
Grazie per la bella recensione.
Non conoscevo il gioco e mi è proprio venuta voglia di provarlo su bga
La felicità, più o meno, è tenersi per mano, andare lontano o costruire città
Faccio la gradevole scoperta di Happy City un paio di anni fa su BGA e da quel momento una partitina ogni tanto me la faccio volentieri: tutto sommato è un gioco che in due va via in nemmeno cinque minuti, alleviando i tempi di attesa in fila alle poste, in palestra a prendere la figlia, etc. Mi sa che non ha avuto questa grande fortuna in Italia, viste le svendite dei vari negozi online, che hanno avuto comunque il pregio di farmelo finalmente comprare. Il gioco, ideato da Toshiki e Airu Sato, è stato portato in Italia da Ghenos Games, si basa su meccaniche di draft e collezione set e può essere giocato da 2 a 5 giocatori in un massimo di 20/25 minuti.
Il setup è velocissimo: in base al numero di giocatori si pescano carte edificio speciale e carte abitazione, si mescolano i tre mazzi edifici e poi, in ordine inverso di turno, ogni giocatore sceglie il proprio happy market iniziale (sono tutti uguali, cambia solo il colore). Pronti e via.
Nella fase azioni il giocatore di turno ha queste opzioni:
Non appena un giocatore gioca la sua decima carta la partita termina, non prima però che tutti abbiano giocato il loro turno. A questo punto si sommano tutti gli abitanti e tutti i cuori presenti sulle carte, si moltiplicano i due numeri tra di loro e il vincitore è il sindaco che ha regalato più felicità alla propria città (d'altra parte, a chi non si riempie il cuore di felicità a pensare al sindaco della propria città?). In caso di pareggio vince chi ha più monete, che, come dice il manuale, i soldi non fanno la felicità, però aiutano.
Manualetto da otto pagine, di cui una dedicata ai componenti, due al setup e una al riassunto del turno. Il gioco è molto semplice, le regole vengono spiegate bene e con esempi. C’è pure una variante per “esperti” che potete implementare già dalla prima partita, senza che ciò complichi assolutamente niente.
Sapete che state costruendo una città felice perché ve lo dice il manuale e ci sono le immagini degli edifici e i cuori sulle carte, ma il tema ha quel retrogusto di vinavil usato per appiccicarlo al gioco.
Happy City è un ottimo introduttivo ai giochi da tavolo: si intavola alla svelta, si spiega velocemente e le partite non durano molto. È un gioco abbastanza semplice, ma ha le sue scelte da fare. All’inizio si punterà a incrementare le rendite per poter permettersi l’acquisto di edifici più costosi, ma sarà meglio saltare un turno per raccogliere una moneta extra per comprare prima un edificio più costoso al turno successivo? O è preferibile prendere l’edificio che costa poco ma che però dà un malus? Oppure scegliere una delle abitazioni verdi, che non forniscono rendite ma costano mediamente meno fornendo un buon numero di abitanti? Insomma, niente che un giocatore assiduo non riesca a vedere dopo la prima partita, ma il tutto è studiato apposta per non sopraffare il principiante con troppe scelte difficili.
Un minimo di strategia e di attenzione alle carte che hanno in gioco degli avversari sono richieste per riuscire ad accaparrarsi i preziosi edifici speciali, che di solito forniscono ottimi moltiplicatori per i punti o rendite aggiuntive.
Come in molti giochi di carte di questa fascia la fortuna ha un suo ruolo, ma raramente segnerà le partite. Potendo sempre scegliere le abitazioni messe in gioco al setup e avendo la possibilità di saltare il turno per guadagnare una moneta riusciremo sempre a comprare un edificio che ci fornisca una rendita.
Rendita che ci garantisce che le nostre partite abbiano un costante senso di crescita, risultando soddisfacenti per tutti i giocatori al tavolo.
La sua configurazione migliore secondo me è in due giocatori, dove si gioca a marcarci stretti con l’avversario: rimane godibile anche al salire del numero di giocatori, anche se possiamo tenere sotto controllo solo la persona alla nostra sinistra.
Il voto è da intendersi per il target del gioco: se siete giocatori esperti potete anche togliere mezzo punto, se siete giocatori esperti esigenti forse arriverete al 6.5. Per me, in qualsiasi caso, merita il 7.5 che gli ho dato.
Bene cari nuovi giocatori, vi siete divertiti tanto con Happy City, ma ora volete passare a qualcosa di più impegnativo. Siamo qui per aiutarvi.
Vi è piaciuta la meccanica del draft e volete proseguire su questa strada.
Salendo leggermente di difficoltà potete provare Faraway, dove ogni turno si gioca una carta dalla mano per andare a simulare un viaggio in una terra esotica. In base poi all’ordine di turno si va a scegliere una carta da aggiungere alla nostra mano. Il conteggio finale si svolgerà a ritroso dall’ultima tappa fino alla prima, premiando un’attenta programmazione del nostro viaggio.
Tema del viaggio che si trova anche in Let’s go! To Japan, dove dovete pianificare la vostra visita di sei giorni draftando le carte e muovendovi tra Tokyo e Kyoto con i treni ad alta velocità. Parte di draft velocissima, un po’ più lento il conteggio dei punti finali.
Altro gioco dalla lunga conta dei punti è Forest Shuffle. Con le carte draftate si crea un bosco pieno di flora e di fauna, sfruttando anche gli effetti delle varie carte. Chi armonizza meglio il tutto vince la partita.
7 Wonders è forse il gioco a cui si pensa quando si parla della meccanica. Le nostre carte ci fanno produrre risorse con cui costruire meraviglie, sferrare guerre, sviluppare strutture commerciali, scientifiche e civili. Un capolavoro giocato anche dai più esperti.
Doveroso cenno anche per Wingspan. Vestiamo i panni di ornitologi intenti a studiare vari tipi di uccelli, che altro non sono che le nostre amate carte. Osservando i vari habitat i volatili deporranno uova, cercheranno cibo e ci permetteranno di espandere la nostra collezione. Azioni a cascata e combo per uno dei più amati giochi in circolazione. Splendida la componentistica.
Dagli uccelli passiamo ai conigli con Bunny Kingdom. Le carte draftate ci permetteranno di aumentare la dimensione e la forza del nostro regno, che si popolerà gradualmente di bellissime miniature di conigli e castelli. Anche qui componenti stupendi.
Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta e potete scegliere anche in base alle vostre preferenze di ambientazione.
Se invece quello che vi è piaciuto è la costruzione della città, potete orientarvi su questi giochi.
Partiamo con Little Town, in cui costruiamo una città in comune con gli altri giocatori. Con i nostri lavoratori, che dovremo sfamare a fine turno, potremo interagire con le costruzioni di proprietà altrui, pagando però per il disturbo.
Passiamo a Tiny Towns, simile solo nel nome al precedente. Ogni turno un giocatore sceglie un materiale e tutti lo piazzano nella propria plancia. Quando si ottiene una configurazione presente sulle carte edificio, si tolgono tutti i materiali e si posiziona la nostra casetta. Si continua fino a quando qualcuno non ha più la possibilità di costruire qualcosa.
Andiamo a scoprire cosa sono i giochi legacy con My City. Tutti i turni piazziamo una tessera sul nostro territorio, fino a quando non sarà più possibile metterne altre. Ogni tre “episodi” apriremo una busta, otto in totale, che aggiungerà pezzi, regole e adesivi per modificare le nostre plance. E non preoccupatevi, una volta finiti i ventiquattro episodi il gioco sarà comunque giocabile con la modalità eterna.
Non facciamoci mancare San Juan, riduzione a gioco di carte di Puerto Rico e ottima introduzione alle sue meccaniche. Ogni giocatore sceglie un’azione che sarà svolta anche dagli altri, ma chi sceglie ottiene anche un privilegio aggiuntivo. Costruiamo edifici, produciamo e commerciamo merci, sfruttando le carte in mano per pagare i vari costi. Dopo qualche partita sarete pronti per passare al fratello maggiore, uno dei migliori giochi da tavolo di sempre.
Ottimo come introduttivo, eccezionale come filler da fine serata e imbattibile in digitale in fila alle poste. Non potrei voler di meglio.
Grazie per la bella recensione.
Non conoscevo il gioco e mi è proprio venuta voglia di provarlo su bga
Un bel giochetto che presi appena uscito, son sempre rimasto soddisfatto.
Belli i suggerimenti di altri titoli!
Parlando di rendite, non posso non citare Machi Koro ;)
Per scrivere un commento devi avere un account. Clicca qui per iscriverti o accedere al sito
Accedi al sito per commentare© 2004 - 2023 Associazione Culturale - "TdG" La Tana dei Goblin
C.F./P.IVA: 12082231007 - P.le Clodio 8, 00195 Roma
Regolamento del sito | Archivio | Informativa privacy e cookie | Contatti
La Tana dei Goblin protegge e condivide i contenuti del sito in base alla seguente licenza Creative Commons: Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo, v.4.0. Leggi il testo sintetico, oppure il testo legale della licenza.