Bello!
Strano pensare all'ambientazione di un "german" come se fosse un film... ma mi piace!
Jack si alza e parte per il suo viaggio nella speranza di guadagnare qualche centinaio di dollari: ma chi è Jack? Inizia oggi una nuova rubrica che ci racconterà i giochi da tavolo dal punto di vista di una pedina.
Oggi nasce una nuova rubrica, in cui i protagonisti saranno i fidati compagni di tutti i nostri giochi da tavolo: i meeple!
È uno sporco lavoro, quello del meeple, ma qualcuno lo deve fare!
Allora perché non raccontare un gioco dal punto di vista di un meeple, una pedina qualsiasi?
Ad aprire le danze è il racconto del ConteGoblin e voi cosa aspettate?
Vi invitiamo a scrivere il vostro racconto, delle vostre pedine e dei vostri giochi, ed inserirlo direttamente dalla pagina del vostro profilo utilizzando il menu Caricamento e gestione contenuti per la creazione di un articolo (seguendo le indicazioni della guida).
Troppo difficile? Non preoccupatevi, potete anche mandarcelo a redazione@goblins.net
Jack si sveglia come ogni giorno: un momento fa dormiva pacificamente e della grossa, russando abbastanza da spaventare i coyote che girovagavano nei dintorni, ora è sveglio e vigile, i suoni del mattino nitidi nelle sue orecchie. Il mandriano si tira su a sedere, si gratta la nuca e le spalle e si guarda intorno. Un’altra giornata di sole si sta facendo strada oltre le ultime coltri della notte, il sole sta sorgendo oltre le colline a est e non c’è una nuvola a pagarla.
Jack si passa una mano sulla guancia di cuoio ruvido, che potrebbe usare per affilare il coltello e che ora è ispida di peli duri come spine, frutto di tante rasature fatte a freddo e con una lama inadatta. L’uomo, dall’età indefinibile per gli anni passati sotto al sole, si solleva con qualche scricchiolio dalla coperta a scacchi, allungandosi automaticamente ad afferrare il cappello bianco, si sgranchisce le gambe e poi si china di nuovo per esaminare gli stivali. Il cowboy che non controlla il contenuto dei propri stivali, la mattina nelle aride pianure, dimostra uno scarso attaccamento alla vita, così era solito dire suo padre. Jack ne ha visti di uomini forti e stupidi infilare i piedi nella tana di cuoio di un serpente a sonagli e costringere i propri compagni a una faticosa sepoltura nella dura terra del Texas.Intorno, i suoi uomini si stanno svegliando e dal carro delle provviste si alzano fumi e profumi, segno che Mick sta preparando il caffé e le salsicce per la colazione. Jack guarda la mandria che pascola poco lontano, contando a mente, con l’aiuto delle dita, per assicurarsi che nessun capo si sia allontanato. 120 capi tra Longhorn, Dutch Belt, Black Angus e Ayrshire pascolano senza preoccupazioni, aspettando di ripartire. Il lungo viaggio verso Kansas City e i suoi mercati e i suoi treni è appena cominciato e gli uomini sono ancora contenti, i ricordi della vita al ranch e in città e dei visi e corpi delle loro donne sono ancora vividi nella memoria. Ma il viaggio sarà lungo... mancano ancora 200 miglia al Red River e da lì altre 350 per arrivare a destinazione.
Chino su una pentola d’acqua gelata, con uno straccio sulla spalla, uno specchio nella mano sinistra e il fido coltello nella destra, Jack deforesta il mento mentre riflette sui guadagni che tirerà fuori da questo viaggio. Da dove verranno i suoi acquirenti questa volta? Le sue Longhorn dovrebbero garantirgli di consegnare fino a El Paso, forse addirittura a San Diego, se potrà far valutare i nuovi capi durante il tragitto.Dopo un’abbondante colazione, Jack è pronto a ripartire. Gli uomini più svegli sono già a cavallo, gli altri stanno smontando le tende e raccogliendo le coperte. Il mandriano monta in sella e fischia il suo fischio. Gli uomini attardati si fanno più svelti, Mick spegne il fuoco con acqua e polvere e corre a preparare il carro. Le grida dei cowboy che radunano le vacche e i muggiti del bestiame che si compatta e riprende il cammino sono la sua colonna sonora, mentre il suo stallone, senza nemmeno il bisogno di essere spronato, si muove rapido al passo, al trotto e infine a un lento galoppo. Le due pozze d’acqua cristallina che brillano sotto le sopracciglia di Jack scrutano attente l’orizzonte.
Il viaggio ricomincia sulla Great Western Trail.
Bello!
Strano pensare all'ambientazione di un "german" come se fosse un film... ma mi piace!
Grande ConteGoblin! Bellissimo racconto....traspira davvero tutta l'ambientazione western, invogliando a giocarci!
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