla Casa dei Giochi, un posto davvero unico che in Liguria è difficile trovare. Un’altra chicca di quest’anno era la possibilità di fare un’offerta libera e ottenere un unisci-plance di Essen con il Duomo di Milano, creato dagli organizzatori e utilizzato nell’espansione di The White Castle, uno dei giochi di cui parleremo più avanti.
Durante la giornata, l’affluenza è stata un po’ più leggera al mattino, ma nel pomeriggio è iniziata a crescere. La gestione dei tavoli era ottima, con una disposizione che facilitava i movimenti tra le varie stanze (ben tre oltre quella principale) e i giochi erano ben identificabili grazie ai fogli con le copertine appese alle pareti.
A differenza dell’anno scorso, le attese per provare i giochi sono state brevi e ho avuto la fortuna di trovare posti liberi ai tavoli senza problemi. Mentre attendevamo il dimostratore, ho colto l’occasione per socializzare con altri appassionati, scambiare chiacchiere o semplicemente ammirare le plance e i componenti dei vari giochi. L’atmosfera generale era estremamente piacevole, accogliente e rilassata — un vero paradiso per chi ama i giochi da tavolo! Anche quest’anno, l’organizzazione ha mantenuto un alto livello, con dimostratori competenti e ben preparati, anche se, in alcuni casi, si sono trovati a gestire più tavoli contemporaneamente, creando un po’ di attesa nella risoluzione dei dubbi.
Inferno
Il primo gioco che abbiamo provato è stato
Inferno, uno dei titoli più attesi dell’anno. La
meccanica principale del gioco è il
piazzamento anime nei gironi infernali che, di conseguenza, permette il piazzamento di uno dei due tipi di pedine, il "nobile" e il "monello", nella Firenze del XIV secolo. L’
ambientazione, ispirata alla
Divina Commedia, è affascinante e sicuramente piacerà ai fan del tema.
I componenti del gioco erano di buona qualità e curati nei dettagli. La dimostratrice era preparata e chiara, anche se, durante le fasi più avanzate, abbiamo avuto qualche dubbio su azioni più specifiche (comprensibile, trattandosi di una prima partita). Abbiamo giocato circa quattro turni e, anche se non abbiamo potuto vedere lo sviluppo completo delle meccaniche legate al riempimento dei gironi infernali, ci ha lasciato un'ottima impressione.
Il gruppo di gioco era piacevole e l’atmosfera rilassata e collaborativa. In generale, Inferno è un titolo che rigiocherei volentieri e mi sarebbe piaciuto esplorare più a fondo le dinamiche delle anime nei gironi infernali.
Voto: 7.5
Algae, Inc.
Il secondo gioco che abbiamo provato è stato
Algae, Inc., un titolo
complesso e strategico, ideale per chi ama i cosiddetti "
cinghialotti". In questo gioco, ogni giocatore gestisce una delle quattro
compagnie asimmetriche che si occupano di
produrre e vendere prodotti derivati dalle alghe. La mia compagnia era specializzata in cosmetici e l'obiettivo era trasformare la materia prima (le alghe) in prodotti finiti e venderli attraverso una mappa dell'Europa.
Le meccaniche principali ruotano attorno al miglioramento della propria azienda per ottimizzare i costi e aumentare il valore di vendita. Questo processo avviene attraverso un sistema alla Tetris in cui si incastrano vari pezzi sulla plancia per migliorare le strutture aziendali. La gestione dei personaggi richiama invece una meccanica simile a Great Western Trail, in cui i personaggi svolgono ruoli strategici e hanno un impatto significativo sulle scelte del giocatore.
Nonostante fossimo entrati a partita già iniziata, la dimostrazione è stata condotta molto bene. Il dimostratore ha guidato i turni con attenzione, facilitando la comprensione delle dinamiche. Abbiamo giocato tre o quattro turni e il gioco ci ha coinvolti subito. L'asimmetria delle compagnie ci ha intrigato e ci piacerebbe provare le altre plance per capire come variano le strategie. Anche se la mia compagnia era la più lenta a ingranare, siamo riusciti a capire come velocizzarla già nei pochi turni giocati.
I componenti e la grafica sono di alta qualità, contribuendo a rendere l’esperienza ancora più piacevole.
Voto: 8.5
Phoenix New Horizon
Il terzo gioco che abbiamo provato è stato
Phoenix New Horizon, ambientato in un
futuro post-apocalittico dove l'umanità riemerge dopo anni di isolamento per bonificare la Terra. I giocatori controllano squadre di commando incaricate di costruire rigeneratori ed edifici, accumulando punti vittoria attraverso la
realizzazione di infrastrutture e il raggiungimento di obiettivi variabili.
La meccanica principale è il piazzamento lavoratori, ma con una particolarità: alcune azioni risultano bloccate fino a quando i lavoratori non vengono migliorati. Per poter accedere a nuovi rigeneratori o migliorarli, oltre che per sviluppare abitazioni, è necessario aumentare il proprio livello di energia. C'è anche un tracciato sulla plancia principale dove i meeple dei giocatori avanzano, sbloccando risorse aggiuntive e progressi su altri tracciati. Tuttavia non abbiamo molto sfruttato il piccolo track sulla plancia personale, che garantisce bonus, forse per la poca familiarità con il gioco.
Il gioco risulta piuttosto stretto in relazione alle azioni disponibili, dato che in totale ogni giocatore ha solo dodici azioni a disposizione. Abbiamo giocato tre round su quattro, ma la rigiocabilità è garantita dagli obiettivi variabili. Le meccaniche, pur funzionanti, risultano familiari, già viste in altri giochi, quindi nulla di particolarmente innovativo.
La qualità della dimostrazione è stata buona, con il dimostratore che ha spiegato bene tutte le regole. I componenti sono di buona qualità, ma considererei l'acquisto solo se fosse in offerta.
Voto: 7
The White Castle - Matcha
Dopo la pausa pranzo, il quarto gioco che abbiamo provato è stata l'
espansione The White Castle - Matcha, che introduce una
nuova plancia con un ponte e nuovi dadi verdi, insieme a una risorsa aggiuntiva: il tè. Le novità includono anche le Geisha, che apportano nuove dinamiche al gioco. L'aggiunta dei dadi extra garantisce a ogni giocatore
un'azione in più per turno, rendendo il gioco meno stretto rispetto alla versione base.
Un piccolo svantaggio è che il dado di colore verde non può essere utilizzato per le azioni che richiedono dadi di un colore specifico nel castello, ma nel complesso questa espansione migliora l'esperienza di gioco. Le meccaniche delle Geisha riprendono quelle del cortigiano e del giardiniere, arricchendo ulteriormente le strategie a disposizione dei giocatori.
I componenti sono di buona qualità, in linea con quelli del gioco base, e la dimostrazione è stata eccellente, condotta dal dimostratore che ci aveva già presentato Algae, Inc. Personalmente, possedendo già il gioco base, considererò sicuramente l'acquisto di questa espansione, vista la significativa miglioria che apporta al gameplay.
Durante la partita, ho ottenuto una vittoria notevole, quasi raddoppiando il punteggio degli altri giocatori, il che ha reso l’esperienza ancora più soddisfacente visto che è stato l’unico gioco che siamo riusciti a finire completamente grazie alla durata.
Voto: 8
Seti: Search for Extraterrestrial Intelligence
Appena finita la partita precedente, si è liberato un tavolo accanto per provare finalmente
Seti: Search for Extraterrestrial Intelligence,
il gioco che aspettavamo con maggiore entusiasmo. In questo titolo siamo alla ricerca di forme di vita extraterrestri nel sistema solare attraverso l’esplorazione spaziale, utilizzando sonde, rover e inviando segnali.
La meccanica principale si distingue per l'originalità: la plancia di gioco non rimane fissa, ma i pianeti possono ruotare in base alle azioni dei giocatori, creando dinamiche in continua evoluzione. Durante il turno, i giocatori possono compiere due azioni: una per muovere sonde e rover nel sistema solare e l'altra per inviare segnali in base alla posizione della Terra. L'esplorazione viene ulteriormente arricchita dall'utilizzo di carte e dal miglioramento della plancia personale.
Abbiamo avuto la fortuna di scoprire rapidamente una delle due razze aliene, raccogliendo anche fossili alieni che ci hanno permesso di familiarizzare con le meccaniche della plancia della razza scoperta. I componenti del gioco sono di ottima qualità, in particolare ho apprezzato la rotazione del sistema solare e il sole in plastica, che aggiungono un tocco di originalità al gioco.
La dimostrazione è stata eseguita in modo eccellente, con un dimostratore bravissimo che ci ha accompagnato per i due round di gioco a disposizione, assistendoci nelle scelte e chiarendo le meccaniche e le carte ogni volta che avevamo dubbi. È stata senza dubbio la migliore dimostrazione della giornata e il gioco stesso si è rivelato il più interessante. Sono sicura che il mio compagno provvederà a preordinarlo e io non vedo l'ora di “scroccare” partite con lui e altri amici.
Voto: 9
Rock Hard: 1977
Il penultimo gioco che abbiamo provato è stato
Rock Hard: 1977, che il mio compagno non ha smesso di decantare sin dal suo annuncio, dato che
sono appassionata di rock e metal. In questo gioco, i giocatori vestono i panni di musicisti che vogliono diventare le
star più famose del mondo del rock, affrontando anche il problema delle "caramelle" (sostanze).
Le meccaniche sono piuttosto semplici e si basano su un classico piazzamento lavoratori, in cui le azioni vengono svolte durante le diverse fasi della giornata (mattina, pomeriggio e sera) nel corso dei mesi dell'anno (round). Questo titolo riesce a trasmettere in modo efficace l'ambientazione rock, paragonabile a giochi come Age of Comics. Ad esempio, se un giocatore abusa delle "caramelle" per ottenere azioni extra, potrebbe ritrovarsi a dover affrontare la conseguenza di un'azione finita in ospedale, un richiamo molto realistico.
Inoltre, i giocatori, all'inizio della loro carriera, devono non solo migliorare le proprie abilità e il repertorio musicale, ma anche mantenere un lavoro per guadagnarsi da vivere, altrimenti rischiano il licenziamento dopo tre assenze. Un'altra meccanica divertente riguarda le scelte notturne: si può decidere di essere un musicista responsabile e andare a dormire o di vivere da vera rockstar e divertirsi nei locali.
I componenti e la grafica di Rock Hard: 1977 sono stati tra i migliori della giornata; le monete richiamano i dollari americani sia nel design che nelle dimensionie e, onestamente, non avevo mai visto soldi di gioco così ben realizzati. L'idea di utilizzare un amplificatore con plancia e manopole per segnare le statistiche è originale, anche se a volte un po’ scomoda, poiché le manopole tendevano a bloccarsi.
Nonostante una leggera attesa a causa di un dimostratore impegnato in una demo al tavolo accanto, si è rivelato molto bravo a spiegare il gioco.
Voto: 7.5
Panda
Per concludere la giornata ci siamo seduti a giocare a
Panda, l’unico tavolo libero trovato a quell’ora, vista la chiusura imminente. Si tratta di un
fillerino veloce in cui si effettua un
draft con un mazzo di carte animali e si guadagnano punti giocandole in base ai simboli e alle tipologie di carte adiacenti.
Purtroppo il gioco non ci ha entusiasmati particolarmente. Il sistema di punteggio si è rivelato piuttosto scomodo e, nel complesso, abbiamo notato che ci sono giochi simili con tematiche analoghe che risultano più coinvolgenti. La spiegazione del gioco è stata buona e veloce, considerata la sua semplicità, mentre la qualità del materiale era sufficiente. Dopo aver completato un paio di round, abbiamo deciso di chiudere la nostra giornata ludica e ripartire in direzione Liguria.
Voto: 5
Conclusione
Essen@Milano rimane un evento imperdibile per tutti gli appassionati di giochi da tavolo, in particolare per coloro che non hanno la possibilità di recarsi a Spiel Essen per provare le novità in uscita. In attesa di parteciparvi direttamente nei prossimi anni, non vedo l’ora arriva la prossima edizione di Essen@Milano.
Desidero ringraziare di cuore tutti i dimostratori e gli avversari che abbiamo avuto al tavolo, così come l’organizzazione dell’evento per l’opportunità che offre ogni anno a noi "poveri plebei" che non riusciamo a raggiungere Essen. Ci vediamo alla prossima avventura ludica!