Venerdì! Thanks God is Friday e nuova lista di anteprima pre-Essen.
Disclaimer: mancano ancora tre mesi allo Spiel, bla bla bla, è parziale, bla bla bla, ogni giorno si aggiungono nuovi titoli bla bla bla, perciò questo è niente, stay tuned e bona lè.
Criterio della nuova lista: abbiamo applicato un filtro per durata di gioco di minimo 90 minuti e, dopo, abbiamo ordinato i titoli per pollici in su ricevuti, andando a mettere in risalto solo i nostri beneamati cinghialoni, alla voce Treccani: quei giochi dalla pelle ispida che fanno grufolare di soddisfazione il giocatore scafato alla ricerca del giusto spessore.
Ecco la lista.
I primi due posti sono inspiegabilmente dominati da Lacrimosa e Human Punishment: The Beginning per i quali vi rimandiamo al nostro precedente articolo.
A stretto giro, indietro di qualche lunghezza, segue
Terracotta Army.
Coprogettato dal polacco-sorvegliato-speciale-Adam già noto per precedenti eccellenze quali Nemesis e Lords of Hellas.
Il gioco, passato per una campagna di crowdfunding tedesca, sarà disponibile quantomeno in versione demo alla Gencon (agosto) e dovrebbe arrivare agli azzardosissimi backers poco prima dello Spiel (settembre). Pertanto ci aspettiamo che a breve possa mettere la freccia e uscire dall’anonimato.
Sciroppandoci per voi la spiega iniziale del video di playthrough di Grogan, le parti che definiscono il gioco (di stampo totalmente german) appaiono essere il meccanismo di worker placement in cui le azioni sono variabili (gli spazi azione sono collocati su tre corone concentriche mobili) e il round scoring anch’esso variabile determinato a inizio partita à la Terra Mystica (maggioranze di armate costruite in una specifica area di tabellone, maggioranza di risorse possedute, ecc.)
Abbiamo trovato simpaticamente tematico che la risorsa argilla possa essere sia dry che wet, e solo con quest’ultima sarà possibile costruire le armate da cui il gioco prende il titolo. Se la chicca vi basta, dategli un occhio.
Della coppia Buckle-Turczi al terzo posto appare
Voidfall, presente in fiera come demo. Tra i due era scattato l’amore lavorando assieme alla doppietta di giochi di carte a tema civilizzazione (
Imperium: Classics e
Imperium: Legends) che, sebbene non senza problemi, ritenemmo avessero il loro senso di esistere. Da capire dove collocarli in libreria (infatti li abbiamo rivenduti, ma ok).
Al solito: Turczi ci aspettiamo si sia dedicato alla versione onanistica (single player), per cui è famoso. A infiorettare l’idillio amoroso contribuiscono assai le illustrazioni pulite dell’australiano O’Toole, che forse ha confuso Buckle per Lacerda. Siamo dinnanzi a un eurogame 4x denso (cfr. ultimo PUSTAZZ), sullo stile di Eclipse [scende una lacrima in memoria di Eclipse]. In sintesi sto Voidfall almeno sulla carta andrà tenuto d’occhio.
Approdiamo quindi a
Crescent Moon della
Osprey Games che guardiamo con estremo interesse perché tocca le corde giuste di alcuni dei Puzzillanimi:
asimmetria,
area control,
negoziazione. Frequentemente paragonato, da chi già l’ha giocato, al buon vecchio
Root, rimarrà nel nostro mirino sino alla dirimente prova sul campo. Qualche mese fa siamo stati frenati nell’acquisto d’impulso (e alla cieca) solamente dal fatto che sembra non
scalare ottimamente:
i più riportano essere un gioco da 5p secco. Con quattro Puzzillanimi titolari al tavolo ci sentiamo di commentare soltanto:
Ahia.
Menzione d’onore per Stroganov, di cui però non parleremo perché già ampiamente commercializzato su suolo italico e già presente in molte case dei lettori-giocatori di questa newsletter. Assolutamente assente invece in quella degli scriventi (prendete nota su come si calmierano gli acquisti: regola numero uno, niente cagate).
Baldanzosi scendiamo di un posto nella classifica e troviamo questo titolo. Glenn Drover non è nuovo a giochi a tema civilizzazione, e anche lui - tanto per cambiare - si è affidato a una campagna
Kickstarter per finanziare l’uscita di
Mosaic. Come al solito le prevalutazioni di titoli che provengono da
crowdfunding andrebbero quantomeno soppesate e noi ci sentiamo in dovere di farlo avendo notato quell’andamento appena appena poco veritiero dei voti assegnati dai
backers sulla scheda BGG: normalmente i voti risultano moderatamente gonfiati da quel piccolo
bias chiamato
pledge: “ho speso 180 sacchi per comprarlo quindi è bello per forza”. Se è vero che il voto medio BGG non racconta troppo della bontà di un gioco (specialmente ai nostri palati europei), è altrettanto vero che una media del 6.6 per un gioco proveniente da un
kickstarter fa scattare un grosso o grossissimo campanello d’allarme: i commenti e le
reviews di chi l’ha già provato puntano il dito su
problemi di game design e
poca chiarezza di regolamento dei primi prototipi. Perciò se per spirito di autoconservazione volete darci retta:
stiamo apertamente sconsigliandone l’acquisto al buio, suggerendo invece di aspettare una prova su strada della versione definitiva.
Dalle civilizzazioni tutte, si passa a un focus sulla Tailandia.
Così, de botto, senza senso (cit.). In
Phraya i giocatori rappresentano mercanti che operano nel mercato galleggiante di Bangkok:
setting funzionale a un gioco economico /
pick-up&delivery dove
il prezzo delle merci fluttua a seconda delle azioni dei giocatori. Le azioni sono guidate da un set di carte che fa muovere il mercante su un tracciato, variare il costo delle merci, muovere la barca nel mercato per poter interagire con le bancarelle adiacenti; con l’ultima carta infine riprenderò in mano dagli scarti tutte le carte giocate in precedenza…
e al mercato un topolino mio padre comprò. Potrò anche aggiungere nuove carte azione alla mia mano iniziale durante il corso della partita.
La
grafica mediocre (il solito Menzel) e il fatto che il prezzo delle merci non fluttui con le compravendite
ci fa storcere il naso; l’elemento di
interazione spaziale su mappa sembra determinante, da capire se riesca a offrire un livello di
profondità maggiore oppure, come ci aspettiamo, risulterà solo gravido di frustrazione /
paralisi d’analisi (seppur vero è che potrò migliorare la mia barca con più rematori per farla muovere di più spazi). Il gioco è stato finanziato con moderato successo su gamefound, mentre la nostra prima impressione corrisponde un po’ all’impatto grafico del gioco:
gli manca qualcosa. Stand-by.
Saltando a pie’ pari la terza ristampa di
1880: China, e con lei anche le escrezioni di zibetto di
Coffee Traders (quest’ultimo già presente a Essen dello scorso anno), i pollici in su calano implacabili su
Hippocrates: alla cui lettura del semplice titolo ti viene già da mungerti un ginocchio. Per completezza anche
Hippocrates aveva due tavoli demo alla scorsa Essen, ma ne parliamo perché allora ci fu sufficiente guardarne pochi secondi il tabellone per iniziare a mungerci il ginocchio (tutto come da copione). Finanziato attraverso
kickstarter, è arrivato sul mercato
retail con anticipo rispetto alle copie degli imbufaliti finanziatori. BGG mostra un
rating già consolidato, diversi commenti e un paio di review: le critiche unanimi sono che
il gioco non ha nessun elemento di originalità e che
ogni turno sembra uguale all’altro risultando noioso. Confermiamo la non prova che ne facemmo a Essen: per il momento lo parcheggiamo in priorità bassa, del resto dell’
eurogame numero n non ne sentiamo proprio il bisogno. Chiamateci superficiali, ma la vita è troppo breve e preferiamo un approccio
high-risk high-reward.
Dal videogioco omonimo si disvela questo
Kingdom Come: Deliverance - The Board Game, in arrivo sulla piattaforma di Gamefound quest’autunno che verrà. Il gioco è un
RPG-like cooperativo a
campagna con
importante utilizzo di una app dedicata, a cui è lasciato il compito di ricreare l’atmosfera; una cura particolare sembra essere stata riposta nelle musiche, negli effetti sonori e nei dialoghi recitati da attori professionisti. Il team di sviluppo del gioco da tavolo ha lavorato inoltre a braccetto con lo
storyliner del videogioco, assicurando che gli appassionati di quest’ultimo non venissero delusi dalla trama. Dribblando la futile discussione
app-sì / app-no nel gioco da tavolo, al momento si dovrà attendere qualche informazione in più, che Boardcubator ha promesso di rilasciare nelle settimane a venire con una serie di video di spiegazione di dettaglio su meccaniche e non solo.
Per oggi terminiamo qui, lasciandovi una comoda lista riassuntiva con i titoli menzionati nell’articolo.
- Lacrimosa (solo citato)
- Human punishment (solo citato)
- Terracotta Army
- Voidfall
- Crescent Moon
- Stroganov (solo citato)
- Mosaic
- Phraya
- 1880: china (solo citato)
- Coffee Traders (solo escrementi di zibetti)
- Hippocrates (tanto prurito)
- Kingdom Come: Deliverance