Verdant: diventiamo esperti di piante da appartamento

Analizziamo la terza variante sul tema "puzzle game" della Flatout Games, presto anche in italiano.

Giochi collegati: 
Verdant
Voto recensore:
7,5

La Lucky Duck Games Italia ha annunciato la localizzazione per il prossimo aprile di questo titolo di un quintetto di autori (Molly Johnson, Robert Melvin, Aaron Mesburne, Kevin Russ e Shawn Stankewich), pubblicato nel 2022 dalla Flatout Games, quella di Calico (2020) e del recente vincitore dello Spiel des Jahres Cascadia (2021).

Non a caso si citano i predecessori di Verdant, in quanto molto simili per meccaniche. In questo caso ci troviamo di fronte a un pattern building e collezione set, il nostro compito sarà infatti quello di accomodare nel miglior modo possibile piante da appartamento, stanze, animali e mobili.

Come si gioca

Verdant: mercato comune
Mercato comune
A ogni turno, scegliamo dal mercato un segnalino e o una carta pianta o una carta stanza della stessa colonna del suddetto segnalino; possiamo mettere la carta in un lato adiacente ortogonalmente a una carta già posizionata (si parte tutti con una stanza e una pianta a testa già in posizione). Le carte devono formare una griglia di 3 file per 5 colonne alternate a scacchiera, ovvero una pianta non può stare adiacente a un'altra pianta e lo stesso vale per le stanze (che non possono essere capovolte). Ogni pianta ha raffigurate le proprie preferenze di luce (da una a tre): se coincide con le condizioni di luce della carta stanza adiacente, aggiungiamo un segnalino foglia alla pianta, perché la pianta è felice e cresce bene.

Ogni pianta ha anche un valore di verdancy (rigoglio), diciamo l'impegno necessario per prendersene cura: il procedimento di accumulo delle foglie si velocizza con i segnalini a sfondo verde che rappresentano attrezzi da giardinaggio (il fertilizzante che dà un bel +3, la paletta che permette di dare un +1 a tre piante qualsiasi e l'annaffiatoio che dà un +1 a tutte le piante adiacenti a una stanza). Nota bene che il valore di verdancy in genere è leggermente diverso dai punti di fine partita.

Meglio prendere all'inizio le piante con un alto valore
Le piante che hanno raggiunto il massimo di verdancy sono considerate complete, daranno i punti scritti sulla carta a fine partita e vengono dotate di un vaso nuovo con un segnalino sagomato; chi prima arriva si porta a casa i vasi di maggior valore (ce ne sono da 3/2/1/0 punti, quelli da zero punti sono illimitati e segnalano semplicemente che la pianta è completa, mentre gli altri scalano di numero in base a quante persone giocano). Le piante non complete daranno punti solo per la metà del valore dei segnalini verdancy presenti a fine partita.

I segnalini possono essere utilizzati subito, oppure se ne può lasciare uno solo da parte sulla nostra apposita carta-deposito. Gli altri tipi di token, oltre agli attrezzi da giardinaggio già descritti che sono usa e getta, raffigurano animali e mobili, che fungono sia da collezione set (più se ne hanno di differenti e più punti avremo) sia per aumentare i punti relativi alle stanze. A fine partita, infatti, moltiplicheremo per ogni stanza il numero delle piante di ugual colore a essa adiacenti (i colori sono cinque), ma il numero verrà raddoppiato se nella stanza c'è un token del medesimo colore.

Verdant: fine partita
Fine partita
Sempre a fine partita, otterremo tre punti in più se abbiamo collezionato almeno una pianta per tipo, e altri tre punti se abbiamo collezionato una stanza per colore.

Ultima cosa, ma non meno importante: i segnalini "pollice verde", che hanno vari usi in Verdant. Innanzitutto vengono aggiunti a ogni turno, come compensazione, alla carta non scelta di ogni colonna. Sulla nostra carta-deposito si possono accumulare fino a cinque di questi segnalini, che scartati due alla volta permettono di compiere una di queste quattro azioni:

  • aggiungere una verdancy a una pianta a scelta;
  • eliminare un numero qualsiasi di token dal mercato per rimpiazzarli con altri pescati dal sacchetto;
  • eliminare un numero qualsiasi di carte dal mercato (tranne quelle con i pollici verdi sopra) e rimpiazzarle con altre nuove;
  • ignorare la restrizione della scelta dal mercato, potendo quindi prendere un token e una carta qualsiasi, non dalla stessa colonna.

A fine turno, si mette il pollice verde sulla carta non scelta, si aggiorna il mercato sostituendo il token e la carta scelti con dei nuovi pescati e si passa al giocatore alla nostra sinistra. Il gioco termina quando tutti hanno posizionato la quindicesima carta nella griglia, allorché si contano i punti.

Materiali

Materiali
Iniziamo dalle carte che raffigurano le piante: sono 60 e sono una diversa dall'altra. L'illustratrice è Beth Sobel, la stessa di Wingspan (ma anche di Calico e Cascadia), una garanzia per l'ambito illustrazioni a tema naturalistico.

Le carte sono molto chiare dal punto di vista dell'iconografia, c'è spazio anche sul bordo inferiore per qualche riga di testo di colore, con le caratteristiche della pianta illustrata.

Ho anche apprezzato il fatto che il manuale abbia un paginone con la mappa mondiale che riporta la provenienza delle piante presenti nel gioco. Titolo semplice ma molto curato.

Altri componenti degni di nota sono le foglie per indicare la verdancy, tutte in legno sagomato a forma di foglie di filodendro, il sacchetto porta segnalini, per non dimenticare i vasi di cartoncino, di foggia diversa per valore.

Molto utili i player aid, soprattutto per ricordare l'uso dei pollici verdi e che cosa dà punti a fine partita.

I pollici verdi, in cinque colorazioni di pelle diverse, sono un piccolo/grande dettaglio attento alla multiculturalità degno di un ulteriore plauso alla produzione.

Non sono daltonica, ma ho letto che non ci dovrebbero essere problemi in questo senso, grazie a colori colorblind-friendly e una doppia iconografia presente sulle carte. Le stanze hanno sfondi tinta unita con disegni di tappezzeria differenziati per ogni colore e i cinque colori sono abbinati a un tipo di pianta, che ha anche un'icona a rappresentarlo (blu scuro: piante verdi – fucsia: piante grasse – giallo: piante da fiore – azzurro: rampicanti – arancione: insolite/rare).

Alcune considerazioni sul gioco

Verdant è un bel giochino, dalla durata contenuta... contenuta dal numero di turni, perchè scopo del gioco è formare una griglia 5x3 composta alternativamente da carte stanza e carte pianta. Dato che iniziamo già con una carta stanza e una carta pianta a testa, va da sé che i turni sono solo tredici.

Verdant: le bellissime carte con le piante
Le bellissime carte con le piante
Scala da uno a cinque giocatori, ma attenzione: a causa della quantità di fattori da tenere in conto, in quattro lo consiglierei solo con pensatori veloci, in cinque con pensatori veloci e un tavolo bello grande. Certo è che durante il turno degli altri sarebbe sempre meglio avere un'idea di quel che si vorrebbe fare, ma l'offerta cambia talmente rapidamente che è necessario avere spirito di adattamento tattico.

Il gioco presta il fianco a "paralisi da analisi" se vi mettete a pensare a tutte le opzioni possibili, ma non credo sia l'atteggiamento appropriato per intavolare Verdant. Consiglio comunque di focalizzarsi di più sul completare le carte pianta e sul collezionare oggetti diversi, ho notato che il grosso dei punti arriva da lì. Al contrario, le carte per gli obiettivi comuni di fine partita sono piuttosto superflue a mio avviso. C'è talmente tanta "incastrosità" da tenere in considerazione, che non ne sentirete il bisogno. Semmai da aggiungere dopo parecchie partite.

Mi è piaciuta molto l'idea di dare punti extra tramite i vasi a chi completa più in fretta le piante, dà quel quid di blanda interazione indiretta aggiuntiva che ci sta anche per un gioco in famiglia.

Verdant: mini espansione Potless Plants
Potless Plants: una miniespansione
In solitario il gioco funziona benissimo, grazie a un sistema a "nastro trasportatore" sia per il mercato delle carte e dei segnalini sia per i vasi.
Doveroso aggiungere che, al momento in cui scrivo, è possibile provare online gratuitamente il solitario di tutti e tre i titoli Flatout Games: mossa azzeccatissima anche dal punto di vista commerciale.

Più interessanti delle carte per gli obiettivi comuni sono a mio avviso quelle dell'espansione "Potless Plants", che era un'esclusiva Kickstarter (non so se la versione italiana le prevede).

Come annuncia il titolo, si tratta di piante strane che non prevedono di essere messe in un vaso, come il marimo o il platycerium. In questo caso, le piante hanno tutte valore di due punti a fine partita e non acquistano verdancy quando ne hanno la possibilità, ma il giocatore ottiene pollici verdi che potrà usare a piacimento.

Conclusioni

Confrontando il titolo con Calico e Cascadia, la mia preferenza va proprio a Verdant (infatti dopo averli provati tutti online ho deciso di acquistare quest'ultimo) semplicemente perché, essendo molto ambientato, a differenza dei titoli precedenti che sono decisamente più astratti, pur essendo più complicato di Cascadia e meno di Calico, mi risulta più semplice e naturale dare un senso alle mie azioni nel gioco. Per esempio: la pianta ama il sole e la penombra? La metto dal lato giusto della stanza, così aggiungo una foglia. Prendo l'annaffiatoio? Lo uso sulla stanza per annaffiare tutte le piante adiacenti. Prendo il fertilizzante? Aggiungo una foglia da tre su una sola pianta. La pianta ha raggiunto il massimo della verdancy? Le metto il vaso nuovo.

Pur comprendendo il successo di Cascadia, che è ben meritato e condivisibile dato che è più lineare, la facilità di esecuzione di Verdant me lo fa preferire.

Nota personale: mia figlia di nove anni lo gioca tranquillamente in modalità normale, ma mi fa piacere che abbiano previsto una variante per inesperti/bambini, che sfronda la maggior parte del regolamento.

 

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Commenti

Li ho tutti e tre e sono terribilmente additivi. 

Purtroppo molti non amano l'ambientazione di Verdant. Il gioco e' molto divertente, anche se l'ambientazione non vi piace!

Eccellente recensione :-)

Uhm. Rece chiara, lo conoscevo solo di nome. Non lo metto in wishlist ma lo proverei volentieri, per vedere se ha un quid particolare che lo distigua dalla media

Grazie per questa bella recensione, che mi trova d'accordo! Anch'io penso che finalmente la Flatout Games abbia trovato la quadra: Cascadia era carino ma un po' piatto, mentre Calico proprio non funziona, è un corto circuito tra una pianificazione impossibile e una profondità tattica assente. Anche Verdant qualche volta può essere frustrante se non escono certe carte, ma nel complesso ha buona profondità sia tattica sia strategica e funziona bene.

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