in questa categoria "per esclusione", vaga ma intrigante, aggiungo Quantum e Volt Robot battle arena
Nel capitolo delle meccaniche incentrato sulla gestione dadi, abbiamo visto vari livelli e modi di utilizzo di questo oggetto ormai così simbolico. In particolare abbiamo visto che
Oggi diamo però un'occhiata a tre giochi che portano questa cosa a conseguenze estreme, tanto che i dadi potrebbero benissimo non essere considerati più tali. Ma non affrettiamo le conclusioni.“si ha gestione dadi quando il tiro dei dadi è a monte della decisione del giocatore, che è a valle. Ovvero i dadi offrono un ventaglio di impieghi e possibilità che starà poi al giocatore scegliere e gestire. Il contrario di quanto avviene nel tiro dadi, in cui la decisione del giocatore è precedente e i dadi ne decidono poi il risultato.”
Se non li tiri non sono dadi?
In Teotihuacan ogni dado è un lavoratore che si muove in un percorso circolare di azioni. Quando si sposta, invecchia, aumentando il suo valore e anche la sua efficienza. Arrivato a sei, “muore”, tornando in gioco di nuovo col valore più basso, l'uno.
In Living Planet ogni giocatore ha una mano di sei carte, numerate da uno a sei, con un'abilità speciale diversa per ciascuna. A ogni round di gioco sceglie una carta e la gioca, sistemando il suo dado come promemoria del numero scelto. Riprenderà in mano le carte solo quando le avrà giocate tutte (o con l'abilità speciale del sei).
In Crystal Palace ogni giocatore ha cinque dadi che usa per compiere azioni sui vari tabelloni di gioco. La priorità di ogni dado, nella singola azione, è data dal suo valore (più alto è meglio). All'inizio di ogni round i giocatori, segretamente, scelgono una faccia per ciascun dado e pagano le monete corrispondenti al valore indicato. Quindi più si regolano potenti i propri dadi, più si deve pagare.In tutti e tre i casi i dadi in partita non si lanciano mai, ma qualche piccola differenza c'è.
In Teotihuacan non scegli mai il valore del dado, che aumenta automaticamente, ma scegli quale attivare, potendo privilegiare un invecchiamento più uniforme dei tuoi lavoratori, oppure più differenziato, per ragioni strategiche.
In Living Planet puoi scegliere l'ordine di gioco, che man mano restringe sempre di più le tue scelte. Inoltre, dato che l'abilita speciale associata a un valore si attiva solo quando sei il leader del round (il primo di turno), la scelta è influenzata anche da questo fattore, oltre che dal valore numerico.
Crystal Palace fa scegliere il valore per tutti i dadi, avendo come controparte solo il più lauto pagamento al salire dei numeri: occorre bilanciare spesa e guadagno. Dei tre è quello in cui la "gestione" del singolo elemento dado si avverte maggiormente.Conclusione (?)
Al posto dei dadi potevano esserci dei segnalini, delle carte, qualsiasi altra cosa. Al posto del dado da sei, poteva esserci un dado da cinque, da dieci, un altro valore che non fosse esattamente sei, dato che in questo caso la “praticità” del cubo non contava più.
Se ci pensate, in questi casi il dado, o meglio la forchetta uno-sei, è stato scelto solo per convenzione, perché è un oggetto comune nei giochi, pratico, anche a buon mercato. Non per la sua funzione originale, ovvero rotolare sul tavolo e dare un risultato casuale.
La domanda finale è quindi: meccanicamente e semanticamente, questi sono giochi di “gestione dadi”? O semplicemente di gestione risorse, in quanto questi dadi perdono totalmente la loro funzione primaria, che è quella di essere tirati? Anche in virtù del fatto che tu non hai mai una parte di caso iniziale (come nella definizione in alto) da gestire, ma gestisci sempre tutto liberamente.