Felice di averne fatta una partita completa, in sei. Potrebbe bastare, forse (qualche round di stagnazione s'è fatto sentire); ma tanta roba.
- Genere: american, competitivo, competitivo a squadre
- Target: per esperti.
- Scalabilità: 4-6, ottimale 6
- Meccaniche principali: controllo territorio, scelte simultanee, alleanze, poteri variabili
- Meccaniche secondarie: movimento ad area, gestione mano
- Importanza storica: se Diplomacy aveva consolidato le alleanze e i tradimenti liberi nel gioco da tavolo, Dune codifica questo sistema incanalandolo in regole precise e introduce la possibilità di vincere anche in alleanza, oltre che da soli. Anche il sistema di combattimento si fa più dinamico e ragionato, puntando alle scelte simultanee e alla gestione delle risorse come moneta da amministrare per vincere le battaglie, eliminando il lancio dei dadi. Inoltre Dune introduce la forte asimmetria tra le fazioni, sia come poteri speciali, che, in misura minore, come condizioni di vittoria.
- Elementi di innovazione / twist: la meccanica del combattimento, per cui si utilizza il valore delle truppe in campo che si decide di impegnare in battaglia, più una carta segreta giocata dalla mano, farà scuola e rappresenta uno dei sistemi più tecnici e tatticamente profondi da usare come alternativa ad altri maggiormente aleatori.
L'idea di poter vincere assieme aumentando la difficoltà dell'obiettivo da raggiungere è un'altra idea di gioco che caratterizza fortemente il gameplay, rendendolo unico e accentuando l'interazione diplomatica tra i giocatori. - Longevità e alternative: Dune, così com'è stato concepito nel 1979, aveva un grosso problema legato proprio alleanze, dato che, da regole, era possibile anche allearsi tutti contro uno. Poi spesso i giocatori non lo facevano per mero gusto personale, ma, a livello di flusso di gioco, era certamente la cosa più logica da fare. L'edizione del quarantenario (2019), a cura di Gale Force Nine, sceglie di riproporre il regolamento praticamente identico al vecchio, non aggiornando quegli aspetti che pure, nel tempo, si erano rivelati i suoi punti deboli.
Ad oggi, i maggiori candidati a sostituire Dune sul tavolo da gioco, grazie a meccaniche più rifinite e una durata generalmente più contenuta, sono tre.
- A Game of Thrones: The Board Game (seconda edizione) è un gioco tratto dai romanzi di George R. R. Martin e vede sei fazioni (otto con l'espansione La Madre dei Draghi) contendersi il continente di Westeros. In questo caso la diplomazia è lasciata più libera al tavolo e meno soggetta a regole, mentre ciò che si è affinato maggiormente è il sistema di combattimento, più matematico e gestito con mazzi asimmetrici già in partenza. Al gioco vince sempre e comunque solo un giocatore, per cui tutte le manovre diplomatiche fatte saranno sempre vagliate con sospetto, dai vostri alleati in primis.
- Rex: Final Days of an Empire è sicuramente il gioco più simile al Dune originale, tanto che in realtà il cambio di ambientazione è stato dovuto solo a questioni legali, perché il gioco voleva essere in partenza un vero e proprio "Dune 2.0", come poi in effetti è. Viene mantenuta l'asimmetria iniziale tra le sei fazioni; viene rifinita la meccanica degli scontri; viene accorciata la durata per renderlo più intavolabile; vengono soprattutto codificate meglio le alleanze, in modo che siano sempre bilanciate e non siano più possibili squilibri palesi; viene introdotto un fantastico sistema di tradimento finale con obiettivi personali, per il quale, anche vincendo in squadra, è lasciata sempre la scelta al giocatore di tentare la vittoria da solo con un ultimo colpo di coda, a suo rischio e pericolo. Un confronto più approfondito tra i due giochi lo potete leggere in questo articolo.
- Infine si può menzionare Rising Sun, un dudes on a map in cui il sistema di alleanze è fluido perché può cambiare ad ogni round e soggetto al tradimento codificato da regole. In questo caso l'asimmetria tra le fazioni esiste ma non è così accentuata e il combattimento è probabilmente il più sofisticato tra i tre proposti, funzionando anche questo con scelte simultanee che però si spalmano su quattro aree: far suicidare i propri samurai, prendendo punti, prendere prigionieri, aumentare la forza in battaglia, ottenere punti per i morti fatti.
Commento
Dopo l'edizione del 2019, sostanzialmente sovrapponibile a quella del 1979, esce anche una nuova scatola – Dune: A Game of Conquest and Diplomacy – che va a limare un altro aspetto della difficile intavolabilità di Dune: la scalabilità. Questo nuovo gioco è infatti pensato e limitato per “soli” quattro giocatori, ma non raccoglie il consenso sperato, forse anche per la mancanza di alcune fazioni iconiche di Dune e perché, in fondo, il sistema delle alleanze proposto dava il suo meglio proprio in sei.
In conclusione, Dune è uno di quei giochi da conoscere per cultura ludica e la cui influenza si è fatta sentire per moltissimi anni, il cui nucleo di gioco è stato ad oggi ripreso e migliorato da altri titoli successivi.
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