Road to Magnifico: un 2021 partito col botto

Un nuovo anno iniziato con tre giochi che sono seri candidati ad eccellere nel loro genere.

Editoriale
Giochi

Sempre alla ricerca dei Magnifici da provare, mi arrivano di botto – praticamente assieme tipo un uno-due di Tyson Fury – tre giochi che entreranno secondo me nelle hall of fame delle rispettive categorie. Che, va detto, sono però categorie molto ristrette e specifiche.

A scanso di equivoci, quindi, chiarisco subito che questi tre giochi – quale più, quale meno – sono sì dei piccoli capolavori, ma per un pubblico specifico, mentre non saranno assolutamente adatti per molti, molti altri giocatori.

Ma siccome è difficile riunirli assieme, perché anche tra loro sono parecchio differenti, vediamoli uno per uno. Non essendo questa una recensione, ma solo un articolo, non starò ad analizzare ogni singolo aspetto di gioco, ma mi focalizzerò soprattutto sul tipo di pubblico adatto/non adatto a ciascuno.

Sleeping Gods

Di Ryan Laukat, rappresenta l'evoluzione e forse il punto di arrivo più alto del suo game design. Si tratta di un gioco a campagna, collaborativo puro, con una forte impronta narrativa, che come tanti altri giochi nell'ultimo periodo fonde un po' elementi di gioco da tavolo (la gestione delle risorse e il combattimento) con elementi da librogame (il libro con i capitoli numerati in cui si procede con la storia, si affrontano prove e scelte a bivi).

Piacerà quindi a chi cerca soprattutto un'avventura, desidera esplorare liberamente un mondo, con pochi vincoli, ma anche affrontare sfide difficili, a volte insormontabili, altre in balia della fortuna.
Il mondo è più libero ed esplorabile rispetto ad esempio a The 7th Continent, cosa che me lo fa decisamente preferire a quest'ultimo, al contempo la narrazione è meno impegnativa e vincolante rispetto a Tainted Grail, risultando più snella, rapida e varia. 
Prevale quindi la parte di gioco da tavolo, in cui avventura e narrazione sono parti fondanti, ma non prevaricanti.

Recensione di Agzaroth

Genere: american, narrativo
narrazione: elevata
gestione: buona
impatto della fortuna: medio/alto 
conflitto/interazione tra giocatori: assente (se non per il confronto collaborativo)
diplomazia al tavolo: assente (vedi sopra)
libertà di scelta: elevata
durata: molto elevata
difficoltà nel regolamento: media
numero ottimale di giocatori: 1-4

Pax Viking

Nel confezionare il Pax più abbordabile e introduttivo che ci sia, l'autore non ne dimentica le caratteristiche peculiari. Rimangono quindi le meccaniche fondamentali, l'attenzione al dettaglio storico, il conflitto diretto, gli elementi diplomatici, il bash the leader strutturale, le diverse vie per arrivare alla vittoria.

Qui però il flusso di gioco è lineare, le azioni non hanno eccezioni, tutto l'impianto si basa su poche regole. Chi possiede e ama già i Pax probabilmente non ne sarà troppo attratto, ma come punto d'ingresso per il genere è assolutamente valido. E intendiamoci, rimane comunque un gioco per gamer, con la cattiveria che contraddistingue la serie, per cui non sfigura nemmeno sul tavolo degli Eklundiani della prim'ora.

Ha un pubblico secondo me più ristretto rispetto a Sleeping Gods, per il suo essere a metà tra un gioco di conflitto, di gestione, di riproduzione storica, con molti elementi deterministici, ma anche un sistema base fortunoso. 

Recensione di Agzaroth

Genere: ibrido (american, weuro)
narrazione: assente
gestione: elevata
impatto della fortuna: basso 
conflitto/interazione tra giocatori: elevato
diplomazia al tavolo: medio/alta
libertà di scelta: media
durata: medio/bassa
difficoltà nel regolamento: media
numero ottimale di giocatori: 4-5

Oath

Restringe ancora di più la nicchia di pubblico a cui è destinato, rispetto ai precedenti. Penso non piacerà a molti, ma a quei pochi rimasti, piacerà molto. 

Questo perché è una bestia talmente ibrida che alla fine mancano pure le parole per descriverlo. Diremo che semplicemente si ascrive al genere American e in effetti lo fa, perché racconta una storia, una storia talmente ampia che si tramanda di partita in partita, visto che una delle meccaniche prevede che il setup della partita successiva dipenda direttamente dalla conclusione della precedente (obiettivo generale per vincere, disposizione delle carte territorio, carte con cui rimpinguare il mazzo, possesso della fazione del Cancelliere).

In sostanza in Oath ci sarà sempre un Cancelliere che partirà favorito per una certa condizione di vittoria (variabile) e i ribelli che tenteranno di strappargliela o di dominare il regno con una condizione alternativa. Ci si fa la guerra (arruolando truppe e tirando dadi), si gestiscono le proprie risorse e soprattutto si sta molto attenti a cosa fanno gli altri, visto che molte partite si concludono sul filo di lana, con la possibilità per più giocatori di portarsi a casa la vittoria con l'ultimo lancio di dadi.

Lo consiglierei solo a chi ama questi American conflittuali e nebulosi, un po' alla Fief o alla Feudum.

Recensione di Agzaroth
Gli Apriscatole

Genere: ibrido (american)
narrazione: media
gestione: elevata
impatto della fortuna: medio/alto 
conflitto/interazione tra giocatori: elevato
diplomazia al tavolo: elevata
libertà di scelta: elevata
durata: medio/alta
difficoltà nel regolamento: elevata
numero ottimale di giocatori: 3-5

Commenti

Wow, non è passato neppure un mese dalla proclamazione del magnifico che siamo già alla ricerca del prossimo.

Sono felice per questo articolo perché sicuramente ci hai dato degli ottimi consigli ma devo ammettere che il mondo dei giochi da tavolo va troppo veloce per i miei gusti.

Novità su novità su novità! Tutti i vari blog siti alla ricerca della novità.

Sarebbe molto bello anche istituire un "Magnifico 2" cioè dopo due anni si rivalutano le scelte (esempio i giochi del 2020 vengono playtestati per 2 anni e ri premiati nel 2022).

Onore al grande lavoro dei giudici ma non fatevi risucchiare nella fretta di dover valutare una novità, prendetevi il tempo necessario! 

 

Tre titoli interessanti, con ispirazioni diverse eppure ciascuno sembra continuare un discorso rintracciabile negli ultimi anni. 

Se il buongiorno si vede dal mattino, con tutto quel che dovrà arrivare nei prossimi mesi, sarà un magnifico Interessante

Locompetitivo scrive:
Sarebbe molto bello anche istituire un "Magnifico 2" cioè dopo due anni si rivalutano le scelte (esempio i giochi del 2020 vengono playtestati per 2 anni e ri premiati nel 2022).

MI associo all'interesse per una sorta di "Che cosa è stato dei Magnifici": hanno influenzato i giochi venuti dopo, sono ancora giocati o caduti nel dimenticatoio, hanno rivelato pregi o difetti non individuati durante la prima analisi? E così cvia.

Molto interessanti i primi due, Oath invece ha bisogno di un nutrito gruppo di persone a cui piaccia intavolarlo per parecchie partite in breve tempo per essere realmente apprezzato (o no), quindi passo.

Si sà qualcosa su una eventuale localizzazione di Pax viking?

eomer scrive:

Si sà qualcosa su una eventuale localizzazione di Pax viking?

Che io sappia, nulla.

Molto interessato a sleeping gods... attendo l'uscita in ita..

Secondo me Oath é un pò un PAX con un tableau condiviso ed individuale e un pò di robetta montata su questo sistema. Poi oh, é una bestia strana che a me ha lasciato piuttosto freddino.

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