Pandemic: Reazione rapida

Pandemic Rapid Response: copertina

Pandemic: Reazione rapida è l’ultimo capitolo uscito della celebre saga di Pandemic ideata da Matt Leacock. Il designer però non compare sulla copertina di questa scatola, sostituito da Kane Klenko, autore di, tra gli altri, FUSE e Dead Men Tell No Tales.

Giochi collegati: 
Pandemic: Rapid Response
Voto recensore:
6,5

Pandemic: Reazione rapida introduce in Pandemic la meccanica del tempo reale creando un gioco ansiogeno e dalla difficoltà elevata dove, con il nostro aereo cargo, dovremo andare di città in città a rifornirle dei beni di prima necessità di cui hanno esigenza immediata. Andiamo ad analizzarne tutti i vari aspetti.

Gioco

Pandemic Rapid Response: materiali
Pandemic Rapid Response: materiali
Il gioco si presenta con un tabellone stretto e lungo che rappresenta l’interno del nostro aereo dove, muovendoci di stanza in stanza, andremo a preparare i vari beni che ci verranno richiesti dalle città. Queste città, pescate casualmente da un mazzo di ventiquattro, verranno disposte intorno al tabellone sotto al proprio nome. Il contorno stesso del tabellone ospiterà la miniatura del nostro aereo simulando i nostri spostamenti nel mondo.
Ogni giocatore verrà infine corredato di un set di sei dadi uguali per tutti e dell’immancabile ruolo con poteri speciali. Girata la prima clessidra si parte a giocare.

Al proprio turno si tirano i propri dadi che potranno essere rilanciati, tutti o in parte, al massimo altre due volte quando si vuole. Ottenuti i risultati voluti, o all'esaurimento dei rilanci, si effettueranno le proprie azioni tra queste:

  • muoversi di una stanza all'interno dell'aereo per ogni dado speso, di qualsiasi valore;
  • volare, cioè muovere il veicolo di una casella per ogni risultato “aereo” ottenuto;
  • assegnare i dadi utilizzando i risultati corrispondenti (fulmini per l’energia, siringhe per i vaccini, goccia per l’acqua, eccetera) per produrre le scorte di beni che serviranno nelle varie città intorno al tabellone; ogni sezione di produzione avrà le sue limitazioni come il poter piazzare solo se si hanno tre dadi dello stesso tipo oppure anche uno alla volta producendo meno risorse, eccetera;
  • attivare una stanza quando il numero di dadi su di essa sarà sufficiente per produrre almeno una risorsa di quel tipo. Bisognerà però anche tirare i dadi per il calcolo delle scorie che aumenteranno secondo determinati risultati. Ovviamente ci sarà la possibilità di attivare la stanza “centro di riciclaggio” per ridurre il numero di queste scorie che, al raggiungimento della undicesima casella, ci farà perdere la partita. Inoltre, se l’aereo è posizionato sopra a una città e si hanno tutte le risorse richieste, sarà possibile consegnarle attivando la “stiva” che risolverà la carta, aggiungerà un punto alla vittoria finale e un segnalino tempo fino a un massimo di nove totali.

Tutto ciò sarebbe molto semplice, se non fosse che quello appena descritto andrà fatto nella confusione e nell’ansia più totali perché scandite da una clessidra di soli due minuti che avanza inesorabile. Ogni volta che la sabbia nella clessidra termina - vi consiglio però l’utilizzo di un orologio digitale, perché nella foga del gioco ci si dimentica spesso di controllare - il gioco si interromperà completamente, verrà estratta una nuova città dal mazzo e si toglierà un segnalino tempo dal quartier generale. Se non fossero più presenti segnalini tempo, la partita sarà persa. Se invece il gruppo sarà in grado di rifornire tutte le città del mazzo (di grandezza diversa in base alla difficoltà scelta) prima che una delle condizioni descritte sopra si verifichi, si vincerà la partita

Conclusioni

Pandemic Rapid Response: tabellone
Pandemic Rapid Response: tabellone
La prima domanda a cui voglio rispondere su questo Pandemic: Reazione rapida è: cosa troviamo degli altri Pandemic in questo gioco?
Abbiamo assistito a ben sette varianti di questo gioco. Alcune riuscitissime, come Pandemic Legacy, altre molto simili al gioco base con qualche cambiamento, per esempio Pandemic Iberia, e altre molto diverse, ma che comunque ricordano le meccaniche principali, vedi Pandemic Alta Marea.
In questo caso specifico mi sento di dire che, se non fosse per i ruoli speciali, che ormai troviamo dappertutto (anche dove non dovrebbero esserci - modalità polemica off), nessuno avrebbe avuto alcunché da ridire se sulla scatola non ci fosse scritto Pandemic.
In questo capitolo non ritroverete le canoniche quattro azioni a turno, non ritroverete il mazzo di carte che cicla riproponendo sempre le stesse città, non ritroverete le epidemie o le loro varianti. Tutto sarà nuovo e diverso: qua abbiamo dadi, clessidra e tanta tanta ansia. Perché sì, il tempo è davvero poco.

La difficoltà è altamente modulabile. Si parte da un livello facile, dove si dovranno rifornire solamente cinque città, per finire al livello eroico dove, con soli nove segnalini tempo a disposizione, si dovranno rifornire ben tredici città. Non paghi di ciò, nel qual caso qualcuno fosse un giocatore più che eroico, è stato aggiunto un mazzo di carte crisi da pescare ogni qual volta si pesca una nuova carta città. Queste carte - la parola “crisi” ve l’avrà fatto intuire - non aiuteranno certo i giocatori, ma creeranno situazioni di ostacolo molto fastidiose.
Personalmente ritengo i livelli facile e normale superabili dopo pochissime partite. Già a livello veterano, dove si dovranno rifornire dieci città con soli nove segnalini, la difficoltà aumenta notevolmente. 

È giusto analizzare anche l’aleatorietà del gioco, perché ci troviamo davanti a pesca casuale e tiri di dado come se non ci fosse un domani.
La pesca delle carte città influisce forse in maniera ancor più netta dei numerosi tiri di dado. Pescare una città molto vicina a quelle già rifornite o da rifornire è sicuramente un vantaggio, non si dovranno spendere numerosi risultati aereo per spostarsi. Anche pescare carte che richiedano materiali che si hanno già in magazzino aiuta parecchio, anche se questo aspetto è mitigato dal fatto che raramente vi troverete nella situazione di tentare di rifornire la città appena pescata.

I tiri di dado sono numerosissimi e sì, incidono parecchio sulla partita, ma tra poteri speciali dei personaggi e possibilità di ritirare, la fortuna viene mitigata e mai ci è successo a fine partita di aver avuto l’impressione di aver perso per tiri di dado sfortunati. Anche se, in diciotto minuti di pura follia, non si è abbastanza lucidi da fare anche quel tipo di ragionamento.

La longevità non è certamente il suo punto forte. Le carte città son quelle, i personaggi pochini e la meccanica sempre la stessa. Se la sfida è quello che vi fa sedere al tavolo, troverete in Pandemic: Reazione rapida certamente appagamento nel cercare di vincere al livello veterano o eroico, ma se si cerca invece una longevità data da partite sempre diverse tra loro, allora no, questo capitolo non è adatto. Certamente il dover affrontare sempre la stessa cosa credo che possa farlo venire a noia presto a buona parte dei giocatori.

Pandemic Rapid Response: carte e dadi
Pandemic Rapid Response: carte e dadi
La scalabilità è buona seppur trovo che in quattro sia leggermente più facile che in meno giocatori per la possibilità di poter coprire più aree contemporaneamente e avere a disposizione più poteri dei personaggi. In due giocatori il doversi spostare continuamente da una parte all’altra dell’aereo fa perdere un numero considerevole di azioni.

Chiudo con un breve accenno sui componenti che trovo belli da vedere, come i dadi che sono ben disegnati, di buona fattura e di ottima qualità, nonché funzionali..
Unico neo la leggibilità del tabellone che, soprattutto le prime volte, è difficoltosa nel capire quali sono le varie stanze da attraversare, ma si diventa pratici rapidamente e il problema è presto risolto.

In conclusione, Pandemic: Reazione rapida è un buon gioco in tempo reale, ben lontano dall’essere un ottimo gioco, ma comunque che si fa rispettare nel panorama di questa meccanica.
Soffre purtroppo del difetto comune a molti giochi di questo tipo e cioè una longevità data unicamente dal livello di sfida e praticamente mai data dalla variabilità del gioco stesso, unito a una scalabilità non ottimale.
Se siete appassionati del real time e non vi annoia dover affrontare più o meno sempre lo stesso gioco, dategli una possibilità.
Se siete fan della serie Pandemic, ma non collezionisti seriali come me, non troverete nulla di tutti gli altri capitoli, quindi lasciate stare.

Voto per gli appassionati del genere: 7
Voto per tutti gli altri: 6

Elementi di sintesi:

Dipendenza linguistica bassa: solo le carte dei personaggi e quelle crisi hanno testo.
Incidenza aleatoria medio / alta: la pesca casuale delle carte città e i numerosi tiri di dado in certi frangenti si fanno sentire.
Scalabilità media: al diminuire dei giocatori si ha un leggero senso di aumento della difficoltà.
Componentistica ottima: funzionale, di qualità e bella da vedere.

Pro:

- alto livello di sfida;
- ansiogeno al punto giusto per un real time;
- grafica e componentistica di qualità.

Contro:

- bassa longevità;
- scalabilità non ottimale.

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Commenti

Provato. In sostanza concordo su tutto.

Concordo anch'io. Tradotto: Matt, torna e dacci il nostro pandemia annuale!!

A me basta il classico, non credo mi mettero' a comprarne altre versioni.

io ho avuto un solo pandemic in vita mia e mi è bastato (cthulhu)

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