Saranno Goblin: Crescere Giocando

Alessandro (ora 8 anni) è probabilmente diventato goblin prima di me. Il mio ingresso in questo mondo è stato grazie ad un suo gioco da tavolo, non il contrario. Comunque, mi metto nei panni della guida ludica e vi racconto di questo piccolo pelleverde che pian piano sta diventando un avversario temibile.

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Alessandro (ora 8 anni) è probabilmente diventato goblin prima di me.

Il mio ingresso in questo mondo è stato grazie ad un suo gioco da tavolo, non il contrario.

Comunque, mi metto nei panni della guida ludica e vi racconto di questo piccolo pelleverde che pian piano sta diventando un avversario temibile.

Bene… partiamo da… Monopoly  - sì, lo so, ma come detto prima la conversione è stata tardiva, per cui gli inizi sono quelli classici. Anzi: Monopoly junior. Rispetto al fratello grande ha il merito di avere una durata molto ridotta e alla fine per un bambino di circa 5 anni significa anche iniziare a fare i primi conti. Siamo partiti appunto da lì, poi abbiamo proseguito con altri classici: Il Labirinto Magico, Risiko Junior, Uno

I giochi da tavolo servono per stare insieme, ma anche per imparare a saper perdere, cosa che non sempre viene così semplice ad un bimbo. Noi abbiamo sempre cercato di fare un mix: a volte si perde, a volte si vince magari con qualche suggerimento qua e là. Non abbiamo mai "barato" o giocato male per farlo vincere. Dopo tutto per imparare serve vedere le mosse e il comportamento di chi se la cava meglio.

Incasso della sconfitta a parte, Ale si è sempre dimostrato propenso verso questo passatempo ludico e infatti abbiamo proseguito senza indugi, fino ad approdare casualmente a Super Farmer e a fare la svolta "Saranno Goblin". Noi. I genitori. Perché da lì abbiamo iniziato a comprare giochi da tavolo anche per noi e a coinvolgere (quando possibile) Ale. 

Siamo partiti da Agricola e, a stretto giro, The Castles of Burgundy e Carcassone. Di questi solo Agricola l'ha affascinato, ma a 6 anni rimane comunque un gioco difficile in cui non siamo riusciti a trovare il modo di far collimare le sue esigenze di "fattoria bellissima e pienissima" con il gioco vero e proprio. 

Prendendo poi spunto dai suoi giochi con gli amici, Pokemon e Yu-gi-oh, abbiamo provato Summoner Wars: successone! Combattimenti, creature mostruose e gioco… che vuoi di più? Questo gioco ha il merito di essere parecchio tattico, quindi la concentrazione va messa nel proprio turno per ottimizzare le proprie mosse e i propri attacchi relativamente a quanto fatto dall'avversario prima (certo, ci può essere anche la strategia, ma lasciamola negli anni a venire!), per cui non richiede un'attenzione costante. Avendo anche molte carte ripetute, si presta bene alla memorizzazione da parte dei bambini di quello che possono fare. E in effetti Ale ci ha dato parecchio filo da torcere (ormai è entrata in campo pure la strategia, quindi ce ne dà sempre di più!).

Da allora siamo passati da The Island, Piccoli Eroi, Steam Park, Seasons e molti altri… e devo dire che la capacità logica di Ale spesso mi stupisce. Questa estate siamo stati a GiocAosta e, tra gli altri giochi, abbiamo provato Istanbul con tanto di spiegazione. Ha immediatamente appreso i meccanismi e ha pure deciso di ignorare i consigli dello spiegatore sulle mosse da fare per agire di testa sua. 

Alcuni nostri giochi sono secondo me tematicamente poco divertenti per lui o troppo astratti, per cui magari li prova e dal punto di vista logico/gestionale se la cava bene, ma evidentemente non lo colpiscono. E' stato ad esempio il caso di Belfort, in cui la vista di nani ed elfi lo ha incuriosito e, se vogliamo dirla tutta, alla prima partita ci ha pure battuto. Alla seconda però si è delineata la "stanchezza" per tutti i calcoli da fare per le maggioranze e non l'ha poi più chiesto. 

Per quanto sia evidente la capacità logica, a questa età prima di tutto viene il divertimento! 

Un gioco che ha avuto successo in questo senso è stato Robinson Crusoe: viaggio verso l'Isola Maledetta. Cooperativo avventuroso e molto tematico, ha tenuto banco per molte  partite la scorsa estate qui! 

Ci sono tanti modi per stimolare un bambino e trovo che il gioco da tavolo aiuti il ragionamento, la logica, la programmazione. Inutile dire che è anche un bel modo di stare insieme ai genitori (e anche agli amici, sebbene trovo spesso difficile trovare altri bambini che hanno voglia di impegnarsi su questi giochi, solo per mancata abitudine). 

A volte mi chiedo se non si attacchi a questi giochi solo perché è un contatto con noi. La risposta è che, a parte che gli viene così naturale che ci deve essere un goblin in lui senza dubbio, tutti i bimbi seguono le passioni dei genitori per stare con loro: chi la bici, chi lo sci, chi la pesca… e per noi è il gioco da tavolo!

 

L'ultimo gioco affrontato è stato Terra Mystica. Nani, Oscuri, Giganti… il fantasy è una calamita (anche per me, sssshhhhh!), ma il gioco poi richiede una certa dose di ragionamento e impegno. Beh, ancora una volta mi ha stupito. Nelle partite che ha fatto ha saputo capire e seguire le inclinazioni delle sue razze, assecondandole turno per turno. Poi, in realtà, verso la fine ha perso un po' l'obiettivo di vista, ma, come dicevo all'inizio, pian piano sta diventando un avversario temibile: diamogli tempo!

 

Ora una piccola pelleverde di quasi tre anni inizia ad affacciarsi alla stessa avventura, ma siamo solo agli inizi… quel che è certo è che... Saranno Goblin!

Commenti

Ecco il primo obiettivo: stare insieme con loro!
Se poi facendolo imparano a gestire situazioni non comuni e noi genitori ci divertiamo anche, cosa vogliamo di più?! :-)
Verissimo che è "[...]spesso difficile trovare altri bambini che hanno voglia di impegnarsi su questi giochi, solo per mancata abitudine"
e ciò purtroppo toglie molte occasioni per provare gli stessi titoli a più giocatori, per cambiare l'esperienza di gioco e anche
per vedere come reagisce il bambino alla sconfitta quando non ci sono solo i genitori al tavolo (e io, con il mio Tommaso, ne so
qualcosa di problemi di accettazione della sconfitta!...).
Grazie del contributo!

Bellissimo articolo, letto con scrupolosa attenzione visto la stessa età di mio figlio.Il tentativo mio di fargli conoscere il mondo dei giochi da tavolo è iniziato già da qualche annetto e lui ha iniziato con Super Farmer per poi passare a Carcassonne e The Island e negli ultimi tempi anche a Coloretto,King of Tokyo e Saboteur.... Con un suo amico di recente ha giocato anche a Patchwork e devo dire che la sua capacità logica e strategica è uscita fuori senza troppo dar peso alla vittoria finale...A natale proverò con un genere come quello Fantasy: infatti siamo pronti a provare "Le Leggende di Andor"....chissà che in futuro non si scopra anche lui un Goblin!!!

Il post che avrei voluto scrivere.
Da giocatrice e da madre di un piccolo goblin, e per i suoi nove anni, già un capace e temibile avversario.
Era inevitabile, figlio di due giocatori, cresciuto fra giochi da tavolo, gioco di ruolo e miniature di warhammer.
Crescita, condivisione, confronto, autostima, superare il senso di sconfitta, l'aver deciso fin da subito di non lasciarlo vincere a priori, solo perché piccolo. Mi ritrovo in quanto scrivi.
E rivedo le nostre stesse tappe, iniziate con Carcassonne, ma anche Dobble, Superfarmer.
Fantascatti e Abalone , non vinco più una partita col mio bimbo già da due anni.
I suoi momenti di gioco con suo padre spaziano da Agricola a Suburbia, Puertorico, 7 Wonders, fino a quelle lunghe ed intense partite a Star trek attack wing e Mercanti di Venere, dove il più delle volte , confesso, la mia miglior figura la faccio guardandoli giocare.
Sarà Goblin.... Ovvio.

Un piccolo genio!!!! A 6-8 anni ha affrontato agricola, terra mystica etc. etc.????
Pazzesco!!!!!!!! Complimenti!

Terra Mystica? Quello ammetto di non averlo mai ritenuto valido, da giocare con mio figlio...
Sono contento i miei figli non siano un'eccezione. L'ho sempre detto che è abbastanza stupido comprare giochi apposta per i bambini quando già abbiamo già gli armadi pieni di giochi che possono gestire senza grossi problemi (in nostra compagnia). Il reale problema casomai è il fatto che non viene poi loro molto facile proporli ai loro amici. Il gioco impensabile per me è stato Macao. Ma il fatto che strategicamente è più importante scegliere edifici facili da costruire che adatti alle combo ha aiutato a limitare il numero di volte che era necessario tradurre loro le 110 carte diverse dall'inglese...

Splendido articolo, Michy...ho ritrovato il percorso che ho seguito col mio Ale :)

sul tuo "è spesso difficile trovare bambini che hanno voglia di impegnarsi su questi giochi, solo per mancata abitudine" sto riflettendo molto anche io come baby sitter e presto come insegnante. quest'anno comincerò portando i giochi da tavolo in oratorio con un vero e proprio progetto per farli conoscere e vedremo quello che accadrà!

Brava, bravissimi! Figli fortunati, ma anche molto bravi! Che bel ritratto!

AAARGGHHH così si imbarcano le scatole!!!
A parte la paranoia complimenti! Questo Natale credo che mi butterò su Super Farmer o la Lepre e la tartaruga. Il mio ha 5 anni...

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