And the winner is... Noria
Le impressioni dei titoli di cui parleremo sono per l’appunto impressioni di giochi provati nell’ambiente confusionario della fiera, spiegati da chi parla male l’inglese e ascoltati da chi lo capisce peggio, quasi mai giocati per un’intera partita ma solo per alcuni turni e sono, per l’appunto, commenti a caldo pensati per farvi vivere la fiera con noi.
Venerdì è il giorno in cui arrivano tutti quelli che vivranno Essen: già il parcheggio dei camper è molto più pieno, nella notte giocatori dagli occhi gonfi di sonno sono arrivati e aspettano come zombi la navetta per la Messe. La fiera è ovviamente più affollata, ma riusciamo a giocare un sacco seguendo il trucco del “se vedo qualcosa di libero… mi siedo” - e sfruttando il molto italiano metodo dell’amico del mio amico per riuscire a saltare qualche coda.
Okanagan: Valley of the Lakes
La fiera alle 9.30 è ancora molto vivibile, tranne che per il tavolo di Noria precettato da Pupina che è arrivata dalla Sardegna per provarlo. Assieme a Killa e Khoril ci rechiamo al tavolo della Matagot per provare Okanagan: Valley of the Lakes, gioco di Emanuele Ornella di cui Killa ha scritto l’anteprima. Ce lo spiega rapidamente e giochiamo la prima era decidendo poi, di comune accordo, di interromperlo. Il gioco, pur essendo di maggioranze, pecca di scarsa interazione e soffre di un po’ di monotonia. Gli obiettivi guidano fin troppo la partita. C’è da dire che manchiamo di applicare completamente una regola e non usiamo praticamente i bonus delle tessere: forse così potrebbe essere meglio. Forse.
Prime impressioni: 6-
Whoosh: Bounty Hunters
Ci fermiamo en passant al mini tavolo di Whoosh: gioco di rapidità di riflessi nel quale si devono cacciare mostri. A turno si rivelano carte dal nostro mazzo (che raffigurano armi funzionanti o meno) e appena è rivelato, tra tutti, il set necessario per sconfiggere un mostro lo si deve afferrare per primi. Simpatico ma non la nostra cup of tea e poi, dopo Fantascatti e Dobble non c’è più molto da dire in questo genere.
Prime impressioni: 6
Professor Evil and the citadel of Time
Sfruttando l’attesa di una coppia di ragazzi italiani (tra cui il Ludico Impenitente) ci uniamo al tavolo di questo collaborativo di cui potete leggere le meccaniche nell’anteprima di Agzaroth. Non eravamo granché convinti dati i commenti negativi di TeOoH, ma alla spiegazione sembra intrigante. Peccato che il gioco sia del tutto incontrollabile, quel poco che puoi fare nel turno ti viene scombinato dal gioco, le azioni dei giocatori sono praticamente scriptate e si soffre di tempi di attesa. Inoltre, pur se la scatola riporta 2-4, la dimostratrice ci dice che si può giocare in 5. Bah.
Prime impressioni: 5
Pioneers
Il gioco ci ispirava già dopo aver letto il regolamento e scritto la nostra anteprima. Ci uniamo ad una coppia mamma e figlia che, dopo un po’ di spaesamento causa, spiegazione nostra in inglese tradotta simultaneamente in tedesco, ingrana. Il gioco è semplice con scelte forse poco profonde; ma funziona molto bene. C’è interazione, si percepisce una crescita, si può impostare una strategia a medio termine e l’iconografia è chiara. Promosso.
Prime impressioni: 7½
Noria
I tavoli sono presi d’assalto, ci sono file chilometriche per provare il titolo, presente su solo due tavoli. Grazie al famoso “amico dell’amico”, dimostratore italiano, ci riservano un tavolo a cui arriviamo pure in ritardo, beccandoci gli insulti di chiunque. Il gioco mantiene le promesse dell’anteprima di Agzaroth. Il gioco è profondo e la ruota permette una fantastica programmazione anche a lungo termine. Tanta interazione, bei materiali e uno spaesamento solo iniziale date le tante possibilità. Gioco sicuramente promosso. Da approfondire. Ne compriamo due copie.
Prime impressioni: 9
Dungeon Time
Dopo il pranzo e la foto di rito tutti assieme, rientriamo in fiera e ci fermiamo dalla Ares per provare Dungeon time. Il titolo è un collaborativo di Carlo Rossi, nel quale dobbiamo risolvere nel tempo di una clessidra almeno dieci missioni. Ciascun giocatore ha una mano di carte composta da oggetti e missioni. Discutendo si devono piazzare al centro del tavolo gli oggetti necessari per la missione prima che questa sia risolta, senza metterne troppi o si perderà la partita come accade a noi. Interessante e divertente. Un gioco da fare in poco tempo per rompere il ghiaccio anche con chi non gioca spesso.
Prime impressioni: 7
WurfelKonig (King of the Dice)
Passiamo dalla HABA per provare Iquazu, ma ripieghiamo su questo semplicissimo gioco di dadi simil Yathzee. Si lanciano i dadi cercando di ottenere le combinazioni sulle carte rivelate per fare punti.
Prime impressioni: 6=
Adios Calavera
La Giullaressa decide di farsi un giro per gli stand. Il Barbuto assieme a Killa continua imperterrito a giocare. Ci fermiamo ad un tavolo di Adios Calavera, titolo di cui avevamo letto le regole e segnato tra i giochi interessanti. Il titolo è un astrattone nel quale si muovono le nostre pedine su di una scacchiera di tanti spazi quante sono le altre pedine (proprie o avversarie) presenti nella stessa linea della pedina mossa. Scopo del gioco è quello di attraversare il tabellone (da nord a sud per uno e da est a ovest per l’altro), con tutte le pedine, per primi; ogni pedina ha inoltre un’abilità speciale unica. Il titolo ci piace. Ottimo anche il prezzo. Magari ci facciamo un pensierino.
Prime impressioni: 7½
Turmbauer von Babylon (Babylon Tower Builders)
Sempre dalla Mucke Spiele proviamo Babylon, un gioco di costruzione e maggioranze. Si impilano torri e ponti a creare un grande castello visivamente molto bello, sul quale posizioniamo i nostri alleati. Per ogni piano del palazzo, chi ha la maggioranza di omini ottiene punti pari al piano. Il gioco è purtroppo poco “pratico”, è difficile capire le maggioranze e dove poter piazzare i vari pezzi. Carina l’idea, ma brutta la realizzazione.
Prime impressioni: 5/6
Aeon’s End: War Eternal
Troviamo il tavolo vuoto e ci fiondiamo. Il titolo mantiene le sue promesse e Agzaroth, ancora una volta, ci vede lungo. Il gioco scorre via che è un piacere, forse con qualche tempo morto dovuto all’inesperienza. Un alto livello di sfida. Riusciamo a fare quasi nulla contro il male che trionfa distruggendo tutto il nostro mondo.
Prime impressioni: 8
Arena: for the Gods
Anche qui, la scimmia era partita grazie all’anteprima di Agzaroth che, stavolta, ha sbagliato clamorosamente. Bella l’idea sulla carta, ma il gioco non ci piace per nulla. Troppa poca gestione dei dadi e la parte iniziale di “asta” per le carte è poco interessante. Partita noiosa e ripetitiva. Bocciato
Prime impressioni: 5
Ilôs
Anche se sono quasi le 7 saltiamo sul tavolo dall’altra parte del corridoio per provare Ilôs, perché MichyLo era curiosissima di provarlo dopo la sua anteprima. Il titolo è un ottimo “peso medio” dalle ottime meccaniche e con una buona interazione tra i giocatori. Il gioco è perlopiù tattico, dato che si pescano molte carte; ma le possibilità sono sempre molte e varie. Azzeccatissima la meccanica del mercato a cui tutto conduce e che è l’unico modo per fare punti. Titolo davvero valido e interessante che centra appieno i nostri gusti.
Prime impressioni: 8
L’ora è tarda e la sveglia suonerà tra meno di sei ore, ma abbiamo giocato anche dopo cena, nuovamente ad Heaven & Ale - che dimostra tutta la sua cattiveria e brutalità: è davvero difficile da padroneggiare. Speriamo di mantenere questa ottima media di partite giocate anche domani. Seguiteci su Telegram per avere qualche commento in super anteprima! t.me/TanadeiGoblin