Furnace: un bruciacervello per gamer

Un gioco che cela un mostro dietro le sembianze di un filler.

Giochi collegati: 
Furnace
Voto recensore:
7,8

Furnace giunge alla mia attenzione grazie al Cercatore di Perle, di cui vi lascio il link al video.
Si tratta di un gestionale competitivo, fortemente orientato all'engine-building, per 2-4 partecipanti, durata 30-60 minuti, destinato a un pubblico abituale, basato su meccaniche di asta, tableau building e poteri variabili.

Come si gioca a Furnace

Ci sono quattro round di gioco, in ciascuno dei quali verranno messe all'asta da sei a otto carte, a seconda che giochiate in 2, in 3 o in 4.

I giocatori puntano sulle carte messe all'asta tramite quattro gettoni, con valore ascendente da "1" a "4". Ciascuno ha un set di tali gettoni e, quando è il suo turno, ne piazza uno su una delle carte, rispettando le regole per cui non può metterne due del suo colore sulle medesima carta o due con lo stesso valore.

Le carte sono divise in due metà: in quella superiore c'è una produzione/trasformazione istantanea, in quella inferiore una produzione/trasformazione permanente. Inoltre sono anche fronte/retro: sul retro la produzione permanente aggiunge un ulteriore effetto di produzione/trasformazione (tale effetto è ricordato con un disegno bianco anche sul fronte, come promemoria).

Quando tutti hanno finito i gettoni, si risolve l'assegnazione delle carte da destra a sinistra. Chi ha messo il gettone più alto si aggiudica la carta per il suo tableau, ma chi ha messo un gettone più basso produce/trasforma immediatamente secondo l'effetto superiore, tante volte quant'è il valore del gettone piazzato.
Quindi, ad esempio, consideriamo una carta con effetto superiore “produci 1 acciaio” e mettiamo che io abbia messo un gettone da "2" su tale carta, conquistata da un altro col suo gettone da "4". Lui prende la carta, ma io incamero immediatamente due risorse di acciaio.

Finita questa fase, la seconda può essere svolta individualmente, perché ciascuno attiva semplicemente tutte le carte che possiede (per le produzioni/trasformazioni inferiori), cercando le combo migliori per produrre, infine, più soldi possibile, che sono praticamente i punti vittoria del gioco. In questa fase è pure possibile girare sul retro alcune carte, sempre tramite specifici effetti di trasformazione, per renderle più redditizie.

Ancora quattro cose: ogni giocatore ha una carta produttiva iniziale e un personaggio con un'abilità speciale unica; esiste la versione da due per cui c'è un automa che butta gettoni a caso durante l'asta; alla fine del quarto round vince chi ha più punti; nella versione per esperti, le nuove carte acquisite vanno inserite nella propria catena di produzione di carte, che verranno poi risolte obbligatoriamente da sinistra a destra, senza più la possibilità di saltare da una all'altra.

Materiali: farà la fine di Spyrium?

Perché dico così? Perché Spyrium è un capolavoro di profondità e cattiveria racchiuso in una scatola piccola e con materiali poco accattivanti. Uno dei giochi più sottostimati della storia (ne parlerò nello specifico, in un articolo dedicato, prossimamente).
Furnace rischia di fare la stessa fine, peraltro ha una durata simile, un comparto regolistico poco inferiore, ma un sacco di altre cose in comune.
Forse lo salvano le illustrazioni, qui certamente più ispirate e piacevoli.

La scatola è spessa, ben organizzata da un divisorio interno, l'iconografia chiara e ci sono pure le risorse sagomate. Il gioco è indipendente dalla lingua, se si fa eccezione per i poteri speciali dei personaggi. In ogni caso la versione dV Giochi è tradotta molto bene.

Ambientazione

Non è che tu ti senta esattamente un industriale di inizio '900, ma una cosa il gioco la centra: il fine ultimo, qui, è il denaro. Capitalisticamente parlando, conta solo quello, non c'è insalata di punti, non esistono frattaglie di fine partita, non esiste conversione di risorse avanzate in denaro.

Meccaniche: la dura legge del min-max

La fase centrale, in questo gioco, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare leggendo le regole, è l'asta e non la produzione.
La produzione è qualcosa che va via da sola, quasi in automatico. Ci sono scelte da fare, ovviamente, ci sono carte da attivare prima o dopo altre, c'è da decidere quale carta conviene migliorare subito voltandola sul retro e quale no, ma bene o male saprete sempre cosa fare e le vostre combo andranno sempre verso il massimo risultato ottenibile.

L'asta, invece, genera una tensione dovuta a due fattori distinti ma indissolubili, dei quali il secondo non è immediatamente evidente:

  • cercherete di prendere le carte più utili a voi, ma, come in ogni asta, questo può sovrapporsi alle scelte avversarie; mettere subito il "4" per essere certi di una carta, lascia però poi all'avversario il vantaggio di poter giocare su quella stessa carta un numero basso ("1") e attendere la vostra mossa successiva conservando ancora "2", "3" e "4" in mano, per sorpassarvi su ogni carta su cui punterete; in due è più semplice fare questo ragionamento, già in tre o quattro c'è molta più corsa ad aggiudicarsi subito una carta che si ritiene fondamentale;
  • il gioco genera una tensione interna dovuta proprio al suo meccanismo di compensazione, per il quale se non vinci la carta, ne sfrutti l'effetto superiore; l'ideale sarebbe prendere carte con i gettoni bassi ("1" e "2") e produrre subito con quelli alti ("2" e "3", il "4" prende per forza, salvo poteri speciali di alcuni personaggi); peccato che sia molto difficile farlo, visto che è anche il loro valore relativo come puntata, oltre che come produzione: questo genera una piacevole tensione tattica, in cui ogni mossa incrementa il meaningful play.

Tutto questo meccanismo (asta, produzione immediata vs vittoria della carta, quantità diversa di produzione), genera un paio di effetti dei quali dovete essere consapevoli, prima dell'acquisto:

  1. paralisi da analisi - frequente, perché ogni mossa non ha solo una conseguenza, ma almeno tre (puntata per l'asta, quantità prodotta subito, perdita di un gettone con un valore unico);
  2. downtime - evidente, soprattutto aumentando il numero dei giocatori.

Si aggiunge il runaway leader: non sempre, ma in alcune partite è proprio evidente che qualcuno riesca a mettere su un motore decisamente più efficiente per primo e riprenderlo diventa molto difficile. Anche perché i mezzi di contrasto nei suoi confronti possono al contempo impedirvi di creare il vostro, di motore, per cui il quadro generale non migliora.

Dinamiche: il livello di cattiveria superiore

Dell'asta e della sua importanza ne abbiamo già parlato. Qui vi voglio mettere in guardia su ciò che potrebbe farvi davvero ribaltare il tavolo quando giocate a Furnace.

Perché può capitare - può - che chi si trova in vantaggio, con un motore ragionevolmente più forte del vostro per fare punti, diciamo alla fine del secondo o terzo round, giochi quelli rimanenti con un solo scopo in testa: rompervi i coglioni.

A dire che il suo scopo, nell'asta, non sarà tanto rafforzare ulteriormente il suo motore produttivo, quanto impedirvi di formarne uno vostro. Per cui bloccherà le carte utili alla vostra strategia, mantenendo il vantaggio accumulato nei round precedenti e frustrando ogni vostro tentativo di recupero.
Tipo come quando a Carcassonne trovate quello che gioca “contro” a prescindere.

Ci devono magari essere le condizioni per farlo, ma mettetelo in conto, specie se non amate molto l'interazione nei giochi da tavolo.

Estetiche: la mia esperienza con Furnace

In genere rifuggo tutto ciò che va dai family, attraversa i family + e arriva ai pesi medi. In genere, perché questa “terra di mezzo” non è il mio target. Magari li provo, ma non li compro: se voglio un gioco profondo, prendo un cinghiale da gamer che lo sia veramente. Se mi serve qualcosa per staccare, prendo un party game. Se mi serve qualcosa per riempire i buchi, un filler.

Ma, ovviamente, ci sono eccezioni. Se un peso medio è abbastanza profondo da offrirmi quello che normalmente mi dà un gioco per gamer e magari lo fa anche con un risparmio di tempo e regole, ben venga. Per cui nel tempo ne ho accumulati un po', di questi giochi.

Furnace, preso più per curiosità che altro, mi ha colpito in questo senso e va ad aggiungersi al selezionatissimo scaffale che ho in casa per questa fascia di target.

Conclusione

Non siamo qui a parlare di capolavoro, ma se cercate qualcosa sopra la massa, Furnace fa per voi. A patto, sia ben chiaro, di accettare un gioco con un'interazione, una profondità e una spietatezza sopra alla media. Tutti aspetti che possono anche frustrare e indispettire al tavolo: siamo ben lontani dalla rassicurante benevolenza e dal gameplay vellutato e carezzante di certi giochi avicoli.

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Commenti

Peso medio, alta interazione: sembra decisamente il mio gioco. Come scalabilità com'è? Gira bene in tutte le configurazioni?

Francesco Rimini scrive:

Peso medio, alta interazione: sembra decisamente il mio gioco. Come scalabilità com'è? Gira bene in tutte le configurazioni?

Direi di sì, se non ti dà fastidio avere un bot in 2

Speravo in una recensione su questo gioco che sicuramente comprerò perchè rientra nella fascia di giochi medi ma profondi che, se uniti ad uno o due giochi ugualmente impegnativi, permette di trascorre una bella nonché varia serata ludica. Tra bimbi, coprifuochi ed altro, quindi limitazioni di tempo, ho visto che questa formula funziona molto bene.

Grazie per la recensione, esaustiva come sempre.

Già in preordine da un po'... e dopo la recensione la scimmia sale ancor di più!

In merito al timore che questo gioco possa finire in fretta nel dimenticatoio, trovo curioso che non sia uscito con etichetta Ghenos, dal momento che di fatto adesso sono la stessa cosa e che in genere si associa quest'ultima a giochi più da gamer rispetto alla dvgiochi.

Gioco molto gradevole ed impegnativo con un contenuto "fisico" davvero ridotto all'osso.
Temo possa risultare poco vario dopo un tot di partite perché solo l'interazione diretta nella fase d'asta differenzia le partite poiché le carte sono poche e sempre quello così come i "motori produttivi" che si possono mettere in piedi. Spero in un'espansione che ne aumenti le possibilità.

Se me lo paragoni a spyrium diventa interessante. 

Cavoli, adesso sono curioso di provarlo...

Ci sarà da aspettare fino a luglio, stando a quanto ha scritto pochi giorni fa proprio dV su Facebook.

caspio che onore aver incuriosito Agzaroth! :-DD

Il paragone con Spyrium lo trovo azzeccato (stando a quanto riferisci) ed in effetti anche in Spyrium ho sempre riscontrato uno ed un solo problema: ribaltare la partita, e/o trovare il modo di bloccare chi a metà è in testa. La partita è (quasi) sempre chiusa al giro di boa. Non so quanto questo Furnace possa essere cattivo come Spyrium, che adoro ma dopo qualche partita mi ha un pò stufato.
Di sicuro Furnace lo avevo in lista e mi hai incuriosito, anche se ammetto che lo avevo cassato dopo un iniziale interesse perchè da qualche rece mi era parso essere un gioco estremamente freddo, cervellotico, che non aggiunge davvero nulla di nuovo. Inoltre il comparto grafico non mi sembra per nulla appagante e per un gioco di carte conta. Non me ne vogliate ma su questo genere (anche se manca la meccanica dell'asta) apprezzo molto It's a Wonderful World (che con le espansioni ha raggiunto un bel po di variabilità) e Res Arcana.
E' un periodo bulimico per i giochi di carte con l'idea di base dell'engine building, onestamente questo non so entrerà nella lista dei desideri

Secondo me, Spyrium non lo supera...

duct scrive:

Secondo me, Spyrium non lo supera...

Spyrium > Furnace

Ok, mi hai convinto :D

sono interessato, ma anche io ho colto qualche similitudine con It's a Wonderful world, con la scelta di ottenere risorse o inserire una carta nel motore produttivo. Cambia sicuramente la fase principale del gioco, che è in realtà la vera peculiarità del titolo, quindi probabilmente il feeling è completamente diverso, e qua, decisamente più profondo e con più interazione. Da provare! 

Ottimo gioco.

Direi un filler per complessità di regolamento ma un peso medio per sviluppo della partita.

La fase asta si caratterizza per il meccanismo di compensazione che, a volte, è preferibile alla vittoria.

La fase produzione (provata nella versione avanzata) ti obbliga fin da subito a una programmazione strategica a lungo termine.

I personaggi sono tutti diversamente rilevanti sul flusso di gioco e incidono di certo, facendo cambiare la strategia di gioco

Componentistica gradevole, durata contenuta, discreta variabilità al set up.

Forse qualche carta in più o qualche personaggio in più lo renderebbe più longevole.

Comunque, condivido la votazione: ben oltre la sufficienza.

In due, il bot fa il suo e non si avverte l'assenza del terzo giocatore.

Provato ieri sera, molto piacevole. Recensione azzeccata! 

Sarei curioso di sapere quali altri titoli ci sono nel 'selezionatissimo scaffale che ho in casa per questa fascia di target.'

Verze77 scrive:

Sarei curioso di sapere quali altri titoli ci sono nel 'selezionatissimo scaffale che ho in casa per questa fascia di target.'

a memoria: Heaven&Ale, Spyrium, Daimyo, The King is Dead, Res Arcana

Cos'è il "bot"?

ha senso prenderlo se di ha Spyrium? O è un doppione....

Ulisse67 scrive:

Cos'è il "bot"?

ha senso prenderlo se di ha Spyrium? O è un doppione....

il bot è un giocatore automatico che simula il terzo giocatore. 

è più leggero di Spyrium

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