
Non sapevo dell'esistenza di "I'm the boss"
Il capostipite dei giochi da mass-market
Al momento di stilare la lista dei 100 Giochi abbiamo discusso se includere anche i mass-market games o limitarci agli hobby games. Nonostante infatti molti non siano al corrente della cosa, questi sono due filoni ben distinti, all'interno del mondo del gioco da tavolo e no, Monopoly non è l'antenato dei giochi che facciamo abitualmente nelle nostre serate, ma solo l'antenato di tutti quei giochi che trovate negli scaffali della grande distribuzione, inclusi Passa la Bomba, Acchiappa la Cacca e simili giochi-giocattolo.
Gli hobby games hanno altra genesi e sviluppo, più tardivo, più autoriale, più incentrato su ricerca ed evoluzione di meccaniche e game-design in generale.
Alla fine abbiamo deciso che, parlando della storia del gioco e dell'influenza che questi giochi da supermercato hanno comunque avuto nel mondo del gioco da tavolo in generale, sarebbe stato giusto includere almeno i più famosi ed iconici.
Ed eccoci qui col Monopoly.
La storia parla di una certa Elizabeth J. Magie che inventa il gioco chiamandolo The Landlord's Game per diffondere la filosofia economica di Henry George il quale, a grandi linee, sosteneva che tutto ciò che si trova in natura appartiene all'umanità e solo ciò che è fabbricato può essere di proprietà. Col gioco, Elizabeth voleva criticare il sistema capitalistico e far vedere quanto frustrante potesse essere il sistema dei monopoli. Insomma era un gioco nato per essere brutto ed educativo.
Poi Charles Darrow e la Parker Brothers decisero di pubblicarlo, modificando alcune cose (introducendo per esempio alberghi e case) e facendolo diventare il gioco che tutti conosciamo. Solo dopo molto tempo fu riconosciuta l'originale paternità anche ad Elizabeth, che infatti figura come coautrice, accanto a Darrow.
Il gioco mantiene però la sua natura: prevede l'eliminazione giocatore, il runaway leader con forte effetto snowball, ovvero un giocatore che si arricchisce e diventa sempre più ricco a discapito di tutti gli altri, imprevisti ed eventi sbilanciati e insomma tutte quelle caratteristiche frustranti che oggi definiremo giustamente bad game-design.
Ma data la concorrenza praticamente nulla, Monopoly si afferma e si diffonde dappertutto, conquistando scaffali di negozi e mensole di case, diventando, con le sue sempre nuove ma sempre identiche incarnazioni e versioni, proprio il simbolo di quel capitalismo consumistico che in origine doveva criticare.
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> Catan
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> Monopoly - scheda gioco
Non sapevo dell'esistenza di "I'm the boss"
Passa la bomba non merita tutto questo astio :P
Sono d'accordo che il gioco meriti di stare in questa lista effettivamente per la sua importanza storica. Ovviamente non è un gioco che è "invecchiato bene" (anche perchè ha 110 anni), però ha una serie di caratteristiche importantissime. Innanzi tutto, è uno dei primi esempi documentati di quello che oggi chiameremmo Game Based Learning NON in ambito militare/wargamistico; inoltre, per quanto oggi ci sembri una schifezza (e di fatto lo è) la quasi totalità dei giochi da tavolo di quell'epoca erano rivisitazioni tutte uguali del gioco dell'oca, re-skinnate per promuovere eventi, celebrare situazioni specifiche o pubblicizzare prodotti, quindi sì ERA UNA ENORME INNOVAZIONE. In particolare, l'idea di acquistare una casella del tabellone, per quello che ne so, era nuovissima e rivoluzionaria ed è stata la forza del gioco. Con la produzione di massa Monopoly ha fissato uno standard e creato un archetipo del gioco da tavolo ormai ineliminabile dall'immaginario collettivo.
La questione Mass Marker vs Hobby games non mi è proprio chiarissima. Ho provato a leggere le definizioni sulla Goblinpedia ma secondo me la linea di confine è sottile a volte.
Il labirinto magico è un Mass Market game? Pictionary? Villainous? E dixit? Perché sono tutti distribuiti nella grande distribuzione, hanno varie ritematizzazioni, contemporaneamente però sono stati innovativi (e così credo anche Monopoly 🤔).
È solo la distribuzione a definirne la categoria?
Ps non sto polemizzando giusto per chiarire, cerco proprio di capire meglio
Non ho problemi a capire come Monopoly, o UNO, potessero essere apprezzati e divertire i giocatori quando arrivarono sul mercato e nei primi anni a seguire. È invece per me inconcepibile come ci si possa divertire con un gioco del genere, che si gioca da solo anche per 4-5 ore, metà delle quali alcuni le passano a guardare, oggi. Eppure succede. Non credo sia necessario avere cultura ludica moderna per nutrire un avversione profonda verso l'esperienza che offrono. Io preferivo un pomeriggio di compiti di algebra a una partita a Monopoly 15 anni prima di sentir parlare di Catan e Carcassonne...forse per alcuni ciò che conta è essere intorno a un tavolo con amici e parenti, e il gioco messo sul tavolo come pretesto passa totalmente in secondo piano...?
Non ho problemi a capire come Monopoly, o UNO, potessero essere apprezzati e divertire i giocatori quando arrivarono sul mercato e nei primi anni a seguire. È invece per me inconcepibile come ci si possa divertire con un gioco del genere, che si gioca da solo anche per 4-5 ore, metà delle quali alcuni le passano a guardare, oggi. Eppure succede. Non credo sia necessario avere cultura ludica moderna per nutrire un avversione profonda verso l'esperienza che offrono. Io preferivo un pomeriggio di compiti di algebra a una partita a Monopoly 15 anni prima di sentir parlare di Catan e Carcassonne...forse per alcuni ciò che conta è essere intorno a un tavolo con amici e parenti, e il gioco messo sul tavolo come pretesto passa totalmente in secondo piano...?
secondo me, come hai detto, la compagnia spesso fa più del gioco.
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