intanto complimenti per la bella iniziativa. Come proseguire non saprei... puoi indibbiamente farlo per meccaniche e lì trovi qualche introduttivo un po' per tutte.
Pro(f)-Player
Da persona educata ritengo corretto presentarmi, tanto più che pur conoscendo il sito da tempo immemore solo da qualche anno ho deciso di unirmi alla grande famiglia, iniziare a interagire un minimo (ma proprio poco, eh!) con voi compagni di epidermide in tinta vegetale. Il mio nick è lo sconosciuto Roncobear, che in parte rivela già la mia natura montanara. Vivo nel paesello di Recoaro ai piedi delle piccole dolomiti, dove riuscire ad avere contatti costanti con la civiltà non è cosa del tutto scontata.
Da quasi un decennio provo a guadagnarmi da vivere insegnando negli istituti superiori della valle, col risultato di aver convolato a nozze lo scorso anno col Ministero dell'istruzione (e punto...) raggiungendo il fatidico traguardo del posto di ruolo. Appassionato di troppe cose non ho un background di giocatore così solido, essendomi sempre diviso tra molti hobbies, ma negli ultimi quattro anni ho dato spazio (e denaro...) sempre in maggior quantità al gioco da tavolo, arrivando a proporre al collegio docenti un progetto che li riguardasse. E che Valditara ce la mandi buona...
Come spendere soldi in modo costruttivo
Tutto è nato lo scorso autunno dopo il mio trasferimento all'IIS Marzotto-Luzzatti di Valdagno, quando un collega e amico di un compagno di gruppo ludico locale (Gli Apriscatole, sempre di Valdagno) mi disse: "Ma secondo te, non si potrebbe proporre di utilizzare i giochi a scopo di inclusione e farci un progetto ad hoc?". Stilato un primo abstract in cui si sottolineava l'utilità sia a scopo d'inclusione che per possibili risvolti didattici dei giochi da tavolo, ovviamente in modo formale e pomposo come richiesto dall'etichetta, e ottenuto il benestare della dirigenza, abbiamo deciso di dividere il progetto in tre aree di intervento:
- Realizzazione di un locale interno per organizzare e gestire l'attività del gioco da tavolo, con tavoli e librerie adatti allo scopo;
- Costruzione di una piccola biblioteca iniziale di titoli scelti, selezionati sia per caratteristiche adeguate al lavoro di inclusione che per tematiche e meccaniche affini ad attività didattiche;
- Formazione e informazione per i docenti e il personale sul mondo dei giochi da tavolo moderno.
Presentato in collegio docenti a fine inverno, il progetto è stato inserito quindi all'interno di un PNRR con fini di inclusione, ora in attesa di definitiva approvazione a livello dirigenziale. Dati i tempi non certo ristretti dell'iter burocratico, non volevamo lasciar spegnere l'interesse generato e abbiamo quindi optato per dare il via al terzo dei tre punti citati, più facilmente realizzabile senza costi particolari. Ed è così che mi sono avventurato nell'organizzazione di una serata di introduzione al gioco da tavolo moderno per i miei più o meno sprovveduti colleghi, con l'intento principale di farli giocare e divertire.
Giocatore in cattedra
A quel punto dovevo decidere come improntare la serata, conscio della necessità di legare il tutto al progetto e alle sue derive scolastiche senza risultare pesante e pedante. Vi evito le profonde elucubrazioni che hanno occupato le mie nottate (ronf...), ma quel che sono riuscito a partorire con l'ausilio degli articoli già presenti in tana (Giochi da Tavolo nel tempo: tappe ludiche fondamentali, Complesso e Complicato, Le categorie e i generi dei giochi da tavolo) è quanto segue:
- Introduzione generale sulla funzione educativa del gioco, prendendo spunto dal libro di Gabriele Mari (autore tra gli altri di Lettere da Whitechapel e seguito) "TUTTINGIOCO – il gioco strutturato come strumento educativo", dedicato perlopiù al mondo dell'autismo ma foriero di spunti generali interessanti. In particolare ho sfruttato alcuni schemi del testo per evidenziare come alcuni concetti comuni della vita scolastica, quali funzioni esecutive, life skill, competenze, trovino ampio spazio anche all'interno del mondo del gioco da tavolo e della sua struttura intrinseca.
- Introduzione al mondo del gioco da tavolo moderno, partendo dal presupposto che quanto creato espressamente per scopi didattici risulta spesso privo di comparto ludico interessante, per illustrare poi alcune tappe importanti dal Monopoli a Catan.
- Illustrazione del significato di gioco moderno, delineando i difetti riconosciuti dei classici e definendo i concetti di complessità, complicatezza, profondità ed eleganza, citando obbligatoriamente Puerto Rico.
- Distinzione dei giochi moderni per tipologia (wargame, euro, american, etc.) e per target (filler, family, pesi medi, etc.), con esempi variegati di quello che si può trovare in commercio, da Coloretto a High Frontier.
- Invito a riferirsi al sito della Tana per chi volesse approfondire o curiosare, con accenno alla preziosissima Goblinpedia, suddivisione tra i tavoli e fuoco alle polveri!
Scritto così sembra un pippone tremendo, ma sono riuscito a condensare il tutto in circa 20 minuti di presentazione, cercando di fare una panoramica generale ma non troppo superficiale sul mondo dei gdt.
È qui la festa?
E così, alle 20.30 del 24 Maggio (Il Piave mormorava...) presso la biblioteca della sede dell'istituto professionale di Valdagno, una quarantina di persone tra docenti e volontari si sono ritrovate a guardarsi di sottecchi e a studiarsi, prima di invertire i ruoli trasformando i docenti in discenti. Vi anticipo già che l'incontro è stato un successo, commenti positivi da entrambe le parti e il desiderio condiviso di ripetere presto una simile esperienza. Ma quello che voglio condividere con voi e su cui sarebbe interessante creare una discussione attiva è la parte che riguarda la proposta dei titoli e la futura programmazione.
Il pericolo di creare sensazioni di estraneazione e frustrazione era limitato dal contesto del progetto, in quanto i partecipanti erano coscienti di affrontare i giochi non solo nell'ottica del divertimento, ma con l'occhio puntato anche ai fini ultimi del progetto. Ovviamente sui tre "gioconi" si sono visti fumi levarsi dalle teste oberate di informazioni già dopo pochi minuti, ma nessuno ha abbandonato il tavolo prima della fine (per HEAT) o del tempo limite imposto dalla chiusura della scuola.
Domani è un altro gioco
Sperando nel prosieguo del progetto, certo di riuscire comunque a ripetere l'esperienza eventualmente slegata dallo stesso, la questione ora riguarda come proseguire. Vi invito innanzitutto a commentare le scelte fatte e proporre eventuali modifiche, correzioni, alternative che secondo voi renderebbero un primo approccio ancor più efficace.
Avrete poi notato che non ho assolutamente affrontato né accennato alle meccaniche di gioco, il che sembra quasi un'eresia da giocatore. Ho fatto di proposito tale scelta perché temevo sia di mettere troppa carne al fuoco, sia di rendere la serata tecnicistica e poco spontanea. Proprio su questo concetto pensavo di proseguire a livello progettuale: l'idea è realizzare le prossime serate a tema su singola meccanica, magari declinata in modi differenti e inevitabilmente con qualche contaminazione. Idealmente vorrei farlo proponendo principalmente filler e giochi semplici e veloci, per allentare la pressione su coloro che si sono avventurati nei family+ alla prima esperienza e anche per permettere alla maggior parte dei partecipanti di provare più cose possibili.
L'obiettivo del progetto in fondo non è quello di dare ai docenti guide e consigli su come usare i giochi a fini didattici e inclusivi, ma al contrario stimolarli nel trovare loro stessi nuove idee e metodi per poterlo fare, imparando prima a conoscerli e a goderne in prima persona.
Ho l'estate per pensarci... Ma suggerimenti e consigli sono più che graditi, e saranno retribuiti in propiziazione di astri e dei in vostro favore!