I tre migliori giochi da tavolo di... Richard Garfield

Un autore che ha bisogno di poche presentazioni e che ha segnato il mondo del gioco come pochi altri.

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Guardando il curriculum di Richard Garfield, basterebbe un nome per farlo entrare nell'Olimpo del game design: Magic: The Gathering.
Vero è che questo gioco, che tanto ha segnato il mondo dei collezionabili e del gioco da tavolo in generale, è poi sfuggito al suo controllo, diventando un colosso nelle mani di molti e costantemente alimentato dal rinnovarsi di meccaniche, formati ed espansioni.
In ogni caso, è uno dei pochi giochi che non solo sopravvive da così tanti anni, ma che, grazie anche alla sua ultima incarnazione digitale – Arena – è stato in grado di uscire più forte e più grande dalla prova del tempo.

Dopo di esso, Garfield si dedica all'ideazione di molti altri giochi di carte, dimostrando una marcata predilezione per questo formato, soprattutto nella forma del Collectible Card Game, ovvero giochi di carte collezionabili, quelli in cui compri le buste sigillate e non sai mai quali carte troverai all'interno, alimentando in questo modo anche un grosso mercato dell'usato e parecchie speculazioni monetarie per la ricerca delle carte più rare.
Tra i più famosi, in questo filone: Vampire: The Eternal Struggle, che parte da un franchise noto in ambito gioco di ruolo per realizzare un competitivo di carte multigiocatore, con forti elementi diplomatici; Netrunner, in cui hacker e corporazioni si affrontano in uno scontro cibernetico di un futuro cyberpunk, successivamente riportato alla ribalta da Fantasy Flight Games e trasformato in LCG col titolo di Android: Netrunner; infine KeyForge, che vorrebbe creare un genere nuovo, in cui ogni mazzo è unico e precostruito, da scoprire al momento dello sbustamento, togliendo così però ai giocatori il piacere di assemblarlo e modificarlo... un'idea certamente originale che, dopo un primo grosso interesse, finisce per bruciarsi rapidamente.

Ma Garfield non è solo questo, giochi per appassionati con molti soldi da spendere e tempo da dedicare all'hobby: nel corso degli anni, specie durante la seconda parte della sua carriera, ha anche creato parecchi giochi per famiglie e per occasionali, senza mai abbandonare il bilanciamento matematico che ha sempre contraddistinto le sue creazioni. 
Troviamo così King of Tokyo, un party game che raccoglie pure numerosi premi e ha diverse incarnazioni, ultima delle quali la versione cooperativa, ovvero King of Monster IslandRoboRally, un gioco di corse effettuato con una sorta di programmazione informatica delle azioni dei propri robot, poi riutilizzata per altri giochi di grande successo come Mechs Vs Minions;  Bunny Kingdom, un intelligente gioco di piazzamento per famiglie; Carnival of Monsters, un gioco di combo di carte alla portata di tutti, in cui cacciare orride creature; oppure, ancora, The Hunger, sempre a base di carte e deck-building, ma stavolta con un meccanismo di corsa attorno a un tabellone, con la propria velocità sempre più rallentata dai punti progressivamente conquistati; infine collabora per la realizzazione di Mindbug, un gioco di carte portatile che, nella sua rapidità e semplicità, nasconde un ottimo twist col quale è possibile rubare le carte all'avversario.

  • Gioco asimmetrico, con effetti spessi diversissimi e divergenti; 
  • passione per le combo e le sinergie, realizzate soprattutto con le carte, lasciando in mano al giocatore la creazione del proprio destino, di sviluppare la sua personale strategia; 
  • interazione e conflitto, spesso senza mezzi termini, senza limitazioni, mediazione o meccanismi di recupero.

Questi sono i tre cardini che possiamo identificare nel game design di Richard Garfield, assieme alla visionaria intuizione che lo ha fatto spesso essere un passo avanti agli altri nelle sue creazioni.

In conclusione ci troviamo di fronte a un game designer geniale, ma soprattutto influente, che ha lasciato un'impronta nel mondo del gioco che è andata anche oltre il suo effettivo coinvolgimento diretto. Tutti e tre i giochi che menzioneremo nella top-3 viaggiano infatti oggi sulle loro gambe, grazie ad altri editori, designer, playtester. Pur con storie anche molto differenti, tutti e tre sono iniziati con Garfiled per poi abbandonarlo e proseguire come creature vive, indipendenti, nuove.
Il merito dell'ideatore, però, rimane e oggi gliene vogliamo dare credito. 

1) Magic: The Gathering

Magic: the Gathering, il gioco di carte di Richard Garfield
1993: inizia un'era redditizia per il mondo dei giochi di carte collezionabili, con quello che una volta era chiamato Five Magics e che, da questo momento in avanti, non solo segna uno standard con cui tutti dovranno confrontarsi, ma anche un ingombrante elefante nella stanza, che sgomita continuamente fuori nuovi concorrenti che tentano in qualche modo, inutilmente, di soppiantarlo. Pur con tutti i suoi limiti, Magic è riuscito ad imporsi e ad ingigantirsi, principalmente tramite due cardini:
  1. un gioco organizzato senza pari, consolidato nel tempo, che mette i giocatori anche di fronte alla possibilità di guadagni concreti, non solo “gloria”;
  2. una capacità unica di rinnovarsi, a un ritmo impressionante (esce un'espansione nuova ogni tre mesi), sfornando non solo nuove carte, ma anche meccaniche nuove, nuove parole chiave, nuove ambientazioni (la lore di Magic è un multiverso) eppure rimanendo sempre fedele e coerente alle caratteristiche dei cinque colori che lo compongono, donandogli così carattere e immediata riconoscibilità a ogni stile di gioco.

Perché dovreste provarlo

Magic è ancora uno dei giochi più tecnici in circolazione e soprattutto quello che più di ogni altro, grazie agli istantanei (le carte giocate nel turno altrui) e alla risoluzione “in pila” degli effetti giocati in sequenza, garantisce i migliori colpi di scena, la maggiore interazione, le combo più interessanti.
Grazie a una serie di formati molti diversi, sviluppatisi nel tempo, può fornire a chiunque voglia provarlo una via per entrare nel sui magico mondo, anche senza spendere troppo.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Rimane un gioco complesso, non facile da padroneggiare in tutte le sue sfumature, specie se non avete accanto qualcuno che lo conosce già bene. Soprattutto, rischia di monopolizzare tutte le vostre energie e, se non state attenti, anche le vostre risorse finanziarie.

2) Vampire: The Eternal Struggle

Altro gioco di carte collezionabili, che ha avuto meno fortuna, nel tempo, rispetto a Magic, ma è rimasto in vita, prima grazie ai fan, poi a piccoli editori indipendenti, che lo supportano anche oggi.
Vampire fornisce una grande quantità di carte a cui attingere, visto che è privo dei formati in cui è stato suddiviso Magic. Il gioco ti mette nei panni di un vampiro antico, il Methuselah, con lo scopo di uccidere il giocatore alla tua sinistra (la Preda) e difenderti da quello alla destra (il Predatore), al contempo interagendo positivamente con i due di fronte, che sono temporanei Alleati. Il numero consigliato per giocare a Vampire è infatti cinque, anche se è possibile approcciarlo in meno partecipanti. Dovremo combattere, depredare, parlamentare, convincere, tradire, votare, in un gioco che è parimenti abilità, costruzione del mazzo, capacità diplomatica.

Perché dovreste provarlo

Per provare un gioco di carte sicuramente atipico, che mescola assieme un sacco di fattori ed è in grado di rendere ogni partita, anche con gli stessi mazzi, sempre differente. Inoltre oggi è venduto come un LCG, quindi è possibile comprare pacchetti di carte sapendo già bene cosa c'è dentro e non andando alla cieca.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Perché è un gioco meno accessibile di Magic, con potenzialmente un pool di carte parecchio esteso e che è meno immediato da giocare, sia per la difficoltà maggiore di reperire altri quattro compagni, sia perché, nelle prime partite, sarebbe meglio avere almeno un esperto al tavolo che segue la partita e chiarisce tutti i dubbi.

3) Android: Netrunner

Qui la formula cambia, perché la Fantasy Flight Games abbandona il formato CCG del vecchio Netrunner e inserisce questo nuovo rilancio nel suo formato proprietario, l'LCG, ovvero Living Card Game, un gioco sostenuto da continue uscite che però hanno un contenuto noto e predefinito di carte, a differenza delle bustine dei CCG.
Android: Netrunner vede due giocatori scontrarsi in modo asimmetrico già in partenza: uno impersona una corporazione e dovrà proteggere i dati sensibili al suo interno, erigendo muri informatici e tendendo trappole; l'altro è un hacker che dovrà fare di tutto per penetrare queste barriere e rubare i dati prima che le difese della corporazione gli friggano il cervello o lo traccino. Diverse corporazioni e diverse organizzazioni di hacker completano il quadro per uno dei giochi più particolari e vari mai creati.

Perché dovreste provarlo

Regolisticamente parlando, è probabilmente il prodotto più evoluto e rifinito di Garflield, almeno in ambito di giochi di carte con deck construction. È anche uno dei più strani e intriganti da giocare data la forte differenza nel modo di agire dei due avversari.

Perché potrebbe non fare al caso vostro

Il problema qui è soprattutto di reperibilità: il gioco ha visto due edizioni, con la prima completa di un sacco di espansioni, mentre le seconda non è stata poi più portata avanti. Entrambe sono "finite", ovvero il gioco non è più supportato, ad oggi, da nuove uscite. Nonostante la formula LCG consenta sempre di recuperare praticamente tutte le carte, le uscite per il gioco sono state moltissime e la spesa si fa davvero ingente, per un completista.

Principali giochi da tavolo creati:

Magic: The Gathering (1993), collectible card game
RoboRally (1994), board game
Vampire: The Eternal Struggle (1994), collectible card game
The Great Dalmuti (1995), card game
Netrunner (1996), collectible card game
BattleTech (1996), collectible card game
Dilbert: Corporate Shuffle (1997), card game
Filthy Rich (1998), board game
Twitch (1998), card game
Star Wars Trading Card Game (2002), collectible card game
Pecking Order (2006), board game
Rocketville (2006), board game
King of Tokyo (2011), board game
Ghooost! (2013), card game
King of New York (2014), board game
Treasure Hunter (2015), board game
SpyNet (2016), card game
Bunny Kingdom (2017), board game
KeyForge (2018), unique deck game
King of Tokyo: Dark Edition (2020)
The Hunger (2021), board game
Mindbug (2021), card game
Creature Feature (2022), card game
King of Monster Island (2022), cooperative board game
Dungeons, Dice & Danger (2022), roll-and-write game

Commenti

È la stessa triade che avrei scelto io. Per certi versi "facile" anche perché rispetto ad altri giochi dello stesso autore, Magic-Vampire ES-Android netrunner viaggiano su un'altra corsia. Si potrebbe affermare che quando un gioco deve essere fatto solo con carte (o poco altro) Garfield è un fenomeno che ha pochi rivali.

Grande autore Garfield, di cui personalmente apprezzo molto anche la produzione più light, tra cui i citati King of Tokyo, Bunny Kingdom, Roborally e anche il meno gettonato Treasure Hunter.

Dei tre scelti nell'articolo incredibilmente non ho mai giocato a Magic (e credo di essere l'unico in Tana) ne a Vampire, mentre Android Netrunner lo trovo stupendo pur non essendo riuscito ad approfondirlo quanto merita

Magic ha fatto scuola sia tra i designer che tra i giocatori competitivi.

Garfield mi sembra il padre indiscusso dei giochi di carte della nostra era, e ha ancora tanta voglia di innovare. Credo sia davvero rara come combinazione.

Io non avrei inserito Magic come gioco da tavolo. E' un altro genere. E nel suo genere è inarrivabile, è il goat che nessuno riuscirà mai a scalfire (E' oggettivamente perfetto). Sulla complessità di gioco non concordo in quanto anche un neofita può in pochissimo tempo giocare al meglio un mazzo. Il problema è creare un mazzo ma grazie a mamma internet si trovano migliaia di liste (Quando giocavo io scaricavo i mazzi e me li proxavo). Inoltre una partita dura circa 20 minuti. Il problema di magic è che è un buco nero che non permette di spaziare oltre allo stesso magic. Fagocita il giocatore e non gli permette di uscire dal circolo (espansioni continue, formati che si aggiornano di continuo, necessità continua di aggiornare i mazzi ). Non scambierei mai la varietà di esperienze dei giochi da tavolo (German, American, ibridi e wargame) per un solo gioco per quanto meraviglioso. Per concludere la filippica al suo posto avrei inserito "King of tokyo" (non come prima posizione ovviamente).

Grande autore, grandi giochi.

King of Tokyo è una delle peggiori schifezze a cui abbia mai giocato in vita mia 

Ho giocato a cose ben peggiori a dire il vero, volevo solo incrementare la collezione di commenti negativi di Mario Rossi ;) 

Pizza.mystica scrive:

King of Tokyo è una delle peggiori schifezze a cui abbia mai giocato in vita mia 

 

Come mai? Come party game é molto carino e supera di gran lunga bang dove puoi veramente essere eliminato dopo un turno a caso e dove la partita può durare un era zoologico. King of Tokyo non ha mai superato i 30 min e solitamente chi moriva non aspettava oltre i 10 min nelle peggiori ipotesi

Ottimo articolo!

Gioco per inerzia a Magic, vorrei qualcuno che mi insegnasse Vampiri ma soprattutto ho giocato e amato tantissimo Netrunner: lo trovo il gioco dove il binomio meccaniche-ambientazione è il più riuscito in assoluto.

Per completezza aggiungo che oggi è ancora possibile giocare a Netrunner online su www.jinteki.net e che il gioco, dopo la sua prima versione collezionabile ambientata nell'universo di Cyberpunk e la sua seconda versione LCG ambientata nell'universo FF di Android, esiste anche una terza incarnazione mandata avanti dai fan grazie all'organizzazione NISEI, che pubblica espansioni print n play, organizza tornei e mantiene vivo questo gioco fenomenale. Potete trovare informazioni su NISEI qui: https://nullsignal.games/

Da quel che so, non ci sono altri giochi che hanno avuto una triplice incarnazione di questo tipo: anche solo la sua storia rende molto peculiare questo capolavoro di asimmetria e ambientazione.

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