
Ho letto "fluorescente". Dev'essere mio al più presto.
Un solo movimento, guidato dalla fievole fluorescenza. La tensione che sale parallela allo spostamento del piccolo mago. Un toc nel buio rompe il silenzio. Il tuo turno è finito.
Il tabellone è un piano rialzato, circolare, su cui posizionare un disco centrale con sopra un fuoco stilizzato. Sotto questo disco viene piazzato un anello incastonato nel piano: per vincere il giocatore deve spostare uno dei calderoni rossi col simbolo del proprio mago all'interno di questo anello.
I calderoni – tre per tipo – sono disposti a cerchio attorno al disco. A contatto con questi, sempre a circondarli, una fila di “alberi” a base tonda e altri tre cerchi di dischi di varia dimensione. Il setup porta via qualche minuto, a volte più della partita stessa.
Lo scopo è, con la propria pedina mago appoggiata sul piano, spingere uno dei propri calderone nell'anello centrale. Se in questo movimento casca del piano un qualsiasi pezzo, il turno termina e tocca al giocatore successivo. Si procede in questo modo fino alla fine.
Se fosse tutto qui, sarebbe carina ma nulla di più. Il vero tocco di classe ed originalità, è che... va giocato al buio più completo. Il fuoco centrale, l'anello nascosto sotto, i simboli sui maghi e quelli sui calderoni sono infatti fluorescenti. A luce spenta saranno l'unica cosa visibile (il resto dei componenti è volutamente molto scuro). Si capisce quando un pezzo cade solo dal rumore, che riecheggia nel silenzio mistico in cui è avvolta la stanza.Molto, anche perché, devo dire, è uno di quei pochi giochi in cui non devo preoccuparmi di farla vincere: ci pensa già da sola. Inoltre, giocare al buio rappresenta un'importante novità, un gimmick quanto volete, ma efficace e suggestivo. Per una volta è riuscita a far partecipare anche la mamma (che ha perso, chiaramente) e questo l'ha resa davvero contenta.
Continua a barare, ogni tanto, pensando che io non veda il ditino che sposta il suo calderone nel buio, ma è pronta a scusarsi se ripresa e inizia ad avere reazioni meno violente se perde qualche partita. Il che significa che non cerca più di uccidermi con i pezzi del gioco (peraltro questi sono belli grossi e pesanti, sarebbe un problema).
Immagino coordinazione motoria, soprattutto in virtù del fatto che i dischi sul tabellone imprimono moti inaspettati al resto dei componenti. Bisogna un po' adeguarsi a questi spostamenti e correggere il tiro di conseguenza, a volte anche togliendo il mago e facendolo rientrare da un'altra parte.
Si impara anche a guardare le cose da un'altra prospettiva, ad usare un punto di vista inusuale, ad utilizzare l'immaginazione.
Infine che la notte e il buio non sono cose spaventose e che in fondo quello che si nasconde nell'oscurità è identico a ciò che appare alla luce, solo visto – o non visto – in modo differente.
Ho letto "fluorescente". Dev'essere mio al più presto.
Che figata! La lista delle cose da prendere in Germania si allunga...
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