Ciao, segnalo che l'autrice del titolo Sammu-Ramat, Besime Uyanik, é anche CEO della ION. Riporto qui una sua bella intervista sul canale Homo Ludens:
Terza parte dell'appuntamento più atteso dell'anno per tutti i giocatori: il listone con il quale pennuto77 ci anticipa una selezione di giochi in uscita a Essen.
Quando mancano quindici giorni esatti alla Essen Spiel 2024, ecco la terza parte del listone di pennuto 77, quest'anno diviso in quattro uscite a cadenza settimanale. Qui trovate la prima e seconda uscita.
Continua in ordine alfabetico la terza parte del listone, ma nel frattempo ho letto un altro regolamento che rientrava tra le lettere già uscite, per cui l’ho inserito qui per primo. Questa è la ragione per cui anche la lista è un pochino più lunga, buona lettura!
Gioco particolare in cui dovremo disboscare, seccare fiumi e sfruttare lavoratori per produrre invenzioni, fare soldi e contribuire alla costruzione di una Megamacchina.
La cosa ovviamente farà arrabbiare gli spiriti della natura (gli Yokai).
C’è un tabellone centrale con una ruota divisa in cinque spicchi (i distretti cittadini) e varie fasce concentriche, un fiume, il mercato delle invenzioni e altre cosette; più le plance giocatori con lo spazio per le invenzioni, per le risorse, i lavoratori da sfruttare, ecc.
Il gioco continua un turno alla volta senza round o altro, tutti i giocatori si alternano facendo il loro turno a scelta tra produttivo o cittadino, per poi verificare se ci sono conflitti con gli Yokai.
In un turno produttivo tutti i giocatori attivano tutti e tre gli edifici delle loro fabbriche (con il giocatore di turno che ottiene un bonus), mentre in quello cittadino si deve spostare il proprio magnate di uno o due passi in senso orario sui distretti e poi inviare lavoratori, compiere le operazioni di sfruttamento del distretto raggiunto ed eventualmente l’azione della Megamacchina se presente. Quando si produce (occorre ripristinare la produzione facendo altro dopo che si è prodotto una volta) si può pagare vapore per attivare i tre edifici della propria plancia ottenendo le ricompense di tutte le invenzioni presenti su quelli attivati (in base al loro sviluppo). Le invenzioni possono migliorare e dare più ricompense e punti.
Chi svolge l’azione produce due volte in determinate invenzioni. Nel turno cittadino la tua pedina Magnate si deve spostare (ogni spazio oltre i primi due va pagato in vapore) e posizionarsi su uno dei tre spazi di un distretto. Ce ne sono due esclusivi che permettono (pagando vapore) di rimettere via i lavoratori li presenti e metterne di propri o di posizionarne di nuovi senza togliere quelli già presenti. Il terzo spazio non fa nulla ma può essere occupato da più Magnati.
I lavoratori da posizionare devono essere del colore del distretto (tranne che sul Municipio) e la Megamacchina (se presente) è uno spazio aggiuntivo. Mettere lavoratori permette di ottenere ricompense di vario genere e le azioni da compiere sono di vario tipo. Dopo dovrai necessariamente fare un’azione di sfruttamento che ti fa ottenere risorse ma potrebbe far arrabbiare gli Yokai e darti dei malus nella fase conflitto.
Le azioni dei distretti permettono di prendere nuove invenzioni per le proprie fabbriche, espandere i distretti (che serve a tutti i giocatori ma ti permette di diminuire il malcontento degli Yokai), rinnovare un distretto scartando un esagono sfruttamento, elettrificare un distretto per ottenere benefici e fama migliorandone le prestazioni per tutti, o infine, commerciare con altre città pagandone le richieste per ottenerne le ricompense. La Megamacchina consente di fare altre azioni particolari compreso svilupparla per ottenere invenzioni eccezionali. Infine, si verifica se si hanno più tessere territorio incolto (gli sfruttamenti del territorio fatti) e se ne pagano i malus nel caso siano almeno due per tipo.
Sembra tutto abbastanza lineare e interessante, sicuramente un titolo con un buon senso di crescita e sviluppo che può risultare divertente da giocare e piuttosto appagante e vario per le tante invenzioni da poter combinare sulla propria plancia produttiva. Però non ho trovato idee particolarmente nuove e occorrerà capire quanto sia effettivamente valido questo gioco.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Gestionale a tema strumentale in cui dobbiamo guadagnare reputazione costruendo e riparando strumenti musicali tramite il piazzamento dei nostri lavoratori sulla plancia di gioco. Ci sono tre risorse, il denaro, l’ispirazione e tre differenti tracciati su cui salire, quello della reputazione, quello delle performance e quello della costruzione.
Nei sei turni di gioco dovremo prendere dei Patroni che ci faranno doni e le cui pretese dovremo soddisfare entro lo scadere del limite di tempo imposto dalla loro pazienza, pena la perdita di punti in base alla loro insoddisfazione.
Nella fase di pianificazione i giocatori posizioneranno i loro lavoratori impilandoli uno sopra l’altro nelle varie zone del tabellone con le azioni disponibili.
Si parte con due lavoratori per giocatore ma nel corso del gioco se ne sbloccheranno altri. Ogni lavoratore ha un valore riportato su uno dei due lati della chip che può andare da 1 a 5 e viene posizionato girato in modo da nascondere agli altri tale valore.
Una volta che si dovranno risolvere le azioni vengono mostrati i valori di tutti i lavoratori presenti e agiranno prima quelli con valore più alto e posizionati prima e poi in ordine gli altri. Ci sono anche pedine apprendista che servono a dare un +1 ai propri lavoratori. Le azioni possono essere di vario tipo e vanno dal prendere nuovi progetti per gli strumenti a ottenere nuovi patroni.
Si possono comprare le materie prime, upgradare i propri lavoratori specializzandoli, ottenere avanzamenti sui tracciati e soddisfare le richieste dei patroni. Ogni spazio azione ha più azioni disponibili e prevede anche un’azione bonus nel caso si usi un lavoratore di valore pari o superiore a 4.
L’azione delle performance richiede il lancio di due dadi che comunque possono essere manipolati, anche con i punti ispirazione.
Il gioco pare pensato bene anche se non presenta elementi particolarmente innovativi. La grafica e i materiali sono superbi (le illustrazioni sono di Vincent Dutrait) e il tema accattivante.
Interessante il meccanismo della pianificazione con i lavoratori di diverso livello ma occorrerà capire quanto giri bene come meccanica, perché potrebbe anche risultare un caos poco gestibile e frustrante. Sebbene sia solo in demo sono molto curioso di provare questo gioco, avendo deciso di non finanziarlo su Kickstarter.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Questo titolo ad ambientazione egizia pare davvero mastodontico e offre ai giocatori tante possibili opzioni per essere quello che ha più punti prestigio alla fine della partita. Il gioco si dipana in tre ere ognuna delle quali divisa in tre stagioni (come realmente era nel calendario egizio).
La prima stagione serve a ottenere le rendite, rifare l’ordine di turno e refillare alcuni spazi del tabellone, oltre che riprendere i lavoratori usati per rimetterli a disposizione.
Nella seconda stagione si piazzeranno i propri lavoratori per far compiere loro le varie azioni disponibili e per specializzarli in modo da renderli più efficienti in futuro su determinate mansioni. Se si piazzano dove ci sono altri lavoratori si deve pagare cibo, altrimenti si può prendere tre cibi e saltare le azioni. Le azioni possibili sono molteplici e spesso necessitano di determinati requisiti e sbloccano a cascata bonus e altri vantaggi. Si possono costruire le piramidi muovendo limo e ottenendo i permessi; si può visitare la necropoli per prendere papiri i cui set danno punti o posizionare sarcofagi per punti e vantaggi proporzionali al loro livello. Al tempio e gli obelischi si possono costruire oggetti, offrirli agli Dei e avanzare i propri sacerdoti per fare offerte di livello sempre maggiore (e con maggiori ricompense); sul Nilo si possono spostare le proprie barche nelle varie sezioni di fiume o ottenere cibo e contratti a seconda di dove esse si trovano già; nella sezione delle Sfingi, infine, si possono rendere disponibili Sfingi o erigerne alcune sui piedistalli del livello indicato dall’azione che si ha a disposizione, ottenendo i benefici descritti sul piedistallo che si va a coprire.
Nella terza e ultima stagione dell’Era si otterranno o perderanno punti in base alla posizione dei propri sarcofagi, dell’obelisco e di una serie di altre condizioni.
Insomma, il gioco appare complesso, pieno di opzioni e di bonus concatenati e vincolati tra loro. La grafica e i materiali sono molto gradevoli e pare proprio essere un genere di titolo a me molto gradito. Occorrerà capire se le tante cose sono ben legate e tematizzate tra loro e se il tutto sarà gestibile e divertente. Per ora le sensazioni sono davvero molto positive.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Gioco interessante in cui vestiamo i panni di una popolazione in espansione e facciamo azioni tramite carte decreto e dadi e accrescendo mano a mano la nostra presenza sulla mappa con guerrieri, città, torri, eccetera.
Una partita dura quattro round sempre uguali nella loro struttura con una fase di punteggio al termine del secondo e dell’ultimo round. Ogni round inizia tirando i dadi per poi draftarli in ordine di turno. Scelto un dado si segna come proprio con l’apposito token e si posiziona nello spazio apposito dell’azione che si decide di fare con esso. Il suo posizionamento dipende dal suo valore (i dadi più bassi si mettono in fila dalla sinistra in poi). Senza rimuoverli, si verifica se un giocatore ha dadi vicini fra loro dello stesso colore (o grigi) la cui somma raggiunge o supera il 9. Per ogni gruppo che soddisfa tale requisito avanza di un passo sulla track corrispondente (ottenendone i benefici del caso).
Nella successiva fase azione i giocatori a turno tolgono un dado del valore più alto da una delle file azione e svolgono l’azione corrispondente (o la saltano per ottenere due soldi), più eventuali bonus e azioni gratuite. Dopo che tutti hanno fatto, si prepara il turno successivo, si prendono le rendite e prima si fa un’eventuale fase di punteggio. In base a dove si è nelle varie track si otterranno soldi, punti, carte, armi e popolazione, oltre a mettere alcune carte decreto sulla propria plancia personale per accrescerne i poteri e i bonus nei round successivi. Le azioni permettono di salire sulle track, ottenere soldi o truppe, pescare carte, giocare carte decreto per effetti immediati e avanzamenti, costruire edifici (Città, Torri o Fattorie) e piazzare guerrieri su nuovi luoghi della mappa.
Il gioco pare molto strategico e interessate e sono discretamente curioso di provarlo.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Gioco a tema posticcio ma ambientato nell’antica Roma. I giocatori hanno una plancia personale con nove obiettivi (se ne potranno reclamare sette al massimo), alcuni tracciati e una griglia per la produzione di risorse. Il primo giocatore pesca una carta che stabilisce due possibili luoghi dove può essere posizionato il token imperatore all’interno di una griglia 4x4 con alle estremità le otto azioni possibili (quattro sulle colonne e quattro sulle righe).
Dopo aver scelto dove mettere l’imperatore, al proprio turno ogni giocatore può posizionare i suoi Patrizi sulla riga o colonna ortogonali all’imperatore e svolgerà le azioni che corrispondono al patrizio posizionato con una forza pari ai patrizi su quella colonna (o riga) presenti oltre all’imperatore.
Le azioni sono tante e vanno dal mercanteggiare risorse, al navigare, correre con la biga, costruire, implementare il numero di artigiani o posizionarli sulla propria griglia di produzione per farli produrre. Ci sono regole per ognuna di queste azioni e alcune agiscono sul tabellone centrale con le sue varie zone (la corsa delle bighe, i mari in cui navigare, le regioni dove costruire propri edifici).
Tutto concorre a raggiungere bonus, fare punti per maggioranze o arrivare nelle migliori posizioni nella corsa delle bighe o nella navigazione. Il gioco pare piuttosto ben fatto ma molto astratto e poco amalgamato. Sono un insieme di mini-giochi con un buon sistema di gestione della selezione e forza delle azioni applicato poi a tante cose da gestire.
Se piace il genere penso possa piacere anche questo titolo. Io non ne sono rimasto particolarmente impressionato, almeno dalle regole.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Ho giocato questo gioco con l’autore due Essen fa e l’ho poi rigiocato due volte su Tabletop Simulator quando era ancora in fase di sviluppo. Il titolo è ben pensato e interessante ma aveva evidenziato dei problemi di bilanciamento di alcune azioni e delle rigidità in fase di apertura della partita che però, a quanto ne so, dovrebbero essere state corrette prima della produzione.
L’ergonomia non è ottima perché ci sono molte icone e scrittine molto piccole sebbene l’ingombro sia notevole. Peccato perché O’Toole ci ha sempre abituato a ottime illustrazioni e grafiche per cui non me lo aspettavo. I materiali sono molto lussuosi e in linea con i titoli del “mentore” dell’autore: Lacerda. Purtroppo, la scatola è ancora più grande e occupa una marea di spazio in libreria.
Comunque, il gioco è un titolo gestionale in cui dovremo costruire pale eoliche, reti e centrali energetiche e produrre corrente per soddisfare i contratti e fare punti. Il meccanismo centrale di selezione delle azioni tramite carte è interessante e mette davanti a scelte complesse e sofferte per cui non vedo l’ora di provarlo nella sua versione definitiva per capire quanto sia migliorato. La sensazione complessiva, tuttavia, è di un gioco che per quanto buono non mi ha convinto abbastanza da giustificare il notevole dispendio di soldi e spazio.
Da riprovare.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Gioco di piazzamento tessere in cui ad ogni round si piazza una tessera esagonale (due esagoni attaccati per essere precisi) e poi si fanno punti nel caso in cui con tale piazzamento si sia chiusa un’area di esagoni uguali tra loro circondandoli con altre tessere o con i bordi della mappa al centro del tavolo.
Nel fare i punti si moltiplicheranno il numero di risorse (ce ne sono di tre tipi) presenti nell’area chiusa con il numero dei propri pezzi che confinano con essa. È anche possibile piazzare castelli o fare edifici o magie tramite il pagamento dei costi delle carte che lo permettono e che si trovano in una riga apposita a disposizione di tutti.
Il gioco pare carino, ma offre davvero pochi spunti di originalità. Non dubito possa funzionare e divertire ma non mi ha trasmesso una particolare voglia di provarlo.
Voto personale: 6
Voto oggettivo: 6,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 5/10
La nuova, mastodontica, fatica di Eklund ci porta nei Caraibi del 1600 e ci fa impersonare dei giovani rampanti con ancora immense possibilità future. Potremo diventare Pirati, Contrabbandieri, ufficiali fedeli alla decadente corona e tutto quello che sta nel mezzo. Si parte come Spagnoli, Portoghesi, Francesi Olandesi o pirati Lettoni e tramite carte potremo intraprendere una o più carriere con plance asimmetriche e condizioni di vittoria specifiche.
Similmente a quanto visto in Pax Renaissence ci sono 4 possibili condizioni di vittoria qualora si raggiunga la fine di uno dei tracciati (Colonialismo, Pirata, Lealista o Missionario) e ci siano le condizioni specifiche per vincere; oppure vincerà chi, alla fine della partita, ha più token sulla mappa in aree senza rivolte. Si avanza nel gioco in cicli di 4 anni in cui il primo anno si producono beni e si verificano le situazioni nelle colonie e l’ordine di turno; il secondo anno si ottengono carte al buio o tramite asta come in High Frontier 4 All; il terzo anno si usano le carte che permettono tutta una serie disparata di azioni; nel quarto anno, infine, si naviga con le navi sulla mappa di gioco con correnti, porti, battaglie navali, ecc. Come sempre il gioco appare mastodontico, pienissimo di regole (e sicuramente di eccezioni e cambiamenti in corso d’opera) e di idee bizzarre.
Le regole non sono ancora disponibili e quanto ho scritto viene da anteprime e video trovati in giro (una ottima proprio in Tana). Come sempre Eklund si ama o si odia, io lo amo avendo fatto il mio gioco preferito (High Frontiers 4 All) e una discreta serie di altri capolavori (Pax Renaissence, Bios Origins, ecc.). Purtroppo non sarà in vendita ma solo in demo.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 10/10
Non sapevo nulla di questo gioco e non conosco autore o casa editrice. Tuttavia, qualcosa mi ha solleticato l’interesse e mi sono andato a leggere le regole di questo singolare piazzamento lavoratori.
I giocatori nell’arco di quattro round devono piazzare i propri lavoratori fino a quando potranno/vorranno più farlo. Ogni giocatore ha la sua plancia personale che contiene edifici e lavoratori, nonché eventuali tecnologie acquisite in partita e altre cosette secondarie. C’è un tabellone centrale diviso in zone dove poter costruire insediamenti in un setting post-apocalittico in cui siamo chiamati a ripopolare la terra dopo un disastro nucleare nel lontano 2021 (sì avete capito bene, 2021… non proprio un futuro distante quanto una sorta di What if da tavolo…).
La particolarità del titolo sta in un piazzamento strano dei propri lavoratori che devono potersi posizionare in delle sorte di percorsi di azioni prestabiliti stampati su di una plancia apposita a disposizione di tutti. Gli spazi azione di questi percorsi collegati con eventuali connessioni a pagamento (nel gioco c’è un’unica valuta che è il carburante) sono esclusivi e in alcuni casi è un impedimento, in altri ti consente di “saltare” degli spazi per andare subito a quelli successivi (dipende dal tipo di collegamento che c’è fra di essi). Le azioni permettono di prendere nuove tecnologie, mandare i lavoratori in spazi per i punteggi finali, migliorare i moltiplicatori di alcuni tipi di scoring, migliorare i lavoratori, sbloccarne di nuovi e altre cose ancora. Il sistema principale per fare punti è però quello di costruire insediamenti sul tabellone, che danno bonus per chi lo fa per primo e altre ricompense nelle fasi di scoring.
Insomma, non sono sicuro sia un bel gioco ma ha diversi elementi interessanti e confesso di essere molto curioso anche se non posso essere sicuro poi si tratti di un bel titolo. Potrebbe rivelarsi una delle sorprese più inaspettate della fiera e spero vivamente di poterlo provare anche perché temo non si tratti di un titolo altrimenti facilmente reperibile in seguito.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 8/10
Questo gioco pare essere un incrocio tra Concordia e Antike, infatti dovremo sviluppare la nostra città stato su una mappa facendo azioni su una rondella. Nel proprio turno (tranne quando si fa un turno di refresh) si gioca una carta, si svolge l’azione della carta giocata e poi si muove il proprio segnalino sulla rondella di tanti passi quanto indica un valore sulla carta giocata. Infine, si svolge l’azione indicata su dove si è finiti nella rondella e, in caso, si muovono le proprie miniature in mappa. Oltre a ciò, ci sono delle azioni bonus tra cui assediare una città avversaria in una regione che si controlla o usare una carta mitologica tappandola.
Le azioni sulla rondella prevedono di poter costruire, mettere unità in mappa, progredire su uno dei tracciati del gioco (simili a quelli di Antike) o rimuovere popolazione per mettere un pilastro in una regione che si controlla. Il gioco finisce tramite il raggiungimento della fine di un certo numero di tracciati, il controllo di sei città da parte di un giocatore o la rimozione di tre carte profezia di terza era.
Non so cosa fanno le carte (elemento cruciale del gioco) ma i turni paiono interessanti e ben strutturati oltre che pieni di tante possibilità. I giocatori partono con poteri asimmetrici e ne possono ottenere di nuovi oltre che con un deck personale da poter sviluppare e migliorare con l’acquisto e/o l’ottenimento di nuove carte.
Tramite un comparto di regole contenuto e un flusso di gioco che pare lineare e scorrevole potrebbe venire fuori un titolo profondo e non troppo lungo e complesso, seppure ricco di tante possibilità e molto vario. Mi spiace che per ora sia annunciato solo in demo ma pare davvero un gioco interessante e spero di poterlo provare in fiera.
Voto personale: 8,5
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Nuovo titolo di Suchy, autore che personalmente apprezzo molto e guardo sempre con interesse. Durante i sei round di gioco (intervallati da tre fasi di scoring al termine del secondo, quarto e ultimo round) siamo chiamati a far fiorire il nostro commercio nell’omonima città al centro delle linee commerciali del deserto.
I giocatori giocheranno tre carte a round per fare in tutto 18 azioni tramite esse; più tutte le azioni bonus ottenute tramite il colore associato alla carta. Le carte sono divise a metà e hanno due azioni e due colori diversi associati a ciascuna metà, nel giocarle si può scegliere quale lato usare (a seconda di come si capovolge la carta) per fare una delle due azioni e dei due colori presenti. Con l’azione bonus legata al colore si può scegliere tra muovere il proprio marker sul tracciato del colore corrispondente, prendere una carta dal mercato comune per un bonus immediato o per tenerla in mano e usarla successivamente, oppure prendere una carta sacco da usare subito o dopo (per il bonus raffigurato).
Le azioni possibili sono molte: costruire workshop, produrre, erigere giardini, approntare canali, commerciare. Ogni cosa sblocca bonus, ha delle regole proprie per essere fatta e può concorrere a punti a fine partita o bonus permanenti. Tutto è da incastrare bene e permette di costruire motori di punti e azioni per i turni seguenti. Occorre pianificare con anticipo le mosse da fare e le carte da prendere così come le strategie da adottare che necessitano di più mosse per essere ottimizzate.
Un gioco in pieno stile Suchy, insomma, staremo a vedere se sarà anche bello e divertente o solo molto “comboso”.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Come mercanti del regno di Rokugan dovremo commerciare lungo il fiume d’oro in seta, riso e porcellane per essere il clan con più punti al termine della partita.
A inizio turno si può spendere favore divino per cambiare faccia al dado tirato alla fine del turno precedente e da usare per il turno in corso (ogni punto speso aumenta di uno il valore del dado in modo circolare). Fatto ciò, si può svolgere un’azione tra Costruzione, Navigazione o Consegna. Con la costruzione si deve scegliere uno spazio vuoto della regione riportata sul proprio dado, prendere un edificio dalla fila di quelli disponibili, pagarne il costo e collocarlo nello spazio scelto con un proprio marker sopra. Si ottengono i bonus coperti sullo spazio e l’influenza dell’edificio fatto (con eventuali bonus raggiunti sulla traccia dell’influenza ottenuta).
Ci sono quattro tipi di edifici che danno quattro tipi di vantaggi differenti (soldi, punti, influenza e merci). Con la Navigazione si sposta una delle proprie barche lungo il fiume di tanti spazi pari al valore del dado e si ottengono le ricompense dei 4 spazi adiacenti al luogo raggiunto (anche i proprietari degli eventuali edifici raccolgono ricompense). Con l’azione Consegna si prende una carta dalla mano che corrisponda all’icona o al numero del dado e si pagano le merci richieste da essa e se ne ottengono i benefici, per poi ripescare due carte dal mazzo e tenerne una. Al termine della fase azione si possono rivendicare obiettivi raggiunti e poi si tira il dado per il turno successivo.
Il gioco è tutto qui, semplice ma non banale, strategico e controllabile sembra essere un german alla vecchia maniera che gira bene e dura il giusto. Grafica e materiali sono buoni e curati da quanto si può vedere e penso possa piacere a molti amanti di questa tipologia di giochi.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7,5
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Gioco in cui dobbiamo portare al successo la nostra carriera musicale facendo azioni per nove round o finché qualcuno non raggiunge cinquanta o più punti fama. Ogni round, dopo una prima fase di preparazione, ha tre diverse fasi divise in giorno, notte e after hours con specifici spazi azione a disposizione.
I giocatori partono con degli obiettivi personali e un personaggio con caratteristiche peculiari. C’è una plancia per ogni giocatore che tiene traccia di alcuni valori e una generale dove svolgere le azioni, più una pletora di carte di vario tipo che vanno dai manager, a eventi casuali che accadono nei vari turni, passando per carte caramella, carte “esperienze di vita” e altro ancora.
Ogni fase i giocatori compiono un’unica azione posizionandovi il proprio standee ed eventualmente altre azioni bonus date da carte o altro. Gli spazi azione possono essere esclusivi o meno e richiedere pagamenti per ottenerne i benefici descritti. Le azioni giornaliere consentono di: provare in sala per diventare più bravi; rilasciare interviste in radio; assumere chi può aiutarci per raggiungere il successo; fare un contratto discografico o rinnovarlo per ottenere fama e royalties in base alle proprie statistiche; recuperare le forze. Le azioni notturne, invece consentono di: fare prove serali; fare un concerto se si hanno i valori necessari; fare un concerto casuale (cambia ogni turno e possono farlo tutti). Le azioni della fase after hours permettono di: andare a letto presto per essere primo nel prossimo turno; registrare una demo (utile per altre azioni); uscire e fare una serie di azioni per ricompense di vario tipo (uscite romantiche per migliorare la reputazione, andare a divertirsi per soldi, fare cose glamour per migliorare la fama o la reputazione, eccetera). Insomma, le possibilità sono molte e richiedono di pianificare e svolgere azioni con il giusto ordine ed il tempismo migliore.
Tutto appare molto tematizzato e segnalo anche la grafica evocativa a opera dell’autore stesso del gioco. Potrebbe essere un gioco onesto e interessante, con un grosso plus per chi ama l’ambientazione di cui è profondamente pervaso.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 6/10
Gioco a tema deserto ambientato in un fantasy accattivante stile Nausicaa. Occorre muoversi per la ridotta mappa sfruttando tre tipi di sentieri diversi per caricare e consegnare merci tra i vari luoghi.
La meccanica centrale di pick up and deliver viene affiancata da tutta una serie di bonus e potenziamenti da poter sbloccare e ottenere durante il gioco che rendono varia ogni partita. Le azioni si scelgono tramite quattro dadi che ne determinano la potenza ma che possono essere modificati spendendo le quattro risorse presenti nel gioco. Ci sono consegne speciali, aiutanti da sbloccare, azioni da migliorare e il verme (il nostro mezzo di trasporto) da potenziare per pagare meno il suo movimento.
Tutto pare fatto piuttosto bene e risulta meno banale e semplice di quanto la grafica fumettosa possa far credere. Il titolo non pare brutto ma sembra un pochino troppo poco sviluppata la parte del movimento, riducendolo un po' troppo alla sola parte gestionale delle risorse e degli upgrade. Peccato, secondo me sarebbe stato certamente migliore e più interessante con una maggiore attenzione alla parte logistica del titolo. Da provare per verificarne l’effettiva bontà o meno.
Voto personale: 7
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Gioco di piazzamento dadi (ce ne sono quattro per giocatore in partita) ambientato in freddi e innevati fiordi dove i giocatori dovranno pescare, soddisfare ordini e costruire edifici per ottimizzare il loro profitto.
In ognuno dei tre round di gioco i giocatori potranno fare azioni fino a passare tutti e le possibili azioni sono solo tre (più quelle gratuite): prendere e usare un dado; costruire un edificio largo, passare. I dadi sono bianchi o arancioni (4 in tutto) e ogni giocatore può usare un massimo di tre dadi bianchi e un numero massimo di dadi arancioni pari al round in corso. I dadi possono essere modificati pagando pesci e i giocatori hanno un magazzino per stoccare le risorse che permette di upgradarle, o viceversa, secondo una disposizione raffigurata sulla plancia stessa del magazzino di ogni giocatore.
Le plance personali di ogni giocatore hanno una griglia numerata 6 x 6 dove si costruiscono gli edifici (che sono tessere tipo Tetris). I dadi si piazzeranno sulle colonne (quelli bianchi) e sulle righe (quelli arancioni) di tale griglia a seconda del loro numero, in modo da poter attivare tutto ciò che è presente in tale riga/colonna. Gli edifici attivati possono produrre, migliorare risorse (l’operazione inversa è sempre possibile gratuitamente), risolvere ordini, ottenere nuove tecnologie, far costruire edifici piccoli o far pescare.
Ci sono inoltre quattro tracciati tecnologia su cui avanzare per ottenere diversi benefici e dei bonus di completamento delle righe e/o colonne della griglia. Quando si passa si può fare un’azione bonus tra quelle disponibili e ci sono anche una serie di azioni libere sempre fattibili al proprio turno; è anche prevista una modalità di gioco avanzata che aggiunge qualche altra cosetta carina e la consueta modalità di gioco in solitario.
Il gioco è piuttosto semplice e classico, senza trovate particolarmente originali, ma tutto sembra girare bene e grafica e materiali sono molto gradevoli. Potrebbe essere un titolo di peso medio molto carino ma sicuramente non siamo di fronte a nulla di nuovo.
Voto personale: 6,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Nuovo gioco della ION games ad opera di un tale Uyanik che ci porta nell’Impero Assiro dell’800 a.C. a combattere per preservarlo dalle tante minacce esterne e interne. Si tratta di un collaborativo puro in stile Pandemic ma più complesso e sfidante.
I giocatori dovranno svolgere i loro turni utilizzando le azioni e i bonus concessi da personaggi a disposizione di tutti o propri. Ogni personaggio permette un certo numero e tipo di azioni che varia a seconda della sua potenza o della situazione in gioco. Ci si dovrà fortificare per ottenere rendite a fine turno, combattere per sedare rivolte interne o invasioni militare, curare piaghe, eccetera.
Ogni partita ha vari scenari che ne stabiliscono obiettivi, condizioni particolari e livello di difficoltà. I leader che rappresentano le azioni disponibili sono anche soggetti ad attacchi che potrebbero toglierli dal gioco ma possono viceversa essere conquistati ed ottenuti mano a mano che la situazione prosegue e migliora grazie alla collaborazione di tutti i giocatori.
Alcune idee sono interessanti e il livello di sfida pare alto, come buona la rigiocabilità grazie ai diversi scenari. Le invasioni militari ricordano il Pandemic dell’Impero Romano e tutto pare ben pensato. Lascia perplessa la mappa poco leggibile, la grafica non eccellente e i materiali poco attraenti oltre che un livello di difficoltà e di complessità regolistica non proprio facilmente approcciabile.
Voto personale: 7,5
Voto oggettivo: 7
Indice di “appetibilità” ad Essen: 7/10
Nuovo e interessante titolo della CGE che in genere fa titoli davvero ben pensati e realizzati e sempre piuttosto originali, motivo per cui la apprezzo molto come casa editrice. In questo caso i giocatori devono trovare la vita fuori dal sistema solare partendo dal sole ed esplorando i pianeti lontani.
La cosa interessante è che il tabellone ha una grossa sezione circolare ad anelli semoventi al centro con il sole di partenza in mezzo. Durante il gioco i giocatori potranno ruotare parzialmente le sezioni ad anello della parte circolare cercando di fare in modo che con tali rotazioni si sviluppi un percorso particolarmente agevole per le loro esplorazioni. A giro tutti fanno un’azione principale ed una serie di azioni gratuite. Le azioni principali permettono di muovere la propria nave pagando punti movimento (con carte ed energia); lanciare un satellite in orbita di uno dei pianeti raggiunti (il primo che lo fa ha un bonus), atterrare su un pianeta raggiunto o su una luna (per le lune serve una tecnologia apposita), scansionare le stelle vicine (per ottenere bonus), analizzare i dati trovati (posizionando dei segnalini ottenuti precedentemente su una track migliorabile per ottenere bonus), giocare una carta (che ha molteplici funzioni compresi punti e obiettivi), ricercare una tecnologia o passare.
Ci sono oltre duecento carte (con testo purtroppo) che possono essere prese e giocate per effetti istantanei o permanenti. Il gioco ha una componente cooperativa nella scoperta delle nuove forme di vita alla periferia dello spazio (ce ne sono diverse e se ne usano solo un paio in ogni partita) cui possono contribuire più giocatori, ma alla fine si tratta di un gioco competitivo in cui vincerà uno soltanto.
Piccola curiosità, l’autore porterà anche Galielo Galilei e Tea Garden in fiera quest’anno. Per ora ho potuto solo vedere alcuni video di spiegazione ma spero usciranno più informazioni mano a mano che ci si avvicina alla fiera; intanto sembra un titolo davvero interessante.
Voto personale: 8
Voto oggettivo: 8
Indice di “appetibilità” ad Essen: 9/10
Ciao, segnalo che l'autrice del titolo Sammu-Ramat, Besime Uyanik, é anche CEO della ION. Riporto qui una sua bella intervista sul canale Homo Ludens:
Oh in questa terza parte trovo finalmente cose che mi interessano: Pillars of Heracles (di cui ho fatto il ks, e hanno appena annunciato un "sequel standalone"?!), Pax Hispanica (che sarà, inevitabilmente, il solito Cafolavoro (cit)) e questo Men Nefer di cui sento parlare solo oggi grazie al Grande Pennuto!
Un altro giocone che non ho capito se uscirà a Essen è Tales of Arthurian Knights... sperando in una versione italiana, in questo caso piu necessaria che mai.......
@thegoodson
Anche io ho fatto il KS di Pillars, ma mi è sfuggita sta cosa del "sequel standalone", gentilmente mi puoi indicare dove è stato comunicato? grazie. :-)
River of Gold l'ho provato su BGA e l'ho trovato orrendo. Hai ragione che da regolamento sembra avere il sapore di un gioco vecchio stile, ma il lancio del dado a inizio turno è davvero difficilmente digeribile a mio parere in un gioco che altrimenti è un gestionale puro.
Sand è stato una grandissima delusione, una ambientazione interessante per una aridità (forse per questo ci sta il tema!) dal punto di vista delle meccaniche incredibile.
Invece sono anch'io intrigato da Phoenix New Horizon, di cui c'è il design diary. Sembra abbia una meccanica di specializzazione del lavoratore interessante, per cui una volta esperto non può più compiere le azioni di base.
Tra gli altri, Resafa dal regolamento ammetto che mi è sembrato niente di eccezionale. Molto curioso su SETI, la CGE negli ultimi anni mi sembra stia dimostrando che, forte del successo (e della cassa) di nome in codice e Arnak, abbia deciso di investire in giochi strani. Vediamo se SETI sarà un boom o un bust.
https://boardgamegeek.com/boardgame/411725/sons-of-heracles
@thegoodson
Anche io ho fatto il KS di Pillars, ma mi è sfuggita sta cosa del "sequel standalone", gentilmente mi puoi indicare dove è stato comunicato? grazie. :-)
Pax hispanica, pillars of Heracles e seti mi stuzzicano.....
Pax Hispanica e SETI sono in scimmia, gli altri più o meno nel mirino
River of Gold l'ho provato su BGA e l'ho trovato orrendo. Hai ragione che da regolamento sembra avere il sapore di un gioco vecchio stile, ma il lancio del dado a inizio turno è davvero difficilmente digeribile a mio parere in un gioco che altrimenti è un gestionale puro.
L'ho provato anche io e il dado è quello che mi dà meno noia nel titolo, visto che si cambia abbastanza bene di valore. Mi dà più noia la casualità di uscita di edifici e avventori, che a volte non ti permette di reclamare gli obiettivi. Per il resto un buon peso medio leggero per me
https://boardgamegeek.com/boardgame/411725/sons-of-heracles
Colo17 scrive:
@thegoodson
Anche io ho fatto il KS di Pillars, ma mi è sfuggita sta cosa del "sequel standalone", gentilmente mi puoi indicare dove è stato comunicato? grazie. :-)
grazie!
Prima osservazione: Saltfjord è la reimplementazione di Santa Maria. :)
Seconda osservazione: incomincio a non sopportare più granché i giochi in demo che escono poi solo qualche anno dopo. Pampero sembra un gioco vecchio prima ancora di essere uscito!
Prima osservazione: Saltfjord è la reimplementazione di Santa Maria. :)
Seconda osservazione: incomincio a non sopportare più granché i giochi in demo che escono poi solo qualche anno dopo. Pampero sembra un gioco vecchio prima ancora di essere uscito!
Dalle regole però non pare proprio uguale, vero che è tanto che non gioco a Santa Maria ma mi pareva avesse alcune cose differenti, sbaglio?
Pandoria è un gioco con diversi anni alle spalle, io l'ho provato un bel po di tempo fa.
Partita che non ricordo minimamente, quindi gioco trascurabile
Carlo, Pampero è imperdibile! Giocato 10 volte in 1 mese. Veramente veramente bello!
@Pennuto
Personalmente l'ho depennato dalla mia lista d'interesse. Un confronto viene fatto qui, per chi fosse interessato:
https://boardgamegeek.com/thread/3369073/a-saltfjord-review-and-comparis...
Carlo, Pampero è imperdibile! Giocato 10 volte in 1 mese. Veramente veramente bello!
Devo riprovarlo con le espnasioni ed in versione definitiva ma per ora mi sono molto raffreddato verso di lui, il gioco mi pare un pochino sbilanciato su certe azioni/carte e anche un pelo troppo scriptato all'inizio e ripetitivo (difetto che però potrebbe risolversi con le espansioni).
Di questa parte di lista non c'è niente che mi attira, Pampero non mi è sembrato nulla di memorabile e a quel prezzo non sono disposto a rischiare l'acquisto, Resafa ho avuto l'impressione fosse un accrocchio di meccaniche poco ispirate, di Sand ho letto opinioni poco rassicuranti, temo ci sia qualcosa che non funzioni. Comunque sono tutti giochi che se dovessi trovare apparecchiati, non rifiuterei di provare.
Gli unici 2 titoli che mi ispirano un minimo sono: Pax Hispanica, ma nel caso lo lascio recuperare ai fan di Eklund, e Luthier, che essendo un crowdfunding non prenderò in considerazione fino alla sua uscita effettiva.
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