"Ieri ho giocato a..." conquisterà tutto il forum! :)
Birra pagata qui a Roma, vedi tu.
Ieri sera, dopo un buon periodo di astinenza dal gioco interrotta soltanto da sporadici momenti ludico/fillerosi (per cui il buon Sava occasionalmente mi percula), si riesce finalmente a giocare. Due giorni prima Lorenzo, il mio fidato venditore di giochi usati a prezzi maggiorati, mi chiede di portare Dominare, gioco di cui sono fiero possessore. Bene! Benissimo! Passo due giorni in ritiro spirituale, carico per la serata in arrivo. Ieri pomeriggio separo Dominare dai fratelli di scaffale Courtier e Mercante, prendo trepidante il regolamento ed inizio a affrontarlo: sono una ventina di pagine, in inglese, messe chiare come si spiegherebbe la lezione ad un bimbo con problemi d'apprendimento. Passo un paio d'ore a studiare il tutto, apparecchio la tavola, sparpaglio le carte, ammasso cubetti e via così.
Scrivo a Kagliostro, che mi dice Lorenzo sarà presente. "Oh bella, stasera porto Dominare che Lorenzo lo vorrebbe provare, sto guardando il regolamento". Dall'altra parte, mi risponde Kagliostro: "Ah sì? A me ha detto che vuol provare Quantum... e pure Strasbourg"
Faccio due rapidi calcoli, mi sa tanto che il tempo speso oggi tornerà utile un'altra sera! Stando a quanto visto, Dominare pare un bel gioco, probabilmente in 2 si è troppo pochi per giocare mentre in 5 o 6 si è forse troppi, tra la lunga fase di draft presente a metà partita e per le fasi di mantenimento sempre più lunghe ad ogni turno: basti pensare che nel settimo ed ultimo turno ogni giocatore avrà dalla sua 7 agenti, ognuno dei quali darà un ingresso economico ed in termini di cubetti influenza da piazzare. Si aggiunga che ogni carta agente è diversa dall'altra (a parte, se non erro, 3 eccezioni su circa una 90ina di carte), il rischio di paralisi da analisi è dietro l'angolo con certi compagni di tavolo! Da provare sicuramente, magari dopo essersi scaldati con Courtier.
Arrivo quindi ieri sera alla City, ristorante/pizzeria perugino che ci concede una sala per giocare il mercoledì sera, con la testa piena di intrighi di corte, quartieri malfamati in cui oscuri figuri tramano alle spalle del potere costituito... proprio pronto per giocare a Quantum, insomma! Kagliostro, un uomo d'altri tempi, lascia il suo posto al tavolo per permettere ad un altro giocatore di provare il gioco: ci troviamo intorno alla mappa spaziale io, Lorenzo, ndrius (dal quale, ci siamo ricordati, ho preso Comuni qualche tempo fa) e il Mincio, un pozzo di sapienza e conoscenza che lavora nel mio negozio di fiducia di boardgames. Kagliostro inizia a spiegarci le regole, dadi qua, dadi là, warp, riconfigurazione, pizza e fichi vari fino a quando sul tavolo cala un momento di generale disattenzione: "...e quiiiiiindiiii il daaaadoooooo... eeeehmmm... sìììì.... dicevamo il daaaadooooo..." Vittime di un sortilegio? è stata riavviata Matrix? un' interruzione del continuum spazio temporale? Niente di tutto questo: per dovere di cronaca, vi mostro la ragione del nostro stallo mentale generalizzato:
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Sì, lo so che la foto è di qualità AleK™, ma questo vi basti per darvi l'idea, branco di zozzoni! Riacchiappati al volo gli ormoni vaganti dei presenti (esclusi quelli degli integerrimi sposati presenti al tavolo), ci approntiamo ad affrontare Quantum. Mappa a simil croce, ognuno di noi parte da una punta. Dopo qualche iniziale incertezza e riconvocazione di Kagliostro (che nel mentre si è iniziato a cimentare assieme ad un'altra decina di persone con una pista drammaticamente complessa di Pitch Car, con tanto di elementi artigianali di difficoltà a livello asian), il gioco inizia a scorrere abbastanza liscio.
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Le mie astroDaDi arancioni riescono a piazzare rapidamente il quantum nei sistemi vicini, complice un'accurata strategia ed una discreta botta di fortuna col lancio dei dadi iniziali. A differenza di Lorenzo (blu) che cerca sempre l'occasione giusta per attaccar navi, evito sempre gli scontri diretti e mi do alla ricerca. Il buon ndrius (rosso) gioca tranquillo nella sua parte di quadrante, mentre il Mincio zitto zitto inizia ad intavolare una fitta strategia, appoggiandosi alla ricerca ma non tanto quanto me. Riesco infatti ad avere per primo 5 dadi in giro per la mappa ed ad accaparrare degli ottimi potenziamenti: arrivo a guadagnare 2 punti ricerca ad inizio turno, andando subito a 3, ed a prendere una carta con solo 4 punti ricerca! Con un altro potenziamento faccio sì che il mio dominio non cali mai se perdo una nave, e sempre grazie alla ricerca riesco a portare il mio dominio a 5 punti, con 1 solo quantum che mi resta da piazzare. Faccio il mio primo ed unico attacco della partita, sconfiggo l'avversario ndrius e vinco in scioltezza, esultando educatamente come un hooligan inglese. Chiedo quindi il perché di certe mosse al Mincio, che dimostra d'esser il giocatore che ha visto più nel profondo delle strategie possibili del gioco, puntando a spostare quantum altrui e via dicendo. Ripensandoci, ieri non abbiamo mai sfruttato le abilità dei dadi 1 e 2, praticamente! Dato il mio pregiudizio sui giochi con dadi all'interno della meccanica ero partito già critico riguardo Quantum, ma mi son ricreduto. C'è fortunosità nel lancio e spesso proprio per questo ci si blocca, ma si può considerare un limite della propria strategia, alla fine. Ci sono varie possibilità di gioco, le mappe modulari danno una buona rigiocabilità, ci si pesta i piedi e, cosa non scontata, ci si diverte pure. Promosso!
Col resto della ciurma sparsa per altri tavoli, i PitchCarristi schiamazzanti come non mai che attirano ndrius al tavolo, altri che giocano con avveniristici prototipi, restiamo a cercare un titolo da giocare il sottoscritto, l'infaticabile Lorenzo e l'ineffabile Mincio. Dopo qualche proposta scartata, il titolo prescelto è Betrayal at House on the hill, di proprietà del presidentissimo dell'associazione.
Lorenzo, che aveva giocato già al titolo, tutto contento ci spiega al volo le regole del gioco ed iniziamo con la prima parte collaborativa di esplorazione. A partire dalle tessere iniziali i nostri personaggi (delle amabili miniature) possono esplorare la casa nei suoi 3 piani (primo piano, piano terra e sotterraneo), aggiungendo nuove tessere in cui avranno a che fare con eventi vari, lanci di dadi per superare prove (ogni personaggio ha 4 abilità tra fisiche e psichiche) e scoperta di oggetti. Esploriamo un po' di piano terra e di sotterraneo, quando un mio lancio di dadi particolarmente ispirato (roba alla 2-1-1 a Risiko, tanto per dare un'idea terra terra della cosa) dà il via alla seconda parte del gioco, in cui uno dei giocatori tradisce gli altri, che avranno l'arduo compito di sconfiggerlo. Si consultano i due manuali di gioco, che spiegano cosa succede separatamente alle due parti e iniziamo ad odiarci apertamente. Lorenzo, solo nel sotterraneo, evoca un Demone Ultrasborone assieme a 2 Demonietti di contorno, mentre io ed il Mincio cerchiamo di capire dove sbattere la testa: il nostro obiettivo è quello di sconfiggere per ben 2 volte il Demone Ultrasborone usando il potere dell'anello in mio possesso, cosa che già sulla carte puzza di morte, anche non sapendo le caratteristiche del malvagione in questione. Senza tanti giri di parole, dopo poco tempo ci troviamo col mio personaggio morto a terra, col cane di Lorenzo che viene a rubarmi l'anello per poi riportarlo al suo fetentissimo padrone, il Mincio che resta solo a lottare strenuamente contro le forze del male.
Dall'alto verso il basso vi presento l'omone l'omone controllato dal Mincio, il vile traditore di Lorenzo con a lato il Mastro Demone puzzone con 1 solo punto vita rimasto dopo l'esplosione di un candelotto di dinamite ed il cadavere del mio personaggio. Purtroppo per tutti i fan del lieto fine e di Don Matteo, le forze oscure trionfano poco dopo lo scatto di questa foto, banchettando con l'ultimo eroe presente.
Il gioco è risultato godibile anche a me che solitamente non adoro giochi del genere, credo che con un giusto ambiente intorno ed immedesimandosi nella storia possa esser davvero simpatico. Promosso anche lui, anche se Quantum è probabilmente più nelle mie corde se dovessi trovarmi a scegliere. Davvero una gran bella seratina ludica!
Concludo chiedendo scusa a chi ho scoperto solo in seguito fosse intento a giocare a Time's Up: non era mia intenzione far indovinare Amanda Lear, ma quando sento cantare "voulez-vous a rendez-vous... tomorrow" mi si accende qualcosa dentro che neanche io so come! Un saluto con la manina dal vostro amichevole Fedellow di quartiere!