
Tanto minimalista quanto pulito, sia nella componentistica che nelle regole. Eppure eccezionalmente profondo e cervellotico. Ha una essenza quasi zen.
Utilzzare delle convenzioni lo snatura un po', ma ognuno gioca come gli piace...
Hanabi—named for the Japanese word for "fireworks"—is a cooperative game in which players try to create the perfect fireworks show by placing the cards on the table in the right order. (In Japanese, hanabi is written as 花火; these are the ideograms flower and fire, respectively.)
The card deck consists of five different colors of cards, numbered 1–5 in each color. For each color, the players try to place a row in the correct order from 1–5. Sounds easy, right? Well, not quite, as in this game you hold your cards so that they're visible only to other players. To assist other players in playing a card, you must give them hints regarding the numbers or the colors of their cards. Players must act as a team to avoid errors and to finish the fireworks display before they run out of cards.
An extra suit of cards, rainbow colored, is also provided for advanced or variant play.
Hanabi was originally published as part of Hanabi & Ikebana.
Per questo gioco non ci sono eventi, se vuoi puoi contattare la redazione per pubblicare degli eventi collegati a questo gioco.
Uno dei miei giochi preferiti.
La meccanica ricorda tanto quella del bridge; gli "indizi" di hanabi, infatti, sono del tutto assimilabili alla licita del bridge (per dire al compagno che cosa si ha in mano). Occorre dare il massimo di informazione possibile con i pochi indizi che si hanno a disposizione. La convenzione, giocata a livello internazionale, per cui l'indizio sul colore implica di giocare la carta più recente di quelle indiziate, mentre l'indizio sul numero implica di conservare la carta, è la più efficace che abbia provato. Se ne possono aggiungere altre per completare qualche vuoto licitativo, ma non le ho trovate particolarmente utilti e, a volte, contribuiscono a rendere il gioco più confuso.
La logica e la deduzione (oltre, ovviamente, a un po' di memoria) sono alla base di questo gioco praticamente perfetto: regole banali, interazione altissima, partite sempre diverse con dilemmi non banali su come salvare le carte in mano ai compagni. Il gioco si impara in un attimo, ma lo si riesce a dominare con un po' di esperienza.
Cooperativo molto bello e difficile da "padroneggiare" soltanto, però, se giocato rispettando il regolamento originale alla lettera. Purtroppo c'è chi lo gioca usando delle forzature e interpretando il regolamento in modo tale da facilitarlo troppo (anche se, purtroppo, si dice sia stato "approvato" dallo stesso autore) banalizzandolo a tal punto da non farmelo piacere giocato in quel modo.
Filler cooperativo dalla meccanica particolare ed intrigante. Giocato su una piattaforma come BoardgameArena dà forse il massimo, dal momento che in quel contesto sono del tutto azzerate le interazioni tra i giocatori al tavolo, i quali si affidano solo ai meri indizi indicati tramite il sistema.
Al tavolo, con giocatori reali, la musica cambia, ma resta comunque un giochino divertente e facile da spiegare a chiunque.
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