Ciao avventuriero del gioco da tavolo,
Tu che per qualche motivo nella tua vita hai deciso che è divertente muovere tesserine, pezzi di plastica e legno su piani di cartone pieni di colore e ora sei qui e a chiederti che cosa fare.
Questa è una veloce guida per la sopravvivenza tua e per quella del tuo portafoglio. Perché sappi che là fuori è un mondo pericoloso, tra Kickstarter, offerte, innumerevoli negozi online, recensioni e videorecensioni che pompano l’hype a manetta, lasciarci un rene e riempirsi la casa di scatole che non aprirai mai è un attimo. Non voglio dirti che non devi spendere, anzi, spendi e spandi quanto vuoi, ma devo darti qualche amichevole consiglio, affinché la spesa sia un investimento per il tuo divertimento e non dilapidazione insensata.
Il mondo dei giochi da tavolo è immenso ed estremamente variegato. Potrai lottare contro epidemie zombi, guidare sottomarini, gestire alberghi di lusso, imbarcarti all’esplorazione di continenti magici e lontani. Talmente vasto da essere spiazzante: farai fatica a trovare qualcuno che ti spieghi come orientarti, mentre verrai circondato da orde di dannati pronti a trascinarti nella loro perdizione. Allora forse, prima che parlare dei giochi, è il caso di parlare un attimo dei giocatori, così almeno sai chi ti troverai di fronte.
I giocatori, appunto, che non sono solo giocatori, ma talvolta anche collezionisti. Persone con la passione per il bello e per il tanto che amano
accumulare miniature meravigliose in scatole enormi e con esse riempire scaffali su scaffali. Talvolta, cedendo a un po’ di perdonabile narcisismo, adorano mostrare la loro collezione all’interno delle
community a cui partecipano, che così si popolano di foto di intere librerie o addirittura stanze zeppe di giochi. In questo voglio offrire una voce di conforto: per essere un appassionato giocatore
non serve avere collezioni appariscenti. Anzi, dato che sono pochi i giochi a cui giocare da soli, è forse più furbo appoggiarsi alle collezioni altrui: il divertimento è lo stesso, la spesa molto meno.
Questo è già un primo indizio che ti dovrebbe indurre a non fidarti immediatamente di chiunque potresti trovare. Come non tutti gli appassionati di calcio sono esperti allenatori, non tutti quelli che partecipano a una community sul gioco da tavolo sono esperti di giochi da tavolo. Perciò, non tutti i consigli che vengono dati valgono allo stesso modo. Ti capiterà di trovare chi suggerisce elenchi del telefono di giochi da acquistare abbastanza a caso, o risponde con giudizi totalmente arbitrari e discutibili a richieste di opinioni.
Quando un utente chiede consiglio su che giochi potrebbe comprare, riceve sempre risposta. Alcune risposte sono assennate, altre sono liste asettiche che affastellano titoli senza alcun criterio, come in questo esempio.
Il trucco, ma questo vale un po’ per tutto, è fidarti di chi non dà giudizi assoluti (tipo: questo gioco è un’assoluta figata/una schifezza fotonica), ma di chi soppesa mettendo in fila pregi e difetti (tipo: l’ambientazione non si sente tantissimo, ma è un gioco che offre una profondità eccezionale) e spiega il motivo di quello che dice. Considera anche che non tutti hanno i tuoi gusti, quindi cerca di ascoltare maggiormente chi ti descrive com'è fatto un certo gioco e che sensazioni trasmette, in modo che tu possa capire se corrisponde a quello che piace a te.
Mi chiederai ora se non è meglio affidarsi a siti specializzati. Sicuramente si rischiano meno risposte insensate, ma bisogna prestare comunque attenzione. Guarda un po’ di video dei vlogger sui giochi da tavolo, apri un po’ di siti dedicati: ti accorgerai che alla fine si parla bene di quasi ogni gioco. Questo vuol dire che i giochi sono tutti belli o che vengono recensiti solo quelli belli? No, affatto. Semplicemente non tutti gli articoli/video vogliono essere discussioni critiche, alcune sono semplici presentazioni da appassionato ad appassionato. Il trucco per riconoscere quelle più critiche è sempre quello di prima: guarda chi soppesa e discute. Non farai fatica a trovare le opinioni che ti servono: il mercato dei giochi da tavolo è cresciuto enormemente in questi ultimi anni. Ci sono più editori, più opinionisti e i due certe volte sono anche collegati perché capita che i primi finanzino i secondi per mettere più in evidenza il proprio prodotto. Tutto alla luce del sole, come avviene ormai in ogni settore, ma è giusto che tu lo tenga presente.
Ora basta parlare di giocatori, è tempo di venire ai giochi. Possiamo dire che si possono suddividere in uno schema a piramide; una piramide che però ha molte punte ognuna corrispondente alle nicchie che si sono create.
Sotto alla base troviamo dei giochi che in realtà potrei definire come dei “non-giochi” e che probabilmente ti saranno molto familiari. Si tratta dei vari Monopoly, Cluedo, Risiko! e in generale la quasi totalità dei titoli che si trovano nel supermercato: sono giochi ormai obsoleti, che possiedono gravi difetti che il design del gioco da tavolo ha ormai superato da decenni. Con questo non vuol dire che non ci si possa divertire, perché con la compagnia giusta si riesce a divertirsi anche a Rubamazzo; solo che in giro si può trovare molto di meglio allo stesso prezzo.
La base sono i giochi destinati al grande pubblico, tipicamente i “
party game” (ad esempio
Bang!,
Nome in codice,
Dixit,
Dobble,
The Resistance e pure il gioco di carte con i gatti che esplodono) che servono per divertirsi in maniera allegra e spensierata con gli amici. Questi giochi
puntano a creare divertimento sociale e per riuscirci devono essere immediati per coinvolgere anche grandi gruppi da sei a più giocatori.
Salendo ulteriormente la piramide è il caso di accennare alla distinzione tra le due grandi categorie in cui si può classificare molto di ciò che si trova da qui in su, cioè i giochi “German/Euro” e gli “American”. I German sono giochi che sfidano i giocatori a trovare la strada migliore per arrivare alla vittoria attraverso il loro sistema di regole; tipicamente hanno bassa influenza della fortuna, regolamenti snelli, poca attenzione alle ambientazioni. Gli American sono giochi che immergono i giocatori in un universo parallelo facendo loro provare tensioni, emozioni, adrenalina, tutto ciò che in inglese va sotto il termine di Drama; qui l’ambientazione è preponderante, spesso c’è molta influenza della casualità e un ricorso molto maggiore a miniature e materiali a effetto. In realtà, specie nell’ultimo decennio, queste scuole di pensiero si sono molto ibridate tra di loro, tanto che non è raro trovare giochi che presentano caratteristiche di entrambe, ma è comunque bene tenerle presente.
Leggermente discostata da tedeschi e americani c’è poi la categoria degli “
astratti”, ancora minoritaria, ma che sta riscuotendo sempre più successo.
Gli astratti sono giochi in tutto e per tutto minimalisti. Cade completamente l’ambientazione, le regole sono poche e semplici, ma tanto basta per creare dei titoli con un’eleganza e una complessità strabiliante. Il titolo più famoso della categoria sono gli
Scacchi, ma ce ne sono anche molti altri. Tipicamente, i materiali degli astratti sono estremamente curati, alcuni persino al livello di produzione di falegnameria artigianale.
I primi giochi che si incontrano salendo oltre i
party game sono quelli per le
famiglie (ad esempio
Ticket to Ride,
Scotland Yard,
Carcassonne), che possono essere abbordati da chiunque inclusa la nonna con la cataratta. Sono giochi
basati su poche e semplici meccaniche, di durata non superiore ai trenta o sessanta minuti, in modo che chiunque possa divertirsi senza troppo sforzo per apprendere le regole.
La parola “
meccanica” riferita a un gioco da tavolo potrebbe suonare nuova; posso dirti che una meccanica è un'unità fondamentale del sistema di gioco; per fare un esempio il combattimento basato su tiri di dadi è una meccanica di
Risiko!. In ogni caso, questo gradino della piramide è il terreno abitato dai
casual gamer, ovvero da quei giocatori che amano sì sedersi attorno al tavolo, ma saltuariamente e senza troppo impegno. Molti giochi in questa categoria si ritrovano anche l’etichetta di “
filler”, cioè riempitivo, ma questa è una definizione più trasversale perché si riferisce solo alla durata e non alla difficoltà intrinseca del gioco; ad esempio,
The King is Dead è un filler per
giocatori esperti.
Al di sopra dei giochi per famiglie stanno i cosiddetti “pesi medi”, titoli della durata massima di novanta minuti con regole più complesse da affrontare. Nota che la durata non è tanto diversa rispetto ai giochi family, perché in effetti la differenza principale è più nell’attenzione che bisogna dedicare alle proprie mosse e alla comprensione del regolamento.
Ancora più sù ci sono i
giochi per esperti/giocatori assidui. La durata è spesso di oltre due ore, senza particolari limiti anche se difficilmente si va oltre le quattro o cinque. Ancora, non è solo la durata a fare un passo in avanti, ma anche la complessità da gestire.
I giochi per esperti presentano spesso diverse meccaniche incastrate tra di loro, tanto da necessitare più di qualche partita per essere compresi. Capire le interazioni tra le diverse meccaniche può essere complicato e frustrante per il neofita ed è per questo che sarebbe meglio avere un po’ di esperienza con giochi più semplici prima di approcciarli: avendo familiarità con le singole meccaniche, anche se sfruttate in altri contesti, è più agevole arrivarne a fondo.
Oltre ai giochi per esperti troviamo tante e diverse nicchie con giochi ancora più lunghi e complicati. Ne cito due: i wargames, che simulano sia battaglie o campagne militari che periodi storici di confronto tra le nazioni, e i ferroviari, che con un approccio misto logistico/economico mettono i giocatori nei panni di azionisti di società appunto ferroviarie del millennio passato (riconoscibili spesso perché il nome del gioco è un anno del XIX secolo).
Questa non è una classificazione omnicomprensiva, infatti non tiene conto dei giochi di carte collezionabili, dei giochi di guerra con miniature, dei giochi di carte classici, ma è quanto basta all’aspirante appassionato.
Superata la descrizione della flora (i giochi) e della fauna (i giocatori) dell’universo da tavolo, è ora di passare alle indicazioni pratiche. Sarebbe a dire: come muoverti in questo universo, senza finire a riempirti la casa di ciofeche orripilanti o giochi che proprio non fanno per te?
Ogni anno escono una marea di titoli - la stragrande maggioranza dei quali assolutamente dimenticabili - e inseguire la novità sebbene allettante è un’operazione ad alto rischio anche economico. Meglio allora indagare i propri gusti o quelli del proprio gruppo con qualche caposaldo di sicura qualità in modo che, se non dovesse piacere, è perché il genere non fa per voi e non perché il gioco è fatto male.
Ci sono molte classifiche e top 10-50-100 dei migliori giochi da tavolo, ma fai attenzione perché spesso sono un calderone unico che mette assieme indiscriminatamente tutte le categorie che ho citato sopra. Non comprare un gioco solo perché è in alto in una classifica: rischieresti di trovarti in casa un Gloomhaven o un Through the Ages che sono tutt’altro che abbordabili, inducendo alla fuga immediata molti dei tuoi compagni di gioco.
La più rinomata e discussa classifica di giochi da tavolo. Di questa top 10, solo un gioco è adatto a neofiti (Pandemic Legacy), mentre almeno 5 sono dei cinghialoni obesissimi che potrebbero farti impazzire solo leggendo il regolamento (neanche fosse il Necronomicon).
PS: “cinghiale” in gergo è un gioco lungo e complesso.
Parti magari leggendo alcuni dei molti articoli che si trovano in internet sui giochi per iniziare. Volutamente non ho ripetuto qui una di queste liste, perché il mio scopo è provare a spiegare come scegliere i giochi, piuttosto che quali scegliere. Seleziona da questi articoli non più di quattro o cinque titoli che ti ispirano: troverai alcuni giochi vecchi anche di dieci o vent'anni, ma non è un problema, sono ugualmente validi. Dico “non più di cinque” perché da questi primi giochi potrai già capire dove ti spingono i tuoi gusti. In questo modo, se dopo i primi acquisti volessi dirigerti verso altri lidi ,potrai farlo senza trovarti la libreria già oberata di scatole che mai aprirai. Nello scegliere i titoli, leggi le recensioni e... affidati all’istinto. Presta solo un po’ di attenzione al numero di giocatori e non fidarti di ciò che viene dichiarato perché non tutti i giochi scalano allo stesso modo: conviene controllare su Boardgamegeek.com il numero cui il gioco rende meglio, quello indicato come “Best”. Non dovresti comprare un gioco se non potrai giocarlo nella configurazione migliore.
È il caso di dirti due parole anche sui negozi dove trovarli, i giochi. Sui negozi fisici c’è poco da dire: ce ne sono sempre troppo pochi e sono gestiti da appassionati che potranno consigliarti efficacemente su come iniziare (senza rischio di elenchi del telefono a caso). Di contro, la loro disponibilità di titoli non è molto ampia, anche se i titoli per neofiti sono più diffusi dei giochi di nicchia quindi è facile che ci troverai comunque quello che cerchi. Gli sconti, in questo tipo di negozi, raramente ci sono.
I negozi in rete si dividono in due categorie: quello enorme e pervasivo che vende qualsiasi cosa, dall’abaco alla zuppiera, e tutti gli altri. Il primo ha un assortimento volubile: a volte si trovano delle chicche, a volte è difficile trovare pure il gioco da supermercato. Gli sconti sono sfuggevoli, ma sono i migliori che si possono trovare, inoltre basta poco per evitare le spese di spedizione. Oltre a questo grande negozio, ce ne sono decine di altri più piccoli e più specializzati, con filosofie diverse sugli sconti e sulle spese di spedizione. Personalmente, quando cerco un gioco sono solito confrontare i prezzi tra molti negozi diversi, decidendo poi come agire. Specie nel caso dei negozi specializzati, fai attenzione agli sconti strabilianti: sono quasi sempre terribili rimanenze di magazzino che non prenderei nemmeno gratis, pur di non doverci rimettere spazio.
Anche se tu non lo sai, queste sono una ruspa (a sinistra) e una betoniera (a destra). Per la verità non lo sanno nemmeno loro, pensano di essere veicoli dell’Impero Galattico. Grazie Kickstarter per queste mostruosità.
Altra fonte ormai rilevante di giochi è Kickstarter, per gli amici KS. Una volta il sito serviva a far pubblicare giochi che senza sostegno popolare non avrebbero mai visto la luce, oggi sempre più spesso capita che sia una prevendita. Per stimolare la partecipazione, i progetti KS spesso hanno più livelli di partecipazione: dal semplice gioco base alla versione con espansioni/componentistica esclusiva. Ci sono sempre degli “stretch goal”, cioè aggiunte o componenti speciali che verranno prodotte solo al raggiungimento di una certa quota di finanziamento. Partecipare a un KS vuol dire pagare subito per avere un gioco tra minimo sei o dodici mesi. Di come funziona il gioco si sa poco o niente, mentre ciò di cui si ha la certezza sono i materiali. Infatti i materiali hanno un’importanza fondamentale durante le campagne KS, e questo spesso conduce a produzioni ipertrofiche e spettacolari che galvanizzino il bambino che è in noi. Alcuni giochi che escono dai KS sono delle vere opere d’arte, altri sono carrozzoni ipertrofici sotto steroidi (di cui si poteva fare anche a meno). Attenzione, però, all'aspetto spesso trascurato da chi usa Kickstarter: non si compra un "prodotto", ma lo si finanzia e, come ogni forma d'investimento, si è soggetti al rischio di impresa, persino il rischio truffa nel peggiore dei casi.
Dopo che hai provato i primi giochi, puoi già farti un’idea di dove conviene investire. Se vuoi una sfida intellettuale in cui prevalga solo chi ha le capacità migliori, punta sugli Eurogame. Se vuoi sfide tese e appassionanti con emozioni e colpi di scena, vai sugli American competitivi. Se ti stufano giochi più lunghi di un’ora, scorrazza tra i pesi medi. Se più che prevalere sui tuoi compagni preferisci impegnarti assieme per un obiettivo comune vai sui collaborativi. Meglio muoversi a passi progressivi, così sarà semplice creare una collezione che non sia solo bella da vedere, ma anche e soprattutto divertente da giocare.
Buon divertimento!