Secondo me l autore si meritava ampiamente un angolino della rubrica. Brian Boru è in wishlist, WSDF e the king is dead stupendi, the lost expédition gioiellino cooperativo che riesco a proporre a neofiti nonostante il grande rischio di giocata da Alpha player.
Potrebbe esserci, tra voi, chi lo ha sentito nominare a fatica. In effetti Peer Sylvester non è un game designer sulla bocca di tutti e, quando sono andato a scorrere il suo elenco di giochi, ne ho trovati tanti editi da piccole e sconosciute case editrici, giochi che hanno pochissime valutazioni, molti dei quali creati a scopo ludico/educativo, data la sua professione di insegnante, a Berlino.
Ad esempio Big Cityz è un trivia game, ovvero un gioco in cui i partecipanti devono rispondere a domande nozionistiche sugli argomenti più disparati (in questo caso città famose). Per il 2022 è atteso All About Animals, che stavolta ha come tema gli animali.
Ci sono tre fazioni in campo, rappresentate da cubetti gialli, blu e rossi ed ogni giocatore, attraverso le sue mosse, tenta di favorire l'una o l'altra fazione, sia facendole conquistare territori sulla mappa, sia acquisendone cubetti, per reclamarne il controllo a fine partita. Vince infatti che possiede più cubetti della fazione vincente. Senza dilungarci troppo, il gioco ha tre caratteristiche particolari che lo rendono unico: nessuno controlla direttamente una fazione, ma tutti possono agire su tutte; ogni volta che si rafforza il proprio controllo su una fazione, la si indebolisce sulla mappa, togliendole un cubetto; ci sono solo otto mosse a testa, in partita, identiche per tutti, effettuate giocando una carta, ma l'azione di “passare” è spesso altrettanto importante.
È anche possibile la vittoria istantanea di una fazione neutrale (gli inglesi) e in tal caso le condizioni di vittoria cambiano per tutti, premiando chi ha saputo mantenere maggiore equilibrio, prendendo cubetti di tutti i colori.
Il gioco viene rieditato dalla Osprey Games nel 2015 col nome di The King is Dead, cambiando ambientazione, mappa e inserendo una variante facoltativa (Mordred). Rimane però sostanzialmente lo stesso identico gioco.
Ancora, nel 2020 esce la seconda edizione di The King is Dead, in cui scompare la variante Mordred e viene introdotta l'asimmetria facoltativa tra le carte di partenza. Questa nuova versione, seppur praticamente identica alla precedente – e a König Von Siam – riscuote un successo di pubblico decisamente maggiore, probabilmente per tre fattori associati: grafica molto più accattivante e curata, pubblico sempre in crescita, variante più apprezzata della precedente.
Venendo invece a Wir Sind Das Volk, parliamo del vincitore della prima edizione del Goblin Magnifico, nel 2015. Il gioco è realizzato assieme a Richard Sivél, che quell'anno fu anche ospite a Modena Play, col prototipo di quello che sarebbe poi stato pubblicato come Wir Sind Das Volk!: 2+2, ovvero la versione per quattro giocatori del gioco.
In Wir Sind Das Volk i giocatori controllano rispettivamente Germania Est e Ovest, negli anni della guerra fredda, fino all'unificazione della Germania (1945-1989). Devono diffondere la loro influenza e fa decollare l'economia della loro parte, a discapito dell'avversario.
Il gioco è complesso e in qualche modo ricorda Twilight Struggle, ma in questo caso Sylvester e Sivél hanno deciso di mantenere le cose più controllabili, optando per un draft di carte da un display comune, anziché una pesca da un mazzo. In tal modo è sempre possibile analizzare cosa si sta lasciando all'avversario e cosa invece è meglio sottrargli al più presto.
La versione per quattro, vede l'intervento di USA e URSS a fianco dei rispettivi alleati, con influenze nella politica, diplomazia, industria e forza militare. Tuttavia, pur giocando come “alleati”, i due partner vedranno a fine partita un solo vincitore, per cui ogni mossa va valutata sia nell'ottica di un rafforzamento del proprio schieramento, ma anche in un mantenimento di una certa indipendenza (le due Germanie), o di maggiore controllo imperialista (USA e URSS).
Il 2016 vede però anche la pubblicazione di North American Railways, stavolta ad opera della ben più agguerrita Spielworxx. Per la verità il gioco rimane un peso medio, come evidentemente è nelle corde di Sylvester, meno in quelle dell'editore tedesco che è solito pubblicare cinghiali decisamente pesanti.
È un particolare ferroviario che si gioca senza mappa e in cui la componente azionaria è protagonista della scena. I giocatori dovranno infatti far prosperare cinque diverse compagnie, comprando e vendendo le rispettive azioni, fino ad accumulare il maggior capitale possibile. Ha una buona accoglienza, anche buoni spunti (vi posso rivelare che venne valutato per il Magnifico di quell'anno), ma non abbastanza da elevarlo al di sopra della media.
Sempre con la Osprey Games, arriva, nel 2019, Judge Dredd: The Cursed Earth, che, pur facendo leva su un famoso personaggio dei fumetti e del grande schermo, non sfonda. Anche questo è un gioco di sole carte, cooperativo, molto rapido, che però forse non rende giustizia all'ambientazione scelta.
Relativamente più successo hanno i due nuovi giochi del 2020: Polynesia e Village Green.
Il primo ci porta nel famoso arcipelago, nel quale dobbiamo esplorare isole, pescare, raccogliere conchiglie e soprattutto scappare dal vulcano che sta per esplodere e cancellare chiunque vi sia rimasto troppo vicino. Vi rimando alla recensione del Signor Darcy per maggiori dettagli.
Village Green è invece in veloce e semplice gioco di piazzamento tessere (o meglio carte), in cui tutto ciò che si fa è pescare o una nuova carta giardino, o una nuova carta punteggio e piazzarla nella propria plancia 4x4. In questo modo, piazzando, rimpiazzando, attivando, girando carte, si tenta di ottenere la combo migliore per il punteggio e vincere la partita.
Intendiamoci: nessuno dei due giochi è memorabile.
Proprio quando ormai si dava per spacciato l'estro creativo di Peer Sylvester, ecco che arriva il colpo di coda Brian Boru.
Si tratta di un gioco di maggioranze e controllo territorio, la cui insolita meccanica principale è il trick-taking, ovvero le “prese” fatte con le carte, in cui vince la presa chi gioca quella più alta, ma anche gli altri hanno un “premio di consolazione”. Il gioco mantiene l'interazione e la tensione tipica di un gioco di maggioranze, ma il trick taking gli conferisce sicuramente un sapore diverso e l'originalità del tutto viene amplificata.
In sostanza, Peer Sylvester non è sicuramente un autore dei più noti e nemmeno dei più prolifici, ma è riuscito a mettere a segno quei 3-4 giochi fatti davvero molto bene, alcuni dei quali sono anche divenuti punti di riferimento nel genere di appartenenza.
The King is Dead / König von Siam
Questo è il gioco, tra quelli di Sylvester, che conosco meglio, sia per numero di partite, che per aver provato tutte e tre le versioni. E a questo proposito, venendo subito al sodo, quella che vi consiglio è probabilmente l'ultima, sia per estetica, che per la mappa, maggiormente equilibrata alla prima di König von Siam. La variante invece va un po' a gusto: personalmente preferivo quella contenuta nella prima edizione di The King is Dead, ma devo anche dire che preferisco il gioco, nel complesso, senza varianti, nella sua versione liscia.
Perché dovreste provarlo
The King is Dead è probabilmente uno degli esempi più significativamente perfetti del principio del “less is more”. Otto azioni per tutta la partita, ma ce n'è una nona che spesso non viene menzionata ed è altrettanto importante: passare. In questo gioco, una regione viene conteggiata quando tutti passano consecutivamente e a quel punto tale regione sarà bloccata per il resto della partita. Sapere quando passare è altrettanto importante che sapere quando giocare. Specie se si gioca in quattro, a coppie, altro punto di unicità e forza del gioco.
Nell'ambito delle maggioranze, riesce a dare un'enorme profondità con un tempo di gioco contenuto e regole, come detto, essenziali. Per questo è uno dei giochi migliori, se non il migliore, per chi vuole scoprire tale meccanica senza impegnare una serata e senza altre sovrastrutture.
Cosa potrebbe non piacervi
The King is Dead è quasi un astratto. Sebbene parte da fatti storici che ne ispirano le meccaniche, il risultato finale è decisamente arido e calcoloso. Leggo spesso di giocatori alle prime armi che arrivano alla fine partita e non sanno come è arrivata la vittoria. Beh, ovviamente non è così: ogni mossa ha conseguenze a lungo termine, va pesata e calcolata e il capire bene come avvengono gli spareggi è una cosa fondamentale. Però proprio il suo aspetto “semplice” è una delle cose che ingannano e spiazzano chi lo approccia con troppa superficialità.
Wir Sind Das Volk!
In questo "Magnifico" titolo edito dalla Histogame e creato insieme al buon Sivél (Maria), Peer Sylvester ricrea lo scacchiere sul quale le due superpotenze USA e URSS si contesero il predominio culturale, in una sfida tra dottrina capitalista e ideale comunista svoltasi nella Germania divisa dal muro per più di 40 anni. I giocatori impersoneranno la Germania Est con la sua fragile economia, costantemente vessata dallo status della Germania Ovest, durante l'arco delle 4 decadi (turni) di gioco.
Perché dovreste provarlo
Se avete amato Twilight Struggle ma siete di quelli che hanno odiato l'alea del titolo, allora WSDV è il titolo che fa per voi (insieme a 30 frustate sotto le ascelle, per l'insulto al cafolavoro della GMT). Il motore di gioco, un po' come gran parte dei card-driven, è molto simile al titolo di Gupta e Matthews, ma la pesca delle carte viene sostituita da un display di carte, aumentando l'impianto strategico del titolo. L'asimmetria delle due fazioni è inoltre elegantissima: nonostante l'impianto regolistico sia tutto sommato il medesimo per entrambi gli schieramenti, le poche differenze (soprattutto nelle condizioni di vittoria) caratterizzano perfettamente i due gameplay, avendo così una Germania Ovest che con il suo benessere dovrà far vacillare la struttura della Germania Est, mentre la controparte Socialista si troverà di fronte ad una lunga lotta per la sopravvivenza. Tutto ciò con un'iconografia azzeccata e molto chiara.
Cosa potrebbe non piacervi
L'asimmetria del titolo forse potrebbe tenere alla larga i giocatori che soffrono titoli molto ansiogeni. Giocare la Germania Est sarà una lunga via Crucis, considerando anche il fatto che il titolo sia altamente strategico, una falsa partenza unita ad un divario di esperienza tra i due giocatori, potrebbe vedere una fazione praticamente bullizzata dal proprio antagonista, vi assicurò però che il titolo ha anche dei difetti.
Perché dovreste comprare l'espansione WSDV 2+2
L'espansione 2+2 introduce le due maggiori superpotenze URSS e USA, portando 4 giocatori (né uno di più, né uno di meno) in uno scontro tra due blocchi su scala mondiale. Le due superpotenze si sfideranno per il dominio militare, sulla corsa allo spazio e nel mentre sapere quando dar man forte al proprio pupillo tedesco...e quando sabotarlo. Sì, perché alla fine della partita il vincitore sarà solo uno. Il gioco quindi acquisisce un metagioco COIN - Like, esattamente come nei titoli della serie sui conflitti irregolari della GMT le quattro fazioni in gioco si dividono in due blocchi che si fronteggiano, ma all'interno di ogni schieramento bisogna capire quando dar man forte al proprio compagno e quando riservargli il giusto colpo basso. Se avete amato il gioco base, adorerete questa piccola ma grande espansione.
Brian Boru
Dedicato al Re d'Irlanda attorno all'anno Mille, Brian Boru prende come scusa la lotta dei clan irlandesi per mettere in scena un gioco di maggioranze, meccanica che ha dimostrato essere nelle sue corde.
In questo caso la lotta sul tabellone si articola su due piani: una maggioranza all'interno di ciascuna delle otto regioni irlandesi, che frutta sempre punti in proporzione al numero di città, poi il tentativo di espandersi il più possibile su tutta la mappa, piazzando almeno un disco per regione, per il bonus finale. I due obiettivi, com'è giusto, sono in contrasto e sta al giocatore bilanciarli.
La vera novità del gioco, però, sta nella meccanica di trick-taking che fa da motore al tutto: c'è un mazzo di 25 carte di vari colori, corrispondenti alle città (rosso, giallo, blu e bianco, che è un colore jolly), numerate da 1 a 25. Ogni carta ha un effetto principale, che viene eseguito da chi si aggiudica la mano e uno o due secondari, fatti da chi la perde. L'effetto principale prevede sempre di piazzare un disco controllo sulla città bersaglio. Si gioca quindi ogni mano di un round esattamente come una partita a carte, dal primo di mano all'ultimo, giocandone una scoperta davanti a sé e poi risolvendo la presa tutti assieme, a partire da chi ha giocato la carta più bassa.
Perché dovreste provarlo
Sicuramente per vedere implementata una meccanica di trick-taking in un gioco su tabellone, cosa abbastanza insolita e qui, devo dire perfettamente riuscita e integrata. Anche i vari effetti delle carte, bilanciati col valore della carta stessa, sono ben dosati per andare a interagire con le varie parti della mappa e i tracciati che la circondano (politica, guerra, clero). Insomma un gioco certamente ben pensato e realizzato, con un bello spunto originale.
Cosa potrebbe non piacervi
È un peso medio, con una parte di fortuna data dalle carte che ti capitano in mano, seppur mitigata dal sistema di draft con cui vengono scelte. La forte interazione può non essere apprezzata da tutti.
Giochi principali di Peer Sylvester
2007 – König Von Siam
2009 – Filipino Fruit Market
2010 – Discover India
2011 – Singapore
2014 – Wir Sind Das Volk!
2015 – The King is Dead
2016 – Let Them Eat Cake
2016 – North American Railways
2017 – The Lost Expedition
2017 – Big Cityz
2017 – Wir Sind Das Volk!: 2+2
2019 – Judge Dredd: The Cursed Earth
2020 – The King is Dead (Second Edition)
2020 – Polynesia
2020 – Village Green
2021 – Brian Boru: High King of Ireland
2022 – All About Animals
Si ringrazia s83m per la parte su Wir Sind Das Volk