A me piace il Mãrklin che introduce pure i passeggeri che si possono fare partire per viaggiare sulla propria rete e raccogliere gettoni dalle città visitate.
- Genere: eurogame, competitivo.
- Target: neofiti, giocatori occasionali, giocatori abituali.
- Scalabilità: 2-5 giocatori.
- Meccaniche principali: costruzione rete, gestione mano.
- Meccaniche secondarie: collezione set, contratti (biglietti), push your luck.
- Importanza storica: Ticket to Ride rappresenta un nuovo modo di intendere la costruzione di una rete. Prima di allora le reti venivano sempre costruite partendo da un punto A e arrivando a un punto B, poi un C, un D e così via in un tracciato che potremmo definire quasi lineare. Il gioco, invece, ci mette davanti a quello che in matematica si definisce come un grafo pesato e ci permette di saltare da un punto a un altro della rete senza soluzione di continuità andando a collegare il tutto (facoltativamente) anche verso il fine partita. Una piccola rivoluzione che rende il gameplay diverso a ogni partita e assolutamente imprevedibile nello sviluppo.
- Elementi di innovazione/twist: a mio modesto parere il vero twist del gioco sta nell'inserire la meccanica del push your luck abbinandola a un meccanismo di bonus/malus per il completamento dei biglietti. Il giocatore, durante la partita, è invogliato a prendere nuovi biglietti, ma deve sempre ricordarsi che quelli non completati saranno un peso a fine partita, rendendo quindi la sfida sempre più serrata a mano a mano che ci si avvicina alla fine del gioco.
- Longevità e alternative: Ticket to Ride resta, a mio modesto parere, il migliore tra tutte le sue varie re-implementazioni. La comunità internazionale ne preferisce invece la sua variante Ticket to Ride - Europa, che risulta però meno punitiva grazie all’uso delle stazioni. Pur mantenendo una struttura base fissa tra una partita e l’altra, la combinazione data dal mercato, dai biglietti pescati dai giocatori e dalla scelta degli stessi nel seguire una rotta o un’altra rende il gioco assolutamente variabile. Se comunque avere solo una mappa vi stanca e volete variare in parte le meccaniche e i percorsi, esistono una dozzina di versioni “base” più attualmente otto espansioni di sole mappe.
Commento
La spiegazione va quindi trovata nel gameplay che mette il giocatore ogni turno davanti sostanzialmente a due scelte: giocare le proprie carte per reclamare una tratta, oppure andare a pescare nuove carte (e in questo caso la scelta si ramifica ulteriormente nella scelta di carte dal mercato comune, di carte coperte o di biglietti da completare). L’approccio al gioco è assolutamente libero e può essere vissuto in modo tattico, andando a ogni turno a modulare l’azione da fare in base al vantaggio maggiore, oppure cercando la strategia a medio/lungo termine seguendo un percorso preciso per completare i propri biglietti.
In qualsiasi caso il gioco resta fresco, veloce e teso perché dovremo sempre cercare di capire se un avversario vuole fare la nostra stessa strada e quindi decidere in fretta se vogliamo precederlo o se vogliamo tenerci aperta una eventuale “strada B”.
Non importa se al tavolo ci sono esperti con anni di partite alle spalle o novizi alla prima partita, Ticket to Ride resta sempre e comunque un’esperienza di gioco da quaranta minuti circa, in mano ai giocatori che malediranno la sfortuna nella pesca o gioiranno alla chiusura di una tratta o metteranno i bastoni tra le ruote a chi reputano stia vincendo andando a reclamare una tratta giusto nel mezzo del percorso, e il tutto terminerà sempre con il fuoco d’artificio finale della conta dei punti dei biglietti che potrebbero confermare o ribaltare le sorti della vittoria al tavolo.