
Maledetto, dalla sola lettura del regolamento sembrava niente male.
Non solo nel poker, le fiches son belle anche nei giochi da tavolo.
Si sa, quel che conta maggiormente in un gioco è che giri bene e che faccia divertire. Ma è pursì vero che anche l’occhio vuole la sua parte e, specialmente in questi ultimi anni, c’è una particolare attenzione da parte degli editori per quel che riguarda l’impatto visivo dei titoli prodotti. Per cui, oggi andremo a vedere giochi che sfruttano un particolare elemento di componentistica che, quando presente, tiene spessissimo occupate le mani dei giocatori: le fiches!
È il titolo che ha sdoganato le fiches nel mondo dei giochi da tavolo. Nella prima edizioni la qualità era più alta, visto che nelle ristampe recenti pare che siano più leggerine, ma sicuramente le fiches hanno contribuito a rendere il gioco un nuovo classico - se avesse avuto dei cubetti per indicare le risorse/gemme probabilmente non avrebbe avuto lo stesso impatto, che ne dite? Dalla prima pubblicazione sono arrivate un’espansione, due nuove edizioni (una con personaggi Marvel e una coi Pokemon, ma solo per il mercato koreano), una versione Duel e una nuova edizione con grafica rivista e giù ancora espansioni. Il potere delle fiches!
Trattasi di un party game deduttivo di cui non sto a spiegarvi nei dettagli l’ambientazione. Un giocatore sarà il boss malavitoso e farà passare tra i giocatori una scatola di sigari contentente (ma guarda un po’) dei diamanti e delle fiches, che vanno a indicare il potenziale ruolo dei giocatori (volete mettere la maneggiabilità delle fiches rispetto a carte o tesserine?). Quando arriva la scatolina, si può decidere di rubare diamanti o di prendere una delle fiches; il boss alla fine del giro dovrà capire chi sarà dalla sua parte e chi avrà provato a rubare le sue pietre preziose, evitando i pericolosi agenti infiltrati dell’FBI. È disponibile anche una piccola espansione.
Uno dei miei giochi di velocità e colpo d’occhio preferiti. I giocatori sono dei commessi di un negozio di dolcetti e devono riempire correttamente delle scatole di biscotti. Ogni partecipante ha 9 fiches da ordinare in una griglia 3x3 non appena viene rivelata la carta che indica la disposizione da ricreare. La difficoltà? Le fiches hanno un biscotto sul fronte e uno diverso sul retro, per cui a volte saremo costretti a scombinare quanto fatto per trovare il biscotto mancante. Il primo che riesce a ricreare la disposizione corretta suona il campanellino a disposizione: DING! Le fiches sono un po' più leggerine rispetto a quanto si vorrebbe, ma vi assicuro che la cosa rende più facile la loro maneggiabilità.
Nel mare nostrum degli astratti, War Chest è riuscito a conquistare un posto d’eccellenza. I giocatori si sfidano su un tabellone comune andando a piazzare le proprie unità, rappresentate appunto da fiches. Ogni giocatore ha dalla sua 4 diverse unità, draftate a inizio partita tra quelle disponibili (se ne selezionano 8 tra quelle presenti); ogni unità ha una carta che ne spiega l’utilizzo e viene poi gestita su tabellone dalle fiches, che vengono pescate dal proprio sacchetto personale tramite una interessante meccanica di bag-building. Sono state pubblicate ben due espansioni, che sono anche andate a correggere una strategia dominante presente nel gioco base, come segnalato da Agzaroth nella sua recensione.
Si può proprio dire che Marc André abbia una passione per le fiches, visto che le ha inserite anche in quest’altro suo titolo. Questa volta, i giocatori dovranno portare dalla loro i vari abitanti del villaggio, la cui sinergia frutterà punti vittoria, conteggiati appunto grazie alle fiches - che si andranno quindi a maneggiare e cambiare spesso in partita, anche se solo a mero scopo di punteggio. Probabilmente, è proprio per questa necessità che sono state preferite delle fiches a dei gettoni di cartoncino. Per chi ne volesse sapere di più di questo gioco dimenticato, c’è la recensione di Gotchengald.
Non sempre si è soddisfatti quando arriva un kickstarter finanziato mesi se non anni prima. Una delle mie più grandi soddisfazioni è stata invece quella di aver fatto il pledge della campagna Roxley per questi due titoli, due figli gemelli diversamente omozigoti di Martin Wallace. C’è poco da dire a riguardo, se non che danebed e tanti altri al mondo probabilmente si sbagliano preferendo Birmingham a Lancashire. Questa nuova edizione è davvero appagante alla vista una volta apparecchiata, e parte della magnificenza è data dalla presenza di fantastiche fiches a indicare il denaro in mano ai giocatori; purtroppo, chi possiede la versione retail è costretto a usare segnalini di cartone al posto delle stupende fiche della Iron Clays. Ma si sa, come tante altre componenti più o meno pornolusso, le fiches quando son belle costano.
Titolo a ideazione e produzione tutta italica, Warstones è un gioco che unisce una componente di creazione dell’esercito e maggioranze a quella più squisitamente di destrezza. I giocatori al tavolo scelgono le proprie unità, che sono appunto le fiches, le vanno a disporre sul playmat di gioco (un panno in tela di dimensioni importanti) e vanno poi a spostarle a suon di schicchere. Per una serie di ragioni il titolo non ha avuto il successo che si sperava, peccato. Per chi volesse farsi un tuffo nel passato, c'è questa anteprima dei Giullari da leggere a riguardo.
Scoperto grazie alle giocate notturne organizzate da Gotcha alla GobCon Deluxe 2025, questo titolo riesce a portare le fiches nel mondo delle bocce, con una spruzzata di acqua marina sopra. Creato il piano di gioco con tre playmat affiancati, i giocatori si divideranno in due squadre e lanceranno a turno le fiches (belle cicciotte, visto l'uso che ne va fatto) sul tavolo, cercando di far andare in maggioranza la propria compagine su ognuna delle tre sezioni di mare e toccando gli animaletti presenti. È ovviamente consentito provare a “sbocciare” per far uscire fiches avversarie, spostarne di proprie o avversarie per cercare di scombinare la situazione. È un titolo che veramente si presta a esser giocato da tutti.
Questo è stato invece uno di quei kickstarter che ha parzialmente deluso le aspettative, una volta messo alla prova del tavolo. Titolo da giocare esclusivamente in coppia, è ambientato negli Stati Uniti del proibizionismo. I giocatori competono per il controllo di varie piazze per gestire il contrabbando di alcolici; le fiches (che rappresentano i rinforzi segreti dei giocatori) contribuiscono a rendere l’ambientazione del gioco, dando quel retrogusto di gioco d’azzardo. Il titolo mi ha dato l'impressione di trascinarsi un po' troppo nei tre round di gioco, lasciando i giocatori a fare le stesse cose senza un marcato senso di crescita, sebbene l'interazione diretta e indiretta siano gradevoli. Per amanti del periodo e degli alcolici di contrabbando.
Ecco, questo era un titolo che avrei voluto pledgiare solo per via della componentistica e di quelle belle fiches. L’ambientazione è avvicente, un misto tra MOBA e tower defense, è stupendo a vedere… ma per fortuna ho desistito, visto il peso importante del gioco (4.39 su BGG!), il costo altrettanto importante e quella specifica poco apprezzata, ovvero “cooperativo”. Ovviamente, essendo un prodotto proveniente da crowdfunding sono presenti delle espansioni. Il gioco è edito da Chip Theory Games, che ci ha abituati a produzioni sontuose, casa editrice anche di Too Many Bones, uscito in italiano proprio in questi giorni. E sì, oltre ai dadi anche là potrete maneggiare un po’ di fiches!
Fedellow c'ha i problemi.
Davvero.
Maledetto, dalla sola lettura del regolamento sembrava niente male.
Guarda anche io ho visto il titolo ed ho pensato: "Che gioco di parole sciocchino, vediamo di quali giochi di fiches parlano...", ho constatato la presenza di Gangs of Cuba, preso per 2 spiccioli ma davvero apprezzato e speravo di trovare anche Safranito veramente stragiocato nel mio gruppo. Ho letto l'articolo, chiuso la pagina e sono uscito...oggi riapro e vedo il titolo e l'immagine cambiata, davvero la gente si offende per un gioco di parole e la foto di 3/4 giocatrici?!?
scrivo pochissimo su questo godiblissimo forum, ma credo che quando si parla di giochi (così come di altri argomenti, per così dire, "leggeri"), non bisognerebbe prendersi troppo sul serio.
il rischio, come è dimostrato dalle "polemiche" scaturite da questo articolo (didascalico ma interessante come la maggior parte dei contributi qui in Tana), è di scadere nel ridicolo.
Sinceramente mi sento più indignata a vedere donne vere di poco vestite che ammiccano e fanno recensioni piene di doppi sensi, piuttosto che leggere un articolo la cui ilarità scaturiva solamente da un titolo divertente e un'immagine (per me del tutto sobria, visto che tet*te e cu*i non ce n'erano) fatta con l'IA.
Ogni articolo viene condiviso con tutta la redazione e so per certo che all'interno della stessa ci sono diverse ragazze che hanno sicuramente visto, letto e commentato questo articolo e se loro stesse lo hanno giudicato non editabile evidentemente è perché la loro serietà e il loro carattere non sono stati per nulla scalfiti da queste cose di poco conto. Anche in queste piccole cose si può vedere come l'intelligenza possa rendere consapevoli e superiori di fronte ad una mera battuta.
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