Ciao,
articolo sempre interessante..
Si sa nulla su un'eventuale localizzazione in italiano di "Fallout"?
Guerra e conflitti globali: da sempre temi forti, adorati da tutti i giocatori american... altro che mucche e cubetti...
Siamo arrivati alla terza puntata di American of the Month e si parla di guerra, partendo dal passato, per arrivare all'attualità, fino a due conflitti apocalittici: uno a tema horror, l'altro post-nucleare. Speriamo che sia un'allegra lettura...
The Past is Alive
Un wargame leggero, piuttosto lungo (considerate tranquillamento 5 ore di gioco!!!), con tonnellate di dadi al seguito ma che lascia spazio anche alla strategia!
Occorre occuparsi dei propri territori ed anche di ben determinate aree marine, senza tralasciare la ricerca e lo sviluppo industriale in chiave militare. Bisogna produrre armi, armi e ancora armi per attaccare o difendere e riscrivere la storia.
Miniature di fanteria, carri armati, artiglieria, navi da trasporto, navi da guerra, portaerei, incrociatori, cacciatorpediniere, sottomarini, caccia, bombardieri e complessi industriali prendono forma sulla plancia per dar vita a spettacolari battaglie per terra, cieli e mare, ad ogni latitudine, per permettere di raggiungere gli obiettivi nazionali, diversi per belligerante, e che servono ad alimentare la necessaria incessante produzione bellica. In questo gioco dovete sempre e solo pensare in termini di armamenti da produrre e dislocare.
Che abbiate una strategia difensiva o aggressiva! Che siate strateghi di terra o assi dell’aviazione o lupi di mare! Che siate Russi, Inglesi, Tedeschi, Giapponesi o Americani …
… in Axis & Allies la parola d’ordine è:“Guerra!”
Un must assoluto per gli amanti della WWII in versione light plasticosa. Personalmente comprai l’edizione MB del 1986 che ho giocato per lunghissimo tempo. Poi ho giocato tutte le versioni, anche quelle minori (tipo Battle of the Bulge o D-Day) ritenendo la Revised quella più valida. Adesso possiedo la versione Global (Pacific e Europe 1940) con ben 1000 miniature totali che considero piuttosto gratificante! Per chi ama le battaglie aereo-navali, la Pacific 1940 sarebbe da non perdere. Raccomando però l’edizione Anniversary 2017 per via del miglior regolamento della serie!
Buon gioco!
Aringarosa
American Eagle
Recuperate una motosega, un pugno di dadi e sarete pronti ad affrontare un'apocalisse zombie!
Zombicide si pone come pietra miliare del genere Trash-American del mondo ludico; nel corso degli anni ha visto la sua fortuna attraverso svariati Kickstarter, che han consegnato ai giocatori un cospicuo numero di Sopravvissuti (spesso ispirati a film e serie televisive di culto), Zombie di ogni specie umana ed animale e due Ambientazioni (moderna e fantasy).
Le varie versioni:
Ambientazione Moderna
Ambientazione Fantasy-Medioevale
Il gioco è ancora ottimamente supportato sul sito zombicide.com/it ove è possibile scaricare missioni aggiuntive amatoriali e vedere il contenuto delle varie scatole. Inoltre sul sito Asmodee.it si posson scaricare le regole in italiano e vedere il materiale sino ad ora tradotto e distribuito nel nostro idioma. Il costo è in linea col contenuto, la qualità e quantità delle miniature e delle componenti è molto buona.
La complessità delle regole è medio-bassa, quindi è adatto ad essere spiegato a neofiti dei giochi da tavolo, purché maniaci delle miniature, appassionati al tirar dadi e con almeno 2 ore e mezza di tempo libero a disposizione. Il rischio di tutti i collaborativi, ovvero che vi siano giocatori che "decidano" quale azione sia meglio fare per gli altri, è presente anche qui... ma spesso la discussione coinvolge tutti quelli attorno al tavolo, con conseguente ulteriore allungamento del tempo di gioco.
Ogni appassionato del genere Zombie dovrebbe comunque avere a casa almeno una scatola base di questo gioco (anche se è consigliato aggiungere un'espansione per aumentarne la variabilità di contenuti), nonostante alcune scelte strane sulle meccaniche, si presta benissimo all'inserimento di regole casalinghe per adattarlo meglio ai propri gusti ed in rete si può già trovare di tutto in merito.
For the People
This War of Mine: il gioco da tavolo è la versione fisica dell’omonimo videogioco, nato come progetto su Kickstarter e finalmente disponibile in italiano in versione retail.
Il gioco si propone come un collaborativo puro dalla fortissima componente narrativa. L’intento degli autori, come avrete modo di leggere nelle ultime pagine del corposo libro delle storie, era quello di creare un'esperienza che andasse oltre il gioco da tavolo. Così come i videogiochi hanno ormai abbracciato da tempo temi importanti, affiancandosi di fatto a libri e cinema come mezzo divulgativo, perché i giochi da tavolo non dovrebbero sforzarsi di andare oltre ad ambientazioni appiccicate a delle meccaniche di gioco?This War of Mine centra perfettamente l’obiettivo. I giocatori, da 1 a 6, si calano nei panni di un gruppo di uomini e donne intenti a sopravvivere in una città distrutta dalla guerra. Piuttosto che assegnare ad ogni giocatore un personaggio, tutte le decisioni vengono discusse in gruppo ed eseguite dal leader designato, che cambia durante le varie fasi di gioco. In questo modo il gioco cerca di far vivere l’esperienza come osservatori esterni all’azione ma, contemporaneamente, di far sentire il peso di ogni singola decisione presa.
Il gioco è brutale, non solo nelle meccaniche, ma anche nelle situazioni proposte (dopotutto stiamo parlando di una guerra civile). Il libro delle storie, vero cuore del gioco, contiene circa 2000 paragrafi fitti di emozioni, drammi e situazioni che mettono a dura prova l’empatia dei giocatori. Per i giocatori più sensibili il gioco permette di filtrare i paragrafi più crudi ma, salvo presenza di minori nel gruppo di gioco, mi sento di consigliare di giocare pienamente il titolo.
La difficoltà del titolo è elevata. Anche la migliore pianificazione può essere rovinata dai numerosi lanci di dado e dalla continua pesca di carte. Il gioco è quindi sconsigliato a chi non sopporta di perdere più e più volte senza percepire un minimo miglioramento.
Where to Invade Next
Ispirato alla famosa serie videoludica (ebbene sì, non ad un solo capitolo) ecco arrivare il boardgame di Fallout, direttamente dalle facoltose navi della FFG.
Il gioco sfrutta un meccanismo base molto simile a quello di Runebound: i giocatori dovranno competere nel raggiungere per primi un certo numero di punti fama, acquisibili risolvendo quest pubbliche disponibili a tutti e sopravvivendo ad incontri casuali.
La risoluzione degli incontri nelle wasteland è affidata ad un meccanismo simile alle carte Crossroads di Dead Of Winter, con un avversario intento a leggerci le possibili scelte da effettuare per un evento ma senza svelarci anzitempo le conseguenze delle nostre azioni.
Gli scontri con i nemici, gli unici possibili (non è infatti possibile attaccare gli avversari umani) sono molto semplici e gestiti solo da 3 dadi. Ogni nemico è caratterizzato da un numero che ne decreta forza, esperienza conferita una volta ucciso e punti vita. Tirando i 3 dadi si potrà, con un semplice sistema, decretare ferite inferte e subite. Ovviamente subentrano vari meccanismi per limare gli spigoli dell'alea con equipaggiamenti, abilità ed alleati che permettono di ritirare uno o più dadi.
Sempre sulla board, ideata per imitare il famoso pip-boy, si possono trovare degli spazi appositi per inserire le lettere che andranno a creare la parola S.P.E.C.I.A.L. (Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, Luck), che descrive le skill del giocatore. Si inizia con solo due lettere e per salire di livello sarà necessario acquisire un numero di punti esperienza pari alle lettere presenti + 1. Ad ogni crescita di livello si andranno quindi a pescare casualmente 2 lettere per poi sceglierne una. Acquisire per la seconda volta una lettera già posseduta permette invece di pescare potentissime abilità "one-shot".
Ogni campagna (4 disponibili nel gioco) è caratterizzata dalla presenza di 2 fazioni nemiche a cui i giocatori potranno o meno dichiarare fedeltà a seconda delle loro preferenze o necessità. Il modo infatti più rapido per acquisire fama è quello di risolvere le carte agenda che non fanno altro che dare degli obiettivi nascosti ai giocatori. Tra queste, alcune, legano il destino di una delle due fazioni in gioco al giocatore stesso, che farà punti fama in base a quanto potere acquisirà una determinata fazione rispetto all'altra.
L'aspetto narrativo del titolo è sicuramente il perno su cui ruota tutto. Diventa quasi complesso ricordarsi la parte più prettamente "competitiva" se ci si lascia trasportare dalle varie quest che ci si troverà davanti. Un certo e sicuro passo avanti rispetto alle meccaniche viste in Runebound, a cui si ispira in modo non troppo velato soprattutto in quest'aria di competizione indiretta che permea il titolo.
Ma passiamo alle note dolenti:
proprio le carte agenda sembrano essere il punto debole del titolo. Si inizia con una sola carta agenda, pescata casualmente, che in base alla fortuna può essere più o meno facile da risolvere. Ovviamente durante il gioco se ne possono e devono pescare anche altre, ma il fattore fortuna potrebbe colpire duramente sotto questo aspetto.
Qualcuno potrebbe storcere il naso anche per la natura pubblica delle quest. In ogni momento i giocatori, come un classico videogioco "freeroaming", si troveranno davanti una quest principale (che di solito cambia i livelli di potere delle due fazioni in gioco) e diverse secondarie che si snoderanno su più missioni, ma saranno sempre tutte pubbliche. Questo significa che potrete seguire una intera quest secondaria di missione in missione, per poi vedervi soffiare da un altro giocatore la parte finale della stessa.
Nel complesso il titolo diverte moltissimo soprattutto se ci si lascia avvolgere dalle atmosfere di Fallout. La parte narrativa è molto importante e gestita benissimo grazie all'inserimento di meccaniche semplici ma efficaci. Da non sottovalutare l'aspetto tattico e strategico del titolo, poiché ogni turno ci sono solo due azioni disponibili e bisogna ottimizzarle al meglio a fronte di eventuali eventi sfortunati (alla fine non sai mai chi puoi incontrare in un terra postapocalittica).
Ciao,
articolo sempre interessante..
Si sa nulla su un'eventuale localizzazione in italiano di "Fallout"?
Se non sbaglio l'ha acquisito Asmodee, che lo ha collocato nelle prossime uscite, ma ancora non c'è una data certa...
Adoro questa serie di articoli sui giochi american..
Aringarosa mi ha commosso con il suo articolo sull'amatissimo Axis and allies ;-)
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