Bella recensione!
Secondo te quale dei due può essere più facilmente proposto a dei neofiti?
VS Due titoli di civilizzazione light, due autori italiani (Marco Pranzo e Luigi Ferrini), due editori italiani (Giochix e Ergo Ludo), due giochi in un certo senso sovrapponibili. L'intento di questo articolo era quello di dirimere i dubbi a chi fosse stato incerto tra i due, decretando il migliore. Come vedrete, fallirò miseramente. Analizzo le varie voci dando un punteggio relativo ai due giochi: 1-0 se uno è di poco superiore all'altro, 2-0 se la differenza è marcata, 0-0 se si equivalgono.
Commenti
Condivido le conclusioni: Historia ha dato anche a me l'impressione di essere più "tecnico" e quindi, per gusto
personale, l'ho gradito di più rispetto a The Golden Ages.
Concordo anche sul "plus" ad Historia per la simbologia.
Ho avuto l'impressione (ma potrebbe essere sfatata giocando più partite) che l'ordine di scelta
delle carte leader possa essere penalizzante per l'ultimo giocatore.
i leader si scelgono a partire dall'ultimo a muove a inizio gioco.... e poi a partire dal primo, ovvero da chi ha meno PV.
Per cui anche la scelta dei leader penalizza giustamente chi è più avanti in classifica.
The Golden Ages
rapporto tra complessità+appagamento / complicazione+durata
meccaniche amalgamate e fluide, senza eccezioni inutili, senza regole o parti che spezzano il flusso di gioco
complicazione e durata in "eleganza" sono esattamente quanto descritto al punto successivo "fluidità del gameplay"
In pratica sono stati conteggiati due volte ed ho come l'impressione che è stato fatto apposta per fare pareggiare i due titoli, così sono contenti quanti.
Sì, è chiaro, ma nella nostra partita, alla prima era, io ero in vantaggio di pochissimi punti (forse anche uno solo, ora non ricordo bene), ma la scelta della carta leader per ultimo mi ha penalizzato parecchio.
500mila euro la Ergo Ludo e altrettanti la Giochix. Bel colpo eh? ;)
che anzichè rispondere seriamente sul perchè conteggiare 2 volte la stessa cosa (visto che hai parlato quasi esclusivamente di downtime e tempi morti per entrambi i punti) rispondi ironicamente....che poi intendevo far contenti i giocatori che hanno comprato uno o l'altro piuttosto che le case editrici. Per quello ci sono già i ludologi :D
Seriamente: se avessi letto tutto, avresti notato che anche una differenza finale di 1-2 punti sarebbe stata considerata pareggio, perché effettivamente li ritengo due giochi di pari valore. Per cui non c'era proprio alcun senso nel cercare a tutti i costi uno 0-0.
E seriamente, un gioco può scorrere fluido anche se lungo e poco complesso. Le meccaniche magari sono assolutamente fluide, il gioco convoglia comunque poca eleganza. Che poi le due voci spesso vengano accomunate nella stessa singola voce, sicuro, ma che tu dica che l'ho fatto per far "pareggiare" i giochi la dice molto più lunga su di te che su di me.
avendoli provati entrambi l'articolo mi interessava e l'ho letto tutto, ma leggendo il senso di alcune cose proprio mi sfuggivano, come il discorso in questione. Così come mi sfugge come il concetto di "eleganza" (su cui non c'è nemmeno un certo consesus nella stessa tana tant'è che ogni 2x3 escono discussioni a riguardo, ma prendiamo pure per buona quanto preso a riferimento nell'articolo) sia legato al fattore "appagamento". Un gioco può essere appagante, ma non elegante e viceversa.
Sul fatto di volerlo fare pareggiare a tutti i costi è per il semplice motivo per cui non trovo una singola motivazione plausibile per infilarci dentro robe come "eleganza" come se fosse una sorta di rapporto matematico definito, e la "fluidità" quando la stessa è già stata inclusa nel precedente punto. Perchè conteggiarla due volte? Perchè non conteggiare separatamente anche la durata o la complessità?
L'unico che mi viene in mente è proprio trovare dei fattori per far risultare un 3-3 numerico perchè, sebbene all'inizio hai scritto che anche 1 o 2 punti finali di differenza non cambierebbe granchè, un 3-1 (o 1-3) salterebbe sicuramente più all'occhio di una frase persa nell'incipit dell'articolo.
mi sbaglio? può essere, non mi ritengo possessore della verità assoluta, eppure la sensazione rimane vista la totale mancanza di una spiegazione logica plausibile anche dopo l'ultima non-risposta
...che, al di là della mera valutazione numerica, sancisce un pareggio tra i due giochi. E' questo che dovrebbe arrivare ai lettori, il fatto che siano due giochi validi sullo stesso tema e suppergiù dello stesso pesa (qualcosa di più Historia). Magari uno un po' più pro, l'altro un po' più casual (ma anche qui differenze minime). Che nessuna voce (puoi pure moltiplicarle per 2 tutte, aggiungiamo profondità strategica, tattica, ingombro dalla scatola, quello che vuoi) è, per me, un 2-0. Questo è il succo di questo confronto. Non il 3-1, 3-2, 2-3, 3-0, 5-0, il cappotto, quellochevuoi.
Mi pare la stragrande maggioranza di quelli che hanno letto ci siano arrivati, il che mi consola.
Dunque, io sono tra quelli intimoriti dall'effetto doppione. Non già per la sostanza dei 2 giochi, ben confrontata da Agzaroth, quanto per il fatto di gestire comunque ere, leaders e meraviglie. Questo però è un limite solo nel breve periodo; ho il sospetto che tra qualche tempo procederò anche all'acquisto di The Golden Ages. Al momento ho Historia e devo dire che mi ritrovo nella sostanza delle osservazioni esposte nell'articolo (riguardo a questo gioco naturalmente); personalmente mi affascina molto. Soprattutto si nota il fine lavoro di sintesi che è stato fatto a monte. Una sintesi che lascia intravedere comunque la profondità delle variabili sottostanti un processo di "civilizzazione" impacchettato per un gioco da tavolo. In questo trovo che l'autore abbia compiuto un ottimo lavoro. Personalmente, nel corso della partita, mi ritrovo a soffrire un pochino la gestione dei civbots. Ben inteso, essenziali, soprattutto in 2, ma gestirli a fine turno mi "deconcentra" dai i fili che tengono in piedi le mie labili strategie. Dettagli che credo supererò! Per il resto il gioco mi risulta molto fluido. Apprezzo particolarmente la grafica sobria ed anch'essa sintetica. Quello che ancora mi manca è la sensazione di dominare il gioco, indirizzare consapevolmente lo sviluppo della mia civiltà. Ad oggi mi sento trainato dal gioco stesso, che sembra muoversi con una "su propria autonomia". Evidentemente non ho ancora le chiavi e la sicurezza di fare qualcosa con la certezza di ottenere qualcos'altro, e che questo qualcos'altro sia funzionale al mio disegno (possibilmente valido!). Gioco tattico ed ancora poco strategico. Ma questo è un aspetto che mi spinge a lasciare il gioco sul tavolo per continuare a scoprirlo, sezionarlo e viverlo con la mia compagna di giochi preferita (mia moglie).
Gran tema la civilizzazione, sapevo mi avrebbe affascinato ed attendevo giochi che la sintetizzassero in termini di durata.
Quindi, soddisfatto da Historia, credo che entro qualche mese potrei arrivare anche all'acquisto di The Golden Ages..
Bellissimo articolo, io li ho entrambi e sono molto contento, 2 tipi differenti di civilizzazione.
Bravo Agzaroth.
Ciao e a presto.
Fabio.
Propongo che pilota pubblichi un articolo e Agz lo commenti (^.^)
allora è proprio curiosa la scelta di valutare voci senza una definizione comune a tutti e doppiamente due voci che casualmente portano il pareggio numerico...basta ribadirlo, ma a quanto pare il 3-3 è visivamente più facile da vedere. E se non ha senso la votazione "numerica" tanto valeva non metterla e obbligare a leggere l'articolo scoprendo facendo così scoprire che sono giochi equivalenti....ma dal 3-1 non sarebbe ovviamente apparso ;)
lo farei anche, ma poi mi ricordo che sono in tana, quindi....
Quindi?
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