
Bel racconto!
Condivido con voi, amici goblin, lo scambio epistolare avuto con la mia amata, che è riuscita a spuntarla tra spezie, cammelli e favori del Khan.
Mia adorata,
Oggi c'è il sole; è un sole pallido e tiepido, di quelli che, nelle belle giornate di primavera, inondano di oro i campi di grano della piccola Russia. La giornata è fredda: c'è un vento mite, ma freddo, che increspa le acque della Moscova e spazza dalle strade la neve polverosa che è caduta negli ultimi giorni. La kaša fuma nel piatto, il tè mi riscalda l'anima.
Rashid è stato qui. Veniva da Venezia coi tuoi doni, dopo aver attraversato la pianura sarmatica lottando contro il sole estivo che - così mi ha raccontato - quasi gli bruciava il mento sotto la sua barba. Non si è fermato molto, sai? Ha accettato la tratta omaggio, ha girato qualche dado come gli conveniva e ha ripreso subito il viaggio con i suoi cammelli. Ti farò avere notizie appena saprò qualcosa.
Mi manchi.
Tuo,
Stiva
Mia adorata,
Mi chiedi anche del signor Darcy, il tuo rivale in affari. Beh, a lui non va così bene. Stando a quanto ho appreso dal nostro comune amico Marco Polo, egli si è affidato al Khan Arghun; ma non è stato molto fortunato, perché le sei carte della sua carovana gli hanno sì procurato qualche prezioso carico di merci, ma ha avuto qualche difficoltà a muoversi, dal momento che i continui sei di Rashid monopolizzano il mercato e i favori del Khan. Lui è motivato, comunque, ed è un fine stratega: ha provato ad accumulare soldi per completare i suoi spostamenti. Staremo a vedere: nelle sere di sconforto temo che possa riuscire a raddrizzare la situazione. Ma tu sta' tranquilla: la vittoria sarà tua.
Intanto la mia missione diplomatica sta per finire. Torno presto, anima mia.
Tuo,
Stiva
Mosca, 6 novembre
Mia adorata,
Le mie paure per poco non sono diventate realtà. Marco Polo - che come saprai è stato incaricato di scortare da lui la sua futura moglie Kökötchin - mi ha scritto che il buon Khan Arghun si è riservato per il finale della sfida la carta che consente di tramutare in punti vittoria le sue ingenti scorte di pepe e i cammelli che, in qualche modo, si è procurato. Scrive ancora Marco che di punti Arghun ne ha raccolti ben sedici; ma anche che non sono bastati, perché tutte le merci raccolte e convertite non hanno permesso a Darcy di chiudere abbastanza contratti.
Hai vinto tu, mia adorata. Il cuore mi si riempie di gioia: brinderò a te con un bicchiere di buona vodka, fa' lo stesso anche tu con un bel calice di vino.
Parto dopodomani: con un po' di fortuna, saremo insieme per Natale. Non vedo l'ora.
Ti abbraccio.
Tuo,
Stiva
Lago di Como, 18 febbraio
Caro diario,
La stringo tra le mie braccia mentre passeggiamo, l'odore salmastro del lago nelle narici, il tepore del sole invernale sulle guance. Lei è felice, io di più.
Un giorno, forse, le rivelerò che il suo leale avversario, quel signor Darcy che ha provato a far meglio di lei senza riuscirci, ero io.
Ma ho idea che, nel profondo del suo cuore, lei lo sappia già.
Bel racconto!
Uno dei titoli che ho giocato di più!
Dove hai trovato quei cammellini?
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