sbaglio o Delia parla di Bios: Genesis?
Le note problematiche occorse in questa prima parte di anno, hanno reso difficile il ritrovarsi a giocare insieme nonché causato il rinvio/annullamento di molte fiere di settore. Tutto ciò ha contribuito a rendere particolarmente difficile trovare opinioni basate su molteplici partite. Quindi, in questa serie di approfondimenti, abbiamo deciso di dare spazio a chi ha giocato anche solo una volta ai titoli in esame e a chi li ha provati in modalità solitaria.
Le opinioni che seguono sono state raccolte in parte prima, in parte successivamente all'assegnazione del premio.
Gli interventi sono elencati in ordine di ricezione.
In Bios: Origins (second edition) guideremo una specie di ominidi (Sapiens, Neanderthal, Denisoviani e Floresiensis) nel percorso di evoluzione, migliorando le caratteristiche cognitive, scoprendo nuove terre, acquisendo competenze fino all'avere la meglio sulle specie rivali. Controllo territorio, gestione carte, maggioranze, aste in un gioco molto simulativo, come da caratteristica di Eklund. Vediamo cosa ne pensano alcuni Goblin e se sono d'accordo con la decisione della Giuria del Magnifico di includerlo nella Selezione dei candidati al premio.
Cosa ti ha spinto a provare questo gioco?
[vincyus] Amo i giochi di Eklund e avendo i primi due Bios, non potevo farmi scappare questo...
[Elendil] Giocato online coi tipi della Goblin War Room.
[Ahab] Da sempre sono attratto dal tema riguardante la civilizzazione, anche nei giochi da tavolo. Ho scoperto Eklund e la serie Bios grazie ai podcast della Tana: l'idea di poter iniziare da un'epoca tanto remota e di poter impersonare una delle prime specie di ominidi, invece delle classiche civiltà antiche, ha accresciuto fascino e interesse. Infine, ho avuto la possibilità di testare il mio primo gioco di Eklund, Pax Emancipation, che mi ha colpito per profondità e dinamiche, sciogliendo le ultime remore e convincendomi all'acquisto di Origins.
La clausura forzata di questi giorni mi ha poi permesso di consumare parecchie partite in poco tempo sul gioco.
[IlProfessorRushina] Mi sono appassionato di Eklund con Bios: Genesis e Bios: Megafauna, e, dacché ho scoperto come questi funzionavano, ho trovato incredibilmente esaltante l'idea di poter legare i tre giochi in una gigantesca sessione analogica di Spore. Per questo provare (ok, "pledgiare all in senza pensare)" Origins è stato abbastanza automatico; tra l'altro ho anche avuto il grande valore aggiunto di avere a disposizione un altro appassionato che se lo è studiato e mi ha risparmiato il lavoro di interpretare il manuale (grazie Andrea!), per cui...
Quali pregi ha e a chi lo consiglieresti?
[Elendil] Ho fatto mezza partita quindi l'impressione è superficiale, ma la cosa che stupisce, come in molti giochi di Eklund, è come un gioco all'apparenza complesso abbia poi un flusso di gioco elegante e scorrevole in cui l'ambientazione è sentitissima e ogni singola azione ha la sua giustificazione "simulativa" e di ambientazione pur essendo un gioco con un livello di astrazione molto alto. Tutti gli elementi del gioco sono interessanti, dal classico "mercato" delle idee, che però in questa declinazione appena acquisite generano nuove azioni per la propria fazione, all'interazione CATTIVISSIMA sulla mappa di gioco con la possibilità di eliminare i migranti avversari con un buon posizionamento, alla meccanica dietro gli eventi, al sistema di punteggio con tre ambiti su cui fare punti di cui uno solo verrà contato per giocatore ma di cui uno potrebbe essere escluso dal conteggio finale. Lo consiglio a tutti gli amanti di Eklund, a tutti gli amanti dei titoli profondi, a tutti gli amanti dei titoli con una forte ambientazione.
[nand] Si tratta di un gioco di civilizzazione che si differenzia radicalmente da qualunque altro gioco del genere, avendo una meccanica che permette una incredibile libertà di azione (lo si nota anche per la quantità delle varianti presenti); irrinunciabile per chi ha gli altri giochi della trilogia Bios.
[Ahab] Per il mio gusto personale i pregi principali sono:
- alta interazione e cattiveria tra i giocatori, i modi per ostacolarsi e "farsi male" sia direttamente che indirettamente sono davvero molti;
- ottima profondità: le strade per conseguire la vittoria sono varie e a ogni partita si scoprono modi e sfaccettature del gioco differenti;
- buona rigiocabilitá: il punto di partenza dei vari ominidi nella mappa standard è sempre la medesima, pertanto i primi turni in questa modalità sono un po' obbligati, ma poi i fattori che possono influire sulla partita sono talmente numerosi che ogni civilizzazione andrà diversamente. La possibilità di giocare su una mappa personalizzabile aumenta poi le possibilità;
- tema abbastanza sentito: si avvertirà fin da subito la corsa alla civilizzazione e la lotta alla sopravvivenza, vedere la propria specie crescere ed espandersi regalerà grandi gioie, così come ogni perdita sarà dura da digerire.
Lo consiglierei a chiunque cerchi un gioco di civilizzazione differente, a chi ama i giochi con alta interazione ed è disposto a non aver tutto sotto il proprio controllo, a chi voglia sperimentare cosa si prova nel lanciare una bomba atomica con un uomo di Neanderthal!
Se tutto questo non vi ha ancora convinto, be', sappiate che è possibile, nel gioco marino, addomesticare i Megalodon.
Adesso sto parlando a dei convertiti, lo so, lo so.
Lo consiglio, ovviamente, a tutti gli interessati al tema, ma più in generale a tutti coloro che amano scoprire i giochi partita dopo partita e che cercano il civ-game definitivo per portata, realismo, originalità e approfondimento; e poi ai cacciatori di tesori nascosti che traggono piacere dal rimuovere un po' di detriti per scoprire un meraviglioso smeraldo. E stavolta vi prometto che sono pochi centimetri di roccia sedimentaria, non è un metro cubo di granito.
Quali difetti ha e a chi lo sconsiglieresti?
[vincyus] La fortuna è presente (anche se meno rispetto gli altri due Bios), inoltre il regolamento è un casino da interpretare e comprendere. Un gioco assolutamente di nicchia e non alla portata di tutti, infatti lo sconsiglio a giocatori occasionali. È un titolo per chi la mattina fa colazione con cinghiali e giochi ultra complessi.
[Elendil] Il regolamento è bellissimo se letto come trattato di antropologia, inutilmente complicato se letto come regolamento di un gioco. Meglio aiutarsi con YouTube.
[nand] Nonostante siano presenti due livelli di regolamento, già con il base siamo a un livello di difficoltà non indifferente: o lo si gioca in modo assiduo, oppure c'è da tenere regolamento e glossario sempre sotto mano. E solo l'esperienza può far comprendere a pieno tutte le conseguenze delle proprie azioni (un numero notevole di alternative già al livello base), giocarlo saltuariamente significa procedere sostanzialmente a caso.
- la curva di ingresso e di apprendimento abbastanza ripida. Come ho scoperto a mie spese i giochi di Eklund presentano regolamenti abbastanza ostici e all'inizio non è semplice entrare nel sistema, le prime partite si faranno azioni senza ben riuscire a capire il perché o dove queste ci stiano portando;
- il prezzo elevato. Il materiale non è male, bella la mappa e il materiale legnoso, troppo leggere le carte e le plance di gioco, trovo difficile giustificare un costo così alto;
- scarsa scalabilità: il gioco rende al meglio in 4 persone, o almeno in 3; in 2 si perde moltissimo e la modalità solitaria è rapida e sfidante ma poco interessante;
- durata: personalmente non è un grosso difetto, perché quando un gioco mi coinvolge non mi pesa passare lunghe ore al tavolo o dover finire la partita in più serate, ma capisco che per molti questo è un grosso limite.
Lo sconsiglierei ai giocatori occasionali o a quanti preferiscono sedersi e giocare un gioco immediato e rapido, a quanti vogliono avere un totale controllo della partita, a chi apprezza i multi-solitari e non ama la forte interazione, alle persone permalose, perché vi schiavizzeranno migranti, vi bruceranno città e spingeranno il vostro popolo alla rivoluzione contro di voi!
[IlProfessorRushina] Anche se aprendo la scatola si ha immediatamente idea che il proprio denaro è stato ben speso, Origins è costoso e di reperibilità non immediata (anche se mentre scrivo ho controllato e l'ho trovato su un negozio online italiano, forse complice l'inserimento nel Magnifico). Le icone per la scelta delle azioni sono molte e di fatto costringono a giocare tenendo a disposizione dei giocatori il riassunto delle azioni e per sicurezza anche il regolamento, il che abbassa l'ergonomia del gioco e genera la tipica fiddliness eklundiana. Non è assolutamente un gioco che si possa apprezzare appieno alla prima partita (ma se ne intuisce tranquillamente il potenziale): non lo trovo un difetto di per sé, anzi detesto i giochi che dicono tutto quello che hanno da dire nella prima mezz'ora, però occorre tener presente che il gioco richiede un certo investimento, ogni singola partita ha una durata decisamente lunga (e vorrei vedere, già grazie che riesci a far stare in una serata il periodo dalla nascita del linguaggio alle astronavi).
Insomma, lo sconsiglio a tutti coloro che preferiscono un approccio orizzontale al mondo ludico, a cui piace provare il maggior numero possibile di giochi senza dedicare molte partite a ciascuno di essi; inoltre, se cercate un gioco da "arrivo in associazione alle nove, per le undici tutti a letto" lasciate stare. Ve lo sconsiglio anche se contate di spiegarlo a molte persone diverse, non è complicato come altri Eklund ma doverlo rispiegare a ogni partita è un suicidio per il povero proprietario. A Eklund ci si approccia sedendosi al ristorante per un pranzo di nozze ricco di portate da gourmet, non avvicinandosi al buffet dell'aperitivo.
Ah, e infine lo sconsiglio a tutti coloro che hanno un animo sufficientemente corrotto da non esaltarsi all'idea di addomesticare i Megalodon; ma spero che costoro non esistano veramente, la sola idea che possano esistere creature così orribili mi terrorizzerebbe.
Sei d'accordo sulla sua presenza nel Magnifico?
[vincyus] Portata una ventata di aria fresca al genere dei giochi di civilizzazione, poi Eklund ci mette la sua solita cura maniacale nel titolo. Quindi sì.
[Elendil] Sì, gioco superbo e molto moderno come concezione e sviluppo.
[Ahab] Purtroppo non ho avuto modo di provare gli altri titoli in gara, pertanto mi è impossibile fare un confronto. Bios: Origins è un gioco profondo e che regala grandi soddisfazioni, è divertente (caratteristica spesso sottovalutata!) e sicuramente è uno dei migliori titoli che ho avuto modo di giocare, quindi merita assolutamente di essere in corsa!
[IlProfessorRushina] Sinceramente non mi sento in grado di dirmi d'accordo o meno sulla decisione della giuria di includere o meno un gioco nei "magnifici 8", né credo che la mia opinione al riguardo possa essere interessante. Di sicuro sono stato molto felice di vedercelo e credo che la sua inclusione sia pienamente meritata, oltre che rappresentare una splendida opportunità di far scoprire agli appassionati un'opera estesa così geniale.
...i Megalodon, diavolo, I MEGALODON!
Per approfondire potete dare un'occhiata alle motivazioni della Giuria.