Tainted Grail: la caduta di Avalon è un gioco narrativo che trasporta i giocatori (da 1 a 4) nei panni di umili abitanti di una cittadina a sud del continente descritto dalle famose saghe Bretoni, la magica Avalon. Vediamo cosa ne pensano alcuni Goblin e se sono d'accordo con la decisione della Giuria del Magnifico di includerlo nella Selezione dei candidati al premio.
I contributi sono elencati in ordine di ricezione.
[computer82]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Comprato in piena pandemia da Covid in cerca di solitari e preso in offerta 2x1 assieme al famoso e ben più quotato MageKnight Ultimate Edition.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Senza ombra di dubbio la componentistica in questo gioco la fa da padrone e infatti lo consiglio a due tipologie di giocatori, quelli che hanno uno scaffale con soprammobili su cui mettere i menhir e/o a chi vuole leggere una storia gotico medioevale.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Secondo il mio punto di vista il sistema "combattimento" - "diplomazia" è veramente noioso e lo sconsiglierei a tutti quei giocatori che vogliono giocare ai giochi e NON leggere e prendere appunti (per quello ci sono apposta i librogame).
[Davide091986]
A Tainted Grail ho fatto solo una partita...in 4... prima partita per tutti non mi sbilancio in nulla ma ecco lo giocherei in solo o massimo in 2 (i combattimenti mi sono sembrati abbastanza slegati... mi spiego potevano pure farti tirare 2 dadi che più o meno sarebbe stata la stessa roba ma molto più corta, l'immersione ne risente di combattimenti così lunghi e alle volte nemmeno proficui).
[pepato]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
La grafica cupa e pittorica e l'ambientazione grim-arturiana mi hanno affascinato immediatamente, ma a conquistarmi sono stati i curatissimi aspetti esplorativi e di scrittura. Amo i giochi narrativi, e TG si presentava come il mio personale Graal!
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
La narrazione è a livelli mai visti prima, e la trama è mozzafiato. Il tema del gioco si sente tantissimo in ogni mossa e in ogni scelta, oltre a trasudare dai materiali curatissimi. Il gioco è imperdibile per gli appassionati dei giochi narrativi, tanto che può quasi sembrare un sontuoso libro-game in 3d.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
C'è tanto da leggere, e tanto da annotarsi per non perdersi nella trama ingarbugliata. La preponderante parte narrativa, le meccaniche di combattimento e deck-building e quelle di survival e gestione risorse non sono amalgamate perfettamente, e a volte sembrano tre giochi separati. Sconsigliato a chi predilige solo uno di questi tre aspetti, perché rischia di vederlo soffocato dall'ineleganza degli altri.
[Matthew80]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Sono un finanziatore della campagna KS e sono stato convinto della bontà del prodotto leggendo la lore del gioco e conoscendo la campagna precedente ossia Nemesis.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
L'immersività che dona questo titolo l'ho riscontrata in pochissimi altri giochi. La possibilità di esplorare un intero mondo con una spada di Damocle dataci dal tempo a nostra disposizione rende il gioco decisamente avvincente e per nulla banale. Astenersi maniaci del controllo e freddi calcolatori, questo gioco va vissuto come una grande avventura.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Si tratta di un gioco a campagna in cui ogni missione richiederà almeno 2/3 ore per essere completata. Inoltre lo ritengo un gioco da giocare in solitaria o al massimo in 2 giocatori per evitare di incappare in lunghi tempi di attesa tra i turni che potrebbero rovinare il climax dell'avventura.
[MichyLo]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
I pareri entusiasti sulla qualità della narrazione. Non avevo mai giocato ad un gioco narrativo di questo genere e la curiosità ha prevalso.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Il pregio maggiore è indubbiamente la storia. Ben scritta, coinvolgente, assolutamente immersiva. Normalmente i giochi con troppo testo tendono ad annoiare dopo un po’ e a far scorrere veloce le parti superflue per arrivare al punto (per esempio Detective, gioco che mi è piaciuto parecchio ma che aveva tanto testo di flavour “inutile”): questo non mi è mai successo con Tainted Grail.
I materiali sono molto belli, le miniature dei menhir colpiscono per grandezza e qualità e le plance dual layer sono funzionali (per alcuni potrebbe anche essere un contro: menhir più economici avrebbero indubbiamente abbassato il prezzo del gioco).
Ho trovato ottimo il sistema anti-spoiler per capire a quale capitolo andare nel libro della narrazione, è praticamente impossibile leggere per caso la continuazione del bivio che dovete scegliere.
E poi… no, niente, la storia vince su tutto. La quantità di scelte è così ampia da renderlo anche rigiocabile in una seconda campagna.
Lo consiglierei a chiunque voglia provare un’esperienza, una storia da vivere. Con un avviso: il paragone con qualunque altra storia da TG in poi sarà spietato.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Per me il più grande difetto sono stati gli incontri. Ho trovato la meccanica dei combattimenti e della diplomazia slegata e un po’ farraginosa, penso avrebbero potuto trovare una soluzione che interrompesse meno il flusso narrativo. Gli incontri stessi diventano ripetitivi, nonostante il mazzo da cui si pescano sia ben nutrito.
Per qualcuno può essere un difetto anche il mantenimento dei menhir, che ti costringe spesso ad andare avanti e indietro per la mappa a cercare risorse per tenerli accesi rallentando così la narrazione. Io penso invece che sia una meccanica di gestione che tiene ancorato Tainted Grail alla categoria GdT piuttosto che farlo deviare verso il puro libro-game: non mi è dispiaciuto affatto.
Lo sconsiglio a chi lo vuole giocare in più di due (potrebbe diventare eterno) e a chi non vuole impegnare troppo tempo su un gioco: è una campagna abbastanza lunga e richiede costanza per non perdere il filo della storia e degli obiettivi da perseguire. Anche chi non riesce a far prevalere l’immersività sulla meccanica potrebbe rimanere deluso, non brilla di certo per quest’ultima, per cui se non siete capaci di buttarvi nella storia senza pensare ai cubetti… beh, potete tentare e magari vi stupirete, ma non dite che non eravate stati avvertiti.
[rikicorgan]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Se devo trovare una motivazione principale direi che questa può essere identificata dalla ormai lontana ed assopita passione per i videogames punta e clicca che nei GDT si tramuta principalmente nella meccanica di esplorazione che qui la fa da padrona. Se a questo poi aggiungiamo tutta la mitologia arturiana re-interpretata in chiave cupa ovviamente non potevo farmi sfuggire questo gioco.
Ho infatti seguito il suo progetto fin dagli albori ed ho partecipato alla fortunata campagna Kickstarter acquistando tutto il giocabile. In attesa di ricevere tutto il materiale della seconda wave al momento ho all’attivo una campagna di circa 50 ore (in due giocatori) conclusa con successo.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Il pregio principale è quello di riuscire a coinvolgerti nell’avventura che, insieme al gioco, “scrivi” con il procedere dei capitoli. In verità l’intera storia è già stata scritta da uno scrittore di successo ma ai giocatori è data la possibilità di intraprendere varie strade come nei più classici libri-game. La storia quindi, profonda ed intrigante, con quest secondarie, personaggi, oggetti e luoghi evocativi è sicuramente il punto di forza del gioco.
A livello di gameplay, tra l’anomalia che incombe e i guardiani che vagano per Avalon, tutto risulta essere molto sfidante.
La meccanica degli incontri non mi dispiace affatto tuttavia spesso, se si opta per cercare di portare a termine il combattimento/diplomazia, si "spende" molto tempo a discapito della tensione narrativa; l'essersela cavata può dare in cambio grandi soddisfazioni.
Appagante risulta inoltre la crescita del personaggio, sia nel miglioramento dei mazzi incontro che nell’ottenimento di abilità ed oggetti, che da improvvisato avventuriero diventa eroe.
Per goderne appieno consiglierei infine di giocarlo in solitario o al massimo in due (secondo me la sua configurazione ideale) prediligendo il coinvolgimento un po’ a discapito della pura meccanica.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Richiede molta dedizione in termini di tempo e passione nel calarsi interamente nella storia principale e di tutto ciò che gli ruota intorno. Non è esule da difetti poiché sicuramente la meccanica non risulta essere il suo punto di forza. Da evidenziare la spesso frustrante ricerca di risorse per la sopravvivenza, la costante necessità di porre l’attenzione ai Menhir a discapito dell’esplorazione e la fase incontri che in alcuni casi può spezzare il ritmo narrativo e non appassionare. Difetti che però non hanno inficiato sulla mia personale esperienza del gioco.
Lo sconsiglierei pertanto a tutte quelle persone non disposte ad intraprendere con dedizione una lunga campagna faticosa in termini di tempo e condita da possibile frustrazione. Se proprio non si riesce a superare quanto detto in precedenza gli autori hanno comunque messo a disposizione una modalità “story” per godere esclusivamente dell’aspetto narrativo.
[enavico]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Il debito di riconoscenza verso l’Awaken Realms per aver creato quel gioco che risponde al nome di Nemesis... Scherzi a parte, l’interesse verso i titoli a forte componente narrativa e delle storie “a bivi”, e la speranza di trovarne uno che riuscisse a bilanciare un gameplay solido e snello con una narrazione di alta qualità e non troppo invasiva. Impresa riuscita a metà, per quanto mi riguarda.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Credo di non aver mai visto un libro delle avventure con un respiro narrativo così ampio e con tale livello di dettaglio (chapeau anche a Giochi Uniti per la localizzazione egregia). Un gioco che non potrà non affascinare chi vuole dedicare molte serate a immergersi in un mondo corrotto e decadente come quello dipinto dalla valida penna di Piskorski. Consigliato a chiunque cerchi un grande gioco da tavolo narrativo per vivere una lunga avventura in solo o in due persone.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Due gli elementi che non mi hanno convinto appieno: i combattimenti sono sì originali, ma si basano su un sistema che ho trovato un po’ "fiddly", e tendono a spezzare molto il ritmo del gioco; la necessità di recuperare alcune risorse necessarie alla sopravvivenza dei personaggi presta spesso il fianco a fasi di puro grinding che non aggiungono valore all’esperienza complessiva. Purtroppo non mi sento di consigliarlo a chi cerca un gioco leggero o dalle meccaniche snelle. Buona parte del tempo delle sessioni è dedicata alla lettura dei capitoli della storia, e questo non a tutti i giocatori da tavolo potrà piacere. Infine, non sono rimasto molto soddisfatto dall’impostazione degli ultimi capitoli della storia, ma questo è un dettaglio molto soggettivo che non approfondirò per ovvie ragioni…
[Obione]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Dopo una recensione molto positiva di Andrea dell'Orco (Killa Priest), sono andato a vedermi le varie sintesi di gioco e, trovando il meccanismo e la narrazione molto promettenti, me lo sono accaparrato sulla baia. Giocate le prime tre avventure, non necessariamente vinte al primo tentativo, poi abbandonato per mancanza di tempo e di spazio.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Tra i magnifici, il gioco che osa di più. Narrazione frammentata ma di qualità superba, sei sempre interessato a conoscere il seguito della storia. Meccanismo di combattimento originale, e con una buona manciata di carte diverse a disposizione per aumentare la varietà. Dura tanto, facendosi ben ripagare la spesa. Per alcuni, il fatto che il gioco ti lasci sempre nella precarietà, soprattutto all'inizio, può essere un vantaggio per dare mordente e tensione.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Il gioco non è graduale nella difficoltà per vari motivi. Già dalla prima avventura hai davvero poco tempo, e se questo poco tempo si perde per qualsivoglia ragione le cose si mettono davvero male molto rapidamente. Inoltre, a seconda di quali eventi casuali si pescano, l'avventura può essere una passeggiata bulimica di risorse, oppure un calvario. Infine, il gioco ti forza a passare per diversi passaggi obbligati difficoltosi, senza necessariamente avvisarti o consentirti di indovinare la preparazione adeguata, e le perdite di tempo vengono sempre punite senza quasi scampo. Che la difficoltà possa essere alta non è necessariamente un difetto, ma sarebbe stato meglio consentire una migliore calibrazione della difficoltà, sia da parte del giocatore sia da parte del gioco. Il fatto che, per design e a detta degli autori, se perdi devi ricominciare da capo (a meno di non barare o quasi), non ha molto senso in una prospettiva universale, la gente non necessariamente ha tanto tempo da dedicare a giochi come questo. Ma, forse l'aspetto fondamentale è che il tutto frammenta la narrazione, visto che ogni esplorazione costa tempo preziosissimo, e fare una scelta sfortunata penalizza davvero molto. In una "giornata" di gioco poi si fa troppo poco, gli eventi negativi si fanno sentire in maniera pesante, la manutenzione al tavolo aumenta e toglie spazio al piacere.
Giudizio globale
Per me poteva benissimo essere il candidato principe al premio, perché è davvero il gioco più originale del lotto, e, come detto, quello che osa di più. Ma i difetti sono davvero brutti e tanti, e hanno il pesante effetto di togliere molto del piacere di gioco per molti (non per tutti). L'avrei comunque fatto vincere sopra GH (cfr. miei commenti sul titolo), fosse stato l'unico altro candidato al premio, ma se non ha vinto le motivazioni sono abbastanza evidenti.
[Sir_Alric_Farrow]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
Nel recente passato mi ero già immerso nei variegati mondi tratteggiati dai mastri autori di Questa mia guerra, I Signori dell’Ellade e Nemesi, apprezzando solo talvolta le meccaniche ma sempre le atmosfere di queste opere. In particolare ritengo il terzo che ho citato un autentico gioiello d’ossidiana e stelle, che rende meglio di qualunque altro gioco da tabula l’idea del “nello spazio nessuno può sentirti urlare”. Ho quindi seguito con grande interesse la campagna di raccolta fondi relativa a codesto tenebroso Graal, preda di contaminazione e corruzione a giudicare dal titolo. Ne ho dunque apprezzato la presentazione e la descrizione dell’ambientazione; tuttavia ho deciso di non partecipare come sostenitore, preferendo attendere. Ho fatto mio in seguito il giuoco base in lingua italica, per meglio apprezzare le sfumature offerte dal nostro espressivo idioma, senza curarmi di orpelli o miniature di mostri. Ho provato due partite in quattro giocatori, ma ci siamo fermati. Ho giocato quattro sessioni e mezza in tre giocatori, ma non v’è stato un seguito. Ho affrontato il gioco da solo per qualche partita. Infine, fattomi un’idea, l’ho giocato solo con un’altra persona, ma con regolarità, e abbiamo terminato la campagna senza mai rallentare.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Lo diranno tutti e faranno bene: il pregio peculiare di codesto giuoco è la storia; trattasi invero di trama semplicemente eccezionale che annovero tra le migliori mai assaporate nell’universo dei giuochi da tabula. L’ambientazione prende le mosse da alcuni paradigmi del ciclo bretone-arturiano e li declina all’insegna “del tetro e del mistero”, dando vita ad un’alchimia talmente riuscita da aver settato un nuovo livello a cui aspirare dal punto di vista dell’immersione nella vicenda. A chi lo consiglio? Agli appassionati di giochi narrativi d’avventura/esplorazione e soprattutto agli amanti delle epopee indimenticabili, purché giochino spesso in solitario o al massimo in due partecipanti; a chi sarà disposto a chiudere un occhio su dinamiche di gioco effettivo non sempre all’altezza del livello di scrittura; e a chi sarà pronto a scoprire i segreti della Caduta di Avalon con perseveranza, visto che l’esperienza richiede un notevole numero di sessioni prima di giungere al “finale”. Suggerisco le splendide miniature dei Mostri di Avalon solo a coloro che si dilettano nel dipingere e collezionare oggetti di questa foggia: a livello del concreto giuocare e peregrinare sulla mappa, risultano utili come lo è una forchetta per bere il sidro.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Per quanto non le abbia giudicate totalmente deludenti, debbo ammettere che le regole e i meccanismi di risoluzione relativi al combattimento e alla diplomazia non mi hanno appassionato quanto quelle di tanti altri sistemi. Inoltre l’impressione è che “il gioco cerchi di allungare oltremodo la propria durata”, costringendo a tornare sui propri passi e a reiterare azioni spesso simili tra loro, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei menhir nella prima parte della campagna. Bisogna secondo me dissuadere dallo svenarsi per tale scrigno coloro che intendano giocarlo in tre o quattro partecipanti, a causa di tempi defunti proibitivi tra un turno e l’altro del proprio eroe; chiaramente in un gioco del genere sarebbe d’uopo appassionarsi e seguire le vicende anche dei compagni, però a livello pratico la cosa qui funziona solo con pochissimi gruppi di gioco e mediamente è necessaria troppa pazienza se si è in tanti al tavolo. Distolga lo sguardo dal Corrotto Graal anche chi brama che il meglio non sia in ciò che si legge… e coloro che di leggere a lungo o ascoltare qualcuno farlo non hanno proprio voglia quando si gioca. Quivi addirittura è consigliabile prendere appunti per non impantanarsi in alcune fasi apparentemente critiche, come il famigerato Capitolo Sette, oltre a sostenersi vicendevolmente a livello mnemonico col proprio compagno (se non siete soli) per fare il punto sui segreti rivelati precedentemente dalla vicenda. Se tutto questo non vi interessa, la Caduta non riguarderebbe solo Avalon, ma anche il vostro entusiasmo.
[lambo89]
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
La domanda corretta, nel mio caso, dovrebbe essere: "Cosa ti ha spinto a fare il Pledge"?
Mi ha attirato tantissimo la MOLE di testo narrativo che la campagna prometteva (Promessa mantenuta, by the way).
Una sorta di Libro-Game con una campagna così lunga e articolata non l'avevo mai visto, se non nei videogiochi.
Ho sempre amato i LibroGame anche se ne ho letti pochissimi. In Tainted Grail la storia è molto articolata e ai giocatori sono lasciate tantissime scelte interessanti che hanno delle conseguenze reali sul mondo di gioco. Fantastico.
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
Il suo punto di forza è la storia. Lo consiglierei a chiunque voglia vivere al tavolo un'avventura con una storia forte, potente, epica, in solitario o con un partner. La storia vi lascerà un segno indelebile. Lo stesso effetto che dà leggere un buon libro.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
Non è un gioco perfetto, tutt'altro. Va giocato al massimo in 2 giocatori (Io ho fatto così), altrimenti i combattimenti e gli incontri, che di fatto spezzano la narrazione, diventano eterni. Il suo peggior difetto, per me sono proprio gli incontri e i combattimenti.
Sono studiati molto bene ed è fighissimo quando i giocatori riescono a "farsi l'assist" l'uno con l'altro. Ma dopo un po', quello che i giocatori vogliono è solamente procedere nella storia, i combattimenti e gli incontri diventano ripetitivi e frustranti.
Io e mia moglie abbiamo applicato una serie di house rules per rendere il gioco più "narrativo", rendendolo di fatto più semplice e riducendo di molto la necessità di fermarsi per diversi giorni di gioco (turni) a raccogliere cibo e altre risorse.
Io normalmente sono un purista, odio le house rules, ma per TG ho dovuto per forza usarle.
Lo sconsiglio a chi:
- non ama la lettura, in quanto FORTEMENTE narrativo. Le sue componenti meccaniche sono, seppur ottimamente realizzate, semplicemente un contorno;
- non ha la possibilità di tenerlo apparecchiato almeno per qualche pomeriggio/serata di gioco. Setup/Desetup sono MOLTO lunghi e impegnativi;
- vuole giocarlo in più di 2. Non è semplicemente fattibile. Va giocato in 1-2.
[brenzo]
Chi non ama i miti arturiani? Oppure, chi ama i miti arturiani rivisitati in toni scuri come nel film Excalibur? Se la risposta a queste domande è positiva/entusiastica (come nel mio caso) allora andiamo avanti, altrimenti ciao. Continuiamo: chi ha conosciuto Awaken Realms tramite giochi come This War of Mine o Nemesis e ne ha apprezzato componentistica e meccaniche? Inoltre chi ama giochi d'esplorazioni a forte componente narrativa? Ok ora analizziamo i dadi: abbiamo i Miti Arturiani in chiave dark sviscerati tramite un gioco fortemente narrativo ed esplorativo prodotto da Awaken Realms. Wow!
Apice del godimento nella parte narrativa, veramente ben fatta, gran livello d'immersione nella storia. Apice negativo nelle meccaniche che tendono a diventare farraginose e oltremodo ripetitive nel corso avanzato della campagna. Purtroppo questa forbice che si allarga durante il susseguirsi delle partite ha smorzato l'entusiasmo per un gioco che poteva essere clamoroso. Ergonomia delle miniature deludente. Sinceramente nel complesso più una delusione che un piacere.