Stupito di vederlo in questa top 100, ma Scythe è certamente un ottimo gioco che gradisco molto nonostante il fatto che per caratteristiche non dovrebbe teoricamente essere nelle mie corde
- Genere: ibrido euro/american.
- Target: giocatori abituali.
- Scalabilità: 1-5 (si arriva a 7 con l'espansione Invaders From Afar). Ottimale: 4-7.
- Meccaniche principali: scelte multiple, king of the hill, controllo territorio.
- Meccaniche secondarie: bonus di fine partita, poteri variabili, albero tecnologico, punti vittoria come risorse, risoluzione: giocare carte, corsa.
- Importanza storica: Scythe è uno dei tanti ibridi euro/american figli di quel Chaos in the Old World di cui abbiamo già parlato in questa rubrica. Ma non è certo per questa caratteristica che si trova qui, quanto per aver definitivamente consolidato la Stonemaier Games come una delle realtà più importanti e influenti all'interno dell'editoria ludica, affermandone con forza un certo stile di fare giochi e sancendo anche la chiusura con un approccio realistico e storico al gioco da tavolo, sostituito ben presto da temi bucolici (Charterstone, Wingspan), fantasiosi (Apiary, Wyrmspan) o astratti (Tapestry). Questo, per dichiarazione stessa dell'editore/autore Jamey Stegmaier, per non incorrere in problemi e contestazioni da parte di una certa parte di pubblico particolarmente sensibile e rumorosa, ormai sempre più frequenti su qualsiasi tema trattato. Scythe afferma però anche lo stile Stonemaier, che prevede alcuni capisaldi nel game design, presenti poi in tutta la sua produzione. Poche azioni semplici dalle conseguenze immediatamente capibili, turni veloci in modo da azzerare il downtime, tempo di gioco globale limitato, interazione mai troppo distruttiva, corsa agli obiettivi per lasciare la chiusura del gioco in mano ai giocatori. È un modo di fare giochi che dichiaratamente rifugge la complessità e che favorisce maggiormente la fruibilità e il coinvolgimento immediato dei giocatori al tavolo. Infine, ma non meno importante, il lancio di Scythe tramite Kickstarter consolida un approccio estetico e user-friendly anche nei confronti degli eurogame di un certo peso. Assieme ad altri editori, la Stonemaier Games utilizza il crowdfunding per creare prodotti di lusso, con un costo conseguentemente alto, per offrire un'esperienza che sia anche estetica e materica e non solo di gameplay. Quanto poi si sia perso in profondità e originalità dei giochi, in questo processo, virando verso l'apparenza, è discutibile, ma certamente possiamo dire che Scythe ha fissato un nuovo standard per l'industria ludica.
- Elementi di innovazione/twist: non è l'originalità che ha contribuito al successo di Scythe, ma qualcosa da segnalare c'è. L'elemento corsa, all'interno di un gestionale di questo tipo, non è completamente nuovo, ma qui diviene elemento centrale se non altro perché non è detto che chi chiude la partita sia il vincitore (anche se, facendo due conti, potrebbe facilmente calcolarlo in anticipo). Originale il sistema di sblocco dei cubi sulla plancia, che danno un doppio vantaggio: scontano un effetto e contemporaneamente ne potenziano un altro.
- Longevità e alternative: se piace l'aspetto ibrido euro/american, con una parte di gestione e un'altra di conflitto, si può proseguire sulla strada di Blood Rage, Rising Sun, Ankh, The Lord of The Ice Garden, Cry Havoc, Dune: Imperium – Uprising, ecc.
Commento
Scythe parte da un'ucronia post primo conflitto mondiale, per creare un'Europa in cui giganteschi mech sbuffanti vapore trasportano i contadini a falciare il grano e, occasionalmente, combattono per il controllo di qualche esagono di plancia.

Ha poi attirato anche una fetta (non enorme, per la verità) di giocatori american che volevano provare qualcosa di diverso, ugualmente incerto, ma meno fortunoso, senza rinunciare a materiali e artwork.
Scythe ha fatto centro e ha conquistato un'ampia platea, consolidando la sua posizione con diverse espansioni, tra cui una campagna (The Rise of Fenris).
Il suo gameplay fluido e immediato ha fatto il resto, diffondendo il gioco a macchia d'olio e garantendo una buona permanenza sui tavoli da gioco nel tempo.
I numerosi premi vinti ne hanno rafforzato fama e appetibilità.
Il game design della Stomemaier Games si è rivelato, in diverse occasioni, semplicistico, ruffiano, approssimativo e poco rifinito, ma non si può dire che la sua formula non abbia avuto successo grazie ad altri aspetti produttivi e di marketing e parte di tale successo è dovuto proprio a (e inizia con) Scythe.