Following the success of unmanned rover missions, the United Nations established the Department of Operations and Mars Exploration (D.O.M.E.). The first settlers arrived on Mars in the year 2037 and in the decades after establishment Mars Base Camp, private exploration companies began work on the creation of a self-sustaining colony. As chief astronaut for one of these enterprises, you want to be a pioneer in the development of the biggest, most advanced colony on Mars by achieving both D.O.M.E. mission goals as well as your company’s private agenda. In the beginning, you will be dependent on supplies from Earth and will have to travel often between the Mars Space Station and the planet's surface. As the colony expands over time, you will shift your activities to construct mines, power generators, water extractors, greenhouses, oxygen factories, and shelters. Your goal is to develop a self-sustaining colony independent of any terrestrial organization. This will require understanding the importance of water, air, power, and food — the necessities for survival. Do you dare take part in humankind’s biggest challenge? On Mars is played over several rounds, each consisting of two phases - the Colonization Phase ​and the Shuttle Phase​. During the Colonization Phase, each player takes a turn during which they take actions. The available actions depend on the side of the board they are on. If you are in orbit, you can take blueprints, buy and develop technologies, and take supplies from the Warehouse. If you are on the surface of the planet, you can construct buildings with your bots, upgrade these buildings using blueprints, take scientists and new contracts, welcome new ships, and explore the planet’s surface with your rover. In the Shuttle Phase, players may travel between the colony and the Space Station in orbit. All buildings on Mars have a dependency on each other and some are required for the colony to grow. Building shelters for Colonists to live in requires oxygen; generating oxygen requires plants; growing plants requires water; extracting water from ice requires power; generating power requires mining minerals; and mining minerals requires Colonists. Upgrading the colony’s ability to provide each of these resources is vital. As the colony grows, more shelters are needed so that the Colonists can survive the inhospitable conditions on Mars. During the game, players are also trying to complete missions. Once a total of three missions have been completed, the game ends. To win the game, players must contribute to the development of the first colony on Mars. This is represented during the game by players gaining Opportunity Points (OP). The player with the most OP at the end of the game is declared the winner.
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Il lacerda che apprezzo meno.... Purtroppo ci sono alcune cose che proprio mal digerisco..... Non è la complicazione in sé (per esempio Lisboa amo giocarlo), ma il fatto che questa complicazione, che ha come fine il fare sentire l'ambientazione, non fa questo così bene (a differenza di altri titoli come Lisboa, vinhos o kanban). Per la maggioranza dei giocatori è il suo capolavoro.... Per me semplicemente no. Rimane un buon gioco, ma nulla di più per me
Buon Lacerda, forse uno dei suoi migliori titoli, ma al contempo anche uno dei più complicati che l'autore abbia partorito. L'originalità è limitata ad alcune aree (plancia per il piazzamento divisa in 2; lo shuttle che scandisce i round), col resto che sa un po' di già visto. Nel complesso, titolo sicuramente valido.
Il gioco probabilmente meglio riuscito di Vital Lacerda, autore portoghese poco amato in Tana, per i suoi giochi più complicati di quanto dovrebbero essere secondo la scuola di pensiero che regna tra i Goblin.
Io non sono per forza di cose un amante dei giochi di Lacerda, a causa dei regolamenti non sempre semplici da digerire. On Mars è impegnativo e ostico, ma allo stesso tempo intuitivo e ben ambientato. Un gioco che ho giocato più che volentieri, senza avere la sensazione di spossatezza, cosa che con altri suoi giochi mi è capitato.
Un ottimo esemplare della scuola portoghese.
Tematico ed ottimamante ambientato. Come al solito necessita di un paio di partite di rodaggio per comprenderne il senso complessivo ed assimilare tutte le regole e sotto-regole. Intriganti sia la possibilità di utilizzare solo una delle due distinte aree di selezione azione che la fase shuttle, dove il ping-pong colonia-orbita si dilata con lo sviluppo della colonia stessa.
Gioco complesso, a tratti complicato, con un'interessante sistema di selezione azioni tra orbita e sul suolo lunare. Ha richiesto un po' di tempo per assimilare tutte le regolette, ma i materiali, dal punto di vista della chiarezza, sono un capolavoro. Spiegazione del gioco un po' lunga (mai sceso sotto i venti minuti).
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