Biografia apocrifa del signor Darcy
Shem Phillips? E chi cazzo è? Già, usata, vero? Mannaggia!
Shem Phillips appartiene agli autori di giochi della repubblica agli antipodi e nel 2009 ha fondato la Garphill Games con l'idea di potersi pubblicare tutte le cazzo di trilogie che gli pare.
Dopo una serie di giochi con posizione bigigì da codici di avviamento postale, nel 2014 si fa notare con Shipwrights of the North Sea, primo capitolo di una serie ambientata nel freddo mare dei vichinghi, del petrolio e dei salmoni. Ma no, non è questa la trilogia. Negli anni successivi escono infatti anche Raiders of the North Sea ed Explorers of the North Sea; ma c'è da dire che l'attività di estrazione ha permesso di recuperare anche parecchie espansioni –le riconoscete perché hanno tutte un titolo che sembra uscito da un album dei Genesis di Peter Gabriel.
Nel 2018 il buon Phillips decide che ha sfruttato il nord abbastanza e passa all'ovest, abbandonando i vichinghi per le dispute simil-medievali, al contrario di quanto fatto dagli spettatori di serie tv spinte da una certa in poi. Architetti del regno occidentale è un gran successo, in grado di dare una ventata di freschezza a un genere, il piazzamento lavoratori, che altrimenti avrebbe forse corso il rischio di cominciare a ripetersi un pochino. Ma sono solo supposizioni, eh.
L'anno successivo, oltre a un astratto – Noctiluca – che ha lasciato il segno come Vampeta all'Inter, è il turno di Paladini del regno occidentale, in cui i giocatori devono sfruttare i lavoratori per raggiungere i propri scopi (che so, dicendo loro che possono impedire al nemico di emettere il temutissimo editto Zan); mentre nel 2020 arrivano anche i Visconti del regno occidentale, che in origine sarebbe dovuto chiamarsi Notai del regno occidentale, ma il titolo è stato cambiato perché altrimenti il gioco sarebbe costato dai due ai tremila euro.
Mentre anche qui piovono dal cielo le espansioni prima della trilogia del mare del nord e poi di quella del regno occidentale rimane da chiedersi dove Phillips vorrà andare a parare ora. Visto che a sud e a est della Nuova Zelanda non c'è un cazzo di niente.
Hey ciao! (so che lo hai sentito riecheggiare nelle tue orecchie).
Oggi, contrariamente a quello che faccio di solito, ovvero blaterare davanti ad una telecamera, lo faccio o almeno ci provo, davanti ad uno schermo. In forma scritta.
Questo perché il tenerissimo Agzaroth mi ha chiesto, tipo due mesi fa, se avessi voluto scrivere un articolo per la Tana Dei Goblin.
Come non accettare? Beh, accettando, ovviamente; ed eccomi qui a pochissimi giorni dalla scadenza a correre come un matto per scrivere su “I tre migliori giochi da tavolo di Shem Phillips”.
Autore che fino al 2015 ha provato a farsi notare pubblicando giochi che sono finiti nel dimenticatoio prima ancora di finire sul mercato, decide che è arrivato il momento di fare il salto di qualità.
Si lancia in una campagna Kickstarter con un nuovo titolo, Shipwrights of the north sea, gioco sulla costruzione di navi vichinghe, di fatto piantando il seme di quella che sarebbe stata una trilogia sui Vichinghi di gran successo che lo ha così consegnato alla storia. Complice anche la particolare grafica di Mihajlo Dimitrievski, conosciuto come The Mico, insieme alla sua iconografia chiarissima che rende i vari titoli coesi e coerenti.
In questa trilogia vediamo come secondo capitolo Raiders of the north sea, piazzamento lavoratori dove ogni turno ne posizioniamo uno e ne togliamo un altro, di fatto facendo due azioni per round, in cui alterniamo preparazione per gli attacchi a razzie nei villaggi vicini.
Il terzo capitolo, più sul genere family game, è Explorers of the north sea dove, piazzando tessere e componendo isole, viaggiamo esplorando terre lontane.
Siccome cavallo che vince non si cambia, a meno che non muore, decide di cavalcare l’onda (evidentemente era un cavalluccio marino).
Lancia la sua seconda trilogia insieme a Sam J. Mcdonalds questa volta ambientata in occidente, durante il regno di Carlo Magno, che la Fever Games ci ha portato in Italiano. La trilogia, non Carlo Magno…
Qui troviamo Architetti del regno occidentale, piazzamento lavoratori dove mentre costruiamo la città possiamo arrestare i lavoratori altrui.
Paladini del regno occidentale, chiaro omaggio a Orleans dell’autore Reiner Stockhausen, dove Shem ha sensibilmente alzato l’asticella in fatto di difficoltà dei suoi titoli (fino ad allora molto facili).
Visconti del regno occidentale ci vede girare per il regno cercando di non farlo decadere e stringendo accordi con altri nobili; qui unendo la meccanica della rondella con un leggero deck building.
La sua fama di designer innovativo lo mette in gran luce e gli permette di lanciarsi in altre avventure come Bethel woods, gioco passabile ma che ottiene comunque un discreto successo grazie alla sua crescente notorietà e due simpatici astrattini con i dadi: Noctulica, in cui ci lanciamo nelle profondità marine per recuperare questa formidabile risorsa e Shelfie stacker, in cui dobbiamo organizzare al meglio i nostri giochi preferiti sugli scaffali.
Vengono lanciate espansioni per Raiders of the north sea, altre per la trilogia del regno occidentale, viene reimplementato Raiders of the north sea con le sue espansioni in Predoni di Scizia, questa volta senza The Mico ma con il fratello di Sam al comparto grafico. Ultimamente viene anche annunciata un’altra trilogia che ci vedrà fare cose non meglio precisate a sud del mondo.
Se c’è una cosa che possiamo riconoscere a Shem, è che quasi in ogni titolo cerca sempre di portare qualcosa di innovativo o particolare nelle meccaniche; che sia la doppia attivazione dei lavoratori in Raiders of the north sea o la possibilità di arrestare in Architetti del regno occidentale, ci aspettiamo sempre qualcosa da lui ormai.
Ma quali sono i titoli che secondo me sono imprescindibili della sua produzione?
Predoni di Scizia
Vorrei tanto dire Raiders of the north sea necessariamente con le sue espansioni ma purtroppo il titolo in questione e soprattutto le sue espansioni, sono introvabili.
Ma fortunatamente Shem ha avuto la fantastica idea di prendere tutte (o quasi) le migliori idee di Raiders of the north sea e delle sue 2 espansioni (Fields of fame e Hall of heroes) e unirle in un’unica soluzione: Predoni di Scizia.
Come nel suo predecessore, piazzando e togliendo lavoratori dal tabellone ci prepareremo ad attaccare regioni vicine per razziarle delle loro risorse, tutto in nome di gloriosi punti vittoria.
Perché dovresti giocarlo
Perchè Raiders of the north sea con le 2 espansioni non si trova e questa nuova versione che ne prende il meglio, lo amalgama e lo rinfresca, è ottima. Non solo per la semplicità delle regole ma anche per la particolarità delle meccaniche; oltre al già citato piazzamento, durante il gioco riceveremo delle ferite che dovremo gestire, c’è la possibilità di combo pazzesche, più di un modo per fare punti e una versione in solo semplice e divertente. I turni si susseguono velocemente e le partite non durano molto. La grafica è particolare e diversa dai solito giochi di Shem, il che è sicuramente un di più.
Perché potrebbe non fare per te
Prima di tutto per la semplicità, se sei un giocatore che predilige i classici cinghiali. Qui siamo davanti ad un familiy plus o poco più.
Il gioco richiede un po’ per ingranare, nel senso che prima di vedere un po’ di raid e sfidarsi per accaparrarsi lo spazio migliore passerà qualche round.
Inoltre l’interazione è molto leggera; sì, posso occupare lo spazio che volevi tu, ma questo non ti preclude l’azione perché potrai farla comunque ma in ordine inverso. Anche per quanto riguarda i raid, farsene rubare uno, non è una grossa perdita.
Quel tabellone… cosa avevano in testa quando hanno fatto quell’orribile tabellone? Ok, è funzionale. Ma nulla a che vedere con quello degli altri titoli.
Visconti del Regno Occidentale
Ultimo della trilogia del Regno occidentale, rappresenta una buona via di mezzo, come difficoltà, tra Architetti e Paladini, risultando però anche il più profondo dei tre, quello con l'andamento meno lineare e la maggiore libertà lasciata al giocatore. C'è un deck-building da fare, in modo mirato e specializzato, la possibilità di ridurre il mazzo in modo da avere sempre le carte migliori, l'occasione di creare le giuste combo e sinergie.
Fare tutto è impossibile ed occorre generalmente concentrarsi su due dei tre sistemi principali di punteggio, lasciando perdere l'altro. In questo modo si riesce a specializzare il proprio gioco e competere per la giusta quantità di punti.
Come negli altri giochi dell'autore, c'è sempre la doppia opzione di guidagnare reputazione o perderla, con entrambe le scatole che portano vantaggi e svantaggi.
> Recensione
Perché dovresti giocarlo
Visconti è probabilmente il gioco di Shem Phillips in grado di regalare maggiori soddisfazioni ad un giocatore scafato. Sia per le sue meccaniche base, che lasciano ampia libertà di scelta, sia per come sono declinate, sempre in modo non scontato e mai lineare.
Perché potrebbe non fare per te
Come negli altri suoi giochi, l'autore inserisce varie opzioni e strade per la vittoria, senza però mai calcare troppo la mano. In questo modo il gioco rimane un peso madio, che potrebbe non essere sufficientente per i più esigenti.
Architetti del Regno Occidentale
Primo capitolo della trilogia del regno occidentale, che ha introdotto la meccanica dell’arresto e in cui stiamo costruendo una città per ordine del re.
Potendo posizionare un qualsiasi numero di lavoratori indiscriminatamente in quasi tutti gli spazi azione (sempre uno alla volta) e svolgendo azioni in base al numero dei propri, il risultato è che si fanno azioni davvero massicce. Qui entra in gioco la possibilità di arrestare i lavoratori altrui per consegnarli alle carceri e ottenere soldi o tenerli prigionieri, costringendo gli avversari a sprecare azioni per riprenderli.
Arrestare è utile anche per se stessi per poter riprendere lavoratori dal tabellone, visto che non c’è una fase di fine round in cui questo avviene automaticamente.
In questo gioco, oltre a costruire edifici per fare punti, aiuteremo a costruire la cattedrale e assumeremo degli artigiani per costruirci un buon motore di azioni.
Dettaglio interessante anche il fatto di poter fare azioni pie o malvagie che ci fa correre su un tracciato che determina bonus e malus per tutta la partita.
> Recensione
Perché dovresti giocarlo
Altro gioco incredibilmente semplice ma abbastanza profondo da essere molto interessante. La meccanica dell’arresto, insieme alle altre crea un mix divertente e molto fluido, non essendoci fasi o round. La costante incognita del non sapere quando qualcuno ti arresterà nel tentativo di accumulare montagne di risorse lo rende molto interattivo. Il gioco è una divertente ed interattiva corsa a costruire più edifici possibili e partecipare alla cattedrale prima che finisca il gioco, che da un momento all’altro prende a correre vorticosamente. L’espansione L’era degli Artigiani lo completa e lo rende anche più profondo.
Perché potrebbe non fare per te
Il gioco dà il suo meglio da 4 giocatori in su. Anche in 3 non è male ma in 2 si perde la parte più importante del gioco: poter arrestare gli altri.
Il poter arrestare però, potrebbe essere anche una cosa negativa in termini di interazione. Sei lì che ti fai gli affari tuoi, accumuli risorse e improvvisamente ti arrestano e rimani senza lavoratori e devi ricominciare da capo a posizionarli.
Il meglio di sé lo da con l’espansione l’era degli artigiani, quindi se te lo vuoi godere a pieno, devi considerare anche questo acquisto che tra l’altro lo rende anche più longevo.
Giochi principali:
2009 - Linwood
2011 - Capek
2012 - Saqqara
2012 - Plethora
2013 - Tanzania
2013 - Cibola
2014 - Woodlands
2014 - Amnesia
2014 - Shipwrights of the North Sea
2015 - Raiders of the North Sea
2016 - Explorers of the North Sea
2018 - Architetti del Regno Occidentale
2019 - Paladini del Regno Occidentale
2019 - Noctiluca
2020 - Visconti del Regno Occidentale
2020 - Predoni di Scizia
Precedentemente in Top-3
Paladini del Regno Occidentale
In questo secondo titolo della saga del regno occidentale, Shem si è sbilanciato e ha voluto alzare l’asticella della difficoltà. Non solo in termini di regole ma anche di profondità di ragionamenti.
In questo titolo dobbiamo difendere la città (eretta nel capitolo precedente), dagli attacchi degli invasori, mentre assoldiamo cittadini, mandiamo sacerdoti a convertire i popoli vicini e costruiamo avamposti. Titolo che strizza l’occhio al gioco Orleans per la meccanica di piazzamento lavoratori molto simile: ogni round selezioneremo un paladino che ci darà un’abilità e un certo numero e tipo di lavoratori che assieme ad altri formeranno la nostra riserva per svolgere le azioni. Azioni che sono collegate tra loro e possono essere anche migliorate.
Dei due paladini che non scegliamo, uno viene messo in fondo al mazzo e uno in cima, di fatto scegliendo cosa avere in seguito e cosa no.
Perché dovresti giocarlo
Se ti piacciono i giochi dove all’inizio del round hai tante scelte e devi cercare di ottimizzare al meglio con quello che possiedi, pensando anche a uno o due round successivi, questo può fare al caso tuo. La sensazione di crescita è ben presente, riuscendo a costruirsi un buon motore di azioni e c’è molta soddisfazione soprattutto quando riesci a far funzionare bene tra di loro le azioni. Una buona variabilità e varie strategie per la vittoria inoltre lo rendono molto longevo.
Perché potrebbe non fare per te
Non è un gioco facile. A differenza dei suoi fratelli, comprendere come giocarci decentemente non è facile e la sensazione iniziale potrebbe essere quella di insoddisfazione. Io consiglio infatti sempre di provarlo 2 o 3 volte e soprattutto di spiegare ai neofiti la sinergia tra le azioni.
È un gioco che all’apparenza non ha interazione; e infatti è così o almeno a un primo approccio. Dopo qualche partita ci si accorge che nonostante l’interazione sia indiretta, a parte in alcuni casi dove ci si rubano spazi azione, gli sgambetti sono dietro l’angolo. La prima sensazione però resta quella di solitario di gruppo.
Se ci sono pensatori al tavolo che ammazzano la partita, puoi farti una partita a Brass tra un round e l’altro.
Nota: il paragrafo su Visconti è stato inserito in un secondo momento e non è stato scritto dal Meeple con la Camicia