I tre migliori giochi da tavolo di... Joris Wiersinga e Jeroen Doumen (Splotter Spellen)

La Splotter Spellen al tavolo di Cry Havoc, Magnifico 2017
TdG

Oggi tocca ai più controversi,

ai più snob,

ai "più"

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Biografia apocrifa del signor Darcy

La Splotter Spellen è formata da due autori olandesi che con una cadenza da giochi olimpici pubblicano giochi da tavolo più che apprezzati. Praticamente sovraprezzati.
I due sono Jeroen Doumen e Joris Wiersinga, il primo alto e allampanato, il secondo un po’ meno – un po’ come tutte le coppie maschili che funzionano: Stanlio e Ollio, Dolce e Gabbana, Baudo e Magalli.
Doumen e Wiersinga si occupano di tutti gli aspetti della produzione: playtest, ordini, spedizioni. Il tutto a livello prototipo.
Del 1999 è Bus, che per il piazzamento lavoratori ha fatto più di tutti i navigator di Di Maio messi assieme. Dello stesso anno è Roads and Boats, ottimo titolo basato sulla capacità di trasporto data dagli animali. In pratica è Le avventure del bosco piccolo, dove però la tristezza è data dalla grafica.
Del 2004 è Antiquity, per produrre il quale i due hanno la geniale idea di cambiare la scatola a un puzzle di cinquemila pezzi raffigurante Tatooine.
Nel 2005 esce Indonesia, bello quanto si vuole ma tanto costoso, lungo e poco ergonomico che tanto valeva venderlo come poltrona di design; mentre nel 2009 è il turno di Greed Incorporated, uscito in un periodo storico dove un gioco come Greed Incorporated poteva ancora uscire.
Nel 2012 arriva The great Zimbabwe, da tanti considerato il loro capolavoro – se non altro perché l’arte lignea africana è l'unica che può adattarsi ai pezzi di legno dei loro fornitori.
Il 2015 è l’anno di Food Chain Magnate, gioco sui fast food anni ‘50 talmente ambientato che richiede un tavolo grande come il McDonald’s del Bennet di Tavernola. Il gioco ha vinto il Goblin Magnifico, ma nonostante questo ha consacrato i due autori presso il grande pubblico.
Nel 2017 collaborano a Pandemic Alta Marea, in cui bisogna difendersi dalla forza delle acque un po’ meglio di come facciano le amministrazioni italiane.
I giochi della Splotter Spellen si caratterizzano uno stile asciutto e l’essere altamente punitivi – in pratica sono il mio professore di idraulica.
Doumen e Wiersinga non mancano mai allo Spiel di Essen. Germania, ottobre: chiamali scemi.

La Splotter Spellen nasce da un gruppo di studenti universitari che inizia a fare giochi come passatempo nel 1997, il duo di autori Joris Wiersinga e Jeroen Doumen è quello che ha firmato tutti i loro principali successi.  Dopo una prima fase in cui producono una miriade di giochi leggeri e veloci, con la curiosa scelta editoriale di impacchettarli nelle custodie VHS, iniziano a sviluppare giochi più nelle proprie corde (loro sono principalmente giocatori di ferroviari della serie 18xx).  Nel 1999 si fanno conoscere al pubblico degli hardgamer pubblicando Roads & Boats e Bus, per un po’ continuano ad alternare giochini in VHS con il nuovo filone, dal 2004 si dedicano esclusivamente ai pezzi forti e inizia quella che può essere considerato il loro periodo d’oro, con Antiquity (2004), Indonesia (2005), Greed Incorporated (2009), The Great Zimbabwe (2012), Food Chain Magnate (2015). Come esperienza al di fuori della Splotter c’è da annoverare, a firma del solo Doumen, Pandemic Alta Marea, una delle varianti più accattivanti del filone Pandemic.

 Lo stile Splotter si distingue per delle caratteristiche assai peculiari:

  • design che nasce dalle meccaniche, non ne fanno un mistero, i loro giochi nascono dalle loro sedute di playtest che sono dei veri e propri laboratori. A volte i giochi possono avere un’adeguata veste per l’ambientazione, tipo Antiquity, a volte anche eccellente, come Food Chain Magnate, ma sempre partendo dalle meccaniche;
  • giochi estremamente punitivi; “se il primo turno non fosse importante non dovrebbe essere giocato”, è questa la risposta data a chi gli contestava che in un loro gioco si poteva uscire anche per un errore al primo turno. Vanno volutamente contro a quelli che sono i dettami del gioco moderno di voler fornire un’esperienza appagante (più o meno 300 punti) a tutti i partecipanti: prendere o lasciare;
  • originalità ad ogni costo, che li porta addirittura cassare giochi potenzialmente pubblicabili;
  • autori per piacere, editori per necessità (o per sbaglio). Impossibile parlare della Splotter Spellen senza parlare della parte editoriale. La scelta di non affidarsi ad editori professionali deriva dalla loro indipendenza e i risultati se potevano essere accettabili agli albori (in fin dei conti, se prendete i giochi di Wallace o di Friese nei primi anni del 2000 vi accorgerete che non sono differenti) non lo sono più per gli standard attuali dell’industria del boardgame.

Scegliere 3 titoli rappresentativi non è semplice: eliminando la prima fase sperimentale in realtà i titoli non sono molti, ma tanti sono validi e potevano, in maniera quasi equivalente, essere sostituiti ai 3 prescelti: Indonesia, The Great Zimbabwe, Food Chain Magnate.

Indonesia

Ambientato nell’arcipelago indonesiano, per ben rappresentare un territorio dove i trasporti via mare sono più agevoli di quelli via terra, Indonesia è un gioco economico dove bisogna gestire delle
compagnie produttive e di trasporto. Lo scopo è guadagnare vendendo i beni alle città che progressivamente arricchiranno la mappa in base alle scelte dei giocatori: le navi faranno da trasporto e pure loro consentono lauti guadagni: come in tutti i buoni economici, chi ha più soldi a fine partita è il vincitore.

Tra i tanti spunti originali del gioco va sicuramente ricordata la possibilità di fondere le compagnie mediante delle aste, spesso costituiscono la chiave strategica della partita.

Perché dovreste giocarlo:

Rappresenta la sintesi perfetta degli elementi di design della Splotter: logistica e gestione economica, con qualche lascito degli 18xx a loro tanto cari, come il cambio di controllo delle compagnie, gestito con l’originale twist delle fusioni. Il tutto senza appesantire il regolamento di orpelli inutili: l’acquisizione delle nuove compagnie richiede solo di avere slot a disposizione e in ordine di turno i giocatori selezionano quelle a loro più favorevoli; la tabella degli avanzamenti tecnologici è gestita in maniera semplicissima (un avanzamento gratuito a turno), pur consentendo un’ampia varietà di approcci. Eleganza unita a profondità strategica: tipici marchi di fabbrica della Splotter.
>recensione

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Se non digerite (e ne avete ben ragione) lo standard editoriale della Splotter, Indonesia non è il gioco che fa per voi, perché combina una serie di cattive scelte per ergonomia, scelte dei materiali, mappa di non facile lettura. Il peggiore, da questo punto di vista, del lotto dei tre, con l’aggravante che la seconda edizione non ha risolto i problemi.

The Great Zimbabwe

Ambientato nella civiltà africana del Grande Zimbabwe in questo gioco dovrete erigere templi alla vostra divinità mediante l’opera degli artigiani che sfruttano le materie presenti sul territorio.
Anche in questo caso la fanno da padrone logistica e un  pick-up & deliver mascherato. Originale la modalità di vittoria che prevede di raggiungere il quantitativo di punti vittoria fissato dalle carte che acquisite: tra questa una sola carta sarà la divinità a cui voterete la vostra civiltà e che inquadrerà la vostra strategia mediante i consistenti poteri speciali offerti.
>recensione

Perché dovreste giocarlo:

Tra i big della Splotter Spellen uno dei giochi più agevoli per tempo di gioco e semplicità di regolamento; è quello che, probabilmente, intavolerete più spesso. Se vi piace l’interazione al tavolo qui è declinata in maniere sublime e differente da qualsiasi altro gioco. Ogni scelta cambia, a volte rivoluziona, la situazione a tavolo per tutti i partecipanti, obbligando a reinventare la strategia di volta in volta seguendone lo sviluppo. I poteri speciali delle divinità sono la chicca conclusiva: anche in questo caso sono spesso da vedere in antitesi alle strategie avversarie, più che a un solitario sviluppo strategico.

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Sostanzialmente è un astratto, pur se l’ambientazione della civiltà monoteistica dello Zimbabwe è adeguata, e se non vi piacciono gli astratti potreste non digerirlo. Poi c’è l’ovvio contraltare al paragrafo precedente riguardo l’interazione: se siete giocatori a cui piace coltivare il proprio orticello statene semplicemente alla larga.

Food Chain Magnate

Ambientato, e questa volta in maniera egregia, nell’America degli anni ’50 in Food Chain Magnate gestiamo una catena di fast food. Il vincitore è chi ha più soldi a fine partita ed è riuscito a vincere
la guerra di produzione, pubblicità e prezzi contro i propri avversari. A livello di meccaniche il gioco si sviluppa su due piani ottimamente amalgamati: un deck-building per gestire il proprio organigramma aziendale e un gioco di logistica sulla mappa della città. A buon ragione Goblin Magnifico 2016.
>recensione

Perché dovreste giocarlo:

Una volta tanto potrete avere un gioco con le caratteristiche tipiche della Splotter Spellen che ha anche un’accattivante e ben ricostruita ambientazione, abbinata alla spassosa grafica delle carte. È il gioco che ha fatto uscire la Splotter dalla nicchia dei suoi affezionati, portandola a un gruppo più vasto e con un numero di vendite e di ristampe che nessun altro loro prodotto ha mai avuto e, presumibilmente, questo aspetto è stato fondamentale.

Perché potrebbe non fare al caso vostro:

Il gioco ha alcuni filoni strategici definiti nelle aperture e nelle sequenze di milestones, che sono i bonus che il giocatore ottiene con determinati traguardi: per giocare in maniera competitiva dovete conoscerli. L’espansione dovrebbe mitigare questo aspetto (ancora non l’ho giocata).

Non lasciatevi ammaliare dell’occhiolino della cameriera: il gioco è accattivante nell’ambientazione, ma è punitivo come il tipico prodotto della Splotter e, forse, anche di più: potreste chiudere la partita senza vendere un hamburger. Se non vi piacciono i giochi punitivi potrebbe essere un falso amico.

Commenti

TGZ e Indonesia per me sono intoccabili. Sul terzo ne ho parlato con Peppe e a malincuore gli ho concesso FCM. Personalmente trovo Antiquity e Bus un mezzo passettino avanti a Food Chain, ma intendiamoci: uno qualunque di questi va bene e ci sta benissimo anche lui.

aspettavo con ansia questo articolo

tutto perfetto,

amo la splotter

ma contesto il termine ACCATTIVANTE per l'ambientazione di Food Chain Magnte! :D

terribile XD

Antiquity e The Great Zimbabwe per me sono i giochi da avere del duo olandese e infatti sono sul mio scaffale, purtroppo li gioco meno di quanto vorrei.

Food Chain Magnate completa la mia lista, ma lo trovo qualche scalino sotto.

Roads & Boats l'ho trovato troppo lungo e pesante, ma è pur sempre un ottimo titolo, mi piacerebbe approfondirlo un po'.

Bus invece non mi ha convinto, ci sono le solite idee geniali (come il numero limitato di azioni da gestire a piacimento), nel complesso però non mi ha convinto.

Mi piacerebbe aver l'occasione di provare Greed e Indonesia (avevo assistito ad un paio di turni di quest'ultimo qualche anno fa).

 

Per me Antiquity è un netto passo avanti rispetto a FCM - a cui imputo una fissità strategica non da poco che non me lo fa apprezzare appieno.

Ho apprezzato moltissimo Bus, invece, che ho trovato profondissimo. Roads&boats è quello che mi è piaciuto meno: macchinoso e tutto sommato un gioco di filiere più classico.

Eh con gli Splotter ci voleva una comoda Top 5... :)

Personalmente non ce lo vedo FCM in una loro Top 3, per il caveat puntualmente indicato nell'articolo e non solo: l'avrei sostituito senza esitazioni con Bus o Antiquity.

Sono anni che voglio provare uno splotter e non ci sono mai riuscito.

Credo che alla fine andrò su TGZ che posso ancora preordinare sul loro sito a 75 euro con consegna stimata a giugno 2021. 

 

Attendo da mesi le ristampe di TGZ e FCM, già preordinate per star sicuro... Saranno i miei primi Splotter, speriamo bene!

Ciò a parte: credo che nell'articolo "arbori" (alberelli assai poetici) vada sostituito con "albori" (tentennanti luci dell'alba, con le sue rosee dita - per citare qualcuno).

Antiquity al posto di FCM ci sarebbe stato a dirla tutta. FCM l'ho amato tanto e l'espansione migliora le cose di tanto, però non riesco a trovare molte ragioni per giocarlo al posto di TGZ. Indonesia é grande, ma attendo una ristampa con componenti "usabili" per godermelo appieno.

Anche io sono dell'avviso che Antiquity avrebbe dovuto essere nel palmares e per un motivo prettamente di design: le tombe e l'inquinamento. Sono due aspetti che ti forzano a giocare bene, o almeno sopra un certo standard. Se non sei capace di gestirli è lo stesso gioco che ti estromette, a prescindere da cosa faranno gli altri giocatori. Inoltre, contrariamente a molti altri titoli che chiedono una tassa (penso ad agricola, caverna o nell'anno del dragone di Feld), è l'unico che ha un incremento lineare, come una marea, che ti sommerge ed esaurisce lo spazio e le risorse a disposizione. Io la trovo una peculiarità così anomala che non ho presente altri giochi che la implementino con lo stesso effetto. L'unico che forse riprende vagamente questo  aspetto è CO2 ma nelle 3 partite fatte non ricordo che tale minaccia fosse davvero così difficile da gestire.

grazie dei commenti, a parte i gusti personali penso che lo scopo di questi articoli sia anche quello di riassumere i giochi che sono stati più iconici per gli autori in questione: FCM ha cambiato il corso della Splotter, e questo è innegabile

Antiquity, Antiquity, Antiquity! :D

Essendo "più", mi aspettavo eccezionalmente un titolo in più in lista. :D

Nessun commento sul loro volto in foto mentre giocano a cry havoc? XD

Tutti belli, ma per affetto (è stato il mio primo Splotter) non posso che inserire nella terna Antiquity 

Dopo tanto tempo in cui la mi attenzione per il mondo ludico è stato (ed è tutt'ora) ai minimi storici e la mia frequentazione del sito e del forum e' estremamente rara in luogo della consuetudine giornaliera di qualche tempo fa in cui leggevo sempre l'articolo del giorno quantomeno, un articolo, questo articolo, risveglia almeno il desiderio di una condivisione e di un commento. A me questi nerdoni (ma geniali) olandesi  hanno sempre fatto impazzire. Peppe ha una conoscenza enciclopedica e devo dire che il suo pezzo non fa una grinza. Fcm in linea di principio non può essere lasciato fuori dal podio se non altro perché ha consacrato il successo degli splotter aprendogli definitivamente la strada la mondo ludico german di tutti e non solo di pochi (ma tanti) estimatori. Il gioco però non è decisamente per tutti. Dopo tante partite a tutti (tranne GI che però credo non sia indimenticabile ed appartenga ad un genere solo sfiorato e mai approfondito più di tanto da loro) io non potrei mai escludere antiquity che considero tuttora forse il punto più alto dopo TGZ. Indonesia pur essendo originalissimo ed unico, forse paga un pelino una componente strategica meno intensa degli altri che hanno invece in comune nella pianificazione dalla prima all'ultima mossa un disegno ben preciso e che, se variato in corso d'opera può comportare per il giocatore un possibile crash. Ecco forse questo aspetto in Indonesia si avverte meno, ma non è certamente un gioco meno solido o profondo. Solo meno in linea con loro altre produzioni. Vorrei tanto approfondire R&B che ho giocato poco ma che mi sembra assolutamente fantastico e giovane nel senso che appartiene ad un momento in cui forse i nostri avevano la creatività al massimo, ma la matita un po' greve per cui qualche passaggio del gioco può apparire inelegante, ma è invece un cratere di innovazione e gioia per gli occhi del giocatore german. Ad esempio l'idea di costruire con fatica edifici che non diano vantaggi al proprietario ma siano fruibili gratis da tutti la trovo assolutamente grandiosa. Mi piace tanto le havre che secondo me riprende con tutta evidenza la filiera di produzione proposta in R&B che però ha nella sviluppo su mappa sempre diversa un grande punto di forza. Paga forse, come in tutti del resto, la scarsa ergonomicita' e l'eterna fase di setup, ma credo che vada forse riscoperto e Rivalorizzato come merita dalla nostra critica. Su TGZ non spendo parole perché è la sintesi perfetta del loro stile, quello avrebbe a mio avviso dovuto spalancargli le porte del 'grande pubblico' non FCM che è si unico nell'idea, ambientato, profondamente strategico, ma che alla lunga lunga (non dopo 3 partite ma dopo 50 e più) stanca rivelando una inaspettata ripetitività di fondo delle partite. È e rimane comunque bellissimo, ma personalmente quando devo rigiocare qualcosa di loro è l'ultima scelta. 
infine bus che io ho riscoperto solo ora. Giocabile. E fruibile da tutti, esagera nel concedere uno spazio sterminato di varianti possibili ad ogni singola mossa di chiunque che sembra almeno apparentemente alla portata di un computer matematico più che di un giocatore german tipo. Espone ogni scelta ad una lunga serie di possibili conseguenze poco calcolabili, almeno questa è la sensazione che può dare, ma rimane godibilissimo, anche spensierato se giocato un po' alla garibaldina (come non andrebbe giocato e come va giocato....). Io lo trovo divertentissimo e mi piace tanto la nuova edizione, ma rimane un acuto di gioventù ed un pezzo di storia degli splotter che avrebbeero poi approfondito, ispezionato affinato le idee brillanti che già in Bus emergevano chiaramente.

mi perdonerete qualche errore di stesura ho scritto di getto e col pad, spero che i concetti siano chiari.

un plauso a peppe per il pezzo e ad agzaroth che ormai tantissimi anni fa mi fece scoprire questi ragazzoni strambi ma fortissimi.

ma quando esce qualcosa di nuovo? 

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