Quanto mi piacciono le classifiche!!!
E mi sono divertito a vedere quanti ne avevo io ed il mio gruppo di tutti i giochi citati: 26 su 65.
Dicevo la settimana scorsa che proprio in questa avreste visto una bella carrellata di f...antastici giochi.
Le classifiche mi sono sempre piaciute, mi piace analizzarle, vedere come cambiano, cercare di capirne i perché. Da quella di BBG, a quella di GSNT, a quella della Tana (che tornerà, non temete).
Messo di fronte all'impresa di crearne una mia, mi sono trovato spesso in grossa difficoltà. Come scelgo tra generi tanto diversi? Tra Il Trono di Spade e Caylus e The Resistance? Quale metto prima? Con che criterio?
Allora ho trovato più semplice usare un altro metodo.
Da un paio d'anni, infatti, vi tedio con la mia Top-5 annuale (2013, 2014, 2015). La cosa diverte me per primo (o solo me, probabilmente), tanto che sono andato per curiosità a spulciare gli anni passati e vedere quali 5 giochi avrei privilegiato facendo questo giochino a ritroso.
Senza scrivere un articolo per ogni anno (mi pare abbastanza inutile), ho riunito qui le mie Top-5 passate, dal 2012 al...beh, vedrete.
- Top-5 2012
Anno d'oro dei gdt, con tanti titoli interessanti, come Seasons, Android Netrunner, Antike Duellum, Star Wars X-Wing, Zombicide, Mice & Mystics, Tzolk'in, Keyflower, Virgin Queen, Spartacus, Polis: Fight for the Hegemony, Targi.
Molti di questi sarebbero nella Top-5 di tanti altri anni, ma purtroppo il doverne scegliere solo 5 me ne ha fatti escludere tanti di davvero validi.
1) The Great Zimbabwe
Il capolavoro Splotter Spellen non è solo al primo posto per quest'anno, ma direi che se la gioca con Puerto Rico per il primo posto in assoluto. Stretto, impietoso, originale, geniale, è un pick-up&deliver con una ambientazione assurdamente particolare. Più ti potenzi durante la partita, più vedrai aumentare i punti vittoria richiesti per vincere. Questo particolare sistema fa da cornice a 1 divinità con poteri molto pesanti e differenti, in grado di cambiare ogni partita e regalare la vittoria solo a chi saprà leggere meglio tabellone e avversari. Qui la recensione e qui la guida strategica.
2) Terra Mystica
Il german più famoso degli ultimi anni, in grado di conquistare una vasta platea anche al di fuori del classico pubblico di riferimento. Scelte multiple, fazioni fortemente asimmetriche, ambientazione fantasy, interazione non troppo spinta per non dispiacere a nessuno, Terra Mystica è un titolo calibrato in (quasi) tutti i suoi particolari (qualche fazione ha avuto bisogno di correzioni dopo l'uscita) che ha fatto breccia tra gli hard gamers per la sua matematicità e tra i casual per ambientazione e varietà. Longevità altissima anche grazie all'ultima espansione con le sue 6 nuove originalissime fazioni. Qui la recensione e qui la guida strategica.
3) The Resistance: Avalon
Il top dei party games. Migliora e varia il precedente The Resistance grazie all'introduzione dei (facoltativi) ruoli nascosti. Un concentrato di bluff, deduzione, inganno, dialettica, in grado di tenere incollati al tavolo da 5 a 10 partecipanti nei panni dei fedeli ad Artù o dei traditori. Un gioco per tutti, ma con finezze nascoste non subito evidenti. Qui la guida strategica (parte 1, parte 2).
4) Mage Wars
Il trionfo del dado e del flavour. Mage Wars ripropone uno scontro tra maghi nell'arena, giocabile con qualche accortezza da 2 a 6 giocatori. Al contrario di tutti i vecchi deck-building, in cui si pesca a caso da un mazzo, qui si costruisce un grimorio di magie dal quale scegliere autonomamente cosa lanciare di turno in turno. C'è tutto quello che avete sempre immaginato in questo gioco: attacchi, evocazioni, equipaggiamenti, trappole, maledizioni, mostri, portali, barriere...
La cura del dettaglio e la completezza arriva al livello della simulazione, con tutti i pregi e difetti del caso (regole difficili da memorizzare, tante eccezioni, moltissimi effetti magici, studi delle carte e delle combo, ecc). È il Magic del nuovo millennio. Qui la recensione e qui un versus con alcuni diretti concorrenti.
5) Robinson Crusoe
Capolavoro collaborativo a scenari dell'eclettico Ignacy Trzeviczek, presenta uno scoglio dovuto al regolamento confusionario e alle ineleganze e complicazioni di gioco. Ripaga con partite ambientatissime, all'insegna di scelte dolorose, difficili scenari e una buona dose di fortuna che deve essere accettata con la rassegnazione di un naufrago su un'isola deserta. Qui la recensione.
- Top-5 2011
Buon anno, che vanta tra le sue fila The Lord of the Rings LCG, Eclipse, The Castles of Burgundy, Trajan, Ora et Labora, Village, A Few Acres of Snow, Belfort, Vanuatu, Hawaii. La mia top-5 – fateci caso, praticamente tutti american nel 2011 – è però composta dai seguenti:
1) Il Trono di Spade, seconda edizione
Uno dei giochi top nel mio gruppo, rifinito rispetto alla precedente edizione. Sei giocatori nei panni delle casate di Westeros, tra battaglie, alleanze, tradimenti, intrighi. Molto bello il sistema di combattimento che non lascia spazio alla fortuna, ma si gioca tutto sull'intuito e sulla scelta simultanea. Ci è piaciuto tanto da aver sviluppato – con Spartan e Lorunks – una versione per 9 e 12 giocatori: se volete partecipare, andate nella sezione giochi online. Qui la recensione
2) Summoner Wars Master Set
Definitiva consacrazione per il gioco di schermaglie di Colby Dauch. Semplice, abbordabile da tutti, ma mai banale, con tantissimi eserciti tutti diversi, in parte customizzabili. Questa scatola fornisce sei nuove fazioni, ognuna con uno stile peculiare ed è l'ideale per chi vuole partire, contenendo un tabellone rigido, segnalini, dadi e lo spazio per la maggior parte delle espansioni uscite. Qui la recensione e la guida strategica (parte 1, parte 2, parte 3)
3) Gears of War
Dungeon Crawler moderno e sci-fi, derivato dall'omonimo videogioco, vede i marines del pianeta Sera affrontare gli alieni detti “locuste”. Forte di un'azzeccata meccanica di gestione carte, in cui le stesse sono sia azioni che punti ferita, esalta la collaborazione tra giocatori per un collaborativo “tutti contro il gioco” difficile e sempre teso sul filo di lana. Qui la recensione.
4) Mage Knight
Capolavoro adventure del geniaccio Vlaada Chvàtil, Mage Knight ci trasporta in un'avventura fantasy in cui guideremo un solitario cavaliere-mago attraverso diversi scenari ed avventure. Lungo, complicato, complesso, difficile da imparare e ancora più da padroneggiare, MK è come una montagna da scalare: faticoso, ma estremamente appagante, una volta giunti in cima. Qui la recensione.
5) Dark Moon
Collaborativo con traditore sulle orme di Battlestar Galactica, da cui mutua parte dell'ambientazione e delle meccaniche. In questo caso ci sono i dadi al posto delle carte, implementando un sistema più casuale e imprevedibile, che fa apparire cattivi i buoni e viceversa. Può essere un'ottima alternativa per chi è spaventato dalla mole del fratellone o semplicemente ha meno tempo a disposizione. Qui la recensione.
- Top-5 2010
Altro anno d'oro per me. BattleCon non viene preso in considerazione perchè già incluso nella Top-5 del 2015 con la sua versione Devastation, altrimenti ci sarebbe stato di sicuro. Una bella rosa di giochi tra cui scegliere: Troyes, 7 Wonders, Hanabi, Glen More, Luna, K2, De Vulgari Eloquentia, Florenza, The Speicherstadt, Olympus. Dovendone scegliere però solo 5, questi sono i vincitori:
1) Navegador
Capolavoro di Mac Gerdts, che non solo sfrutta la sua amata rotella al meglio, ma introduce un semplice ed efficace meccanismo di mercato e un gioco di corsa in cui è tanto importante ottimizzare la propria strategia quanto tener d'occhio quella degli altri, per sfruttare qualsiasi spiraglio lasciato libero dagli avversari. Regole semplici, ottima scalabilità, tempo di gioco contenuto: dal 2010 nella mia top-10. Qui la recensione e qui la guida strategica.
2) MageStorm
Fantastico gioco di battaglie campali fantasy, in cui elfi e umani si affrontano attraverso vari scenari bellici. Un sistema di magie semplice ed efficace, nebbia di guerra per confondere il nemico, sistema di combattimento che usa la scelta simultanea e in cui il dado non pesa mai eccessivamente, preparazione strategica pre-partita che dà un valore aggiunto al tutto, movimento delle truppe che simula la resilienza della catena di comando... tutti elementi che ne fanno il mio gioco di battaglie campali preferito. Qui la recensione.
3) Specie Dominanti
Dalla GMT, un gioco di maggioranze e piazzamento lavoratori, lungo e complesso, con una forte interazione diretta ed elementi pesantemente distruttivi mediati dalle carte. Non per tutti, a causa della grande durata, ci mette nei panni di specie animali che affrontano la glaciazione e i diretti concorrenti nella lotta per la sopravvivenza e la supremazia. Qui la recensione.
4) Earth Reborn
Uno dei capolavori di Christophe Boelinger, che vede due fazioni combattersi in uno scenario futuristico post apocalittico, in un gioco di schermaglia. Particolare sistema di gestione degli ordini, personaggi tutti fortemente caratterizzati, tante vie percorribili per risolvere uno scenario a proprio vantaggio nell'ottica di una strategia che va letteralmente costruita caso per caso. Ostico da digerire, con un regolamento complicato e un gameplay complesso, introduce nuovi elementi di gioco man mano che si avanza nella campagna, in modo da non scoraggiare troppo il principiante. Necessita di una coppia di giocatori costante e affiatata. Qui la recensione.
5) Troyes
Il gioco che ha sdoganato e consacrato la gestione dadi. E qui davvero puoi farci tutto, con quei dadi: investirli, rubarli, cambiarli, ritirarli, capovolgerli. Un gestionale non facile, ampiamente rigiocabile, dalle molteplici possibilità. Qui la recensione.
- Top-5 2009
Nonostante sia un altro buon anno, fatico un po' di più a trovare i cinque, anche perchè escludo a priori The Resistance, che ho già nominato nella sua versione Avalon, e Summoner Wars, con cui ho fatto altrettanto per il Master Set. In mezzo ai vari Stronghold, Steam, Automobile, Vasco Da Gama, Egizia, Tales of the Arabian Nights, Space Hulk, Dungeon Lords, ecco chi la spunta:
1) Imperial 2030
Spin-off di Imperial, questa versione contemporanea vede a mio parere alcuni piccoli miglioramenti e aggiustamenti che me la fanno preferire al precedente gioco, che già era un capolavoro. Azionario-bellico, i giocatori sfruttano il controllo delle nazioni del pianeta (tramite l'acquisto di bond) per fare i loro biechi interessi economici. Abbastanza lungo – siamo sulle tre ore – con un regolamento facilissimo, dominarlo e padroneggiarlo è tutt'altro discorso. Gioco da Top-10 di sempre, per me. Qui la recensione.
2) Maria
Un wargame atipico dalla geniale mente di Richard Sivél, vede tre contendenti affrontarsi nell'Europa del 1700. Pensato per tre giocatori, ha la particolarità di vedere un giocatore alleato di uno e nemico dell'altro su una delle due metà della mappa e invece ricoprire ruoli opposti sulla seconda metà. A questo si aggiunge un particolare sistema di combattimento con le carte che obbliga a movimenti strategici e mirati, per trovarsi sempre nel terreno a noi favorevole. La durata è sopra le tre ore. Qui la recensione.
3) Hansa Teutonica
Freddo come il ghiaccio, teso come una corda, essenziale come solo un german puro sa essere. Hansa Teutonica fornisce poche regole ma tante possibilità, soprattutto un'interazione anche diretta da non sottovalutare mai, sebbene si parli solo di guerra tra cubetti. Durata contenuta e ottima scalabilità sono altri suoi punti di forza. Qui la recensione.
4) Caos nel Vecchio Mondo
Probabilmente gli preferisco The Lord of the Ice Garden, ma CitOW ha il merito di aver iniziato questo filone di giochi molto asimmetrici a tema bellico, corroborati da alcune meccaniche tipicamente german. Alla gestione delle carte, ai poteri variabili e al controllo territorio si uniscono le maggioranze. Combattimento gestito con i dadi, forte asimmetria, grande ambientazione. Qui la recensione.
5) Greed Incorporated
Particolarissimo gioco economico della Splotter Spellen, solcato da un volutamente becero umorismo maschilista. Comprando asset di società, occorre investire, capitalizzare e poi far fallire le società stesse per intascarsi una buonuscita monetaria con cui comprare beni di lusso (= punti vittoria) in un'asta costantemente al rialzo. Il tutto, se possibile, scaricando le società ormai spolpate sulle spalle degli avversari. Qui la recensione.
- Top-5 2008
Qui arrivo a cinque un po' più a stento, ma i vincitori sono sicuramente meritevoli: questo è l'anno dei collaborativi, come vedrete. Rimangono fuori Snow Tails, Tinner's Trail, Hab&Gut, Wealth of Nations, A Game of Thrones LCG.
1) Battlestar Galactica
Uno dei collaborativi con traditore più belli che esistano. Ha i suoi difetti: è lungo, macchinoso, corposo nelle regole, infarcito di espansioni. Ma offre un vero viaggio stellare in senso letterale e figurato: coinvolgente, teso, bastardo, infarcito di bluff, dialettica e deduzione. Alta componente di fortuna, ambientazione perfettamente resa. Qui la recensione.
2) Space Alert
Spettacolare collaborativo in tempo reale di Vlaada Chvàtil, introduce un CD con traccia audio per scandire il frenetico tempo di gioco. Assenza di leader dominante, necessità di massima coordinazione al tavolo, alta difficoltà, ne fanno uno dei collaborativi puri più coinvolgenti e tesi di sempre. Qui la recensione.
3) Pandemic
Altro collaborativo puro che ha fatto scuola. Sempre incerto nell'esito, implementa un meccanismo che lascia ai giocatori un margine di probabilità all'interno del quale poter ragionare ed azzardare le proprie mosse. Ruoli diversi per ciascuno, regole lineari e semplici, durata contenuta, ne fanno un candidato ideale per introdurre al genere anche i principianti, lasciando ampia soddisfazione anche ai veterani, specie se affrontato ai livelli di difficoltà più alti. Qui la recensione.
4) Le Havre
Si dice che Le Havre sia il gioco preferito tra quelli di Uwe Rosemberg per i gamers a cui non piace Uwe Rosenberg. Probabilmente è vero. L'autore sublima il meccanismo di piazzamento lavoratori in un gestionale denso di possibilità che si dipanano all'interno di due sole scelte ad ogni turno. Una gestione risorse con ben 16 elementi e una nutrita serie di carte edificio per costruire la propria strategia. Lungo in 4, infinito in 5, probabilmente il suo difetto più grande. Qui la recensione.
5) Dixit
Party game tra i più famosi e apprezzati, ha dato il via a tutta una serie di giochi che sfruttano lo stesso immortale principio: la fantasia. La bellezza delle immagini, la loro capacità evocativa, la creatività che tira fuori dai giocatori, sono tutti elementi che hanno contribuito al suo successo, assieme all'estrema rigiocabilità e fruibilità. Qui la recensione.
- Top-5 2007
Il 2007 è l'anno che mi ha messo più in imbarazzo, perché cavarne 5 da questa lista è stato davvero difficile e meglio sarebbe stata una Top-10. Alcuni dei 5 che rimangono fuori rientrano comunque in una mia ipotetica top-30 di sempre. Parliamo di giochi del calibro di Agricola, Starcraft, Container. E menzioniamo anche Tammany Hall e Race for the Galaxy. Vincono ai punti altri cinque pezzi da 90:
1) Age of Empires III / Glenn Drover's Empire: The Age of Discovery
Giocone piazzamento lavoratori, maggioranze e collezione set, con forte interazione diretta, tanto che da alcuni è considerato pure un ibrido german-american. Quel che è certo è che le partite regalano sempre grande soddisfazione, con un'ottima varietà strategica. Qui la recensione.
2) Brass
A mio parere ancora il miglior Wallace. Per quanto brutto esteticamente e legnoso nel regolamento, è un gestionale denso e complesso, che si sviluppa su due ere che danno un brusco cambio di marcia al gioco, costringendo il giocatore ad un veloce adattamento e a giocare tutta la prima parte pensando anche alle conseguenze a lungo termine, nella seconda. Qui la recensione.
3) In the Year of the Dragon
Ancora il mio Feld preferito, asciutto, spietato, punitivo. Rende meglio con meno giocatori ed è ottima la mini espansione Muraglia. Un doppio tracciato (punti e ordine di turno) che poi diventerà uno dei marchi di fabbrica di Feld. Gioco ad informazione quasi completa in cui, più che guadagnare, si deve stare attenti a cosa e quanto si perde. Qui la recensione.
4) Napoleon's Triumph
Intuizioni geniali e realizzazione magistrale per uno dei wargame più difficili e complicati che ho provato. Veramente ostico il regolamento e le prime partite ma, superato lo scoglio, regala un'esperienza strategica e tattica senza pari, riproducendo perfettamente l'ambientazione la modalità di combattimento delle guerre napoleoniche. Qui la recensione.
5) King of Siam / The King is Dead
Gioiellino gestionale di maggioranze. Asciutto, astratto, essenziale. Durata contenuta e una modalità di gioco in quattro che prevede il 2vs2, in grado di esaltare tutte le doti del gioco. Una meccanica per cui più punti su un colore, più questo tende a diminuire sul tabellone, costringendoti a bilanciare ogni tua mossa. Solo otto mosse a partita per otto carte azione: una volta usatane una, la scarti e non torna più. Fondimeningi per germanofili spietati. Qui la recensione.
- Top-7 2006-2001
Riunisco tutti questi anni per vari motivi:
- alcuni giochi che rientrerebbero nei top sono già stati citati nelle loro versioni aggiornate, ad esempio Through the Ages (vedi 2015), , Il Trono di Spade (vedi 2011) e Imperial (vedi 2009).
- faccio fatica a trovare una top-5 per ogni anno che sia all'altezza delle precedenti (che poi cronologicamente sono le successive).
- per cui faccio una Top-7 di questi sei anni (in realtà vedrete che quasi tutti i migliori sono compresi nel biennio 2004-2005), seguita da un'altra Top-7 dal 2000 in giù. Rimangono fuori Twilight Struggle, Twilight Imperium III; Descent, C&C Ancients, Shogun.
1) Puerto Rico (2002)
Devo davvero parlarvi di Puerto Rico? Per me ancora il re dei giochi da tavolo, con una enorme profondità veicolata da regole semplici, tempo contenuto, buona scalabilità. Dopo tutti questi anni, rimane al numero 1 della mia classifica personale. Chi non ha giocato a Puerto Rico non ha giocato ai gdt. Qui la recensione.
2) Indonesia (2005)
Uno dei migliori giochi della Splotter Spellen e di sempre. Economico pick-up&deliver, presenta un sistema di acquisizione e fusione delle società. L'importante nel gioco è capitalizzare vendendo merci e lo si può fare sia da produttori che da spedizionieri. Difficile, lungo (sulle tre ore), cattivo, non perdona gli errori come tutti i giochi del duo olandese. Nonostante sia funestato da materiali ed ergonomia pessimi, rimane un capolavoro vero. Qui la recensione.
3) Caylus (2005)
Stesso discorso di Puerto Rico: non ci sono bisogno di presentazioni. Caylus è il gioco di piazzamento lavoratori d'eccellenza, vanta profondità strategica e tattica da vendere, un sistema interattivo bastardo di regolare le azioni ad ogni round, un timing da cardiopalma, un ottimo bilanciamento. Se vi piacciono i worker placement, Caylus è in cima alla lista. Qui la recensione.
4) Antiquity (2004)
Il più cattivo e ansiogeno della Splotter Spellen. Costruzione città (con incastri tipo Tetris) e controllo territorio. La particolarità sta che, votando la propria civiltà a un particolare santo, si ottengono benefici particolari ma cambia anche la condizione di vittoria (tutte molto diverse). Spazzatura e inquinamento funestano i propri insediamenti medievali peggio che nell'epoca moderna. Sarà una corsa contro il tempo e contro te stesso. Qui la recensione.
5) Alta Tensione (2004)
Altro capolavoro immortale che apparecchio sempre volentieri. Scalabilità perfetta grazie all'adattamento di mappa e risorse, aste, gestione risorse, contromeccaniche per limitare il runaway leader. Un gioco che rimane incerto fino all'ultimo, estremamente tattico, in cui di può perdere anche per una manciata di elektro. Qui la recensione.
6) Antike (2005)
L'esordio della rotella di Mac Gerdts si ha con questo gioco di conquista e controllo territorio. È una corsa di civilità tra guerra e gestione risorse, scienza ed espansione, terra e mari. La rotella risplende nella sua ergonomia ed efficacia, i giocatori si tengono costantemente sott'occhio per trovare il varco giusto di un attacco, sempre risolto con matematica certezza. Una gemma troppo spesso sottovalutata. Qui la recensione.
7) Dungeon Twister (2004)
Il gioco che ha reso famoso il geniale Christophe Boelinger. Una partita a scacchi ambientata nei dungeon di un arcimago folle, immortale e annoiato, che si diverte a far scontrare squadre di guerrieri da tutto il mondo. Ambientazioni fantasy ma gestione tedesca per questo concentrato di strategia e tattica. Qui la recensione.
- Top-7 2000 e qualche anno prima...
1) El Grande (1995)
Il gioco di maggioranze per antonomasia, ancora adesso, a più di 20 anni di distanza. Interazione diretta, strategia, tattica, incertezza, tensione: El Grande ha tutto quello che vi serve se vi piacciono i giochi cattivi in cui il ragionamento abbia una parte preponderante. Qui la recensione.
2) Bus (1999)
Capolavoro troppo spesso dimenticato e sottovalutato, probabilmente a causa della grafica inguardabile. Seminale nel suo piazzamento lavoratori (riguardate l'anno di pubblicazione...) e geniale in alcune meccaniche come le azioni contate, l'orologio, le azioni scalari ed eseguite in ordine inverso di piazzamento. Qui la recensione.
3) I Principi di Firenze (2000)
Gioco di asta e molto di più, con i suoi incastri tipo Tetris e le sinergie tra carte e tessere. Gioco semplice nelle regole ma dall'appagante gestione strategica, combina una parte molto feroce e interattiva (le aste) con un seguito di ottimizzazione praticamente in solitario (il resto). Qui la recensione.
4) Hare & Tortoise (1973)
Creato prima che io nascessi, prende il gioco dell'oca e lo ribalta come un calzino, inserendo il ragionamento al posto della fortuna, il calcolo al posto del tiro di dado. Veloce, divertente, teso come non mai, un piccolo capolavoro da recuperare assolutamente. Qui la recensione.
5) Ricochet Robots (1999)
Altra perla di game design ottenuta con due regole e quattro robottini. Fa strano vedere 5-6 giocatori fermi attorno a un tavolo, zitti, concentrati, tutti intenti a fissare un tabellone in cui non si muove nulla. Ma se li vedete, state pur certi che staranno giocando a Ricochet Robots. E anche se a voi dall'esterno non sembra, si stanno divertendo moltissimo, ve lo assicuro. Qui la recensione.
6) Roads & Boats (1999)
Pachiderma della Splotter Spellen, ancora oggi, per chi ha la volontà di impararlo e il tempo per fare una partita, uno dei migliori e più completi giochi di pick-up&deliver che esistano, con un grosso e complesso albero di trasformazione merci e un'interazione che può diventare presto feroce, tra risorse rubate e strade bloccate. Qui la recensione.
7) Tigris & Euphrates (1997)
Uno dei pochi giochi di piazzamento tessere che tollero. Molto semplice, molto cattivo, certo dipendente dalla pesca, ma con una buona dose di tattica dietro. Geniale il sistema di punteggio finale, che verrà poi ripreso e applicato da molti altri giochi. Qui la recensione.
- Dalla notte dei tempi...
Guardando al passato (ma parecchio passato) e agli astratti, che mi piacciono ma non sono mai stati la mia passione, vedo che nei miei voti di BGG ho dato un altro 10 che non posso quindi non inserire.
X) Go
Non solo è l'astratto per antonomasia, forse il gioco più antico del mondo, ma anche la sublimazione del concetto complessità vs complicazione. Un gioco spaesante, denso di scelte, per il quale non basta una vita. Mi ci sono dedicato per poco tempo, il giusto per apprezzarne la vastità e per capire che fanno bene, in Giappone, a considerarlo alla stregua di un'arte marziale più che un gioco: la dedizione che gli va dedicata è la stessa. Il Go è il re degli astratti, forse anche di tutti gli altri giochi.
- Facciamo conto pari?
Dato che siamo a 45, mi gioco qualche jolly per recuperare 5 titoli rimasti fuori:
1) Agricola
È stato assieme la benedizione e la maledizione di Rosenberg, clonato dallo stesso autore in molteplici salse. Enorme varietà grazie alle millemila carte, ansiogeno per quel maledetto cibo che non basta mai, ottimamente bilanciato tra strategia e tattica. Interazione indiretta me sempre presente. Qui la recensione.
2) Container
Gioco economico particolare, che richiede giocatori capaci e attenti, semplicissimo nelle regole ma con ottima profondità e un alto livello di simulazione di tutti i concetti base del mercato, della domanda e dell'offerta. Dovrebbe essere ristampato in una nuova edizione dalla Mercury Games.
3) HeroQuest
Ancora uno dei re nel mondo dei dungeon crawler, quello del quale tutt'oggi si cerca disperatamente l'erede. Molti giochi del 2016 potrebbero raccoglierne l'eredità e forse ne vedrete qualcuno nella top-5 del prossimo anno. Semplice, divertente, customizzabile, ci fa tornare tutti bambini.
4) Seasons
Altro piccolo grande gioco, equilibrato in tutte le sue parti, divertente e sufficientemente profondo, una partita tira l'altra. Concettualmente e tecnicamente, un gioco che rasenta la perfezione del game design.
5) Starcraft
Colosso american tanto profondo quanto indigesto, uno di quei titoli che per essere dominati richiedono dedizione assoluta, tanto tempo e tante partite e solo a quel punto rivelano tutta la loro bellezza. Solo per veri, coraggiosi e devoti adepti.
- Un po' di conti.
Assieme alle mie top-3 deglia nni più recenti (le ricordo: 2013 = Lewis & Clark, Spyrium, Race! Formula 90, The Guns of Gettysburg, BattleCON; 2014 = Arkwight, Wir Sind Das Volk!, Dead of Winter, The Golden Ages, The Lord of the Ice Garden; 2015 = Food Chain Magnate, Pandemic Legacy, Sulle Tracce di Marco Polo, Through the Ages, Assalto Imperiale) fanno 30 german, 15 american, 8 ibridi, 4 wargame, 3 partygames, 1 astratto, 3 family e 1 filler. 65 giochi che, scremando un po' (a volte per arrivare a fare la top-5 di qualche anno ho incluso giochi che mi piacciono ma non mi fanno impazzire) e mettendoli in ordine, potrebbero andare a costituire la mia top-50 di sempre. Ma magari un'altra volta ;)
A livello di game designers spiccano Jeroen Doumen e Joris Wiersinga (Splotter Spellen) con ben 7 giochi, seguiti da Mac Gerdts e Vlaada Chvàtil con 3 titoli a testa. Ottimo piazzamento, a quota 2, anche per Wolfgang Kramer, Boelinger, Sivél, Sylvester, Rosenberg, Konieczka, Petersen, Simmons e soprattutto Attia, considerando che quest'ultimo ha fatto praticamente solo due giochi.
E complimenti se siete arrivati a leggere fin qui :D