Veramente interessante, nel 2016 ero un neo iscritto. Dal prossimo racconto per me finisce il passato ed inizia il presente! 🤩
La novità maggiore del 2017 è un cambio al vertice del Goblin Magnifico: dopo aver avviato il progetto, superando mille difficoltà, Alessandro “Aledrugo” Orlati lascia la direzione artistica e anche la giuria. Al suo posto si propone, con immediata approvazione del Consiglio, Giuseppe “Peppe74” Ammendola, già giudice fin dal primo anno.
I cambiamenti introdotti sono numerosi, ma non stravolgono nulla. Per prima cosa si uniformano i periodi di selezione per Goblin Magnifico e Scelto dai Goblin, che ora vanno da Novembre di un anno (in pratica post Essen Spiel), fino a Dicembre dell'anno successivo (con i giurati che hanno facoltà di rimandare i giochi usciti a Novembre e Dicembre del secondo anno, alla premiazione successiva.
Per Lo Scelto dai Goblin si potranno adesso esprimere fino a tre preferenze, attribuendo rispettivamente 1, 2 e 3 punti, e viene messo a punto un comodo sistema di votazione online. Il vincitore entra poi, come consuetudine, nella rosa degli otto finalisti, potendo concorrere alla vittoria.
Sul fronte Goblin Magnifico, Peppe74 provvede a sistemare, integrare e revisionare il regolamento interno, che per la prima volta viene reso pubblico nella maggior parte dei suoi paragrafi (qui consultabile).
La seconda novità riguarda qualche cambio tra i giurati: escono Andrea “Sgananzium”, Clez86, greenleaf, Marcello “RandallMcMurphy” Maimone e, come detto, Alessandro “Aledrugo” Orlati.
Vengono così reclutati nuovi giudici: Ivano “Aibindrye” Brindisi (dalla Tana dei Goblin), Fabrizio “linx” Aspesi (dalla Redazione Tana dei Goblin), Pietro “NonnoGoblin” Cremona (da Balena Ludens), Daniel “renberche” Zilio (dai Gioconauti).
La giuria finale è così composta:
- Umberto Rosin - 1bez
- Marco Fregoso - Agzaroth
- Ivano Brindisi - Aibindrye
- Enrico Bisetto - biso
- Mauro Di Marco - dimarco70
- Lucio Pierobon - Iago
- Alessandro Dipace - Kenparker
- Andrea Ligabue - Liga
- Fabrizio Aspesi - Linx
- Valerio Salvi - Lobo
- Pietro Cremona - NonnoGoblin
- Roberto Martiri - omopelo
- Carlo Maria Trifogli - pennuto77
- Giuseppe Ammendola - Peppe74
- Mirco Veschi - plombiers
- Daniel Zilio - renberche
- Andrea Cupido - sargon
- Umberto Todini - umbi72
L'anno ludico 2016 si presenta come uno dei migliori di sempre: i giochi vagliati non sono solo molti, ma presentano una qualità media indiscutibile, con vette destinate a rimanere al vertice dei giochi più amati di sempre per molti anni a venire. Dopo il consueto briefing annuale, confrontandosi sui titoli tramite il forum della Tana, si ripete per il secondo anno la maratona di gioco nell'Acquario, in occasione della GobCon.
Successivamente, la selezione avviene, come al solito, tramite votazione.
Quello che emerge è una lista di otto giochi molti diversi, ma tutti ugualmente validi: Cry Havoc, Great Western Trail, Pax Renaissance, Scythe, Star Wars: Rebellion, Terraforming Mars, Tragedy Looper, Tramways.
Come generi coperti, questo ottetto è vario tanto quanto quello del 2016, con all'interno scelte che esulano dal classico eurogame che solitamente spopola nelle selezioni dei premi: Cry Havoc è un ibrido e un Dudes on a map molto particolare, Pax Renaissance una simulazione storica ed economica di Phil Eklund, Scythe un altro ibrido, Star Wars: Rebellion un American pieno di ambientazione, Tragedy Looper un deduttivo veramente unico nel suo genere.
Intanto lo Scelto dai Goblin, col sistema delle tre preferenze, premia Scythe, il gioco certamente più popolare e di successo per buona parte di quell'anno, essendo uscito anche molto presto nel 2016, rispetto a quelli pubblicati per la Essen Spiel.
Di rincalzo a questi due in pole position ci sono anche: Great Western Trail, che a molti pare un ottima alternativa per Tramways, in quanto ugualmente profondo e sicuramente più esteticamente spendibile verso il grande pubblico; Cry Havoc, che ha alcune idee di game design davvero notevoli, un gameplay scorrevole e profondo e getta un ponte tra il pubblico euro e quello american, data la sua natura di ibrido, oltre a possedere un aspetto estetico accattivante.
La discussione, non vi nascondo, è accesa su tutti i fronti ed è impossibile venire a capo della questione col sistema dell'acclamazione. Soprattutto nel diverbio Tramways vs Star Wars: Rebellion ci sono posizioni inconciliabili e ugualmente non c'è accordo nemmeno su un possibile secondo nome: anche tra Great Western Trail e Cry Havoc c'è una netta frattura nelle preferenze.
Si decide così di procedere, con questi quattro nomi, tramite un sistema a trasferimento di voto. In sostanza è un metodo che permette di liberarsi dei valori numerici (sempre pericolosi, perché, a seconda di come vengono attribuiti, possono cambiare il vincitore). Ogni giurato mette in fila i giochi considerati, dal primo all'ultimo, in ordine di preferenza. Per vincere, un gioco ha bisogno della metà più uno dei primi posti.
Si contano ora i primi posti e viene eliminato il gioco con meno preferenze. In questo modo, in alcune liste, questo gioco, se fosse stato primo, lascerebbe ora il primo posto a quello che era secondo. Si procede in questo modo fino al vincitore.
Che, per il 2017, è Cry Havoc.
La scelta è stata ampiamente discussa e criticata all'esterno e, anche all'interno della giuria, rappresenta un qualcosa di mai del tutto risolto. Sicuramente altri giochi del lotto hanno avuto maggiore successo e vita più lunga.
Tuttavia.
Tuttavia mi sento di difendere questa scelta almeno da due punti di vista. Dal punto di vista del game design, Cry Havoc aveva un sacco di ottime idee e novità. Il suo impatto è stato minore, rispetto ad altri della rosa, perché minore è stato il pubblico che ne ha usufruito. Ma una giuria non deve mai aver paura di prendere scelte impopolari. Così come non si deve aver paura di premiare giochi già famosi e popolari, quando lo meritano, allo stesso modo non si deve temere di passare per elitari o troppo di nicchia, quando invece si va in direzione opposta. È un equilibrio difficile, ma indipendenza e autonomia della giuria, anche e soprattutto da influenze esterne – di pubblico, di mode, di mercato, di tutto – sono valori fondamentali, se si vuole mantenere onestà e integrità.
Il ricordo del direttore artistico (Peppe74)
Non è facile prendere le redini di un gruppo e di un progetto dopo una persona così carismatica come Alessandro, ma quando il Direttivo mi ha proposto di guidare il Magnifico non potevo tirarmi indietro, del resto ci ho creduto (e lavorato) sin dall’inizio.
Ho cercato di partire dai buoni propositi delle prime edizioni e lavorare su alcuni aspetti che pensavo fossero da migliorare:
- avere un regolamento più chiaro;
- migliorare la presenza del Magnifico a Play;
- allargare la platea della giuria anche fuori dalla Tana.
Sono aspetti su cui abbiamo continuato a lavorare anno per anno.
Che dire della selezione del mio primo anno come direttore artistico? Qualcuno continua a dirmi “la migliore selezione e le più grandi polemiche”…e in effetti è così.
Per la migliore selezione ovviamente il grosso lo ha fatto l’annata, ma se può sembrare scontato avere in selezione Great Western Trail, Scythe, Star Wars: Rebellion, Terraforming Mars (tutti titoli di successo, sia di pubblico che di critica e nominati in altri premi) non era affatto scontato far arrivare in finale degli underdog come Tramways, Cry Havoc, Pax Renaissance, Tragedy Looper…e sono orgogliosissimo di averli portati.
Per la vittoria, come raccontato da Agzaroth, praticamente tutti i titoli (a parte Tragedy Looper) hanno avuto una chance per giocarsela e, ancora oggi, se chiedo a 10 persone ho almeno 5 risposte diverse!