Se Suchy non ha ancora vinto un magnifico è giunto il momento! Altrimenti dovrete darglielo alla carriera e non sarebbe uguale 😅
In realtà molti e non solo i cinque che vedete in questo articolo. Anche tra i soli eurogame, ce ne sono tanti al vaglio attuale e altri già scartati. Questi cinque sono però sicuramente quelli emersi con più forza dalla fiera e quelli che sembrano più adatti ad affermarsi come i migliori eurogame dell'anno.
Potrebbero entrare anche tutti negli otto Magnifici? Potrebbero, ma i posti sono pochi e ci sono altre categorie da considerare, oltre agli altri eurogame già pubblicati durante l'anno.
Nelle prime due puntate * abbiamo parlato di cinque giochi papabili per la selezione e di cinque meno probabili, mentre in questa ci focalizziamo solo sulle novità euro della Essen Spiel.
Nella prossima, magari, vi parlo un po' anche del versante american.
Nota: vi ricordo che tutte quelle qui riportate sono in parte mie impressioni e in parte impressioni riportate da altri, dal forum, ecc. In nessun modo rispecchiano le valutazioni della giuria, dalla quale mi sono preso un anno sabbatico.
Kutná Hora: The City of Silver
Era il più atteso pre Essen, mentre ora, dalle prove sul tavolo, sembra mostrare qualche criticità. Il gioco si sviluppa attorno a due elementi chiave: le carte azione, che sono sempre le stesse per tutta la partita e soprattutto il mercato con i suoi prezzi variabili, determinati ogni volta da ciò che fanno i giocatori. Proprio questo suo particolare twist non è detto che aggiunga profondità alla partita, anzi potrebbe rivelarsi qualcosa di non solo poco controllabile, ma anche poco prevedibile, lasciando i giocatori in preda ai soli aggiustamenti tattici.
Il resto del gioco si sviluppa come un piazzamento tessere con cui ottenere punti vittoria in vari modi e una parte di costruzione della cattedrale che sembra anche un po' slegata dal resto del gioco.
In ogni caso rimane un gioco originale e con una certa profondità, che merita il giusto approfondimento per essere valutato correttamente.
The White Castle
Dagli stessi autori di The Red Cathedral, ecco un gioco che dalla sua ha un peso inferiore a quello degli altri quattro che trovate in lista, una durata contenuta e anche un costo parecchio competitivo. Pur non essendo stato folgorato dal precedente Red Cathedral, questo White Castle aggiunge sicuramente un livello di complessità al tutto, facendolo diventare un potenziale candidato alla selezione del Magnifico, potendo giocarsela per la casella “smart game”, in competizione con giochi come Oranienburger Kanal.
Il lavoro fatto su White Castle pare ottimo, le azioni sono poche e il timing di quando eseguirle appare fondamentale. Resta da vedere quanto effettivamente profondo sia il gioco – dopotutto il Goblin Magnifico è un premio per giocatori esperti – e se non si riveli un'insalata di punti e basta, ma le carte in regola per la valutazione le ha tutte.
Nucleum
Il più complicato e pachidermico dei giochi considerati, questo Nucleum ha tanto di Brass, qualcosa di Barrage e una punta di Great Western Trail. Ah, pure la meccanica base di Concordia. Ha però anche il suo tratto originale, ovvero le tessere azione che possono essere usate sia per fare azioni che per costruire le linee ferroviarie con cui collegare i settori della mappa. Il gioco ha tante azioni, tutte orientate però a riempire il tabellone, soddisfare contratti e alimentare gli edifici posizionati in mappa. Si vede il design di Simone Luciani nei molti bonus ottenibili, nella risoluzione dei contratti privati e pubblici e in tanti piccoli particolari.
La maggior obiezione che viene fatta al gioco è che sia troppo faticoso e lungo e che quindi l'impegno profuso non ripaghi poi abbastanza. In realtà è un gioco spiazzante, opaco, che ti mette davanti tante cose e tante strade, ma senza mai prenderti per mano e indicarti quello che è giusto fare: devi scoprirlo da solo. Sicuramente un peso massimo che richiederà diverse partite per essere compreso in tutti i suoi aspetti.
Evenfall
L' underdog di questa lista, quello meno considerato prima della fiera, probabilmente per l'autore emergente e la piccola casa editrice austriaca. Invece il prodotto è assolutamente curato e il game design rivela un gioco di carte, di combo e costruzione motore che non ha nulla da invidiare a giochi più blasonati. Molte le strategie possibili, molti gli incastri, tanti i modi per far punti, ma tutti ottenuti a caro prezzo, dato che è un gioco parecchio stretto, se non si pianifica con attenzione.
La scarsa interazione tra giocatori è probabilmente il suo punto di debolezza maggiore, ma ciò non toglie che proprio Evenfall potrebbe emergere da questa cinquina, per le altre sue qualità.
Evacuation / Hexodus
Lascio per ultimo il gioco di Vladimir Suchy perché è il meno discusso della cinquina. Nel senso che già prima di Essen ci si aspettava un gran titolo e tali aspettative si sono riconfermate sia in fiera sia nelle partite fatte dopo. Evacuation ha dalla sua uno spunto originale nel game design – il motore produttivo smontato da una parte e rimontato dall'altra, una serie di meccaniche che lo rendono complesso (il tracciato dei satelliti, il trasporto tra pianeti, le produzioni separate), ma al contempo coeso, perché ogni parte è funzionale all'altra, sia tematicamente che meccanicamente, infine una profondità invidiabile.
Resta solo da verificare che le partite non siano troppo uguali a loro stesse, dopo varie prove, ma giocarlo con l'opzione delle carte azione differenziate dovrebbe scongiurare questa ipotesi.
* Precedenti articoli della Serie:
Road to Magnifico 2024 #1 - 2023: sarà un anno di grandi giochi?
Road to Magnifico 2024 #2 - Cinque giochi che non credo vedrete in selezione