Si cominciava a giocare all'imbrunire e alle prime luci dell'alba la partita volgeva al termine!! Civilization è ormai improponibile da intavolare, ma grazie ai titoli più recenti ricordati da Agzaroth, a cui aggiungerei Nations, per gli amanti del genere il divertimento prosegue.
- Genere: american, civilizzazione, competitivo
- Target: per esperti.
- Scalabilità: 2-7, ottimale 7
- Meccaniche principali: controllo territorio, collezione set, poteri variabili, commercio
- Meccaniche secondarie: movimento ad area, albero tecnologico
- Importanza storica: inizia qui la saga sei giochi di civilizzazione, che si è evoluta e nel tempo e ha proposto davvero molti giochi diversi tra loro.
- Elementi di innovazione / twist: il sistema economico è strettamente legato a quello bellico. I segnalini che servono da truppe, sono anche quelli che servono da moneta: più si accumulano ricchezze senza riuscire a spendere efficacemente, più si limita il proprio potere in plancia. In questo gioco di equilibri si inseriscono anche le navi, che sono segnalini messi in mare, che servono sì per il trasporto delle truppe, ma anche per inserirsi come micro-regolatore in questo sistema, sottraendo fondi al tesoro e reimmettendoli nel potenziale bellico. Anche espansione, costruzione di città e combattimenti sono deterministici, lasciando al giocatore ampia possibilità di strategia e programmazione.
- Longevità e alternative: il problema di Civilization e dei derivati che lo hanno seguito, come Advanced Civilization (1991), Mega Civilization (2015), Western e Eastern Empires (2019 e 2021) è rappresentato dalla durata abnorme, causata anche dalle fasi di contrattazione libera, e dalla fiddliness in fase di spostamento truppe, sempre a rischio di errori. Ad oggi esistono giochi di civilizzazione più snelli e intavolabili, che non rinunciano comunque alla complessità, dei quali parliamo nel commento.
Commento
Il bello di Civilization è che risulta geniale e moderno e al contempo davvero datato e legnoso. Ci sono aspetti eleganti e ben pensati, come il sistema delle truppe/denaro di cui ho già parlato nella scheda ed è molto bello ed efficace anche l'albero tecnologico (ampliato poi con le versioni di gioco successive), che si basa su una serie di sconti ottenuti dai progressi precedenti ed è in grado di differenziare molto bene le varie civiltà.
Rimane però un impianto di libera contrattazione molto faticoso, prolisso e legato a predisposizione individuale e simpatie personali, più che alla bravura. Così come devastanti possono essere le calamità che il gioco ti scatena contro e che possono arrecare seri danni alla tua civiltà.
Ergonomicamente poi è scomodo e faticoso, aspetto che aggrava non di poco una durata già pachidermica, che relega il gioco fisico a pochissime e limitate occasioni (mentre online è tutto più gestibile).
Però Civilization dà il via a una sorta di corsa alla civilizzazione, che ha visto negli anni numerosi e prestigiosi esponenti, a fianco di tentativi riusciti a metà o addirittura falliti.
Tra i migliori ricordiamo:
- The Golden Ages, il più snello e giocabile tra i proposti, che abbraccia un ampio arco storico e lo fa con meccaniche intelligenti che danno la sensazione di evoluzione e scoperta, ma senza mai scadere nel macchinoso.
- Through the Ages, che è complesso e complicato al contempo, ma è anche quello che offre maggiori possibilità di personalizzazione ed ha la curva di padronanza più in salita. È l'attuale gioco di civilizzazione per esperti per eccellenza, se si riesce a superare il primo scoglio di apprendimento e tollerare una durata, in questo caso, ai limiti della serata di gioco.
- Bios: Origins, come tutti i giochi di Phil Eklund è unico e diverso, si focalizza più sul progresso del pensiero umano attraverso molteplici campi del sapere e dell'interpretare il mondo, che non su aspetti propriamente tecnici o pratici. Molto complicato, con un regolamento ostico da assimilare, riesce però a far fare al giocatore un viaggio unico nel percorso del progresso, che nessun altro gioco propone.
Per quanto quindi Civilization sia stato importante e fondativo di un'intera tipologia tematica di giochi, oggi lo possiamo considerare superato ed anacronistico ed orientarci su altri titoli, sviluppati con più consapevolezza ed attenzione al game design.
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