
Bellissimo!
Diario Astrale del vostro XO: vagabondo per le galassie, casa tua è tutto quello che vuoi.
E’ la suoneria per quando chiama Morgana: “Papà c’è Giulia da noi questo fine settimana!”
Che bella notizia! Giulia è mia nipote. Quando i suoi partono viene a stare da noi qualche giorno, studia con Mattia, esce con Valerio e Betta, dorme con Morgana, ma soprattutto mi difende da mia moglie dandomi ragione quando ho ragione, cosa che da solo non avrei mai il coraggio di fare.
Una presenza sempre positiva. Una di casa. La amo come fosse mia figlia.
Mia moglie: “Si, stai migliorando" allude alla cena.
“Ma che! È sempre stato bravo zio” mi piace come dice zio, con la zeta un po’ affettata… d’affetto.
“Mamma posso uscire?” questa è Morgana “Vado alle giostre con Sabrina”.
“No!” replica mia moglie mentre coccola Margot, la Jack Russell di casa, in puro stile Spectre. In effetti pare minacciosa e non ammette repliche.
Piano B: “Papà, posso uscire?”
“Non ho capito, me lo chiedi dopo mamma? Ovvio che la risposta sarà la stessa”. Me ne esco con: “Dai che giochiamo tutti insieme dopo cena”.
Valerio e Mattia subito decisi: “Non uscire, ma dove vai!? Giochiamo tutti insieme!” e l’altro: “Passami ‘sta Sabrina... Sabrina, Morgana non può uscire, si dispiace e ti ringrazia per averla invitata, sarà per la prossima volta, saluti”. E chiude la chiamata. La democrazia domestica.
Poco più tardi mentre liberiamo il tavolo per giocare la sento parlare con Sabrina: “Ti avevo detto di mandarmi un audio in cui dicevi di aver trovato un cane abbandonato per strada e che lo avevi adottato! Così mi faceva uscire!!” Mia figlia, un genio del male!
“…però un gioco di bluff per favore”. Pure! Siamo perduti.
Io avevo preso “Fuggi, fuggi! ma come al solito a casa non decido niente, si giocherà a
“In una società futura, su di un pianeta lontano il governo tiranno è spietato e la resistenza cerca di sovvertirlo”.
E' più forte di me devo mettere il flavour ovunque.
Mattia “Anche meno, dai!” freme. “Ma a chi interessa!?”
“A me!” dice Giulia. Vi ho già detto quanto la amo?
“Anche a me!” dice Betta, la ragazza di Valerio, anche lei presente stasera. Occasione speciale. Betta ha già giocato con noi in qualche occasione passata, tipo a Natale. E qualche volta di ritorno a casa dalla mia serata di gioco l’ho trovata al tavolo di casa con Valerio a fare giochi da due – ha un caratterino niente male, non si lascia intimidire ed è bella tosta!
Vi ricordate cosa diceva Platone? "Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco che in un anno di conversazione", ed è in questo modo che io ho conosciuto Betta.
Siamo in sette. Numero speciale per questo gioco: al quarto turno le spie potranno vincere solo con due insuccessi.
Ma vi devo spiegare The Resistance? Davvero?
Capolavoro insuperabile di Don Eskridge del 2009; anno magico, l’anno in cui ho cominciato a giocare. Per farvi capire quanto io adori questo gioco vi racconto un aneddoto. In una delle ultime puntate di Radio Goblin, Tex Willer mi spiega come utilizzando il mio stile di gioco abbia estasiato (parole sue!) il tavolo, alla presenza anche dell’autore suo amico. Questi complimentandosi per come giocava l’ha apostrofato come “italian-style” e in risposta Tex l’ha corretto dicendo “Sava-style!”, sempre esagerato Tex.
Comunque Don ha risposto “Sava chi?” ma questo non conta...
Al tavolo due schieramenti: le spie e la Resistenza. Le spie si conoscono – escluso nell’hinterland spezzino dove si gioca con le spie cieche e senza diplomazia, chiedete a 'Lazzaroth®', io ne prendo le distanze - la resistenza annaspa nel buio cercando di capire di chi fidarsi, cercando di comporre squadre che possano portate a termine le missioni senza insuccessi. E’ un gioco tutto basato sul dialogo e l’intuizione. C’è una prima fase di votazione in cui una maggioranza deve essere convinta della bontà del team proposto e poi una di verifica in cui basta anche un solo infiltrato e tutto va a.. a farsi benedire. Va da se che sarà il caos: al tavolo c’è anche la mia Khaleesi.
“Papà è una spia!” la mia fama mi precede.
“Sicuro!” conferma la madre.
“Figuriamoci, sicuro che lo è!” l’altro figlio.
Do le carte.
Si avete capito bene, tutto ancora prima di cominciare. Io inizio con la classica apertura “Ken Parker” (e non so se lo sapete, ma Ken Parker manco sapeva esistesse un’apertura a questo gioco intitolata a lui, gliela abbiamo dovuta spiegare!).
Mia moglie mi dà contro. Sai che novità. Valerio, che sa giocare, fa “Ora papà farà una squadra, sceglierà la persona dopo di lui, e poi voterà contro la sua stessa squadra. Lo fa per avere una base statistica su cui iniziare a congetturare. Serve per avere dati e capire come si muovono le persone al tavolo”, quanto mi conosce bene.
Io scelgo la persona dopo di me. E voto contro.
“Voti contro la tua squadra!? Sei una spia!”
“Ma la prima si fa sempre partire dai!”
“Ma perché hai votato contro? Non ha senso, vogliamo giocare!”
Un caos, ma ve lo avevo premesso.
Dopo un giro ho chiaro che mia moglie è una spia, mio figlio “quello bravo” è una spia, l’altro semplicemente non è capace, Morgana è una spia. Giulia e Betta non percepite.
Cerco di spiegare la mia posizione. Impossibile. “Zio, ma che dici! Lasciaci giocare e non ci influenzare! Io faccio quello che sento sia meglio! Chi mi dice che posso fidarmi di te?” tu quoque cuore mio?
“Aspè ferma, ti spiego”.
Nel turno precedente una squadra da tre giocatori, me compreso, ha fatto fallire una missione con due carte rosse. Male? No. Benissimo! In pratica le spie non si sono trovate d’accordo e così io ne conosco almeno due! Mia moglie ed il figlio di cui sopra. Ora tocca me fare la squadra.
“Se in questa squadra c’erano due spie, e nella prossima missione servono due fallimenti per far vincere i cattivi, direi che basta non scegliere nessuno di loro due ed è fatta!”
“Papà, non è che io non mi fidi di te, eh!” dice Morgana, forse l’altra spia?
Valerio, che sa giocare (2), fa finta di non sentirmi e insiste che ognuno dovrebbe giocare come crede e votare come crede, liberamente; sente di poter influenzare pure la ragazza che invece non ci casca.
Ma come! GiuliaCoreDeZioTuo.
Esaspero il discorso: “Mettete chi volete, uno qualsiasi, ma nessuno di noi tre ed è vinta!”
Giulia non pare convinta, io alzo il tono della voce, pare una royal rumble in cui mia moglie spacca una sedia sulla mia schiena mentre Morgana fa un back-drop su Mattia e Giulia un reverse pile driver sulla ragazza del cugino!
Quasi fosse il gong di fine round mia moglie tuona: “Votiamo! Al tre… “
Vi giuro, stavo per ribaltare il tavolo!
Sto urlando. “Vi faccio un disegnino, SE IN QUESTA PARTE DEL TAVOLO CI SONO DUE SPIE” e traccio una linea che comprende me, mia moglie e Valerio, “DA QUESTA CE NE SARA’ UNA SOLA, NO?!?! NO!?!??!” dentro avvampo, penso: se un concetto così facile non riesce ad arrivare smetto di giocare a The Resistance co sto tavolo d’i******* io li ****** ma po*******.
Morgana ha un’epifania: “Facciamo la squadra senza papà, mamma e Valerio!”
“Ooooooh Deo Gratias! Finalmente!”
“E certo, ora perché lo dice Morgana che è una spia come te, noi ci crediamo. Tu vuoi troppo bene a tua figlia, sei prevenuto!” Giulia ma io ti caccio di casa! Vi ho mai detto quanto ami mia nipote?
Silvia “Votiamo!” Ancora!? Fortunatamente non parte.
“Ma che è sta fretta di votare! Il gioco è tutto qui. Nella parte di argomentazione! Che fretta hai!?!? Non ti stai divertendo?” lo dico talmente inc***ato che forse no, non sembra proprio mi stia divertendo.
Tocca a Mattia.
“Eccallà… non capisci niente di matematica, figurati se hai capito quello che intendevo” l’avvocato.
Parla di prendere voti, di convincere la sua audience anche se non ha alcun titolo per farlo, insulta i fratelli – tutto regolare. Poi propone la mia squadra. Morgana vota a favore. La missione parte. Valerio rosica e se ne esce con un “Avete vinto!” anticlimax. “Ma come ci rovini il finale? Dacci il gusto di girare le carte no?”
“Scusa Pà…”
Giriamo le carte: Silvia, Valerio… e Giulia sono i traditori della Resistenza!
Mattia bluffa così male che sembra un attore di Cinecittà in un B-movie, ma Giulia? Una maestra delle spie!
Allora non è vero che non sai giocare! Era tutta una tattica per depistare!! Vi ho mai detto quanto la amo?
E questa è stata solo la prima partita.
Ne sono seguite altre due. Abbiamo smesso di giocare che era tipo l’una di notte. Sfiniti dalle prevaricazioni e dal prevaricare. Dall’insulto creativo (e non volgare) e dall’estensione del gioco fuori dal tavolo, tipo: “Se mi ami devi credermi!”, o “Qualsiasi cosa che ti chiede Mattia tu la fai!”. Lo stesso Mattia che vistosi ormai scoperto si mette a discutere animatamente col fratello e poi a fine partita ci fa: “Io non sono capace a mentire, così mi sacrifico per la squadra e litigando con uno faccio pensare che non sia con me!!” insomma, sì una Royal Rumble, ma senza regole in cui non vince chi argomenta meglio ma chi risiede in cima alla scala gerarchica della famiglia, ovvero l’auto-imposto Mattia che comanda sulla madre, che a sua volta sbeffeggia Valerio, che però ubbidisce a Betta e, tranquilli, io vengo dopo il cane.
The Resistance ci ha fatto litigare, ma il vero bluff è stato far credere che avremmo smesso dopo una sola partita!
Ma The Resistance non è un gioco per la famiglia, non lasciatevi ingannare da questo racconto. Essere ignorati, volutamente. Non riuscire a far arrivare la vostra tesi. Essere tacciati di mentire senza alcuna prova oggettiva.
Don’t try this at home!
Giulia a fine partite mi fa “Zio, sto gioco ti fa venire voglia di ribaltare il tavolo!”
“Eh, dillo a me!” penso, “Ma quanto mi è piaciuto!” Si, lo so, e ora lo sapete anche voi quanto la amo.
E a voi è mai capitato di arrivare davvero al limite e di pensare: “E no! Mò basta. Maria, io esco!” Vi giuro, c’è mancato poco, così poco!
Però che serata. Gioco SUPER!
Non avrei voluto essere da nessun altra parte nel mondo. La mia famiglia. Il “mio” gioco.
E ricordate sempre il detto di Pacobillo “Se non dura tre ore, non stai veramente giocando a The Resistance”. True story.
Firmato: sava73, il vostro amichevole cylon di quartiere
Dicono di lui: sia un cylon, ma nessuna carta di rivelazione lo ha mai inchiodato. Ne La Tana dei Goblin dal 2011, sava73 ricopre mille ruoli… tutti segreti.
Ama Alta Tensione, Caylus e FCM, ma nessun german vale un American fatto come Corey Konieczka comanda. Fanatico di bluff e deduzione, impazzisce per i tematici dove il gioco è intorno al tavolo.
Si esalta con alta interazione, diplomazia, maggioranze e deck building, ma odia draft e multisolitari.
Grande rosicone, se perde trama vendetta per i due giochi seguenti. Il suo mantra? 'Tavolo > Gioco'.
Ma davvero non conosci sava73?
Bellissimo!
...se mai scriverlò una Domanda AnimataZ su Ulysse 31 so che dovrò farla legata a The Resistence...
Racconto epico e gioco stupendo.
Quando il numero dei giocatori sale sopra 6 diventa il mio gioco preferito (giochiamo la versione Avalon).
Che serata meravigliosa!
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