Sembra interessante! Ad una prima occhiata sembra un gioco molto simile a tanti altri ma ora che ne conosco le meccaniche ha guadagnato il mio interesse. Sicuramente il prezzo è abbastanza importante per cui aspetto ulteriori pareri o magari una bella recensione prima di acquistarlo
Le immagini riportate in questa Anteprima sono tutte promozionali e potranno variare nella versione definitiva.
Alma Mater è un sintagma aulico che indica l’università nella quale ci si è formati, ossia il luogo in cui ci si è laureati al termine dei propri studi universitari.
Prima di tutto ci tengo a chiarire come questo articolo sia una semplice anteprima basata su una singola partita giocata in quattro giocatori - uno dei quali è tra gli autori del gioco, ovvero Virginio Gigli. Poiché una sola partita non può essere sufficiente a giudicare un gioco - e in particolare uno di questa complessità e profondità - non pretendo, in questa sede, di fornire altro che una sommaria idea di Alma Mater e delle sue meccaniche principali, utile tutt’al più a dare qualche indicazione per chi stesse valutando l’acquisto di questo nuovo titolo edito dalla EggertSpiele in uscita sui mercati internazionali in questi giorni.
I materiali.
Partendo dai materiali, che sono sempre la prima cosa che attira l’attenzione di noi giocatori, come per altri suoi giochi, anche in questo caso la casa editrice ha fatto un ottimo lavoro e Alma Mater può vantare dei materiali davvero di tutto rispetto. La scatola è solida, di forma quadrata standard e con un comodo inserto di plastica all’interno. Le plance dei giocatori sono "doppio strato" e tutti i materiali sono in cartone spesso e molto solido. I libri, una delle risorse principali del gioco, sono in plastica, molto ben fatti ed estremamente curati. La dotazione comprende anche omini in legno per i vari giocatori, tessere studente e diverse carte, monete di cartone e altre cosette. Tutto appare davvero curato, compreso il tabellone a doppia faccia da usare a seconda del numero di giocatori.
Grafica e illustrazioni sono ad opera del noto artista Chris Quilliams, che possiamo ricordare per altri giochi come Coimbra, Azul, Carcassonne, Century e Pandemic Legacy, solo per citarne alcuni molto noti.
Il gioco
Iniziamo subito con il dire che si tratta di un titolo profondo e sfaccettato, difficile da giocare al meglio incastrando tutte le numerose opzioni che la partita offre, tuttavia i turni scorrono molto fluidi. In tre su quattro eravamo alla nostra prima partita ma, nonostante questo, è durata poco più di due ore. Altra cosa davvero notevole è il lavoro fatto sull’iconografia e l’ergonomia dei componenti, che risultano subito chiari e leggibili, nonostante i numerosi effetti presenti sugli studenti e sulle carte. Ne è prova il fatto che, al netto delle spiegazioni delle regole, nessuno ha più chiesto chiarimenti durante la partita.
In questa sede non mi interessa approfondire più di tanto le regole, ma farò un breve richiamo alle principali meccaniche di gioco in modo da cercare di darvi un’idea del titolo. Il gioco dura sei round durante i quali ogni giocatore partirà con 4 lavoratori (in seguito aumentabili al massimo fino a 6), da piazzare sulla propria plancia o sul tabellone per svolgere le numerose azioni possibili. Gli spazi non sono quasi mai esclusivi, tuttavia svolgere un’azione dove già sono presenti altri giocatori sarà possibile solo piazzandovi un numero di lavoratori superiore a quello del giocatore che ne ha già di più nello stesso luogo. Va da sé che, pur essendo possibile, è estremamente dispendioso fare azioni già svolte da altri nel round. Qualche spazio fa eccezione a questa regola essendo esclusivo o liberamente usabile da tutti, anche più volte.
Qui sta forse l’idea più originale ed interessante del titolo. Infatti, il costo in libri di studenti e professori (gli elementi cardine per allestire un motore efficiente di soldi, libri e bonus) è stabilito dai giocatori stessi durante la partita. Infatti, tutti gli acquisti riportano una combinazione di libri (ad esempio due di un tipo e altri due diversi) senza specificarne il colore. Quest’ultimo è deciso dal primo giocatore che effettua l’acquisto (per i professori) e dall’ordine in cui i giocatori sono saliti su una traccia della conoscenza (per gli studenti). Rendere i propri libri indispensabili per ottenere professori e studenti è cruciale per far sì che gli altri giocatori siano invogliati ad acquistarli da te rifornendoti di indispensabili monete. Professori e studenti (presenti in numero uguale a quello dei giocatori meno uno) danno bonus utili, la cui combinazione costruirà un motore di soldi, libri e punti per arrivare alla vittoria.
A ciò si aggiungono dei poteri asimmetrici scelti a inizio partita e un draft di carte che forniranno le risorse iniziali e stabiliranno l’ordine di turno del primo round (poi deciso in base a determinate azioni). Cruciale è l’ascesa sulla traccia della conoscenza, che renderà più desiderabili i propri libri: vi si avanza avendo determinati requisiti o pagando specifici costi.
Alla fine del gioco tutto darà punti in base alla conoscenza acquisita, agli studenti ottenuti, ai professori, ecc. ecc.
Considerazioni finali
Spero di avervi dato un’idea del titolo abbastanza accurata e ringrazio molto Virginio e Flaminia che si sono dimostrati subito disponibilissimi a farmi provare la loro nuova “creatura” invitandomi a casa per una partita appena gliel’ho chiesto (con mascherine e tutti gli accorgimenti del caso per essere in piena sicurezza).
Anche questo, come Terramara, è un titolo che fu pensato molti anni fa dal Team degli Acchittocca al completo e che è stato ripreso e portato a termine da Virginio solo negli ultimi anni. Ritengo che sia sempre un buon segno quando i giochi sono frutto di tanto tempo, lavoro e playtest.