5.5 a Dark Souls con le nuove regole no dai!
Oltre a essere un bel gruppo che si riunisce al lunedì e mercoledì sera allo Sporting Club le Pinete, in cui si può pure mangiare un'ottima pizza, sono un gruppo eterogeneo, composto sia da accaniti giocatori german che da impavidi sostenitori american col portafoglio volto verso Kickstarter.
E dato che al venerdì sera – serata di gioco col mio gruppo storico – l'orientamento è sempre in direzione teutonica, ne ho approfittato per rispolverare un po' di giochi nordamericani che avevo sempre voluto provare.
La maggior parte sono stati intavolati per una o due partite, per cui, non potendo fare la recensione, prendete il parere qui sotto come una prima (o seconda) impressione.
Middara
Al di là delle pachidermiche letture che a me personalmente annoiano a morte (se mi siedo a un gioco da tavolo, voglio giocare; se voglio leggere, leggo un libro), il gioco di per sé non mi ha impressionato, anche se in qualche scenario un po' di tattica era necessaria per affrontare i nemici nella giusta sequenza e vincere.
- Nella sua categoria: 7.5
- A mio gusto soggettivo: 6
Fallout
Premetto: probabilmente lo scenario sbagliato, probabilmente il mio personaggio non facile, probabilmente la lontananza fisica dalle carte obiettivo che non mi faceva focalizzare bene su cosa fare, probabilmente il fatto che le carte obiettivo hanno un sacco di testo fuffa e alla fine non ti rimane impresso quello che davvero devi fare... però è anche vero che ero partito con le migliori intenzioni, assolutamente entusiasta di provarlo, anche per la compagnia.
Ho passato due ore a NON giocare. Perché in pratica è un non-gioco. Leggi cose, un sacco di cose, che ti raccontano una storia. fai scelte un po' a caso un po' a naso (come nelle carte crossroads di Dead of Winter, ma qui è più importante e incisiva la cosa, incisiva e incontrollabile), poi passi il resto del tempo a tirare dadi, pescare carte sperando ti dicano bene e ascoltare altre storie, tirare dadi, storia, dadi, storia, dadi, dadi, storia. Ah, peschi anche carte punteggio che sono di due fazioni, più neutrali, per cui se hai fortuna ti focalizzi su una fazione e vinci presto, sennò...
Tempo speso a prendere decisioni reali nel gioco? 20% (sono ottimista).
Impatto di tali decisioni sull'esito del gioco? 10% (sono molto ottimista).
Una partita, quindi presto, quello che volete, ma è la prima volta in tanti anni che do forfait prima della fine della partita, arrendendomi al gioco e lasciandola finire (un'altra ora) agli altri due al tavolo, preferendo fare altro. Personalmente uno dei giochi peggiori (nel senso proprio di peggio realizzati) degli ultimi anni.
- Nella sua categoria: 5
- A mio gusto soggettivo: 4
Village Attacks
Un sistema di gestione dadi per cui prima lanci e poi sistemi i risultati in vari slot azione, che però in realtà non lascia molto spazio di manovra e tende a ingessarsi da solo.
Il gioco è parecchio ripetitivo e le scelte poche, al di là della bella ambientazione alternativa in cui finalmente si possono impersonare i più malvagi di sempre.
- Nella sua categoria: 5,5
- A mio gusto soggettivo: 4,5
Il Signore degli Anelli: Viaggi nelle Terre di Mezzo
Se non fosse per la blasonata ambientazione, penso non gli avrei dato una seconda possibilità, invece l'ho fatto ed è stata deludente come la prima.
- Nella sua categoria: 6
- A mio gusto soggettivo: 4
Vampire Hunters
- Nella sua categoria: 6
- A mio gusto soggettivo: 5
Deep Madness
Al di là di questo, il gioco mi è piaciuto, sa dare un ottimo livello di sfida, mantenere la tensione e imporre scelte tattiche più di altri. Non è un capolavoro, ma ci sta.
- Nella sua categoria: 7,5
- A mio gusto soggettivo: 7,5
Fireteam Zero
Quello che secondo me difetta è l'intelligenza artificiale dei mostri: molto piatta (a differenza di GoW) e questo, unito alla mappa estremamente monotona e con tutte le caselle ravvicinate, non dona l'adeguata profondità al gioco, trasformandolo un po' in una royal rumble. Peccato, occasione sprecata.
- Nella sua categoria: 7
- A mio gusto soggettivo: 6,5
The Others
- Nella sua categoria: 6
- A mio gusto soggettivo: 5
Cthulhu: Death May Die
Da prendere con spensieratezza, oltretutto ha una durata contenuta e un setup veloce.
- Nella sua categoria: 7
- A mio gusto soggettivo: 6
Theosis
Le due parti del gioco sono legate solo concettualmente e se il piazzamento è piuttosto scialbo, il combattimento mediato dalle carte avrebbe forse meritato maggiore sviluppo, dato che la base di partenza c'era tutta.
- Nella sua categoria: 6,5
- A mio gusto soggettivo: 6,5
Dark Souls: the Board Game
- Nella sua categoria: 5,5
- A mio gusto soggettivo: 5,5
Alien Legendary Encounters
- Nella sua categoria: 6,5
- A mio gusto soggettivo: 6
Pacific Rim
- Nella sua categoria: 5
- A mio gusto soggettivo: 4
Alien VS Predator
Come dicevo, non è assolutamente semplice e il regolamento è scritto in modo frammentato e confusionario, ma anche la prima zoppicante partita ne ha fatto intravedere le buone possibilità, purtroppo affossate da una gestione pessima del Kickstarter, che non solo ha realizzato il gioco con una componentistica quasi ridicola, ma soprattutto con un'organizzazione del materiale, delle regole e con un bilanciamento che sembrano lasciare molto a desiderare.
In sostanza, ottime potenzialità sprecate da malagestione.
- Nella sua categoria: 6,5
- A mio gusto soggettivo: 6,5
Non sono stati solo questi, ovviamente: altri americanoni provati li trovate ad esempio nel report dall'ultima Essen o in quello specifico per Tainted Grail. E naturalmente poi ci sono il controverso Kingdom Death Monster, Resident Evil 2 e il migliore dell'anno, ovvero Nemesis.
In ogni caso è stato un anno veramente fruttuoso da questo punto di vista: ho potuto recuperare tanti giochi e finalmente godermi un'annata ottimamente divisa tra german e american, entrambi giocati con i giusti gruppi.