Quali sono i pro oggettivi di Scythe?
La risposta di FeDeSpa
Voglio partire dalla prima impressione all'acquisto, cioè dalla scatola e il suo contenuto. L'Artwork usato come copertina è secondo me il più bello e il più evocativo di tutti gli artwork presenti all'interno del gioco, si vede subito l'attenzione maniacale nel voler coinvolgere il giocatore all'interno dell'ambientazione; i materiali sono realizzati in maniera impeccabile, belli i segnalini in legno, ottime le plastiche dei Mech e degli Eroi, bello anche il cartone delle plance giocatore.
In più grande attenzione anche alle possibili fisse maniacali nel riporre il contenuto della scatola: tante ziplock per un'organizzazione da sogno per un boardgamer che si rispetti (avete notato l'immagine sulla parte interna della scatola che consiglia come riporre e in che modo/direzione conservare tutte le varie parti presenti?).
Ambientazione con idea valida, originale e ben sviluppata; il dopo guerra attira sempre, ancor di più se un po' fantascientifico con i robottoni e quella parte steampunk che non guasta mai. Adoro inoltre le singole storie per ogni personaggio/fazione presenti nel manuale, in particolare Gunter con la sua giacca pesante di medaglie al valore e la sua lupa Tag.
Lato gameplay: si comincia ad entrare nel vivo del gioco solo dopo la 4/5 partita, ma il bello è che bisogna anche metterci sempre qualcosa di proprio per capire cosa fare e dove andare già nelle prime mosse. Come detto sui topic in Tana la mia fazione preferita sono i Neri, l'Impero della Sassonia, e continuo ad essere convinto che con una plancia di livello 4 o superiore si possa puntare facilmente al controllo del centro del tabellone, mentre ammetto che c'è da lavorare di ingegno con una plancia di livello inferiore, principalmente per non rimanere troppo statici. Proprio il variare delle plance in maniera casuale aumenta il divertimento e le strategie applicabili, nonché la rigiocabilità.
La replica de I Giullari
Circa l'Ambientazione non siamo molto d'accordo... sarà che siamo german inside ma non l'abbiamo percepita granché. Le meccaniche sono applicabili alla fantascienza, al medioevo o post-bellico-steampunk... può piacerne una come un'altra, ma non ci sono scelte di design che ci fanno percepire l'ambientazione.
Anche sulla quantità di partite necessarie per assimilare il gioco siamo in disaccordo... Non è un gioco difficile né di regole né di meccaniche e sin dalla prima partita si può giocare con cognizione di causa ed applicare una strategia. Certo, l'esperienza aiuta a meglio gestire le peculiarità delle razze ma la curva di apprendimento in Scythe è piuttosto ripida (so tutto quel che c'è da sapere in poco tempo).
Quali sono i contro oggettivi di questo gioco da tavolo?
La risposta di FeDeSpa
Il primo contro è impresso sul tabellone. L'ho sempre ammesso, il fatto che la 6° e 7° fazione siano state tolte dalla versione base mi ha un po' infastidito alla prima occhiata, ma ho capito giocando che 5 fazioni per cominciare sono più che sufficienti e forse un numero maggiore avrebbe portato solo confusione. Il business è business per le case editrici, ma anche 30/35€ per un'espansione possono essere troppi, per cui non è detto che debba essere ritenuta indispensabile.
Sono inoltre conscio che la prima partita è troppo ostica per chiunque, anche per il giocatore più rodato, e obbliga a subire e poi subire e poi subire... Bisogna essere preparati dai giocatori più esperti a passare le prime due ore un po' di inferno, a cercare di capire cosa fare giocando il più possibile di ottimizzazione, con risultato finale vedere solo tre esagoni occupati dai propri lavoratori mentre gli altri sono già diventati un esercito e sono in giro per il tabellone in cerca di gloria. Ma si migliora velocemente.
La replica de I Giullari
Non abbiamo trovato la prima partita ostica per nessuno di quelli con cui abbiamo giocato per quanto espresso già sopra. Come dici tu si migliora velocemente, tipo alla seconda mossa. :-)
Cosa è piaciuto/non è piaciuto a te personalmente?
La risposta di FeDeSpa
Manuale realizzato e redatto in maniera impeccabile, molto chiaro e facile da consultare anche durante il gioco in attesa del proprio turno. Per me che ahimè gioco in gruppo solo il mercoledì sera con gli amici del Dal Tenda Roma Appia, il fatto che sia per 1-5 giocatori è un ulteriore plus! Adoro giocare contro l'automa, è veramente qualcosa di eccezionale; molto aggressivo, sembra muoversi sempre nella direzione giusta e a volte fa cose più intelligenti di quante ne faccia un umano! Ho provato solamente i primi due livelli (Autometta e Automa); il primo sono riuscito a batterlo al primo tentativo usando i Rusviet Rossi, sì purtroppo ho tradito i miei amati Neri è puntato alla fabbrica anche per studiare un diverso approccio alla partita. Automa invece mi ha portato via più tempo, perché nella prima partita è riuscito ad accerchiarmi e continuava a muoversi troppo velocemente per poter completare i miei obiettivi. Al secondo tentativo sono riuscito a strappare la vittoria per soli due punti, quanta tensione! Dove si è mai vista in un solitario tutta questa suspense durante la conta dei punti? Aver lasciato la realizzazione dell'automa ad una società terza specializzata proprio nello sviluppo di intelligenze artificiali mi ha fatto apprezzare l'attenzione dedicata durante il design del gioco.
Adoro il fatto che non sia mai presente un'apertura di gioco standard e la grande varietà delle carte obiettivo presenti, che hanno il potere di portarti anche lontano da quanto utile per la tua fazione.
Per chi vuole provare il gioco, consiglio sicuramente la scelta iniziale dei Rusviet, ma vi accorgerete presto che non sono così facili da giocare in late game; inoltre una volta che il gruppo di gioco sarà più maturo, i Rossi saranno la prima fazione penalizzata o tenuta sotto controllo da tutti i giocatori al tavolo, per cui la sfida potrebbe salire ancora di livello! A lungo andare mi sto convincendo che sia appagante provare tutte le fazioni e che per ognuna di esse sia possibile trovare sempre nuovi modi per ottenere le 6 stelle, e questo aumenta notevolmente la voglia di intavolare questo gioco!
La replica de I Giullari
Trovi bello aver tempo di rileggere il manuale tra un turno e l'altro? Quanta paralisi da analisi c'è nella capitale? Ai nostri occhi il downtime non deve esistere, specie in un gioco in cui da regolamento la guerra deve essere una minaccia costante sullo sfondo. Dov'è la tensione se ho tempo di rileggere il manuale prima che tocchi a me? Sugli automi non possiamo pronunciarci ma a noi non è sembrato che le poche carte incontro e gli obiettivi diano tutta questa varietà. Anche le aperture (avendo una mappa fissa) sono bene o male quelle... ma con poche partite non possiamo esserne certi.
Precisazione de I Giullari
Prima di rispondere alle domande abbiamo voluto scrivere questa fondamentale precisazione.
Non siamo assolutamente e totalmente contro Scythe. È un bel gioco e come tale lo abbiamo valutato con un degno 7.5. Prima dell'uscita del gioco eravamo tentati dall'acquisto a scatola chiusa dopo esserci fatti trascinare dall'hype... il costo ci ha fatto propendere per una prova prima dell'acquisto e... la voglia di averlo in collezione è svanita in fretta. Le nostre impressioni si basano su poche partite in 4 e 5 giocatori (e che giocatori! Al tavolo con noi si sono seduti MichyLo, Kenparker e Cola, serate splendide!).
Quali sono i pro oggettivi di questo gioco da tavolo?
La risposta de I Giullari
Scythe colpisce sin da subito. Prima ancora di sedersi a giocare si può notare una grandissima cura nei materiali e nell'artwork. Miniature dettagliate, risorse sagomate, monete in vario taglio, un tabellone molto ricco e nonostante questo pulito. Segue un'iconografia chiara e un regolamento lineare. In partita si apprezza la pulizia del game design e la varietà di approcci differenti alla partita. Insomma Scythe è un gioco fatto molto bene, senza difetti eclatanti.
La replica di FeDeSpa
Nulla da aggiungere, il mio intervento alla prima domanda è praticamente in linea.
Quali sono i contro oggettivi di questo gioco?
La risposta I Giullari
Verrebbe da dire che non ce ne sono visto il paragrafo precedente eppure... Il gioco promette battaglie, ci sono i robottoni (anche in copertina) e tutti ne parlano come di un ibrido german/american.. peccato che la guerra in Scythe sia blanda e (volutamente) sullo sfondo. Questo non è certo un difetto in assoluto, ma in questo gioco ci è sembrato proprio di sì. L'interazione si sente molto poco, ognuno è impegnato a coltivare il proprio orticello e tiene gli occhi fissi sulla propria plancia nel turno altrui. Un attacco non è mai distruttivo, ma una semplice variabile in più. Non sa di american, (che poi non è neppure la nostra faccia preferita della medaglia) e neppure se sono seduto vicino ai neri dovrò preoccuparmi più di tanto. Secondo difetto è il downtime che genera questa assenza di interazione. L'unica cosa fatta dagli avversari cui devo prestare attenzione è se mi si attiva il bonus dell'enlist e basta, il che porta ad una grande noia. Altro punto per noi molto dolente (e probabilmente la vera pecca di Scythe) è il fatto che non c'è nulla di originale. Ci è piaciuta la meccanica dell'upgrade per cui un effetto migliorato corrisponde anche ad un costo diminuito ma è davvero troppo poco. La prima parte del gioco poi l'abbiamo trovata molto lenta. Addirittura troppo lenta, specie se paragonata a quanto in fretta finisce. Giusto segnalare infine la questione del tanto temuto "turno in meno". Per noi non è mai stato un problema anzi, ma molti lo hanno segnalto così lo nominiamo. Insomma, quel che manca a Scythe è di quel qualcosa in più che lo renda godurioso e faccia venire voglia di intavolarlo ancora, qualcosa che lo distingua davvero. Sicuramente molti lo hanno trovato ma noi proprio no.
La replica di FeDeSpa
Continuo a pensare che il problema dell'inizio lento e del coltivare il proprio orticello sia dato principalmente dalla gestione della carta obiettivo e dalla spasmodica ricerca iniziale di indirizzare la partita sul suo completamento. Ovviamente una volta completato, ci si ritrova quasi sicuramente indietro su una possibile espansione sulla mappa se l'obiettivo richiedeva risorse multiple e magari indietro sulla realizzazione di Mech e strutture non avendole sfruttate come si dovrebbe.
Per quanto riguarda l'attacco è da considerarsi sicuramente non distruttivo perché i Mech non esplodono ma ritornano semplicemente alla base, ma è molto focalizzato sulla perdita di timing favorevole per la propria espansione. La mia seconda partita con i Neri è stata caratterizzata proprio dalla sconfitta in un combattimento in maniera alquanto rocambolesca, che mi ha portato a non avere più tempo per recuperare terreno sia sugli avversari che sul posizionamento in tabellone.
Il merito al turno in meno, la meccanica è adattabile al proprio gruppo di gioco. A me non è mai pesato anche perché una volta completata la sesta stella, per me non è corretto adeguare le proprie statistiche con la mossa che può generare più punti possibili. È come chi sistema le proprie statistiche non buone della sua partita di basket durante il garbage-time. Esistono inoltre house rules per chi vuole eseguire lo stesso numero di turni evitando l'azione di movimento per guadagnare punti espansione.
Cosa è piaciuto/non è piaciuto a te personalmente?
La risposta de I Giullari
Personalmente ci è piaciuta la gestione delle risorse, l'incastrarsi di una con l'altra in un meccanismo che fila alla perfezione. Non ci è piaciuta più di tutto la mancanza di originalità e la poca interazione (che non significa unicamente la mancanza della guerra, ma proprio di un qualcosa che io faccio per metterti, anche indirettamente, i bastoni tra le ruote). Vorremmo anche parlare dell'asimmetria, l'abbiamo tralasciata dal paragrafo precedente perché è un aspetto che noi adoriamo ma che in poche partite non abbiamo potuto approfondire più di tanto. Possiamo sbagliarci ma ci sembra che la differenza tra le razze non sia poi così marcata. Sì, ognuno ha le sue caratteristiche e vanno sfruttate al meglio per vincere ma niente di veramente particolare. Avremmo preferito sentire di razze sgravate (e ovvie repentine smentite), cosa che invece non è apparsa... anche perché, nell'essere 99% german, non è che ci sia stato sto gran sbilanciamento delle fazioni, invece, farò sempre più o meno lo stesso gioco sia che io abbia una razza piuttosto che un'altra. Abbiamo però anche letto di partite chiuse in rapidità e con pochissima popolarità, quindi probabilmente ci sbagliamo.
Insomma da questo Scythe ci aspettavamo di più. Sarà che in più anni di gioco, 1500 partite l'anno e con quasi 2000 titoli finiti sul nostro tavolo di giochi belli ne abbiamo visti tanti. Scythe è sicuramente tra questi. Un bel gioco, che al giusto prezzo potrebbe entrare nella nostra collezione, ma che purtroppo arriva tardi sul mercato in un momento di grande saturazione e tanti titoli altrettanto buoni. Capiamo alla perfezione chi, affacciatosi al nostro mondo da poco, abbagliato dallo splendore dei materiali (e forse per giustificarsi dell'importante spesa fatta) e trascinato dall'hype, lo giudica un capolavoro. Ecco il motivo per cui ha scalato la classifica di bgg, decine di 10 prima ancora che il gioco arrivasse nelle case, davvero si può anche solo pensare di considerarla attendibile? Ci sarebbero tanti titoli da approfondire e giocare di più senza andare a rincorrere l'ultimo fuoco di paglia. A nostro avviso tra un anno sarà dimenticato dai più e verrà ricordato per quel che è: un buon gioco, con splendidi materiali ma che non spicca. Quest'anno già di Blood Rage non si sente quasi più parlare... il prossimo anno non sentiremo quasi più parlare di questo Scythe.
La replica di FeDeSpa
Scythe, come altri giochi con più fazioni/risorse/espansione va giocato, e molto, per apprezzare le differenze tra classi e i vari metodi di approccio alla partita. Adesso si hanno troppi titoli da provare ogni sera nelle ludoteche o associazioni, e nessuno si focalizza più su un solo titolo per approfondirlo nei minimi dettagli, quindi è normale che alla prime avvisaglie di noia si possa lasciare sullo scaffale. Per le fazioni, nelle mie prime partite si è subito colta la potenza innata dei Rusviet Rossi e della loro velocità ad inizio gioco che la potevano far passare come la razza più forte, fatto poi smentito solo quando la maggior parte degli avversari dei rossi al tavolo conoscevano anche pregi/difetti della fazione nemica e hanno lavorato sia per la loro terra, sia per contrastare un possibile rush iniziale molto marcato. E questo fatto per me è una cosa bella che mi fa pensare durante il gioco: "se penso solo a me, qualcuno più valido in ottimizzazione potrebbe sopraffarmi, meglio affacciarsi e controllare i miei dirimpettai!"
Mi sono capitate partite in cui il Rosso, proprio come dicevo sopra per la carta obiettivo, ha pensato in primis alla sua colonia di lavoratori e non si è mosso verso il centro del tabellone; perso quel timing, accerchiarlo e non permettergli di recuperare è stato quasi un'alleanza non voluta tra me e il giocatore Azzurro. Insomma, ormai le partite successive alle prime 5 sono molto mutate e c'è molto più agonismo in campo.
Concordo sul non giudicarlo un capolavoro, non esiste il 10 o la perfezione in nulla, ma la classifica mondiale può sempre fare da cartina tornasole anche perché, magari, fuori dall'italia, lo giocano molto più di noi.